Recensioni per
Il Tredicesimo Re
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 412 recensioni.
Positive : 412
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/09/20, ore 23:57

Si direbbe che sono anni che non passavo più. 
È vero, e mi dispiace. Ma non renderei onore al mio onore se non sparissi per molto, molto tempo. Come uno Spettro, vedi un po’ xD No, la verità è che per la prima volta dopo tanto tempo ho spilciato nella sezione autori preferiti e mi si è accesa la lampadina.
Ricordo di questa storia i punti chiave. Quanto a nomi, mi sono fermato a Dareg. Ricordavo che ci fosse un arciere bravo, che in questo capitolo purtroppo è stato utile con un uovo gettato nello stagno. Il Mataj, lui me lo ricordo, e anche il ragazzo che viene dall’altro lato del mondo, e che è passato per il ponte maturale che si libera e che collega Velenia con le regioni dove dimorano questi demoni. 
Insomma, qualcosina la rammento ancora. 
E se non erro questa bestia se la portavano dietro dalla battaglia dove Dareg è diventato Spettro. Una delle più grosse e cattive, qui Dareg ha mostrato davvero -passami il termine- di avere due palle d’acciaio di Valirya. Voglio vederlo, Velter, uno contro uno contro questo felino cresciuto...
Sì, Dareg ha paura delle altezze e si vergogna per questo. Credo, almeno. Il dubbio mi è venuto leggendo le tue note, onestamente. Che abbia le vertigini o che si fosse reso conto di rischiare la vita, per me non cambiava molto; ma riconosco, come personaggio, che nella sua costruzione sono dettagli preziosi.
Cosa sono gli Spettri? Martiri. Onestante ho pensato che Dareg e company fossero stati mandati a morire per portare i Caimhal lontano dall’esercito in marcia. Ma potrebbero anche avere un’altra funzione. Una sorta di truppe speciali. Non è illecito pensarlo, se cominciano a uccidere demoni all’impazzata.
Tutto dipende dalla fama che verrà riconosciuta a Dareg, immagino.
Un minuto di silenzio per Madon, che si è sacrificato per il suo comandante.
Alla prossima
Spettro94

Recensore Master
10/07/20, ore 10:03
Cap. 1:

Buongiorno, sono qui per lo scambio a catena del Giardino!
Non penso di averti mai letta prima. Conosco alcuni fandom di quelli in cui hai scritto, ma le storie erano perlopiù drabble, perciò ho optato per l'originale. Il fantasy è un genere che, se scritto bene, non mi dispiace. Inoltre, ammetto che l'estratto inserito all'inizio dell'introduzione mi ha intrigata particolarmente. 
Scrivi molto bene, hai uno stile che mi piace tanto. Non apprezzo particolarmente chi ha un lessico troppo troppo semplice, né chi si sforza di trovare sinonimi fino a ottenere risultati grotteschi e incomprensibili, e qui c'è un ottimo equilibrio. Inoltre, trovo che si adatti molto bene al genere.
La situazione che ci mostra il prologo è quella di un re in fin di vita, la descrizione iniziale che fai di lui mi è piaciuta particolarmente, e in generale mi piacciono le immagini che sei in grado di ricreare, senza neppure perderti in troppe chiacchiere. Dai dialoghi emerge che, ovviamente, alla morte del re bisognerà trovare un successore. Prima di morire, però, il re vuole assicurarsi che la sua patria passi nelle mani giuste. Lui è un personaggio particolare, impassibile di fronte alla morte, e sono triste che stia morendo proprio perché iniziava già a piacermi, lol. Davvero molto bello il momento in cui il re vede la morte, anche se non lo sfiora ancora. 
Dall'introduzione emerge che un prossimo re ci sarà, e mi incuriosisce parecchio conoscerlo. 
Mi è sembrato, leggendo il prologo, che tu abbia le idee molto chiare sulla storia. E' intrigante e ha una grammatica perfetta - non ho trovato nemmeno un errore o una virgola fuori posto. Complimenti, mi è piaciuto molto come inizio ed è scritto benissimo ^^
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
29/07/19, ore 19:20

