Recensioni per
Nascita di un Dissennatore
di MusicDanceRomance

Questa storia ha ottenuto 34 recensioni.
Positive : 34
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/12/20, ore 15:13

Ciao Mari,
eccomi finalmente qui a recensire questa storia dalla quale, come ti avevo già anticipato, sono rimpasta particolarmente colpita — nonostante le tematiche molo più che delicate che tratta.
Sinceramente non mi ero mai chiesta come potessero nascere i Dissennatori, ma devo dire che questa tua versione dei fatti mi pare piuttosto convincente e, soprattutto, credibile in maniera particolare in momenti difficili come le guerre, ma anche nella triste realtà quotidiana. La tua Diana è un personaggio che scava dentro al lettore e che lo porta a riflettere su tanti aspetti della vita; se solo Clarissa si fosse accontentata di ciò che aveva, nulla sarebbe successo, eppure la vita è costellata di sognatori e di persone che bramano ciò che non possono avere. Credo che la condizione che aveva ormai raggiunto la povera Diana sarebbe stata insostenibile per chiunque e posso comprendere come abbia abbracciato la inaspettata salvezza portata dai Dissennatori. Purtroppo gli Auror nono sono riusciti nell’intento di salvarla, ma non riesco a non essere d’accordo con i due che ci mostri nel vicolo: Diana non avrebbe mai potuto tornare a essere quella di prima, meglio che se ne sia andata.
Sei riuscita, davvero, a farmi empatizzare con una figura sulla quale non avevo mai riflettuto molto, mostrandomi come nella tua realtà anche i Dissennatori abbiano una sorta di coscienza e si occupino solo delle anime più nere — come quella del torturatore di Diana. In questa tua storia, loro assumono il ruolo di ancora di salvezza, per questa ragazza che ormai era diventata l’ombra di se stessa, e che credeva che non ci sarebbe stato alcun futuro per lei. Ho apprezzato particolarmente che il tutto non si riducesse semplicemente alla sua volontà di vendetta, ma anche a qualcosa di più profondo che ho identificato con la fratellanza tra lei e gli altri Dissennatori. Il loro viaggiare insieme ci ricorda che anche loro hanno qualcuno che gli sta accanto e che la loro missione, per quanto cruda, possa almeno in parte sanare le ferite delle anime che si sono trasformate in Dissennatori. L’intero concetto legato all’idea della lacrima d’innocenza poi è estremamente poetico, pur conservando in sé un impatto estremamente forte.
Mi hai saputa emozionare tantissimo con questa storia e mi hai fatto riflettere, cosa che secondo me rende ancora più speciali le storie. Lo stile che hai adottato, soprattutto nelle parti più frammentarie, mi ha fatto sentir ancor più vicina Diana nella sua decisione di abbandonare la vita umana e perseguire quella da Dissennatore.
Complimenti davvero per questa meraviglia, che aggiungo alle preferite.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
26/07/20, ore 14:49

Ciao *---*
Lo devo proprio dire, amo il tuo stile. Ero rimasta colpita da quello utilizzato per la shot su Lucrezia, ma qui proprio ho volato altissimo. Io tra l'altro adoro le storie con queste tematiche forti e devastanti, mi è piaciuta tanto anche perché sei riuscita a dare la giusta importanza al lato psicologico della cosa. Ci presenti subito Diana, una donna spenta, che sembra quasi il fantasma di se stessa. Diana che è cresciuta in una famiglia modesta, dove le è sempre stato insegnato a vivere con umiltà e ad accontentarsi. E poi c'è Clarissa, che aveva grandi ambizioni, ma che purtroppo ha preso una via sbagliata che l'ha portata alla morte.
Il dolore per la perdita della sorella si sente tutto, credimi, ed è struggente.
A pagarne le conseguenze (i debiti) è proprio Diana. Sono sempre felice quando qualcuno tratta queste tematiche BENE, facendole passare per quello che sono, esperienze orribili e che ti segnano a vita (saprai bene anche tu come molto spesso certe cose vengono romanticizzate e in modi anche molto meh), ma non è questo il caso. Attraverso le tue parole, possiamo perfettamente avvertire tutto il male e il disgusto che Diana prova nell'essere violata fisicamente e mentalmente, si percepisce l'odio per quell'uomo che la tiene in pugno e che la tratta letteralmente come se fosse una bambola. La sua è una storia triste, dolorosa, che si conclude nel più terribile dei modi: al momento della sua dipartita, Diana diventa l'oscurità,in pratica: un Dissenatore , una creatura che porta via tutta la luce e la gioia. Credo che Diana la sua luce l'avesse perso poi molto tempo prima, già dalla morte della sorella, e che la sua sia stata una lenta e inesorabile discesa verso l'oblio. Ho apprezzato un sacco il finale dove compare Barty jr. e in questo modo ti ricolleghi al canone ed è stato un tocco di classe.
Bellissima quanto struggente one shot.
A presto <3

