Buongiorno!
Ehm.. innanzitutto mi scuso per il ritardo nel recensire. E' a dir poco imperdonabile; ma la vita reale e il lavoro hanno preso il sopravvento. E anche i feels. Sopratutto quelli.
Quindi diciamo pure che leggevo i capitoli in più ripresi condendoli con continui “oddee non ce la faccio!” “vuoi che muoro?” ecc ecc. Perchè so benissimo come va a finire… però ecco, diciamo che certe scene finali forse le ho viste solo 3 o 4 volte, giusto per garantirmi la sopravvivenza.
Quindi leggerle, così, nero su bianco, è stato da una parte devastante, ma dall'altra una benedizione perché tutto sommato mi sono sentita meno sola in questo fandom (ove fanfic sul mio OTP latitano!); però ecco, da una parte il mio cuoricino è andato come al solito in frantumi, ma dall'altra per una volta si è frantumato in modo così PERFETTO che non so come ringraziarti. Perchè la scena della morte l'hai descritta in un modo così magistrale che nemmeno Anno! Davvero! Hai fatto un lavoro stupendo, grammaticalmente ineccepibile e lessicalmente piacevolissimo.
Solo ecco, un paio di cosette per essere vagamente puntigliosa:
a) solo 7 capitoli!?!? naaaaaaa… si gradisce sequel, prequel e missing scenes (quella cicatrice merita una missing scene!!! non puoi mettermela lì così, solo all'ultimo e non dedicare una one shot! Tipo sul momento in cui la mia piccolina si fa la cicatrice, un po' di angoscia generale, magari il nostro bel tenebroso si fa partire un bell'embolo. Insomma, decidi tu! Ma leggasi sopra, prequel, sequel e missing scene rendono la vita migliore. Sopratutto alle lettrici. Le lettrici non uccidono i clienti al lavoro se sanno che le aspetta un bel capitolo! Fallo per l'umanità!
Magari ecco, pov di Nemo! *cerca di corrompere l'autrice con biscotti*
b) durante gli ultimi 16 anni di peregrinazioni sul web (sì, dopo il 1991-92, ho rivisto Nadia nel giugno 2000 e da allora sono un tantinello presa! Tantinello XD), avevo trovato un sito in giapponese (grazie Google translate) che segnalava i nomi dei membri dell'equipaggio:
Capo (Raoul) – Makor; primo timoniere – Haidal; ufficiale immersione (quel discreto pezzetto di gnagno!) con i capelli lunghi e scuri – Jeffrey; Ufficiale di rotta – Albas.
Non so se li avessero trovati su una pubblicazione ufficiale, su doujinshi o dove… io li ho presi per buoni!
Ok, respirone profondo, pet-therapy, finnish metal a palla così raduno le idee e inizio a recensire in un modo decente (leggasi in italiano, magari anche un po' comprensibile).
Scossa dai singhiozzi, mentre la plancia di comando imbarcava acqua, tornai in me solo quando sentii che il Capitano mi posava la sua giacca sulle spalle. Allora tacqui, incredula.
Credo che alla bimba (sorry per come chiamo Electra, ma per me è sempre la mia piccolina, la mia piccina, amorino mio biondo, ecc… da insulina, lo so!); comunque, alla bimba le è di nuovo passata la vita davanti per quella giacca. Del tipo, ok mi hai salvato e tutto, quindi tutto sommato mi vuoi bene. Ma secondo me ci è rimasta ancora più di stucco per questa tangibile manifestazione di affetto. Anche perché in 22 episodi l'unico contatto umano che ha avuto, fosse anche solo una stretta di mano, è solo stato l'abbraccio con Marie. Ma fisicamente un gesto come quello, nella sua estrema semplicità, ha una carica di significati reconditi indicibile. Io l'ho sempre interpretato come il tendere la mano numero 2. Anche perché di sicuro Nemo l'ha aiutata pure a rialzarsi e l'ha accompagnata al portellone. Quindi biondina, già lì dovevi capire che forse, e ribadisco il forse, il salvarti la vita non è solo espiazione, ma una personale condanna a morte dei sentimenti autolesionisti che il buon capitano si porta dietro da 13 anni. Nel senso, se tutto deve andare male, che ci vada con un minimo di gioia nel frattempo (anche se tutto sommato vivo nel denial, quindi qualsiasi fanfic che mi fomenti questa convinzione è molto ben accetta; anche se finale migliore per Nemo non ci poteva essere. Credo che la sua forza come personaggio sia proprio la tragedia nella vita e nella morte. Nulla di più azzeccato. Però le fanfic esisto apposta per il denial u.u).