Ciao! Eccomi qui :) Appena ho semplicemente letto il nome di Dareg mi sono resa conto di quanto, QUANTO, mi era mancato. Lui, la sua testa calda, le sue emozioni sempre impresse sulla pelle, le verità dette senza peli sulla lingua, la sua innata capacità di trovarsi sempre nei guai pur rimanendo giusto, buono e caro, a volte addirittura ingenuo. Lo adoro, c'è poco da fare. E tu stessa ci hai mostrato ancora di più la sua umanità in questo capitolo, in mezzo a tanta devastazione e tanta guerra, a tanta morte e tanta disperazione... spicca il suo animo imperfetto, ma bellissimo. Ho amato come in riferimento a per chi o cosa combatte lui risponda di getto “Ho una sorella.” È una risposta che per lui significa il mondo e che racchiude il suo mondo, il legame indistruttibile con la sua famiglia. Non è detto che un rapporto tra fratelli sia o debba essere così intenso e vissuto, dire “ho una sorella” per altri potrebbe essere semplicemente un’informazione come un’altra. In lui invece questa frase ha più il sapore del dovere, del giuramento, ha un qualcosa di sacro e ancestrale. Mi è piaciuto molto come hai reso e portato avanti questa scena. Non so se si era notato! La scena di guerriglia è ben descritta, non solo sei attenta a dipingere costantemente le azioni e i gesti di tutti i personaggi coinvolti, ma con un uso magistrale (tipicamente tuo) delle parole riesci a suscitare le emozioni che tu vuoi: ansia, paura, tristezza, commozione, terrore. È la tua scelta così precisa delle parole che fa sì di rendere perfette scene che, a parer mio, sono davvero tra le più difficili. Le scene di guerra e di combattimenti rese bene diventano anche le scene assolutamente migliori di un’intera opera, perché sono dei punti cruciali, forse perché, sempre a parer mio, spicca l’anima vera degli uomini. E Dareg commosso mi ha dato tantissimo, mi ha fatto seriamente emozionare, me lo sono immaginato quasi davanti a me con il suo volto contrito. E poi ecco Vasia! Presente prima come un fantasma, viva nella seconda parte in cui la ritroviamo ad esercitarsi nel suo nuovo addestramento. Ma dura poco perché introduco un nuovo personaggio, Liov, che già è entrato nel mio cuore. Possibile che Vasia vedesse in Liov qualcosa di suo fratello? Dareg non è così, naturalmente, ma forse quel tormento, quella paura che Dareg cela sempre nel ferirsi volontariamente... non so, ho fatto uno strano collegamento. 
Ma le situazioni possono cambiare velocemente, secondo me ci aspettano ancora tantissimi colpi di scena. Del tuo stile lo sai che ne penso, è perfetto e non trovo un solo errore, un solo difetto, una sola sbavatura. Per me è un’opera già pronta, ha tutto, le serve solo fiducia e un riconoscimento sempre più grande, sempre da più persone. Sono felice io di averla continuata, dopo tutto questo tempo. 
Complimenti per la maestosità dell’opera, come sempre :)
A presto! 

Recensore Veterano
30/12/18, ore 00:22

Ciao! Sono finalmente riuscita a leggere il capitolo che come sempre è scritto in modo impeccabile. L'inizio si apre con Vharnet, seppure si conosce poco di quest'uomo (se non ricordo male, è "rimasto" lì dopo che l'attuale re è tornato indietro), vivendo in quel luogo sperduto e governato dai mostri è difficile immaginare quanta forza di volontà ci voglia per appigliarsi alla fievole speranza di vedere riuscire il piano ma soprattutto di essere colui che cerca di infonderla in qualche agli altri. Vharnet ha la speranza di migliorare la situazione. Parte che si contrappone nettamente al secondo pezzo in cui la società comunitaria viene mostrata perfettamente, non è il singolo a contare, tutto ruota attorno alla guerra, alla morte, alla sopravvivenza, concetti già ripresi ma qui sottolineati con più brutalità del solito a causa delle conseguenze che hanno su un bambino la cui mente è praticamente creta da modellare, basta inculcargli un concetto, fargli credere di essere un ingranaggio fondamentale di uno scopo più grande in modo da farlo sentire importante, tutto il resto che non entra nella missione è bugia, falsità. E la cosa orribile è che il bambino non se ne renderà mai conto poichè non ha gli strumenti necessari per possedere una visione critica della realtà nè di avere la possibilità di essere libero di scegliere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. 
Sivon però ha il padre che potrebbe indirizzarlo nella via giusta da percorrere ma allo stesso tempo le lezioni del Meintar sono già talmente radicate da offuscare e travisare i sentimenti positivi che prova per la propria famiglia, costringendolo quindi a ritenerla debole, vigliacca e lontana da quello scopo più grande a cui tutti devono dedicare la propria vita. Quindi chapeau, la seconda parte è davvero un duro colpo allo stomaco. Spero di poter leggere presto il seguito del capitolo, alla prossima! E buon anno nuovo!
Florence
(Recensione modificata il 30/12/2018 - 12:25 am)

Recensore Master
28/11/18, ore 11:49

Ciao Nirvana!

