Recensioni per
Una ricerca
di Vanya Imyarek

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/02/21, ore 12:46
Cap. 1:

Ciao ^^
Sono rimasta molto colpita da questa tua storia.
Per certi aspetti mi sembra di essere tornata alle elementari: bambini che si arrampicano sugli alberi, si isolano a leggere o con il Nintendo, altri che si spintonano. E le maestre che, seppur animate da buona volontà, intervengono nel peggior modo possibile: infierendo su chi è vittima di bullismo o ha un comportamento "atipico" rispetto agli altri.

C'è un motivo per cui, di norma, non si somministrano test di personalità a bambini così piccoli: la personalità non si è ancora formata del tutto e risulterebbero tutti schizofrenici o sociopatici.
Sospetto però che questo tu lo sappia e che te ne sia servita per alimentare l'ambiguità del tuo racconto.
Vincenzo aveva in se le radici della sociopatia o sono stati gli abusi perpetrati dalla maestra a renderlo così?

Bellissima l'idea di questo team che si occupa della diagnosi ma non della terapia, abbandonando i soggetti dello studio a sé stessi, in particolare le maestre che non hanno gli strumenti per intervenire ma s'arrogano il diritto di farlo.
C'è comunque da dire che l'atteggiamento della signora Schietti non è poi così rassicurante per le sue capacità educative.

Dato che questo è il primo capitolo di una serie, sono molto curiosa di vedere come prosegue!
Intanto, sentiti complimenti.
A presto ^^

Recensore Master
24/04/20, ore 20:06
Cap. 1:

Non ho granché capito perché sono qua, o perché ho continuato a leggere una storia così chiaramente drammatica. Buon cielo! Più che horror, direi che si tratta di un horror psicologico.... Veramente disturbante, sarà la credibilità con cui hai montato scena, risposte e caratteri che mi ha davvero fatto sentire in pena per quel bambino come se fosse reale.
Io penso seriamente che Vincenzo non avesse affatto problemi di sociopatia, ma che gli siano venuti per colpa di Miranda, l'ambiente di bullismo e esclusione che gli ha creato intorno...oltre le torture, sia chiaro... però tutta questa drammaticità è decisamente troppa, avrei voluto leggere un sequel, in cui magari la ragazzina riesce a far aprire Vincenzo e a ricordargli cosa vuol dire avere un rapporto affettivo e quanto sia bello... Okay, sono un'inguaribile romantica, ma mi sembra alquanto ingiusto leggere un finale drammatico in una storia, con tutto quello che già si vede in giro...e lo so che sono incoerente visto che per prima non disdegno i finali drammatici...Comunque, mi sono sentita male io per Vincenzo, i genitori e l'amica sincera che si era fatta. Ho trovato il comportamento della maestra assurdo, anche i primi "segnali" che secondo lei avrebbe dato Vincenzo, visto che è normale difendersi in una rissa, è normale per un bambino di quell'età arrabbiarsi per una nota ingiusta, da inizio a fine - a parte il paragrafo conclusivo - non ho trovato niente nel comportamento del bambino che potesse rimandare ad una personalità da sociopatico, avendo avuto tutte reazioni normali, per il maltrattamento e l'isolamento. Mi ha affascinato e inquietato la figura del ricercatore, penso in sostanza che l'esperimento fosse Miranda (visto che per tutto il tempo l'ha chiaramente manipolata) e vedere come reagisse.
Storia scritta divinamente, molto più inquietante e disturbante di tantissimi horror che abbiamo visto in questi anni al cinema, quindi complimenti.
Un bacio,
Karen.
P.S: Avendo scritto ieri di getto prima di cenare, ho riletto la recensione e, a parte i refusi, mi sembrava doveroso aggiungere un paio di punti in più per una storia che mi ha fatto tanto riflettere, quindi pardon se sei costretta a tornare a leggermi ❤
(Recensione modificata il 25/04/2020 - 10:08 am)

Recensore Junior
10/01/19, ore 16:07
Cap. 1:

Ri-ciao!
Una storia con un finale aperto, che da' un certo senso di suspence. Io ho come l'impressione che la matta di questa storia sia la maestra, che si è lasciata trasportare dalle cattive parole di psicologi probabilmente incompetenti. Io la vedo così e devo dire che il povero Vincenzo mi ha fatto pena. La madre ha compiuto la scelta giusta, togliendolo da quella scuola.
Anche questa storia è stata interessante da leggere. Brava, brava! :3

