Recensioni per
Drenched in Red
di elrohir

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/02/17, ore 00:57
Cap. 2:

Ragazze, ma finalmente mi ripubblicate questa storia? Vi giuro che morivo dalla voglia di rileggerla, ce l'ho stampata ma poterla leggere al PC o sul cellulare è troppo comodo. Arriveranno anche gli altri capitoli? Lo sapete (specialmente fata) che io sono pazza persa per Rowan... e mi fate soffrire così. Io amo letteralmente il vostro modo di scrivere, così come i vostri personaggi.

Recensore Master
16/12/16, ore 14:07
Cap. 2:

Edward è una persona pericolosa nel vero senso del termine. Uno che ama o odia con quell'intensità è capace di qualsiasi cosa, e nel capitolo lo dimostra ampiamente.
Edward è un personaggio molto particolare, che mi incuriosisce. Apparentemente è una persona insondabile, è un muro che si oppone a qualsiasi tentativo di vedere quello che c'è al di là. Poi però compaiono nella narrazione elementi che ce lo descrivono con una inquietante accuratezza. Il ritratto del Rosso, per esempio. Edward è ossessionato dall'immagine di una persona che non esiste, o meglio che esiste solo nella sua mente. In quel luogo, chiamiamolo così, è talmente precisa da risultare lancinante, da spingerlo a ricercarne le fattezze nei dipinti di Rowan con un anelito che alle volte è quasi doloroso.
La sua casa, poi. Una stanza con un materasso, una lampadina fioca, poco altro. Per una persona così ricca, quella non può che essere una scelta. Perchè? È davvero tutto lì quello che c'è dietro la facciata di Edward? Un tugurio miserabile? Quattro mobili mal assortiti? O quello è semplicemente l'ennesimo segnale di un rifiuto del padre che assumerà come si leggerà poi connotazioni drammatiche?
È il modo che Edward ha scelto per sfidare e provocare il genitore? Genitore del quale peraltro non esita a riprodurre l'archetipo autoritario e violento nei confronti di Rowan, mentre lo interroga con anatomica, gelida dovizia di particolari e poi lo colpisce.
Ma questo, a mio parere, è solo uno dei piani di lettura di questa vicenda. Vediamo lo stesso Edward poco prima cercare la complicità di Rowan, giungere addirittura a dirgli che quando sono insieme non hanno limiti. certo, i limiti non ci sono, ma Edward si scopre non ancora pronto ad una situazione del genere. Si scopre vulnerabile nei confronti dell'idea che qualcuno possa aver goduto del suo amico, vulnerabile nei confronti di una situazione in cui non è stato fatto esattamente quello che lui voleva fosse fatto. Paura di perdere il controllo? Paura che le cose gli sfuggano di mano? La struttura di personalità lo suggerirebbe.
E infatti la sua reazione sembra più un atto volto a placare angosce interne che il semplice desiderio di incastrare e colpire il genitore.
Edward spinge il padre al suicidio, il che è peggio che ammazzarlo con le sue mani. Scommetto che ha pensato al padre che stringeva la pistola cercando il coraggio di puntarsela alla tempia.
Non è però solo un assassino senza scrupoli, ripeto che secondo me erano fantasmi interni quelli che cercava di esorcizzare con quell'atto, più che la pura e semplice persona del padre.

Queste sono le mie "idee balzane". Spero che vi interessino e che l'esposizione non sia stata troppo caotica^^

Recensore Master
03/12/16, ore 11:31
Cap. 1:

Ciao carissima (carissime?),
giravo per EFP alla ricerca di belle storie e per mia fotuna ho incontrato questa.
Per prima cosa, sottolineiamo l'ovvio: hai una magnifica scrittura. Elegante, scorrevole, introspettiva, niente sdolcinature, niente fronzoli. Sobria, in una parola, e questa è una cosa che apprezzo sempre molto.