Quante sorprese in questo capitolo, è arrivato il Bizar! *-* [ok, sono strana. Ma è dal prologo che mi chiedevo chi/cosa fosse il Bizar.]
E, sorpresa delle sorprese, sono umani a palesarsi contro gli abitanti di Serinut. Felichi. Non ricordo se prima se ne fosse parlato; dovrei dare un'occhiata ai capitoli precedenti. Dareg sembra conoscerli, ma se vivono nell'Agabar com'è possibile...? Oppure non vivono lì, e dunque è doppiamente strano trovarseli davanti in questa situazione?
Sono confusa e curiosa!
Paiono piuttosto inquietanti, comunque.
Dareg se l'è cavata più che bene, direi, considerando anche com'era conciato.
Lo ammetto: all'inizio del capitolo l'ho trovato abbastanza irritante, l'avrei mandato a quel paese anch'io. Condivido la reazione di Miva, insomma.
Miva, verso la cui comprensione qui facciamo un altro passo, tramite il suo intervento ma soprattutto grazie alle parole di Joel. Ha perso qualcuno nelle acque del Volor? Chi? Chissà.
La battaglia è iniziata, in modo però totalmente inaspettato: come reagiranno adesso i Guerrieri? [E cosa combina Haren a Venasta? Si mangerà le mani quando saprà.]
Ho trovato un errore, un uso improprio [dialettale, precisamente] del verbo uscire nella frase "impedendogli di uscire la protuberanza muscolosa".
Puoi sostituirlo con "tirar fuori", o "far uscire", o altri modi che non mi vengono in mente ^_^

Stiamo entrando nel fulcro, spero di passare presto a concludere questo capitolo. Alla prossima!

Mari C:

Recensore Master
26/11/18, ore 17:26

QUELLA MAPPA È BELLISSIMA.
Ehm— ciao. Ho aperto il capitolo e mi sono ritrovata quella meraviglia davanti, non puoi farmi questi scherzi *-*
Mi ricorda vagamente la Sardegna, come forma (???) - falda esclusa -, ma in geografia faccio pena quindi magari non c'entra niente :')
Ma passiamo alla sto- HAREN.
Un lunghissimo paragrafo su Haren *__*
Si scoprono suoi tratti interessanti, "nuovi" rispetto agli altri capitoli.
Innanzitutto, mi ha stupita la prostituta, non so bene perché; forse dal momento che si astiene dagli altri vizi, ho dato per scontato che non facesse per lui neanche questo. È un aspetto piuttosto interessante.
Poi, ma questo non direi che stupisca, lo vediamo come freddo calcolatore: inizia a seminare in Vasia, arriva a portarla con sé ai Mattatoi - non manca neanche di notare la sua puntualità, caratteristica importante per un guerriero. Mi chiedo cosa abbia in mente per lei di preciso, Haren ~
Oh. Salto un attimo il paragrafo di Miva- si rivede Haren. Un Haren piuttosto stizzito, stavolta. Voleva partire, voleva lottare, è costretto a rimandare. Interessante vedere anche questo suo aspetto più istintivo, naturale: frustrato, scaglia la brocca di vino. E toglie la maschera :O
In conclusione, però, ottiene almeno una soddisfazione. Vasia ha preso una decisione piuttosto interessante.
Il rapporto di Miva con Aci e Galbion mi incuriosisce. Non so se ciò che ha fatto/esortato a fare sia stato saggio, utile o semplicemente insensato.
Alla fine, comunque, torna sempre da Dareg. Intrigante quel "Continua" finale, chissà che si diranno :0 Sono molto curiosa di vedere come si svilupperà il loro rapporto.

Ti segnalo una sola svista (credo) in questa frase: "l’intera [giornata] e parte del pomeriggio"; visto che menzioni parte del pomeriggio immagino intendessi dire "mattina", lì.

Attenzione, attenzione, il Volor si è ritratto. Adesso comincia l'azione vera, suppongo!
In tutto ciò mi chiedo cosa abbia in mente di preciso il Re.
Un altro ottimo capitolo, sono felice di aver continuato la lettura ^__^ Un po' irregolarmente, ma prima o poi riuscirò a mettermi in pari~
Intanto ti saluto, a presto!

Recensore Junior
05/11/18, ore 01:03

Hi~
Finalmente sono qua, scusami tanto se sono sparita, ma il ponte è stato un assemblaggio malmesso di febbre e raffreddore but i'm here now!