Nao

Recensore Master
06/07/20, ore 14:00

Davvero un bellissimo racconto, che ho letto con vero interesse.
Pur non essendo un fan di Harry in qualche occasione mi ero chiesto come la magia potesse essere usata per crimini più comune e dato che con essa si poteva controllare la mente, poteva capitare che i maghi la usassero per abusi? Dopotutto non c'era motivo per non credere che la società magica sia esente dai crimini più deprecabili di quella umana.
Secondo me, con questa storia, riesci a darci una visione del lato più oscuro dei maghi. Fai capire che non esiste solo un signore oscuro a minacciare maghi e babbani, ma che c'è un esercito di criminali che di certo la sconfitto di Voldemort non eliminerà. Usurai, ladri, stupratori, assassini continueranno ad esistere in ambedue le società e indifferenti ai grandi eventi andranno avanti a nutrirsi come vermi dentro a un ferita purulenta. Davvero un racconto che credo possa dare profonde riflessioni agli appassionati di questo mondo.
Venendo a Diana posso solo dire che mi è veramente dispiaciuto per lei, per non parlare dei genitori che hanno perso ben due figlie. Veramente dei momenti strappalacrime. Sono andato anch'io la leggere la wiki per informarmi meglio sui Dissenatori per apprezzare come si deve questa storia, trova la teoria che hai formulato più che credibile. Per quanto la mia opinioni possa contare poco, data la mia scarsa conoscenza di quest fandom.

Recensore Junior
05/07/20, ore 09:10

Buongiorno <3
finalmente riesco a passare su questa oneshot che sin da subito ha catturato la mia attenzione!
Partiamo già dalle prime righe. Sorrido perchè ha scelto una metafora carinissima. Hai utilizzato il "pesciolino" come animale, per descrivere la condizione in cui riversa Diana. Non ti nego che anche io ho fatto una scelta simile con la mia originale (anche se in quel caso ho usato la farfalla come animale simbolo). Perciò non posso che apprezzare subito questo dettaglio!
Il tono della storia è sin dalle prime righe cupo e veramente carico di oppressione. Personalmente non mi sarei aspettata nulla di diverso. Parliamo di dissennatori, non di prati fioriti. L'utilizzo stesso della prima persona singolare come narratore (nonché la stessa protagonista), rende la storia ancora più reale, trasportando il lettore verso quel genere introspettivo che io adoro.
Hai deciso di raccontare la sua storia, partendo dagli albori, da quel passato che l'ha resa com'è ora. E la trovo una mossa avvincente perchè aiuta bene a capire cosa l'ha resa la persona dilaniata che ora è.
Il confronto diretto con questa Clarissa è palese e fa capire quando a Diana ferisca paragonarsi a lei. E' quasi tormentata dal ricordo di questa donna. E procedendo con la lettura ne scopro anche il motivo. Clarissa, sorella della nostra Diana, è stata uccisa. Quelle due righe in croce che hai usato per descrivere il cammino di Diana verso l'ubitorio mi hanno lasciata con il fiato sospeso perchè per un istante mi sono catapultata in quella realtà e ho quasi percepito lo strisciare delle sue scarpe sul pavimento. Che brividi!
Clarissa ad un certo punto parla di uno strano tatuaggio al polso ed essendo in tema Potter, non posso far a meno di pensare che sotto tutto ciò vi sia lo zampino di tu-sai-chi. Che sia il marchio del male?! Sicuramente dietro a quel tatuaggio si nasconde qualcuno di losco.
Il rientro nell'appartamento di Clarissa è altrettanto traumatico, perchè ad attenderla vi è un usuraio che punta esattamente a lei. Ed è proprio questo stronzo (si può dire, vero?) ad imprimere il marchio anche a lei. La fa sua, senza neanche chiederle il permesso. La fa sua perchè lei è il pegno da pagare per l'indebitamento della sorella. Che cosa triste. E pensare che, ahimé, questa storia, tralasciando lo sfondo fantasy, risulta essere molto molto attuale.
Procedendo con la lettura si evince un piccolo particolare che io avevo tralasciato: Diana è una babbana. In effetti, ho dato per scontato che lei avesse poteri magici e che conoscesse la magia. Ed invece abbiamo una giovane donna "umana", inconsapevole di ciò che sta succedendo e soprattutto all'oscuro della magia che ora alimenta la sua vita.
Il pegno da pagare non è materiale vero e proprio, ma è per lo più carnale. Si entra quindi in una sfera abbastanza peccaminosa che, come già detto prima, potrebbe rivelarsi particolarmente attuale. Parliamo del mercato del sesso, di prostituzione. Ma in questo caso non è stata una scelta di Diana, ma è un obbligo che le viene imposta da una carica magica ben più importante della sua figura babbana.
Le scene di natura erotica sono descritte divinamente. Io mi ritrovo sempre a litigare con quelle scene, seppur siano tra le mie preferite. Tu invece appari perfettamente a tuo agio e riesci a descriverle con una certa maestria. Non ti fai coinvolgere nella scena, allo stesso tempo lo fai. Non so come spiegarmi. Stiamo parlando di abusi e tu appari molto distante nella narrazione, come fossi totalmente esterna alla faccenda (cosa che in realtà è così), poi però allo stesso tempo ti immergi in ogni sensazione provata da Diana. Sei un contrasto dannatamente piacevole da leggere! La cosa che più mi fa sorridere è che il discorso diretto è unicamente a carico dello stronzo di turno.
Ma come ogni cosa, anche questo circolo vizioso è destinato a terminare. E termina con la fine stessa della protagonista. E questa fine viene descritta con l'arrivo presumibilmente di un dissennatore. La descrizione non lascia spazio all'immaginazione. I sentimenti tristi, il freddo congelante... tutto fa pensare all'arrivo di un dissennatore. Ed il nostro stronzo di turno (ormai questo è il suo soprannome, per quanto mi riguarda) pare terrorizzato da quell'incursione sicuramente a sorpresa.
Ed è in questo momento che Diana entra a far parte della cerchia dei dissennatori. E cavolo, quanto ho adorato questa scena. Il fatto che lei abbia desiderato così tanto il poter fare allo stronzo ciò che il dissennatore stava facendogli ora, ha fatto sì che lei stessa desiderasse di diventare un dissennatore. Un angelo vendicatore. Un angelo dela morte.
Però la mutazione non avviene qui, non ora. Perchè qualche mago interviene in quel momento punendo lo stronzo per aver usato la magia davanti ad una babbana.
Ma Diana non riesce a riprendersi da quel limbo che segue. La sua mente vola sempre diretta al ricordo del dissennatore e preme per essere uno di loro.
Mi piace tantissimo che tu abbia detto che lei poteva benissimo morire e volare in cielo, ma che lei ha rifiutato di farlo solo per poter diventare un dissennatore. Una figura che per tutti può apparire malvagia, ma che lei vede di buon occhio perchè quella sera l'ha finalmente liberata dalle catene che la opprimevano.
Ed ecco che la mutazione ha avuto effetto e Diana ormai non è più Diana, ma un dissennatore. Un dissennatore che finalmente può avere la sua vendetta. Mi piace come tu abbia descritto il tempo come relativo. Quando ti trasformi in dissennatore, perdi la tua completa umanità. Diana dimentica persino i torti subiti, riconosco quell'uomo ma non ricorda il motivo che la lega a lui. Incredibile, davvero.
E ancora più bello è il finale. Il voler intervallare la visione magica di Diana, ormai dissennatore, alla visione terrena del corpo inerme della ragazza, le sensazioni della madre che ovviamente è all'oscuro di tutto. Come a voler ricordare che un dissennatore comunque ha la sua storia, ha un suo passato. Un oscuro passato che lo ha reso tale.
Mia cara, io ho AMATO follemente questa storia. Sono troppo contenta di essere passata su questa oneshot per prima e mi auguro davvero che sarà il primo scambio di molti altri!