Recensore Master
29/10/18, ore 15:46
Cap. 1:

Hi! Beh, che posso dire? Dovevo in qualche modo ripagare del fatto che tu sia passata a recensirmi la storia. Chiaramente, semplicemente scegliere di scrivere 'THANK YU' non sarebbe stato abbastanza, almeno assolutamente non per me. Perciò ho deciso di dire 'vediamo un po' se codesta persona a scribacchiato qualcosina di hovvov quaggiù da qualche parte nella parte strana di EFP' e beh, a quanto pare la mia ricerca ha dato i suoi meritati frutti.
Premetto che ho letto entrambe le tue storie horror, ma preferisco recensire questa perché è venuta prima dell'altra: allora, tanto per cominciare devo ammettere che è stata una storia molto particolare. Insomma, è un horror decisamente che si vede poche volte, uno di quelli del tipo che ti mettono ansia in maniera del tutto diversa, insomma, io quando penso ad un horror m'immagino qualcosa di dark con una lore inquietantissima e robe sovrannaturali come il classico mostro sotto al letto. Questa invece era una sorta di inquietudine alla 'The Neon Demon' - non credo tu abbia presente, dato che sto film probabilmente lo conosco io, il creatore e lo zio del creatore - ovvero decisamente con un'impronta più realistica che, devo proprio dirlo, mi ha stupito: alla fine, inoltre, non ero nemmeno più sicuro sul per chi tenere, dato che la maestra, a mio avviso, non è che si sia proprio comportata al meglio. Insomma, poteva decisamente utilizzare un approccio molto meno aggressivo e non punire solo il bambino. D'altra parte, il bambino... mah. Magari aveva veramente qualcosa di represso ed una qualche malattia mentale latente, però secondo me la maestra non lo ha arginato ma potrebbe anche averlo scaturito. Sicuramente se quel bambino è diventato Ed Gein in un futuro prossimo si dovrebbe anche un pochettino far riferimento a questa situazione.
Detto ciò, davvero una bella storia, molto da brividi, in un certo senso!
Bene, ora passo alla prossima!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Master
11/01/18, ore 14:58
Cap. 1:

Ciao!^^
Finalmente riesco a fare un salto da queste parti.
Ho deciso di partire da qui perché era un'original e una one shot, ma conto di iniziare presto anche a leggere la tua long fantasy.
Che dire, mi è piaciuta molto: hai uno stile scorrevole e incisivo, il testo scorre via come acqua, senza intoppi. Complimenti!
Quello che proponi attraverso queste righe è uno spaccato di vita quotidiana, che potrebbe essere rivisto in una qualsiasi scuola (pensa che, mentre leggevo, immaginavo la storia ambientata nella mia scuola elementare... stesso cortile, stessa classe, stessa mensa xD), e anche i personaggi sono molto realistici: i bambini chiassosi, i bambini timidi, i bambini che non socializzano, le madri iperprotettive, le maestre paranoiche e gli psicologi che vedono disturbi in qualsiasi bambino dal carattere un po' fuori dalle righe... talvolta azzeccandoci, talvolta no.
Mi piace il senso di suspense che si instaura all'interno della storia... Vincenzo sarà davvero sociopatico o sono paranoie della maestra? Ha ragione la madre, oppure il ragazzino le ha mentito spudoratamente? Sarà vera la diagnosi degli psicologi, oppure hanno sopravvalutato il problema?
Una storia molto interessante seppur nella sua brevità, che spinge a farsi domande e le lascia irrisolte, in modo che ogni lettore possa trarre le proprie conclusioni.
Ottima idea, brava! :)

Recensore Master
05/12/17, ore 23:50
Cap. 1:

Ciao!

Non saprei, in effetti, se Vincenzo fosse davvero sociopatico da prima oppure se, a causa di una diagnosi sbagliata, questa sociopatia in un certo senso si è andata creando perché... il bambino se l'è vista affibiata, come un'etichetta di un abito, e ha deciso di diventare "così come gli altri lo vedevano".
E Miranda? Miranda in effetti, prima che le venisse detto che in classe c'era un bambino "particolarmente problematico", nemmeno ci pensa a Vincenzo. Chi ha ragione, dunque?

Alla fine, Miranda, cercando di adattarsi a ciò che le viene detto - o almeno io l'ho pensata così - comincia a trattare il bambino in un modo diverso da quello degli altri e il bambino quindi si adegua. Certamente ha commesso un errore, e si potrebbe discutere a lungo, riguardo questa storia, se Vincenzo avesse problemi da prima o siano sorti dopo la segnalazione alla maestra.