Io davvero non so bene cosa dire, non so bene cosa dire perché cosa si potrebbe dire?
Parto dal primo approccio che ho avuto verso questa lettura ovvero la meraviglie delle parole usate e la padronanza della quale fai uso che non è cosa comunissima e di molti, anzi sono rimasta strabiliata. Te lo avevo già detto nel prologo: scrivi divinamente.
Dire che scrivi bene è riduttivo perché quello che ho avvertito è un pieno risucchio da parte della storia e delle parole stesse. Da una parte io le ho assorbite e dall'altra, le parole, mi hanno rapita, presa ed annegata il loro e nel loro quasi misticismo.
Non posso che complimentarmi, l'intera narrazione si basa sulle descrizioni e sui dialoghi.
Gli ultimi -i dialoghi- sono strutturati sapientemente e a meraviglia, non scadono nel banale, ma sono parte integrante dei personaggi e del loro porsi e pensare, cercano sempre di dir qualcosa su chi li professa e anche se siamo solo all'inizio bhe ci riescono. Delineano i caratteri e le trasformazioni future che questi dovranno affrontare, accettare e cercare.
Come dicevo ho amato in particolar modo le descrizioni, come riesci a descrive il tutto in maniera così dettagliata senza annoiare minimamente?
Ti cito due pezzi che ho trovato, a parer mio, sublimi:

"La notte prima il cielo aveva vomitato fino all’ultima goccia"

"Il cielo si colorò di rosso, banchi di sangue nascosero l’astro luminescente a intervalli regolari per tutto il giorno; infine tornò a tingersi di un timido nontiscordardime, la palla di fuoco che calava oltre le cime a occidente."

Si bhe ho un piccolo fetish per il cielo e tutti i riferimenti ad esso.
Sul tuo modo di scrivere di fatto non posso proprio dir nulla se non complimentarmi e complimentarmi ancora.
Non ho trovato errori di svista, solo tutti quei nomi un po' mi hanno deconcentrata, penso perché non conoscendo la mappa geografica in cui è settata la storia, da una parte tu hai bisogno di dare riferimenti precisi al lettore, ma dall'altra forse l'ho trovata un poco dispersiva. Tra nomi del posto e riferimenti. Sicuramente molti troveranno spiegazione in futuro, altri come i riferimenti ambientali un po' vengono subito dimenticati perché si fatica a star addietro al tutto.
Il realtà è tutto perfetto, anche i nomi (poi il resto è solo una preferenza), non c'è nulla fuori posto ed i personaggi già fin sa subito appaiono intriganti e interessanti, li hai inseriti nella narrazione senza difficoltà e permettendo al lettore di adattarsi subito a loro, di raffigurarli alcuni senza nemmeno ancora averli letti (come il fratello che non appare se non alla fine del capitolo).
Sono molto curiosa di sapere come proseguirà la storia e come si evolveranno i personaggi che mi paiono parecchio ben costruiti e diciamo corporei, hanno spessore già dallo loro introduzione.
Tu auguro il meglio perché hai un grandioso potenziale come scrittrice e così anche la tua storia!

Maika

Nuovo recensore
29/10/18, ore 19:50

Ciao!
Approfitto di un po' di tempo libero per continuare la lettura di questa storia, anche perché il capitolo precedente mi aveva lasciata con un vuoto quasi incolmabile e tanta voglia di sapere.

Inizio col dire che avevo fatto un ragionamento completamente sbagliato.
O almeno, le mie supposizioni si sono rivelate sbagliate, ecco – che poi è la stessa cosa… vabbè, continuo che è meglio.
Dunque, io pensavo che Haren avesse assegnato il compito a Vasia di estrapolare quante più informazioni possibili a Liov perché, magari, in lei vedeva una figura materna che forse nella sua terra natia non ha mai avuto.
In poche parole, e forse anche molto – ma molto – ingenuamente, pensavo che Liov decidesse di parlare con Vasia perché si fidava di lei e vedeva in lei una sorta di calore, un contatto umano dolce e una persona in grado di volergli bene.
Magari potrebbe anche essere così, però non avevo minimamente pensato all'idea che, con Vasia, Liov si sentisse come in vantaggio e che quindi non la considerasse una minaccia, soprattutto perché è donna.
Ad ogni modo, e ammetto che un po' mi dispiace dirlo, è il fine ciò che conta, soprattutto in una situazione come questa, e se Liov dovesse parlare, le sue rivelazioni e le sue testimonianze saranno essenziali a dare una svolta a questa storia contaminata dal sangue e dalla guerra.

Lo scontro col Caimhal è stato tremendo e… CADORN, NON MI LASCIARE!
Sai bene quanto fossi stranamente affezionata a quel personaggio e la sua morte è stata davvero tremenda… mi dispiace un sacco per lui, ma voglio ricordarlo come un uomo scorbutico, a tratti malefico, feroce come una belva ma al contempo forte, valoroso e molto coraggioso.
Davvero, mi mancherà tantissimo e ancora devo capire bene il motivo per il quale mi fossi tanto affezionata a lui. Ad ogni modo, e anche a costo di passare per smielata e sentimentale tanto quanto l'immagine di Aci che fa gli occhioni dolci al suo arco e alle sue frecce, con Cadorn se ne è andata anche una piccola parte di me. Senza ombra di dubbio.
E ammetto che quando Dareg è caduto in acqua ho avuto seriamente paura per il suo destino ed ho temuto il peggio.
Alla fine è sempre un'immagine tremenda essere vivo – essere sopravvissuto – in mezzo a tutti quei cadaveri.
Come sempre, la scena d'azione è stata scritta davvero bene e mi sembrava quasi di essere sul campo di battaglia – prontamente nascosta dietro un cespuglio a frignare, ma comunque c'ero.