Recensore Master
26/06/20, ore 08:09

Eccomi per lo scambio.
Premessa: io sono pignola. Molto, molto, moooolto pignola con le storie che leggo. Non metto facilmente nelle preferite, valuto attentamente pro e contro, ci penso a lungo, perché quella categoria la riservo solo a storie che mi colpiscono profondamente, che mi provocano emozioni vere. Perché, a mio parere, le storie migliori sono quelle che colpiscono il lettore nel profondo.
E la tua l'ha fatto.
Eccome se l'ha fatto.
In tutta sincerità, l'ho scelta per le premesse promettenti senza in realtà aspettarmi chissà cosa, sarà perché sono abituata ultimamente a trovare solo cose scritte al massimo decentemente ma nulla di più
Invece, in questa storia ho trovato un'introspezione profonda, acuta, cupa e geniale. Hai scritto qualcosa d'impatto e incredibilmente perfetto nel suo essere breve ma allo stesso tempo terrificante.
Confesso che ho un debole per i personaggi femminili tragici (NON in senso romantico, anzi di quelli ce ne sono fin troppi a mio parere). Diana mi ha ricordato moltissimo Jessica Jones per il parallelismo delle loro vicende, non so se conosci il personaggio.
Però Diana, la sua mente, il fluire dei suoi pensieri che ci lasci leggere, è di una profondità incredibile, contorto, macabro, terrificante proprio come tutta la situazione che si ritrova a vivere.
In questo, le scene descrittive non troppo esplicite della violenza che subisce non cadono nell'eccessivo volgare, ma contribuiscono invece ad amplificare l'orrore di chi legge, il disgusto, e l'immedesimazione con Diana è immediata. Complimenti davvero.
La trasformazione di Diana in Dissennatore è poesia nera, è il cadere della sua anima nel vortice della disperazione, per poi giungere, alla fine, a diventare proprio come uno di quegli essere. E nonostante in realtà loro rappresentino il male, il surrealismo finale ce la rende quasi l'eroina della vicenda, nel prendersi finalmente la sua vendetta.
Complimenti ancora, hai scritto qualcosa di geniale, terrificante e dall'impatto incredibile.
Spero di rileggerti presto!
Anna

