Chia!
Oddio, quando ho visto l’avviso “completa” sono rimasta lì a fissarla… Non può essere finita, non puòòòòò!
E invece è finita…
E il finale è stato meraviglioso!
Semplice, discreto, ma dolcissimo, che mi ha veramente veramente commossa!
Già l’inizio è stato meraviglioso, con Tauriel e Norue che si svegliano dopo aver passato la notte insieme… MI ha riportata subito alla bellezza del finale dello scorso capitolo, ed è stato un collegamento tra i due capitoli stupendo!
Mi è piaciuto il modo con cui i due hanno risolto l’ultimo ostacolo: temevo che l’imminente separazione avrebbe rischiato di rovinare tutto, di riempire ogni momento di tristezza, e invece, ancora una volta, Tauriel e Norue hanno saputo afrontare la cosa insieme, trovando il giusto equilibrio.
Mi è piaciuto che Norue-nolo abbia deciso di chiedere direttamente a Tauriel se accetterebbe di seguirlo, e come abbia capito esattamente le ragioni e i dubbi di lei.
Dopo tutto ciò che ha passato, Tauriel è così abituata a combattere l’ombra di Bosco Atro, così abituata a vederla escogitare ogni giorno qualcosa di nuovo e avvicinarsi sempre di più, che il pensiero di cosa ne sarà di lei quando l’ombra se ne andrà le sembra talmente lontano da essere quasi astratto.
Norue però, che ha ben presente ciò che riescono a fare le sciamane, della sua gente e forse anche di altre tribù, per scacciare l’ombra, sente che anche il re di Bosco Atro e il suo popolo possono riuscirci, anche grazie, forse, ai contatti che lui riuscirà a stabilire (mi ha intenerita la speranza di Norue che i suoi sforzi per mettere i silvani in contatto con le tribù Avarin possano servire a scacciare prima l’ombra e liberare prima Tauriel!).
Norue-nolo ricorda tutti i racconti della sua gente, e conosce i racconti degli spiriti con cui hanno parlato le sciamane, e sa che è questo ciò che è sempre successo e, per quel che ne sa lui, succederà ancora così.
E allora pone difronte a Tauriel la prospettiva, per permetterle di provare veramente a capire che cosa desidererebbe fare dopo.
I dubbi restano, però, e anche la tristezza per la separazione, e tocca a Norue farle notare che, intanto, sarà lui a tornare.
L’incarico che gli ha dato Thranduil glie lo permetterà, e anche se passeranno anni, lui potrà e in parte anche dovrà sempretornare.
Il modo con cui Norue paragona gli elfi di Bosco Atro agli antichi elfi mi ha colpita tantissimo!
All’inizio sembrava convinto che gli elfi dell’Ovest si fossero allontanati troppo dall’antico modo di vivere degli elfi di Cuivienen, ma ora li paragona, perché in qualche modo è come se pensasse che ci sono cose che devono ancora capire, cose che gli Avari hanno già avuto modo di apprendere grazie alle sciamane.
E’ veramente interessantissima, questa prospettiva!
Molto bello anche il dialogo con Legolas: mi è piaciuto come lui non si metta a fare polemiche da fratello maggiore, ma anzi prenda atto del fatto che la sua sorellina ècresciuta, e preferisca ridere con lei delle birichinate di Tauriel bambina piuttosto che mettere il muso:
Mi sono piaciuti proprio!
La richiesta di Tauriel a Thranduil non me l’aspettavo, ma sapevo che lui le avrebbe permesso di partire. Vedere Tauriel prima imbarazzata, indecisa se aprirsi, perché comunque è il suo re e la conosce, o stare zitta, perché è imbarazzante e perché... Non sono affari suoi XD.
Alla fine però riesce a trovare il giusto compromesso.
Penso che Thranduil abbia intuito molto di più di quel che sembra, anzi, forse ha capito tutto ciò che c’era dietro alla frase di Tauriel, perché comunque la conosce fin da quando era piccola, ma è stato abbastanza discreto da non metterla in imbarazzo e da lasciarle, come per caso, tutta la libertà di decidere cosa fare.
Oddio, l’ultima cosa che mi sarei aspettata era di veder partire anche Hannon. Hannon che merita il premio di personaggio più sfuggente della storia, perché davvero, io quell’elfo non l’ho capito.
Però mi è piaciuto che abbia deciso di prendere e partire con Norue: lo rende meno “sapiente da biblioteca” e lo mostra un po’ esploratore, e la cosa mi piace!
Il comitato di saluto all’inizio mi ha fatta sorridere, ma è stata una bellissima scena!
Ho adorato Norue che saluta gli altri sapienti tenendosi al fianco Tauriel, con lei che supera infretta l’imbarazzo e sta bella fiera al suo fianco!
Il canto di saluto poi mi ha commossa, ha dato un’atmosfera veramente bellissima alla scena!
Ho amato profondamente infine il saluto tra Norue e Tauriel: senza fronzoli ne troppe parole, ma semplice e pieno di tutta quell’intesa che hanno instaurato durante il periodo passato assieme.
Sanno che si rivedranno, e questo basta per non soffermarsi troppo sul quando.
Il dono della treccia e il significato che Norue da a questo dono sono stati il colpo di grazia, quello che mi ha commossa definitivamente!
Quella treccia è sia un dono prezioso, qualcosa di Norue che rimarrà con Tauriel, sia un modo per scandire il tempo.
Non indicherà mai il giorno preciso, ma sarà un modo per far si che, indipendentemente da quanto sarà lontano il momento in cui si rivedranno, sembrerà sempre abbastanza corto da stare su una treccia.
Complimenti, Chia, complimenti complimenti all’infinito!
Mi è piaciuta tanto questa storia, dall’inizio alla fine: ho amato come l’hai costruita, sviluppata, come hai presentato i personaggi e come li hai approfonditi, e come hai raccontato tutta la loro storia, senza fretta ma allo stesso tempo senza mai allungare il brodo o simili.
Ho adorato Norue-nolo, il suo carattere, il suo modo di fare, e ho adorato tutto il suo background, tutte le storie di Avari che si è portato dietro.
E mi è piaciuta molto anche Tauriel, tanto che sono riuscita a dimenticare che è un personaggio dei film e ho iniziato a vederla come una delle tante silvane.
Complimenti per le atmosfere, per le descrizioni, per le riflessioni... per tutto!
E’ una storia veramente curatissima e intensa.
Grazie mille, Chia, e spero di leggere presto altre tue storie!
A prestissimo!
Tyelemmaiwe |