Per quanto riguarda l'ultima parte… non so che dire.
Anzi, in realtà avrei tanto da dire, ma non saprei come formulare i miei pensieri.
Da brava Otaku quale sono, e facendo sempre i miei soliti riferimenti agli Anime/Manga, ti dico che l'immagine che si è proiettata nella mia mente è quella di un episodio di un Anime/capitolo di un Manga che finisce con un colpo di scena assurdo, di quelli che vorresti sapere tutto e subito ma sei costretta ad aspettare la settimana successiva per il nuovo episodio/per il nuovo capitolo.
Ecco, è uno di quei classici – ma sempre bellissimi – episodi/capitoli in cui viene presentato, avvolto nell'oscurità, il nuovo villain della storia, molto più forte e badass di quelli precedenti E MI STO ESPRIMENDO TROPPO COL MIO GERGO DA OTAKU, TI CHIEDO SCUSA.
Ad ogni modo, davvero, l'impatto è stato questo. Ed è stato potentissimo.
Anche perché con “teste” non credo – ed è solo una mia supposizione – che la creatura si riferisca alle teste nel senso più letterale del termine.
Inoltre, mi ha dato l'idea di avere ben più di un conto in sospeso col resto del mondo.

Detto ciò, ti faccio i miei più sentiti complimenti per questo capitolo.
Credo che questo, per il momento, sia il mio preferito in assoluto, nonostante la morte di Cadorn, perché l'ho trovato molto ricco di particolari e tasselli essenziali per la storia.
Alla prossima,

Jill ~

Recensore Master
29/10/18, ore 13:18

Ciao cara :) Manco da così tanto tempo dalla tua storia che me ne vergogno tantissimo e mi dispiace infinitamente di essere giunta solo ora. Ma questa storia devi sapere che è nel mio cuore e che ha un posto molto importante, incisivo, e che mi dispiace leggerla velocemente nei ritagli di tempo e soprattutto non recensirla nel modo migliore possibile, come degnamente merita. 
Detto questo, apriamo le danze! 

Dareg. Mio dolce amore, mio splendido Dareg. Io ne sono innamorata e che cosa posso farci? È stato bellissimo tornare a leggere di questo ragazzo, ritrovarlo tanto se stesso in ogni sua espressione (nel suo broncio offeso, nel suo silenzio ostinato, nella battuta pronta, nello sbuffare prima a bassa voce e poi in maniera prepotente, nelle frasi dette di slancio di cui poi si pente appena riflette un po’ di più) e in ogni dialogo che qui ha avuto. È stata una sorpresa la prima conversazione, prima di tutto perché appena c'è stata la battuta dell’acqua io ho pensato a Miva, e invece non era lei. E Dareg pone la giusta domanda: cosa avete tutti contro l’acqua? Io già nelle recensioni precedenti ti avevo detto che secondo me Miva aveva avuto un serio trauma con l’acqua e tu in un certo senso me lo avevi confermato, ma adesso comincio a credere che non sia solo qualcosa che riguarda lei, ma tutti. E soprattutto comincio a pensare che non sia solo un fatto di poca importanza, ma che anzi avrà un ruolo particolare nella storia. Beh, non mi resta che aspettare e scoprirlo piano piano, proprio come piace a me *_* 
Poi Dareg viene creduto uno Spettro, un motivo che pare incutere rispetto nei suoi compagni e ben altro nel suo comandante invece, con cui già aveva avuto dei seri diverbi. E penso li avrebbe avuti anche adesso, perché Dareg non riesce minimamente a tacere o ad essere diplomatico, ha reazioni istintive che sono improntate al bene eppure allo stesso tempo lo portano solo a raggiungere e a vivere situazioni negative. Come credo di averti già detto, credo che Dareg sia una di quelle persone che sarebbe disposta a dare la vita, tutto il suo sangue e la sua anima per le persone che ama, una persona che vive all’estremo e per cui non ci sono sfumature, o è tutto o è niente. È buono, è spaventato, ma penso anche che stia crescendo. Ma quanto brava sei che parlo di tutti i tuoi personaggi come se fossero degli amici da cui ritorno e con cui amo parlare, viaggiare, scoprire mondi nuovi? A conti fatti è questa la bravura, è questo ciò che davvero crea le storie. 
E su Dareg ultima menzione d’onore il fatto che il suo pensiero fisso è sempre la sorella. Come dice il suo nome, forte e di slancio, come se fosse la forma di un suo respiro, mi ha emozionato tantissimo e stretto il cuore, te lo giuro. 
Quando poi sulla scena finalmente compare Vasia sono diventata ancora più contenta. Sai io quanto la adori e quanto attendo con ansia tutte le scene con lei. Pure lei sta cambiando e sta diventando più forte, compie anche lei un percorso di formazione sulle stesse orme del fratello, anche se vicino a lei c'è solo Haren che per me rimane ancora una figura piuttosto sibillina, piuttosto difficile da inquadrare. L’addestramento mi è piaciuto, il modo in cui lo hai descritto tantissimo (sia gli aggettivi che sono una perla particolare in tutto questo capitolo, sia le immagini che hai creato come Vasia che beve l’acqua come un gattino diffidente). 
Il finale? Suspence pura. Devo costringermi con tutte le mie forze a non correre già a leggere il continuo, perché tra poco devo essere a lezione. 