Recensore Master
20/06/20, ore 17:57

Ciao carissima. che dire, ancora una volta ti sei superata.
Questa shot è veramente intensa e ogni frase, ciascun passaggio, spinge il lettore alla ricerca della scena successiva con immensa curiosità di conoscere questi eventi così particolari, crudi, realistici.
Parto con la visione di Diana.
Una giovane stanca di vivere, di sognare, poiché certe esperienze ti entrano nelle ossa svuotandoti l'anima e non permettendo neppure al tempo di portar rimedio.
Il tuo modo di introdurre Diana è molto intenso, permette di riflettere sul concetto di anima, di sogni, di sofferenze, di vita che, a un certo punto, vita non può più essere definita.
La crudeltà dell'uomo è assolutamente realistica e tu sei stata molto brava nel mostrarla, senza scadere nel volgare, e questo è dovuto alla maestria con la quale rendi perfette le tue storie anche nei dettagli che poi, in fondo, sono quelli che fanno la differenza.
Mi è piaciuta tanto la tua versione di questi ''mangia anime''; spiriti che non hanno un'anima, che si sono arresi alle crudeltà della vita, e che si nutrono godendo nel togliere anime a chi è in preda a panico o terrore.
Ripeterti che leggere le tue storie, a prescindere dal genere o fandom, è un immenso piacere sarebbe troppo ripetitivo, per cui evito ma ti rinnovo i miei più sinceri complimenti.

A presto,

Demy

Recensore Master
19/06/20, ore 00:35

Ciao,
Eccomi per la recensione!
Allora ci ho pensato un po' a cosa scriverti.
Sono sicura di conoscere lo stupratore o forse mi ricorda una qualche descrizione.
Mi dispiace per Diana, ma sua sorella é stata stupida e pensava di sfuggirgli, anche se sono sicura che sia morta con un Avada Kedavra. Che lo stupratore avesse una cotta per lei?
All'inizio avevo pensato che potesse essere qualche Mangiamorte, forse Barty? Poi che potesse essere Crowley di Supernatural, ma non c'entra un accidenti. Avevo persino creduto che la sorellina avesse ricevuto il Marchio Nero ma come poteva essere? Infatti la stella mi ha confuso non poco.
Alla fine é arrivato il Dissennatore a salvare la situazione. Qui lo dico e qui lo nego che mi é dispiaciuto.
La ragazza ha deciso di diventare uno di loro e lì mi ha stupito le scene separate perché nessuno a parte i Dissennatori stessi che, però, non lo ricordano, sa come nasce un Dissennatore. Questo spiega perché la storia é dal suo punto di vista.
É davvero stupendo a parte la parte su Barty che il solo pensarci mi piange il cuore.
La storia é davvero molto scorrevole e ben scritta. Sembra di essere nella scena.
Spero di leggere altro di tuo.
Un saluto,
Miss Loki_Riddle Gold

Recensore Master
14/06/20, ore 19:05

Ciao, Sono assolutamente colpita da come tu riesca a trattare sempre maledettamente bene situazioni così differenti fra loro. Mamma mia che angoscia °-° Soffrivo io per quella povera ragazza, indissolubilmente imprigionata con la magia oscura dal suo aguzzino, incatenata a lui dal dolore e dal piacere. Il paragone con il pesce ammaliato, pescato, lasciato a soffocare e poi assaporato è quanto mai azzeccato e assolutamente calzante con tutto il resto. Resto che è decisamente amaro soprattutto con quell'insinuazione che la sorella per i suoi desideri abbia potuto vendere anche lei, come a rimarcare che a volte ci piovono addosso colpe da scontare che non ci appartengono ma che ereditiamo nostro malgrado. E cavoli se Diana ha dovuto pagare un conto salato. Così tanto che l'apparizione del Disennatore diventa una salvezza, infatti anziché terrore vedendolo prova sollievo e la voglia di vendetta cresce, così tanto da voler diventare una di loro. Il passaggio della sua trasformazione mi è piaciuto particolarmente, parte della sua consapevolezza di essere stata Diana per poi perderla man mano, senza nemmeno riconoscersi nei ricordi abominevoli di quell'uomo immondo - distruttore di innumerevoli anime - concentrata su una cosa soltanto: la sua fame. E proprio nel momento in cui lei abbandona l'ultima briciola della sua umanità, il suo corpo terreno muore. Personalmente la ritengo una versione alternativa della nascita di un Disennatore assolutamente possibile ed interessante in realtà, la scena finale con Barty Jr rende il tutto ancora più canon. Ancora una volta sono stata super contenta di passare fra le tue storie che sanno sempre colpirmi - sia con emozioni positive che negative - e che riescono continuamente a coinvolgermi. Merito dello stile, degli argomenti, insomma tutto merito tuo :D Brava, brava *-* Un abbraccio e alla prossima Cida