Insomma, parliamo di cose serie.
Mi strinsi la giacca addosso. Anche bagnata com'ero, tremante di freddo e paura, mi sentii scaldare il cuore e sospirai di sollievo.
Sostituto di un abbraccio o di un contatto fisico che neanche questa ha visto per 13 anni. Anche perché Nemo ed Electra sono i due classici personaggi alla orgoglio e pregiudizio. Troppo ciechi per riuscire ad ammettere a loro stessi innanzitutto, e poi l'una all'altro cosa provano veramente (aspetta, non lo dicevano anche Raoul e il primo timoniere?) Che poi sono talmente all'unisono per quanto riguarda certi momenti, sopratutto della conduzione pratica del Nautilus, che nemmeno a volte si devono parlare ( “Una speranza c’è”, dissi. Il Capitano mi guardò, lentamente annuì. “L’Exelion.” ne è la perfetta esemplificazione).
Probabilmente è proprio uno dei punti di forza della coppia, questo mantenere una distanza. Vuoi per paura? Per convenzione? Perché tanto sanno che finisce male ma nel frattempo si crogiolano nel la solitudine?
Va beh, non divaghiamo. Torniamo ad una parte gloriosa per chiunque sia appassionato di tecnica e mecha (ehm… sei ingegnere? No perché hai reso meravigliosamente qualsiasi interno dell'Excellion, nonché in modo pratico e realistico quello che gli omake non sono riusciti a spiegare.) Sopratutto mi hai illuminato sulla “motoristica”: avevo sempre capito che avessero smontato l'unità a parannichilazione e in qualche modo l'avessero rimontata sul volano accessorio dell' Excellion. Ma in effetti il povero Nautilus era già stato spremuto e maltrattato abbastanza (quella sera stessa affondammo il Nautilus).
E qui, tocco da maestro dell'autrice, in un crescendo di sensazioni e descrizioni a dir poco azzeccate: hai reso in modo perfetto la psicologia di Electra, le sue paure e le sue emozioni. Il turmoil del suo animo. Perchè sparare e incazzarsi e voler morire è facile, ma poi sopravvivere all'essere sopravvissuti, beh quella è la parte difficile. Ok che in termini medici si chiama PTSD, e lei ne è veramente il paradigma.
Guardai brevemente il Capitano, davanti a me. Immobile, osservava le piccole creste di schiuma che andavano a formarsi là dove il Nautilus si inabissava e l’acqua veniva risucchiata. Chissà se si sentiva come me? Me lo domandai, ricordando ancora che eravamo a Tartesso, la mia e sua terra
natale. Sbagliavo a pensare che sulla sua schiena gravasse lo stesso peso che sentivo sul mio cuore?
In questo pezzo mi è venuta voglia di abbracciarla e coccolarla. 5 minuti Nemo, poi te la restituisco un pochino più integra psicologicamente!
Anche se effettivamente il percorso di maturazione psicologica lo deve fare da sola. Ci deve riflettere da sola e deve andare contro i suoi demoni da sola. Demoni che le hai fatto ritrovare a Tartesso (beh, ad entrambi, quindi complimenti perché tutte le scene in cui costruiscono il loro rapporto sulle macerie di tutto quello che è stato distrutto e rinfacciato è veramente stupendo).