Veniamo poi alla vicenda: si apre già con una notizia spiazzante, il padre di Rowan si suicida, e Rowan non piange. Ma ci fai capire che il non piangere di Rowan è ciò che percepiamo noi dall'esterno, che Rowan in sè non è conoscibile, che è protetto da pareti di vetro, dietro le quali lo vediamo muoversi ma non lo sentiamo parlare.
Non è sconvolto dalla morte del padre. Dà l'idea che in un certo senso se l'aspettasse, forse trattandosi di un suicidio il padre aveva magari dato qualche avvisaglia in proposito, ma anche qui non lo sappiamo, possiamo solo fare ipotesi.
E se Rowan è un enigma, un mistero ancora maggiore è rappresentato da Edward: un personaggio cinico, annoiato da tutto, sprezzante. Il classico ricco nauseato dall'esistenza? Niente di così semplice. Basta seguirlo brevemente per capire che questa è solo l'interpretazione più immediata e semplicistica.
Edward è una curiosa figura di mentore, una sorta di coscienza che non concede sconti. Non un super-Io censore, che agisce in nome di una qualche morale, quanto piuttosto uno specchio in grado di porre l'interlocutore di fronte alla responsabilità del proprio esistere, del proprio parlare, del proprio agire.
Esemplare a tal proposito il momento in cui si blocca in mezzo al traffico fino a che Rowan non gli dà la risposta alla domanda.
È un uomo (un giovane uomo?) con una strana intelligenza analitica, che sembra immune alle emozioni o addirittura infastidito da esse, che osserva i fatti con un distacco da entomologo. Pare che la sua missione su questa terra sia quella di costringere la gente - o forse solo Rowan - a prendere coscienza di sè.
Lo vediamo spingere l'amico sulla via della consapevolezza sempre un passo oltre, sempre più avanti, vincendo la sua riluttanza, mettendolo impietosamente davanti agli strati più nascosti e segreti di se stesso, come se lui fosse in grado di vederli perfettamente, come se per lui fossero campioni su un vetrino da mostrare a uno studente non particolarmente sveglio.
La scena dell'albergo ci mostra però un altro lato di questo misterioso e algido mentore: comincia con una scenza che sembra molto Master e Slave di una session BDSM, con Rowan spiazzato, che non sa come comportarsi di fronte a una persona che in quel momento più che mai gli appare impenetrabile e distante. Molto bello il percorso interiore che Rowan segue nel corso della vicenda, molto ben descritto. Il passare da una consapevolezza a un'altra via via più profonda, tutte raggiunte accedendo a livelli man mano più intensi di malessere, con un processo simile a quello di una morte simbolica sciamanica.
E poi cogliamo uno spiraglio di Edward, solo un barlume, ma sostanziale: chiede il disegno di un ragazzo che non esiste. Un ragazzo che deve sembrare "antico come roccia e immobile come pietra, ma vivo". Si capisce molto dalle richieste che una persona formula in determinate circostanze, e questa è a dir poco un libro aperto.
Il cosiddetto rapporto sessuale alla fine è un non-rapporto. Simbolicamente è la penetrazione da parte di un oggetto freddo e inerte, compiuta su se stesso da Rowan mentre Edward lo guarda. Edward al solito non lo tocca (se non per il tramite del ragazzo dai capelli rossi), lo indirzza dall'esterno, sembra quasi che lo guidi.
Poi abbiamo la conclusione della faccenda: non ho i soldi per pagarti. Di nuovo un mettere alla prova? Di nuovo un porre l'altro di fronte ad una situazione insapettata e in un certo senso estrema per costringerlo a prendere atto delle proprie reazioni? È un mostrarsi finalmente in una veste umana? Non ho tutta quest'aura mistica, non ho tutto questo potere. Sono solo una persona come te. Anche a me i miei hanno chiuso il conto. Curiosa analogia.

Mi sa che adesso smetto di sproloquiare, starai già dormendo...^^
Grazie per questa bellissima storia, che come vedi mi ha spinto a elucubrazioni di ogni genere.
Complimenti!