Recensore Master
08/06/20, ore 20:11

Ciao! ❤
Non sai da quanto tempo ho intenzione di recensire questa storia, l'ho letta tempo fa, poi riletta e letta oggi ancora una volta per scrivere questo commento. Il problema è che a fine lettura non riuscivo mai a racimolare parole e allora ho rimandato a oltranza – ho colto al volo l'iniziativa del Giardino per spronarmi a passare finalmente di qui.
È una storia così amara.
Non so come tu sia riuscita a dare vita a uno spaccato di vita tanto doloroso, ma in qualche modo sei stata Diana e io lo sono stata con te.
Diana che ha perduto se stessa prima ancora di incontrare quelle figure incappucciate che per lei rappresentano la salvezza, Diana che paga colpe non commesse, Diana cui viene strappato via il libero arbitrio ma crudelmente resta in possesso della capacità di capire il furto subito.
Diana che muore senza morire.
Diana che perde i ricordi e con essi perde Diana.
Sei stata estremamente cruda nella rappresentazione del mostro – non c'è altro nome per chiamare quel vile mago –, così cruda da riuscire a farmi percepire le sue mani lorde di crudeltà e la sua spietata condotta sulla pelle. Il punto di vista interno, affidato alla voce narrante della protagonista, non fa che ampliare questa empatia con lei e la totale immersione nel racconto – si è spettatori e protagonisti al contempo, ed è terribile.
La trama che fa da sfondo, vale a dire le dinamiche che ingabbiano Diana e le strappano via la vita, risulta credibile e non forzata, così come estremamente umano – di quell'umanità codarda – risulta il gesto estremo della sorella di lei, che non trova altra via di fuga che la morte. Certo, come tu stessa affermi nelle note, l'epilogo di questo racconto è il peggiore possibile, ma qui hai voluto estremizzare le situazioni, fondere realtà e magia, dando a mio avviso anche un'interpretazione estremamente lucida di quello che potrebbe dire (nel mondo di Harry Potter, naturalmente!) una supremazia dei maghi sui babbani: i secondi inermi, i primi padroni senza freni – è stato come sbirciare uno spaccato What if? in cui uno tra Gellert e Voldemort ha vinto e portato a compimento i propri piani.
Arrivando alla nascita del Dissennatore, non ho mai letto nulla di simile. Oltre a essere di un'originalità pazzesca, è anche un'interpretazione tutta votata a una profonda introspezione di queste stesse creature e del male che rappresentano. L'idea che un Dissennatore possa avere origine dal male più grande, cioè dalla distruzione della felicità e dell'innocenza, a me convince, perché coerente al loro essere creature di dolore puro, colpevoli, che si cibano di ciò che non hanno più – appunto il calore della gioia. La tua Diana che alla fine viene accolta da queste creature, che vedono in lei un involucro affine, strazia il cuore. Ma ho trovato meraviglioso dal punto di vista della scrittura il modo in cui hai descritto questi scivolare oltre, diventare altro, staccarsi da se stessa, salutare quella che un tempo è stata Diana immobile nel letto di un ospedale, salutare tutti e scegliere mutare la propria natura.
Il Bacio al mostro è descritto così bene da far rabbrividire, eppure non sono riuscita a provare neanche un briciolo di pietà per lui. Non ha fatto che seminare sofferenza, generare dolore, sfruttare la magia oscura per ingabbiare innocenti, è difficile provare pietà per lui – anzi, ho gioito assieme a Diana che non è più Diana.
Il momento in cui ti ricolleghi alla saga citando Barty è un colpo da maestra, perché leghi questa storia alla trama principale e cali tutto ciò che hai scritto in una dimensione spazio-temporale precisa.
A differenza del mostro, per Barty ho provato anche più che pietà. Non che fosse un santo, anzi, ma credo sia stato l'ennesima vittima di un megalomane e di padre che forse non si è mai curato troppo di lui.
Insomma, questa storia mi ha colpita tanto, e io avrei voluto scriverti una recensione degna di ciò che hai scritto, ma le parole continuano a mancare e questo è tutto quello che sono riuscita a racimolare, spero sia sufficiente a farti capire quanto abbia trovato originale e impattante questo racconto.
Sei sempre bravissima, sempre una certezza.
Tanti complimenti, un abbraccio!

Recensore Veterano
01/06/20, ore 14:01

Ciao! Eccomi giunta a recensire un'altra tua storia, il cui titolo tra l'altro mi era già saltato agli occhi, ma per una cosa o per l'altra non ero riuscita ancora a soffermarmici. Quindi ne approfitto ora e parto subito da ciò che hai scritto nelle note, facendo presente a noi lettori come fosse la prima volta in cui affrontavi determinati temi in maniera così forte, intensa. I temi stessi non sono di certo delicati, ma anche nella magia riecheggiano temi che purtroppo siamo costretti a sentire infine volte. Ecco, sappi che per me non hai nulla di cui preoccuparti, secondo me sei riuscita a rendere appieno l'efferatezza e la crudeltà del mago oscuro da una parte, il dolore, l'angoscia, la sensazione di stare perdendo, lentamente e inesorabilmente, non solo la propria anima ma tutto ciò che di umano poteva avere, della ragazza dall'altra.
Ammetto che nemmeno io sono molto abituata a storie forti, ma mi sono imposta di leggerla fino alla fine, lasciandomi avvolgere e soffocare da ciò che provava la povera Diana nel venire usata, nel venire torturata fisicamente e psicologicamente dal suo aguzzino, nel venire svuotata di tutto, nel desiderare la morte come sollievo e salvezza da quel mondo da cui non poteva più scappare. Ho percepito un vero e proprio senso di soffocamento, come se fossi io stessa a venir spinta verso il fondo di un baratro, e non poter risalire in alcun modo. E questo, mia cara, denota la tua bravura nella scrittura e nella creazione della storia. Il tuo stile è molto pulito e scorrevole, intenso dove ve ne è il bisogno, crudo, in questo caso privo di fronzoli; affronti le diverse situazioni analizzando le emozioni di questa povera ragazza in maniera straordinaria.

