Recensioni per
Genzo che aspetti?
di eldarion

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/10/16, ore 22:52

Speriamo che la tua Genzomania continui, perche' mi piace come tratti il personaggio di Genzo. Un errore che gli hanno fatto pagare troppo caro, per come la vedo io. In fondo, chi non ha sbagliato almeno una volta giocando una partita? Aveva sbagliato anche Herman quando si e' fatto espellere per aver picchiato Karl, ma lui non e' stato relegato in panchina. E quindi? Ma Genzo non molla: e' deluso, arrabbiato, triste, ma alla fine reagisce e decide di ricominciare dalla sua terra, con la sua nazionale, ed io dico che sara' la societa' dell'Amburgo a pentirsi di questo comportamento, senza aver tenuto in considerazione il fatto che il portiere aveva scelto loro al Bayer per riconoscenza e lealta' verso la squadra che gli aveva permesso di farsi conoscere anche in Europa. Evidentemente la lealta' c'era solo da parte di Genzo.

Recensore Veterano
29/10/16, ore 21:28

Cara eldarion,
ci proponi inizialmente un Genzo messo all'angolo, relegato in panchina, qualcosa di assolutamente intollerabile per un ragazzo del suo orgoglio e del suo talento. Questo monologo mentale tocca tutti i punti cardine della personalità genziana: orgoglio, ombrosità, perseveranza. Se all'inizio e' diviso dai dubbi, il portiere poi cavalca quell'onda negativa per risorgere dalle sue stesse ceneri. Genzo non si arrende. Mai, e tu lo hai mostrato benissimo.
E' sempre un piacere leggerti, e in particolare in fase genzomane!
Un abbraccio,
gratia

Recensore Junior
18/10/16, ore 17:35

Tenere Genzo in panchina è come chiedere ad un purosangue di non correre: è impossibile! I malumori prima della partenza si trasformano in una carica positiva con cui affrontare le sfide successive. Genzo ha grinta da vendere! Scommetto che dalla valigia ha tirato fuori il suo mitico cappellino con scritto "W....me!".....Un brava all'autrice! Lasciati trasportare dalla tua ispirazione! A presto

Recensore Master
15/10/16, ore 12:15

Brutta cosa sentirsi fuori posto: in un gruppo di amici, in ufficio, in una squadra di calcio. Non conta tanto il "dove", ma come ci sentiamo dentro di noi. Non ci ritroviamo più. Tutto ciò che prima ci era familiare e conosciuto, adesso ci passa davanti... con indifferenza. 
Capisco Genzo, perfettamente, ed apprezzo le opere che la tua "genzomania" ti ispira, con il tuo stile efficace e pulito, senza fronzoli e sbrodolate inutili.
In poche parole hai rappresentato l'evoluzione del suo animo: l'incredulità, il rimpianto, l'amarezza... il desiderio di riscatto.
Genzo torna in Giappone, alle sue radici, per ritrovare se stesso e nuova linfa per combattere.
Perché lui non si arrende: mai. Genzo resterà sempre, tenacemente, a difesa di una porta: da solo e con immenso coraggio.
Complimenti, cara: ottimo lavoro!
Lou