Mi complimento, per la millionesima volta, con te. In questi giorni sto leggendo ‘La Chimera di Praga’, una trilogia fantasy che se non hai letto ti consiglio vivamente, e quando ora mi sono messa a rileggere te mi sono resa ancora più conto, con un confronto poi così diretto, come la tua opera sia ad un livello pari. 
Non è una storia che può rimanere solo su Efp, è una storia con le ali, è una storia preziosa. Volerà e sarà conosciuta, deve essere conosciuta :) 
Ti abbraccio! 
A presto cara! 

Recensore Master
15/10/18, ore 13:17

Non riesco ancora a crederci di essermi finalmente messa in pari con gli aggiornamenti! All'inizio mi sembrava un'impresa titanica vista la mole di capitoli che mi aspettavano... ma la tua storia valeva tutto e non ho mai voluto mollare.

Bellissimo capitolo anche questo. E' stata una buona idea dare un punto di vista così intimo e familiare sulle usanze, i costumi e le divinità di Venasta. Quello di due ragazzini costretti ad affrontare l'Arena, e dei loro genitori che vivono la cosa con sentimenti contrastanti. Il più lacerato di tutti è senza dubbio Sivon: con mirabile maestria ci mostri il conflitto che vive per colpa delle crude usanze della sua città e della devozione a un dio brutale come Meg.
Da una parte ama sua sorella e vorrebbe proteggerla, dall'altra vuole che si tempri come si sta temprando lui. Da una parte ama suo padre, ma dall'altra disprezza la sua "codardia" (che io chiamerei assennatezza piuttosto)... e niente, deve essere davvero difficile crescere a Venasta :)

Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo
Un grande abbraccio
Eilan

Recensore Master
15/10/18, ore 12:15

Il capitolo si apre con Velter che tenta una sortita contro i nemici, forse in maniera un po' avventata. Ma è chiaro che sia un uomo d'azione, che mal sopporta l'assedio e l'attesa... io lo vedo come un personaggio molto simbolico, nel senso che incarna un tipo di guerriero che, suo malgrado, non conosce altro che la guerra, vive solo per essa e in funzione di essa. Non tanto per esaltazione o attitudine, ma quasi come qualcosa a cui riluttantemente è destinato. Questo è tutto ciò che sa fare. Dareg invece ha testa e sta a lui diventare qualcosa di più... le memorie dei suoi genitori tornano a galla di tanto in tanto per guidarlo, e lui ha anche delle belle intuizioni, come quella di usare i cavalli.
Ok basta non resisto più... devo correre all'ultimo capitolo! Finalmente mi sono messa in pari! ^^
Un abbraccio
Eilan

Recensore Master
15/10/18, ore 12:06

Bellissimo capitolo, a partire dall'intro così cupa e tetra, che trasuda morte e dolore da ogni parola. Il contrasto tra la neve candida e l'oscurità del resto è notevole.

Quello che mi è piaciuto di più è che questo è un capitolo di concerto. Tantissimi personaggi dicono la loro, ragionano, cercano di trovare il modo migliore per tirarsi fuori dalla situazione buia. E Dareg, che ancora riflette sulle parole del vecchio, ci fa conoscere degli sprazzi dei suoi genitori, della saggezza che gli hanno lasciato.
Complimenti per come hai gestito tutti i personaggi, erano tanti e non era facile dare pari importanza a tutti, ma tu hai fatto sì che nessuno prevalesse sull'altro.