E poi, se il tuo talento non fosse già venuto a galla in quella che possiamo considerare come una sorta di "prima parte" della storia, viene fuori ancora più nella "seconda parte", che mostra e fa comprendere il significato del titolo dell'opera. Diana vede per la prima volta, percepisce, i Dissennatori, e sapendo bene di non poter tornare indietro, di non poter essere più quella di un tempo, desidera diventare una di loro, non foss'altro per potersi vendicare del suo aguzzino. È un meccanismo complesso quello che prendi in considerazione per mostrarci appunto la nascita di un Dissennatore, che privo di ogni emozione, non può che venire al mondo, secondo questa visione, da chi di emozioni non ne ha più perchè qualcuno gliele ha strappate, in questo caso con una forza e una brutalità indicibili.
Nel finale la vediamo in quello che tu definisci un limbo (ho apprezzato tantissimo che le venisse data ancora una possibilità di scelta, l'ultima) nel quale Diana prende la sua decisione definitiva e incomincia una nuova vita insieme a quelli che considera "fratelli", in un 'ottica stranissima e quasi impossibile da considerare prima di leggere questa storia, in cui i Dissennatori non sono poi così terribili o cattivi. Sì, alla fine ci permetti persino di rivalutarli, in un certo qual modo, se si pensa che possano essere nati da orrori come quelli subiti da Diana.
E la sua prima vittima non poteva che essere quell'aguzzino di cui lei non ha più memoria, ma di cui si ciba in maniera così avida, da fare quasi da contraltare rispetto all'avidità con cui lui, in passato, l'aveva svuotata della sua (di lei) anima.
Il riferimento a Barty Crouch junior lo considero come la ciliegina sulla torta, una torta a dir poco perfetta.

Ancora davvero tantissimi complimenti, e mi permetto di inserire questa storia tra le preferite perchè decisamente se lo merita.
A presto!
Lina Lee
(Recensione modificata il 02/06/2020 - 12:28 pm)
(Recensione modificata il 02/06/2020 - 12:31 pm)

Recensore Master
20/05/20, ore 19:26

Questa tua storia è stata consigliata da molti e mi era venuta una grandissima curiosità di leggerla, è vero che violenza e angst non sono proprio ciò su cui scrivi di solito, ma hai comunque scritto della morte di Charlotte, dell'odio di Rosalie per la Polignac, delle ultime ore di Maria Antonietta con una tale sensibilità che ho pensato che solo tu potessi rendere con la tua abituale delicatezza e empatia una cosa così atroce come la nascita di un Dissennatore.
Diana, una ragazza nata e cresciuta nella brughiera, si ritrova proiettata in un mondo luccicante e superficiale, un mondo che consuma e logora il corpo e l'anima nella Londra dei piaceri e dei vizi, assieme alla sorella Clarissa che vorrebbe fare la modella e arricchirsi. E, quando Clarissa muore, è Diana a dover pagare i suoi debiti a un uomo che le violenta corpo ed anima, uno stregone malvagio che la fa sua prigioniera e si nutre di lei in ogni senso, fino in fondo, fino a risucchiarle ogni più piccola speranza di salvezza.
La cosa veramente triste e tragica, in questa storia, è che Diana non riesce a risollevarsi dal suo inferno nemmeno quando questo ha termine e il malvagio stregone viene catturato dal Dissennatore. Ciò che lui le ha fatto non si può guarire, perché non sono state "soltanto" (come se fosse poco) violenze fisiche e psicologiche, che forse percorsi di terapia e persone comprensive e pazienti avrebbero potuto, anche se in anni e anni, riuscire a allontanare e a vincere. No, lo stregone ha fatto ancora di peggio a Diana perché le ha sottratto l'anima, l'ha piegata e fatta marcire dentro, non le ha lasciato nemmeno l'identità. Credo che la cosa che mi ha più addolorata è stata che Diana non aveva nemmeno la possibilità di disgustarsi del suo aguzzino, di odiare ciò che le faceva, perché il suo perverso incantesimo la obbligava a godere delle sue oscenità e questo l'ha marchiata più a fondo di quanto non abbia potuto fare il tatuaggio. Diana ha perso tutto e per questo non ha potuto salvarsi nemmeno quando, finalmente, si è ritrovata libera. Le restava solo il desiderio di vendetta, la voglia di distruggere lo stregone che le ha divorato la vita e altri malvagi come lui. Ha visto il Dissennatore non come un mostro, ma come un angelo salvatore, come ciò che anche lei avrebbe voluto essere. Nutrirsi delle anime di coloro che, come il suo aguzzino, hanno straziato degli innocenti è diventata la sua missione e l'unica ragione della sua esistenza. Così Diana è morta ed è nato un nuovo Dissennatore.
Devo dire, però, che nonostante la profonda tristezza della storia hai saputo, comunque, far sentire la tua delicatezza, perché mi hai mostrato un altro lato del Dissennatore, che normalmente si considera un mostro, qualcosa di spaventoso. E' come se tu avessi mostrato che anche i Dissennatori hanno un'anima, in fondo, hanno una loro lealtà (Diana li vede come "fratelli") e un loro onore e puniscono non per sadismo o crudeltà, ma in nome di una spietata giustizia.
Credo che solo tu potessi rendere "giustizia" anche ai Dissennatori, mostrandone il lato migliore, e forse è proprio per questo che la storia rimane così nel cuore e nella mente di chi la legge. Alla fine, nonostante si tratti di una vicenda di abusi, violenza e torture, la giustizia vince comunque, i malvagi sono puniti e anche Diana, in qualche modo, trova una sua strada per la salvezza: dedicare la sua esistenza da Dissennatore a distruggere coloro che fanno del male agli innocenti. E non è sola, perché gli altri Dissennatori sono diventati la sua famiglia, proprio come il primo che ha visto, quello che ha considerato un "angelo vendicatore".
Sei veramente una scrittrice eccezionale, hai saputo donare poesia e sensibilità anche ad una storia cruda come questa. Ti ammiro tantissimo!
A presto!
Abby