Ho veramente adorato il pezzo in cui vaga alla ricerca di se stessa e di risposte in giro per le rovine. Su tutto quello che le viene in mente, sul suo rapporto con Nemo, sul come in tutti questi 13 anni si sia salvata non so quante volte grazie a lui.
Ma come sperarlo in una città in cui solo le anime dei morti avevano voce
Suddette anime ti guidano mia cara, ti spiegano che sperare è il primo step per riuscire a ripartire. Anche perché per 13 anni sei andata avanti grazie alla forza della disperazione; dopo riesce a maturare psicologicamente e combattere i suoi demoni personali. Beh, la Pietra non è una cosa così. Anzi, secondo me è anche superiore alla Forza di Star Wars, giusto per fare comparazioni azzardate e poco realistiche (i midhiclorian si possono interpretare come le anime dei morti??)
Insomma, ho adorato questa parte, questo vagabondare fisico alla ricerca di risposte che in realtà è la trasposizione del percorso di maturazione, del primo accenno ad una nuova Electra (si taglia i capelli, se una ragazza si taglia i capelli, ahia. È il primo punto verso un qualcosa di diverso).
Mi piace come pensa a Nadia, come si rende pian pianino conto di essere stata meschina ad essere gelosa. Per non parlare di come si senta tutto sommato inferiore a Grandis.
Adoro veramente questa dicotomia tra la gelosia dei sentimenti (verso Nadia) e la gelosia espressa nei confronti della fisicità di Grandis.
E' un percorso di ragionamento (alla fin fine sbagliato) già aveva intrapreso nel finale dell'episodio 9 - ce l'ho ben presente quel “lei è Nadia!” Del tipo io so, adesso sbrigati la tua grana personale. Con il dialogo poi tra loro nell'episodio successivo “lei sapeva di Nadia” “sì e non sono affari miei” - quanto le deve essere costata quella menzogna!) E' tutto un crescendo di sentimenti e situazioni lasciate in sospeso che culminano già con il “Niente, proprio niente!” dell'episodio 12, quando sono da soli sul ponte (ahia quando una donna dice niente).
E vogliamo parlare di Grandis (che insisto a chiamare Rebecca, le sta troppo bene come nome):
E quanto soffrivo nel constatare che le attenzioni di Grandis davvero lo divertivano!
Ehm… episodio 12, quando Nemo le dice “si ricopra che prende freddo”…rido sempre come una scema. Electra, arrivi tu, bella trullera, che non interrompi proprio niente se non una friendzonata epica e ancora ti fai 'ste paturnie mentali!? (che vogliamo però parlare di quanto sembri stradolce e molto più giovane in quella scena?!).
Insomma… sti due sono orgoglio, pregiudizio e torturarsi inutilmente il proprio animo.
Ok… non divaghiamo: voglio solo aggiungere che sei riuscita a farmi piangere alcune volte durante questa storia; Versai quella singola lacrima. Tutto lì. E me ne andai.
Ecco, ne ho versata qualcuna in più… perché è tutto un crescendo fino a questo momento, dal vagabondare a quando scorge Nemo, al pugno stesso che dà Nemo alla Torre di Babele. Al vedersi in mezzo a quelle rovine. Finalmente al vederla di Nemo in mezzo a tutte quelle rovine (non solo tangibili, ma anche morali nei loro cuori).
Ecco, mi hai un pochino ucciso! Ma a fin di bene!
Hai anche ucciso Nemo ed Electra per far finalmente incontrare Medina ed Elysis.
Non smetterò mai di ringraziarti.
Ps… Anche Raoul… poveraccio! Che fatica con quei due!!
cmq grazie grazie grazie. Prometto che continuo a recensirti… con tempi magari un po' dilatati ma faccio! Scrivo! Magari anche di sfroso sul lavoro! In qualche modo faccio!
Cami
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