E con questo mi avvio senza indugio alla seconda parte di Ossa Nere!
Eilan

Rieccomi qua, ogni tanto rispunto!^^

Bellissimo capitolo, di passaggio, ma molto importante per introdurre e approfondire un paio di cose. Innanzitutto la magia... Liov e Vasia ne sono la chiave, continuo ad esserne convinta. Liov forse non se ne rende conto ma ha molto da rivelare sull'argomento, e forse Vasia non lo sa ma è colei che potrà usarla... azzardo troppo? :)

Dareg invece si ritrova in una situazione sempre più priva di speranza. Mi è piaciuta molto la scena con il vecchio che sembra un po' l'incarnazione di un'antica saggezza. Ora sta a Dareg mettere da parte il suo scetticismo. Lui è sempre stato un ragazzo concreto, e inoltre le parole del vecchio su di lui lo spaventano molto.
Corro al prossimo capitolo!^^

Recensore Master
13/10/18, ore 00:00

SIIIIII, VASIA!!!! Mi è mancata ^___^
Certo che ha una vista fenomenale, se addirittura distingue le guardie XD Io sono mezza cieca, vedrei tutti ammassi sfocati ;__;
Ahem- ciao :3
Ho un po' di tempo <del>che non deriva assolutamente dal mio procrastinare lo studio, figuriamoci</del> e sono passata a proseguire il tuo romanzo, perché per me questo è un romanzo che potrei benissimo trovare tra gli scaffali di una libreria, un giorno. Chissà, magari starà anche nel mio!
Bien, smetto di divagare.
Sto leggendo-recensendo, quindi se troverò qualcosa di forma da segnalarti lo farò man mano, spero così non sia troppo confusionario!
"nella sua pallida pelle, il nero contro il bianco. I raggi rossi arsero la pelle" - Qui c'è una ripetizione di pelle, non è gravissima ma te la segnalo per completezza (?).
Detto questo, già ero felice con Vasia, ma sai quanto ho gioito nel leggere "Mataj Haren"?! *saltella in giro per la stanza fangirlando*
Di bene in meglio, entra anche lui nel capitolo! E torna a distribuire le sue perle di saggezza **
Yay, ecco la proposta che attendevo. "Vasia, vieni con me".
Giustamente è incerta, ma io sono qui a sfregarmi le mani sperando / aspettando che accetti :')
“se vi si smarriva per troppo tempo lo sguardo tra le sue mille sfumature” Non sono sicura, ma quel “vi” mi sembra superfluo, penso che la frase scorra meglio senza.
“un metro indietro rispetto le lastre di perion” Avevo il dubbio e ho controllato con la Treccani; dovrebbe essere “rispetto a(lle lastre)”.
“nelle echi del passato” Anche qui ho controllato, perché so che ‘eco’ al singolare è femminile ma ‘le echi’ mi suonava veramente strano. In effetti, cambia genere dal singolare al plurale: quest’ultimo è maschile [perché se l’italiano non si complica un po’ di più la vita non è contento xD]
Awwww, c’è Miva! Che coglie subito l’occasione di puntare una lama al collo di Dareg xD
Ti segnalo due sviste in questo passaggio: “vigliacco…non”, i puntini senza spazio, e “non [gli] diede la soddisfazione”: se il mio cervello non se n’è completamente andato per la febbre, è Dareg a non darla a Miva, quindi “le”.
Ero curiosa di conoscere l’Arantar di Dareg; già inizia a dar di matto, povero :’)
“Lo aveva cercato per lungo e in largo” fa un po’ strano questa variatio, almeno a me; forse “in lungo e in largo” suonerebbe meglio? Boh, non è propriamente un errore.
“Il punteruolo era scattato verso il suo viso prima che lui potesse evitarlo e la lama aveva lasciato una scia rossa sulla sua guancia. Egli strinse i pugni a quel ricordo e la sua mano scattò verso il taglio sotto lo zigomo.”
Quest’ultima frase sinceramente non l’ho capita >.<
Ciò che mi confonde è Dareg che stringe i pugni a “quel ricordo”. Quale ricordo? Quello della lama che gli incide la guancia? Ma è appena successo (?).
Comunque- carino Joel, e mi piace il dettaglio dei nomi di Aertha che iniziano con quelle determinate lettere. L’ennesima dimostrazione della cura immensa che hai messo nel creare questo mondo ^__^
Bel lavoro con la descrizione dell’atmosfera tesa e oserei isterica dell’accampamento.
Mi sembra che Miva sia rimasta colpita da Dareg ^3^ . E, si comincia! Aiuto-
Comunque, è una frase piuttosto forte, “Io so che nessuno vuole morire solo.” Sarei proprio curiosa di conoscere un po’ meglio questo intrigante personaggio ^^
Alla prossima!
Mari