Recensore Master
18/05/20, ore 18:56

Con un po’ di consueto ritardo eccomi qui, a una delle storie con la miglior premessa che abbia mai visto su EFP. Veramente molto interessante, lo dico davvero. Mi ha conquistata sin dal primo momento, perché non ho mai visto nulla del genere. I tentativi di dare profondità e dimensione umana ai personaggi secondari sono qualcosa che amo da sempre, un concept di cui non mi sazio mai e che credo abbia potenziale infinito. E i DIssennatori poi. Uno degli aspetti più dark, speciali e accattivanti di tutto Harry Potter. La cosa più bella di questa storia, secondo me, è il linguaggio metaforico e figurativo che utilizzi per far parlare Diana. “Indosso stralci d’anima”, “sputo sangue e cuore” sono state le prime che ho notato, e solamente le prime. Il modo con cui la storia continua in un’escalation di orrore, di crudeltà e di spietatezza. Geniale l’utilizzo del cannibalismo, del nutrirsi di qualcun altro, per mostrare in che modo agisce la presa dei ricordi e della felicità a danno delle vittime della Dissecazione.
Diana diventa un Dissennatore nel momento in cui perde tutto, anche i ricordi, anche l’identità. Una spoliazione completa, carica della più pura ingiustizia: non solo quella del mondo magico, ma anche del mondo reale. Una sorellina smarrita, uccisa dalla droga, e i debiti. Il dolore di Diana è onesto, e si adatta a un dolore così improvviso come la morte della povera Clarissa. Ma rappresenta solo l’inizio di un’agghiacciante spirale discendente. Il modo con cui Diana lo racconta non è stucchevole, non è esagerato, non è mai fuori posto.
Parlare di violenza sessuale nel mondo di Harry Potter è qualcosa anch’esso ricco di potenziale, potenziale che esplori fino in fondo. Il fatto che la vittima sia Babbana più che mai enfatizza il senso di impotenza di Diana. Il suo carnefice può fare di lei quello che vuole, qualunque cosa gli passi per la testa, modellandola a suo piacimento. E mi ritrovo a pensare alle immagini di “nutrimento”, di cannibalismo, che compaiono all’inizio. Lui comanda e lei obbedisce, lui prende e lei viene derubata nel peggiore dei modi.
La cosa peggiore è che tutto questo, questa parabola senza fine di sofferenza e sfruttamento, questa mancanza di controllo, non finisce nemmeno quando l’infame viene arrestato. Oppure il fatto che proprio alla fine di tutto, quando la Trasformazione è completa, Diana diventa davvero “libera” e sembra provare qualcosa di felice, o almeno qualcosa di simile al sollievo. Adesso è lei a “mangiare” anziché essere mangiata, e il modo sensuale con cui parla delle sue prede, misto alle immagini di appetito e di fame, mostra il completo paradosso di questo sistema sociale. Proprio con la dannazione completa viene liberata e resa, diciamolo, felice. Un ingranaggio in un circolo eterno.
Sapevo che l’avrei amata e… sì, sì. Mi piace davvero un sacco, mi ha portato in un altro mondo.
Quindi mi complimento con te, infinitamente. Non ho mai visto qualcosa del genere, e meriterebbe un sacco di views in più di quelle che ha. Ti puoi fidare.
Un enorme abbraccio
Lady R