Old Fashioned

Nuovo recensore
12/10/16, ore 18:18
Cap. 2:

Come previsto, mi ha lasciato assolutamente senza parole. Ho dovuto digerire il capitolo qualche giorno prima di scrivere qualcosa (altrimenti la mia recensione sarebbe stata solo "Incredibile."). Merita qualcosa di più, decisamente. Ci sono persone che nella vita pensi siano più di quello che vedi, e come lo descrivete voi sembra che possano contenere intere esistenze. So che i complimenti ve li fanno tutti, siete incredibili anche voi, eccetera, ma ogni volta rimango davvero a bocca aperta. Anche ora, che conosco la storia, non sono riuscito a non rimanere sorpreso. Ci sono poche storie che ti dicono tanto dicendo ben poco. Dunque, complimenti. Avete talento, e tanto coraggio, che a volte, forse, è più importante. (Io e le virgole stiamo cercando di definire il nostro difficile rapporto :/ )

Nuovo recensore
10/10/16, ore 16:10
Cap. 2:

Fa maledettamente male.Cazzo.
Ricordo che all'inizio della Rosa quando la storia di Vivian era appena cominciata provavo molto timore per lui, aveva paura che si sarebbe fatto male, che ne avrebbe fatto agli altri e che io ne avrei sofferto moltissimo. Sembrava così fragile e perso. Ma la sua storia è qualcosa di completamente diverso.
Sapevo che questa storia era piena cartelli di pericolo : " Attenzione questa storia è altamente distruttiva per la tua pische e i tuoi fragili sentimenti"
Però ero curiosa. Leggere una simile storia scritta da voi mi sembrava un privilegio.
Volevo leggerla tutta insieme per condensare il dolore tutto in una volta ma non ho saputo aspettare.
Spero che il peggio sia passato e che David arrivi presto ...
Scusate se il tutto risulta nonsense

Recensore Junior
01/10/16, ore 20:36
Cap. 1:

Io avevo già letto questa storia. L’avevo già letta, e mi era entrata dentro in modo differente dalla Rosa dei Venti. Mi aveva scosso, elettrizzata, ferita, fatto piangere, mi aveva traumatizzata. Insomma, non riuscivo a farmene una ragione. Uno dei legami più contorti/ermetici che avessi mai letto. Una bellissima storia, d’amore. Sono molto affezionata alla prima versione di questa storia, perché lì era un qualcosa di nuovo, mai esplorato; sebbene leggessi la Rosa a quei tempi non si parlava né di Edward ne di Rowan. Mi ha fatto comunque molto felice rileggere questa storia, perché qualcosa è cambiato. Edward. È un po’ un ossimoro. E stato più dolce e crudele al tempo stesso. Mi spiego, leggendola ora , questa versione, si può in qualche modo già da questo capitolo intravedere il sentimento di Edward verso Rowan. Nell’altra versione era tutto più criptico, soprattutto all’inizio, Edward era un rompicapo. Ma qui, qui manca il rapporto sessuale tra i due. Fin da subito, e ancora in modo molto più netto che nella versione precedente, viene mostrato il problema di fondo. L’incapacità di amarsi in quel modo. Il sesso tra loro, nella prima versione, era stato qualcosa di estraniante, freddo, crudo. In questa non c’è. Io lo trovo perfetto, e crudele. Non c’è niente più di questo che potrebbe delineare il loro rapporto. Insomma li adoro e vi adoro per avermi fatto riscoprire Drenched in Red in un altro modo.

Nuovo recensore
30/09/16, ore 03:56
Cap. 1:

Non so davvero che scrivere. Non so nemmeno se abbia senso scrivere, dopotutto questa è la seconda volta che il sito vede Drenched in Red, e non so per voi quanto il cuore di questa storia possa cambiare dopo anni e dopo le vostre modifiche, ma per me, che avevo l'avevo salvata qualcosa come 7/8 anni fa, rileggerla è come uno schiaffo. Il fatto che la senta dentro come se fossero ricordi miei è uno schiaffo.
Come sempre, fantastica. Rileggerò la Rosa, leggerò le altre side, un altro giorno. Oggi è per questo capitolo di Drenched in Red, che è magnifico anche dopo tutto questo tempo. Grazie