Recensore Veterano
06/10/18, ore 11:36

Ciao Nirvana,

Eccomi finalmente anche da te. Ti ringrazio per aver atteso questa mia recensione con pazienza e spero mi perdonerai il ritardo, ho avuto un paio di intromissioni da parte del lavoro. E se c’è una cosa che detesto è dover interrompere la lettura delle storie e riprendere di punto in bianco lì da dove mi ero fermata… soprattutto quando si tratta di storie immersive e coinvolgenti come Il Tredicesimo Re. Anche in questo capitolo sei riuscita a farmi cadere dritta dentro la pagina, portandomi a Venasta: farmene strappare è stato decisamente un dispiacere. Senz’altro indugio, quindi, ecco la recensione ~

Prima di tutto: gli spazi. Molti autori di fantasy condividono la sfortunata tendenza a generalizzare parecchio con le mappe e i territori che fanno parte del loro mondo, o a limitarsi a cliché già visti. Picchi, montagne, fiumi che per qualche motivo non arrivano mai al mare, regni convenientemente piazzati in un angolo o nell’altro del continente e poi il Grande Ignoto a circondare il tutto. Troppo spesso la parte geografica del World Building viene lasciata al caso, motivo per cui sono stata felicissima di constatare che Il Tredicesimo Re si discosta dai generis. Dalle tue righe — che si tratti della descrizione iniziale del panorama dell’isola di Serinut o dei nomi caratteristici dei singoli luoghi importanti della città di Venasta - si evince una profonda dedizione nel curare la mappa del tuo mondo, cosa che contribuisce a creare un’atmosfera viva e tangibile, che buca la pagina per arrivare fino al lettore e fargli sperimentare la vita nell’aspra e fiera realtà di Venasta.  A tutto ciò si unisce un’attenzione particolare per elementi tipici, come il liquore, il gesto di rispetto dei Mataj in risposta al loro re, i riferimenti ad altri territori (come Velenia, che ha particolarmente catturato il mio interesse). La striscia di sabbia che spunta di lustro in lustro assume la sfumatura della Terra Incognita per i viaggiatori di altri tempi: un ignoto da cui spuntano minacce ricorrenti e inevitabili. Ed è importante, questo senso di pericolo che ne deriva, considerando come prosegue il tutto. Magnifico. Hai i miei più sinceri complimenti per aver costruito l’atmosfera con tanta cura.

Venendo ai personaggi. Vasia mi ha intrigata fin dal primo istante in cui la si vede sgattaiolare con il suo magro pasto su per il promontorio, alla ricerca di un po’ di respiro per trangugiare il suo pane. A differenza del fratello, mi è sembrata una ragazza abituata a tenere la testa bassa e procedere senza mancare ai suoi doveri, celando un animo tutt’altro che incline a piegarsi in maniera tanto servile. È capace di fare ciò che deve — una caratteristica niente affatto scontata in un ambiente rigido come quello di Venasta — figlia di un guerriero qual è. Si percepisce che il turbamento che porta Dareg a reagire così, aggrappandosi alla bottiglia e tentando in ogni modo di contrastare il volere dei suoi allenatori a scapito della propria sicurezza, reputazione e della stessa vita, in Vasia prende una forma diversa, più inflessibile, come una lama d’acciaio nascosta sotto le fattezze di un’umile serva. Forse è presto per definire se mi piaccia o meno, ma ora come ora mentirei se dicessi che non mi ha colpita, facendomi venire voglia di proseguire la lettura e capire cosa ne sarà della ragazza. Il che è esattamente ciò che un capitolo introduttivo dovrebbe suscitare nel lettore. Anche qui, dunque, complimenti <3

Arrivando infine allo stile, confermo l’impressione che mi hai dato la scorsa volta: dai il meglio di te nei dialoghi e nelle descrizioni, ma in alcuni punti la scrittura “inciampa” su termini che rompono un po’ il ritmo (mi riferisco ad esempio a quel Volitivo riferito a Dareg, che potrebbe essere tranquillamente sostituito con un “deciso” o “convinto”, giacché hai già puntualizzato la sua ribellione emergente. ). Non mi sento tuttavia di essere critica nei confronti di queste scelte lessicali perché, come detto nel prologo, ritengo che la tua scrittura sia maturata da quando hai postato questo capitolo, e so che stai affrontando il processo di revisione, dunque… anche se mi ci soffermassi, direi che sarebbero contestazioni destinate ad avere vita breve xD in ogni caso sono davvero piccolezze: il testo scorre bene e lascia al lettore la possibilità di lavorare di fantasia, tuffandosi nella storia per farsene rapire. In definitiva, un ottimo lavoro davvero.

Non vedo l’ora di proseguire la lettura <3 brava!

A rileggerci resto,

Kei

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