Recensore Master
17/05/20, ore 17:54

Carissima,
finalmente riesco a leggere questa storia; la sto corteggiando da una settimana e, non appena ho avuto tempo di dedicarmici, mi ci sono fiondata. Ho sofferto moltissimo, perché è impossibile non immedesimarsi nel pensieri di Diana, della sua vita che pian piano, pezzo dopo pezzo, viene distrutta.
Sin dalle prime righe ci racconti di lei, con quel Ma io non sono semplicemente stanca. Io sono malmenata da una vita che non sento mia., che, più si va avanti nella lettura più si capisce il suo significato, la sua oscurità.
Hai descritto questo crollo con meravigliosa decadenza, dalla morte di Clarissa all'inesorabile incantesimo dell'uomo che la vuole divorare e lo fa... in un certo senso le divora l'anima, finisce di annullare Diana, che ha già dovuto sopportare la perdita di sua sorella e una vita probabilmente ancora tutta da programmare, da vivere...
Ogni violenza è descritta con minuziosa attenzione, e la rendi come deve essere: disgustosa. Ogni senso di colpa per ogni piacere provato durante quei momenti, le suppliche che sono date dal corpo e non dalla mente, di cui però ci si sente prigionieri e traditi. Perché non si vuole dare a quei momenti degli sprazzi di "positività", se così possiamo chiamarli, perché dopo è ancora peggio. Sono cose che distruggono l'anima molto più di quanto si possa pensare... e ripeto, sei stata bravissima a scrivere questo percorso di Diana, del suo annullarsi, del suo dedicarsi a quell'uomo – quel mostro, ormai quasi meccanicamente, solo per non morire anche se... che vita è questa? Diana lo sa, e quando decide di divenire un Dissennatore, per quanto sia una vita proiettata verso il solo scopo di annullare le persone, ucciderle di qualunque cosa, divorarle. Una vita comunque migliore di ciò che l'aspettava ancora e ancora. Una vita gestita da sola e non da altri.
Magistrale anche l'inserimento canonico di Barty, visto però dal punto di vista di appunto un Dissennatore; da colui che giudica e divora, e annulla e lo fa senza concedere possibilità, ma con una grande fame di morte.
Meravigliosa e toccante, cruda, graffiante.
Un lavoro bellissimo.
Alla prossima, è sempre un piacere leggerti ♥
Miry

Recensore Master
13/05/20, ore 20:47

Carissima mia, non potevo mancare. E finalmente ho trovato un momento per riuscire a lasciarti un commento.
Questa è decisamente una storia che va fatta "sedimentare". C'è dolore, c'è spietatezza, c'è freddo... Davvero un sacco di freddo. Quel freddo tangibile che avverti sotto le dita e dentro le ossa, quella straziante angoscia che ho sempre associato ai Dissennatori.
Non so se qualcuno abbia mai scritto qualcosa di simile, ma ti posso assicurare che è una storia che lascia il segno.
È strutturata magistralmente, con quei piccoli stralci di informazioni che ci lasci sulla protagonista, che potrebbe essere chiunque e nessuno al tempo stesso. È un lento e inesorabile abbandono al dolore, alla desolazione e alla solitudine.
E fa venire freddo.
Non trovo altre parole per descrivere l'egregio lavoro che hai fatto, ma come sempre sei una garanzia e non smetterò mai di ripeterlo ♥️
Dovresti batterti un colpo sulle spalle per complimentarti, perché te lo meriti.
Alla prossima lettura cara
Morgana

Recensore Master
11/05/20, ore 09:58

Tesoro, ciao!

Pur morendo dalla curiosità avevo rimandato la lettura di questa storia perchè avevo immaginato che mi avrebbe fatto male, molto male, e così è stato e cosa vuol dire questo? Che sei stata bravissima, io sono sconvolta da quanto versatile tu riesca a essere coi generi: sai passare da una struggente storia d'amore tormentata, a quella di un rapporto fra due fratelli, all'abbandono di una madre fino alla cosa più terribile che si possa immaginare: la perdita della propria anima. Non avevo mai letto nulla di simile prima e ti meriti già solo per questo tanti complimenti per l'originalità e anche per la profondità con cui hai trattato un tema così complesso. I dissennatori sono una delle cose che mi spaventavano di più nell'universo di Harry Potter e ritrovare la frase di Lupin all'inizio è stato davvero un gran colpo al cuore: non riesco neanche a immaginare cosa debba essere il venire privati della propria anima. Al solo pensiero io avrei un infarto ancora prima che mi venga somministrato il Bacio. Per Diana la questione è stata mooolto più lunga e dolorosa, e la cosa triste è che tutto quello che le è successo ha origine dall'amore. L'amore per i suoi genitori, e poi quello per sua sorella, che la spinge a mettersi alla ricerca di quest'ultima per poi ritrovarsi imprigionata a saldare un debito non suo. L'atmosfera mi ha ricordato tantissimo quella degli ultimi film di Animali Fantastici perlomeno nei toni cupi, anche se in realtà il contorno è quasi irreale, percepiamo quello che accade a Diana quasi  come se si trattasse di un orribile incubo dal quale non possiamo svegliarci. Quello che subisce lei è come uno stupro, ma peggio, perchè finisce per rubare ogni stilla di positività, di scintilla vitale che abitava in lei. E posso dire che ho quasi pianto nel leggere dell'angoscia dei genitori che lei deve tenere lontani e che vivono nella disperazione perchè hanno già perso una figlia?
La cosa in assoluto più originale è che alla fine Diana vuole diventare un Dissennatore, sebbene non conosca pienamente quel termine, nè il destino nascosto dietro: vede quell'angelo oscuro non tanto come una salvezza, ma come la possibilità di vendicarsi di chi l'aveva già resa senz'anima ancora prima che il vero mostro arrivasse.
Ed è così che la fine, per quanto terribile, suona tremendamente giusta: anche noi lettori ci troviamo a desiderare con tutto il cuore la fine di quel miserabile e a non nutrire alcuna pietà.

Sono strabiliata, cara, davvero: mai letto niente del genere: terribile, totalmente coinvolgente, e pur nella negatività narrata, meraviglioso.

Un abbraccio grande e complimenti!

Bennina
 

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