Rieccomi!
Ci ho messo un po', ma eccomi qua :)
Un altro capitolo lungo, che richiede molta attenzione, ma senz'altro sai come fare per tenerla sempre viva. Non ci sono mai momenti di piattezza, di quelli che fanno cascare le gonadi per terra. Anzi: il ritmo della narrazione è sempre serrato, vivace, e spinge sempre a porsi nuove domande. Di sicuro la recensione mi verrà talmente lunga che farò pure tardi per cena, ma vabbè ^^
Ancora una volta mi stupisco della freddezza degli Assolutori, ma adesso è presto spiegato: Razor è un demone Vuoto, privo di emozioni, mentre Arya è un demone della Giustizia, ecco perché si pone così tanti interrogativi morali e non riesce a chiudere un occhio di fronte alla crudeltà. Peraltro, le sue perplessità sono pienamente condivisibili: è un'assassina o una giustiziera? Dilemma lecito: spesso le due cose scolorano l'una nell'altra, e talvolta si diventa mostri anche nel tentativo di combattere altri mostri. Per dirla con le parole di Nietzsche, se guardi nell'abisso, l'abisso guarderà dentro di te.
Anche Cia ha un'etica piuttosto interessante, seppur molto cinica e individualista.
Quando dice: "Tutti sono convinti che il mondo sia diviso tra bene e male, bianco e nero. Non è così: non esiste bene e male, esistono solo le nostre scelte. Un'azione buona può portare al male e una malvagia al bene: un assassino che uccide un tiranno sarà considerato un eroe, mentre un eroe che ne grazia uno, permettendogli in futuro di compiere nuovi massacri, sarà etichettato come assassino. Cosa è giusto, allora: uccidere o perdonare? Nessuna delle due, poiché il senso di giustizia cambia da persona a persona. Il mondo è Caos puro, dominato dalle scelte di ognuno di noi, e ognuno fa ciò che secondo coscienza sente di dover fare. Questa è la mia risposta: farò sempre ciò che riterrò più giusto e nessuno potrà giudicarmi, perché la sola giustizia che seguo è la mia." ...beh, io penso che in parte abbia ragione, anche se spesso questo guidarsi dalle scelte personali senza considerare "fini superiori" spinge poi a sfociare nel relativismo e nell'egoismo più sfrenato. Ma queste parole inducono senz'altro a riflettere, e a porsi le stesse domande che Cia pone alla sorella.
Poi... riecco Farid. Si è ripreso alla grande, direi!
Mi piace molto il legame che si è instaurato tra lui e Arya, e mi lascia ben sperare per il futuro, magari come base per un'amicizia o anche per qualcosa di più profondo. Lei ha fatto di tutto per salvarlo, e adesso lui si preoccupa di proteggerla dalle angherie degli altri demoni.
Ha dell'idilliaco la scena nel giardino (a proposito, complimenti per la descrizione!) e anche la loro conversazione sulla natura dei demoni... peccato poi che Aaron e i suoi scagnozzi arrivino a rovinare tutto. Farid però si batte egregiamente, dimostrando di possedere poteri di cui nemmeno egli stesso è a conoscenza. Molto bene, molto bene.
Ed è bene anche che Razor abbia fatto abbassare la cresta anche a quell'essere spregevole e astioso, terminato lo scontro.
Farid però ha contratto delle ferite molto gravi, e Arya deve di nuovo curarlo. E ancora una volta, non ho potuto che apprezzare le puntualissime spiegazioni sulla natura dei ghoul, che tu dissemini con nonchalance dietro il pretesto di "istruire" Farid su ciò che è diventato.
Beh, complimenti anche qui!^^
Adesso scappo perché, come previsto, sono in ritardo. Alla prossima :) |