E' nato prima l'uovo o la gallina, in questo caso? Chi lo sa.

Certo è che questa one-shot, letta praticamente per caso mentre mi trovavo sul tuo profilo, mi ha fatto pensare moltissimo. Mi è piaciuta e l'ho divorata tutta d'un fiato ^^

Alla prossima!
_morgengabe

Recensore Junior
28/07/17, ore 15:39
Cap. 1:

Ciao! La storia mi è piaciuta molto. Non saprei dire se Vincenzo sia davvero sociopatico, ma pensandoci direi che certamente i ricercatori devono aver parlato con la madre e lei probabilemente ha chiesto magari un consulto psicologico per il bambino, ma di certo non ne parla e non si giustifica con la meastra che lo ha preso di mira!
Forse definirei la storia più un thriller psicologico che un horror, per come ci mostri i pensieri di Miranda, prima tranquilli e pacati e poi sempre più preoccupati e assurdi, mentre si accanisce sul povero Vincenzo (che sociopatico o meno, non merita un trattamento del genere!). Fa in effetti paura come Miranda non si renda conto, neppure alla fine, di cosa sta facendo, di come la sua missione autoimposta si trasformi in crudeltà. Quasi un peccato che la storia finisca: se Miranda non riuscissce a dimenticare la sua ossessione e cominciasse a osservare il bambino seguendolo a casa, ai giardini durante i finesettimana, e se poi non riuscisse più ad osservare solamente?
Mi ha ricordato un po' 'Bambinate', di Stephen King, ma lì si virava allo splatter verso il finale, se non sbaglio.
Comunque complimenti! Molto interessante e coinvolgente:)

Recensore Master
16/05/17, ore 13:25
Cap. 1:

Ciao carissima,
dio ci scampi dalle maestrine volenterose.
Hai descritto molto bene la buona volontà di Miranda, il suo porsi dubbi, il suo tentativo di valutare il bambino "pseudo-probematico" con occhi diversi rispetto a quelli dell'insegnante. E qui è stato il suo errore, in effetti: farsi prendere talmente dall'ansia di trascurare una sociopatia da finire per "crearla", in un certo senso.
La maestra ha determinate capacità e abilità, ma tra esse non ci sono ovviamente quelle di fare diagnosi e tanto meno terapia. La nostra Miranda, quindi, si va a impelagare in una situazione dove si trasforma nel proverbiale elefante nella cristalleria, e come si muove fa un errore.
E il bambino? Non si sa. La descrizione che tu ce ne fornisci è quella di un normale bambino nè peggio nè meglio di altri, tant'è che all'inizio la maestra pensa ad altri bambini quando le dicono che nella sua classe ce n'è uno problematico. Chiaramente, sentendosi sempre nell'occhio del mirino, Vincenzo pian piano si "adatta", in un certo senso, alle aspettative nei suoi confronti. Aspettative negative, in questo caso, e reagisce di conseguenza.
La madre poi si presenta facendo la tipica "piazzata" da madre chiamata dalla scuola: avete trattato male il mio bambino, non sapete fare il vostro lavoro, come vi permettete, etc etc. Solita sinfonia, che però ci lascia di nuovo col dubbio: avrà ragione o torto?
Mah...
L'unica certezza di questa storia è: le maestre facciano le maestre, e lascino ad altri i compiti di fare diagnosi e terapie!
Una storia molto bella, molto "kafkiana" e inquietante, complimenti!

Recensore Junior
18/02/17, ore 22:35
Cap. 1:

Questa storia ha un fascino inquietante tutto suo. Mi è piaciuta moltissimo e ha saputo tenermi attaccata allo schermo fino alla fine. Ho gradito molto il finale aperto e il mistero dei ricercatori che più che strizzacervelli sembravano maestri del male contenti che l'insegnante emarginasse un bambino dotato di superpoteri, (ma sto viaggiando troppo...). Devo dire che mi sarebbe piaciuto tanto avere qualche info in più, ma d'altronde non avrei avuto questo spunto creativo dell'immaginazione se non avessi lasciato il finale aperto! Cosa che anch'io tendo a fare! Quindi condivido appieno la scelta e passiamo al commento di alcune frasi che mi hanno lasciato i brividi e che mi hanno fatta ascendere verso il culmine della tensione. "Miranda non avrebbe mai pensato di poter vedere un'espressione di odio simile in un volto così giovane" questa frase, pur nella sua semplicità, mi ha fatto immaginare lo sguardo sovrannaturale del bambino, demoniaco, e infatti lo ritrovo qui: "Errare è umano, perseverare è diabolico. Il diario" quasi un'anticipazione di ciò che il bambino è o sembra essere. La storia sembra avere la struttura di un processo, il che mi ha coinvolta tantissimo assieme al flusso di pensiero della maestra che s'accresce fino a divenire un'ossessione. e poi arriva questo:"Ma anche Vincenzo si era dimostrato impenitente ... e poi si ricordò. Essere refrattari a capire un proprio errore era segno di sociopatia, insieme al talento per la manipolazione". "Se la prende sempre con me ..." balbettò lui", (qui c'è davvero il segno tangibile della perdita del punto di vista della verità, il che mi ha davvero catturata e fatto sorridere per quanto vi ho riconosciuto il comportamento di qualche coetaneo di quando ero bambina). Chiudo con l'osservazione di questa frase: "Ma non si rende conto che così l'ha reso un bersaglio agli occhi di tutti gli altri bambini? L'hanno visto come qualcuno in sfavore alla figura di autorità. Hanno iniziato a deriderlo, poi a fargli dispetti, e infine a picchiarlo. E in tutto questo, lei ha continuato a punire solo lui." Un carnefice che diventa vittima? O un carnefice che si finge vittima? Ecco l'arcano. Questa storia mi ha colpita tantissimo, l'unica critica che ti faccio è la punteggiatura, soprattutto nei dialoghi, e qualche piccolo errore di distrazione, sicuramente correggibile e minuscolo in confronto ad una bella storia che cattura il lettore come questa! I miei migliori auguri e spero di leggere altre tue storie molto presto. Davvero, ancora complimenti!

Recensore Master
04/02/17, ore 10:40
Cap. 1:

Ciao, questa tua storia mi ha molto incuriosita, così ho deciso di leggerla :)
Secondo me il disastro l'ha combinato Miranda, si è talmente fissata su Vincenzo che non badava più a tutto il resto. Oltretutto avrebbe dovuto parlare con le colleghe e sentire la loro opinione, considerando che si era persa nei suoi pensieri quando i ricercatori spiegavano e di conseguenza ha perso informazioni importanti. La madre potrebbe aver rifiutato di accettare la diagnosi dei ricercatori, oppure se non è stata davvero informata è strano. A questo punto mi è venuta un'idea assurda: e se i ricercatori hanno preso un bambino non incline alla sociopatia e sperare in un comportamento simile a quello di Miranda, per studiare gli aspetti evolutivi del carattere del bambino? Mi rendo conto che la mia idea è assurda, però ci tenevo a scriverla.
Ho notato un paio di errori di battitura: "contesualizzato" invece di "contestualizzato"; "esser eun trucco ...?" hai fatto lo spazio prima della "e" anziché dopo. Questa frase invece: "I tuoi compagni qui stanno lo capiscono" penso dovrebbe essere "I tuoi compagni che stanno qui lo capiscono", invertirei le due parole così suona meglio. Spero che queste osservazioni non ti abbiano infastidito, nel caso puoi dirmelo, modificherò la recensione^^''
Nel complesso la storia mi è piaciuta, sei stata brava, soprattutto perché hai utilizzato elementi reali del disturbo antisociale e sei riuscita a inserirli nel contesto della tua storia, complimenti! :3

Nuovo recensore
01/11/16, ore 12:44
Cap. 1:

Bella e ben fatta, ma devo essere sincero: i buchi lasciati sono troppi.
Mi spiego meglio.
Trovo fantastica l'idea che non si sappia se Vincenzo sia sociopatico o meno (io propendo per un si, ma anche il no ha le sue ragioni), ma perché i ricercatori non hanno detto nulla alla madre? Perché non hanno dato delle linee guida ai professori? Perché non hanno continuato a seguire il ragazzo invece di abbandonarlo lì?
Queste sono le uniche 'pecche' che ho trovato, perché nel complesso la storia è ottima: incuriosisce e lascia la domanda fondamentale in sospeso: è o non è?
In ogni caso credo che non ci sia dubbio sul fatto che il metodo scelto dalla maestra abbia fatto, evidentemente, più danni che altro... la buona fede da sola non basta.
Complimenti davvero, e buon Ognissanti!

Recensore Junior
31/10/16, ore 23:50
Cap. 1:

Ciao!!! Da persona che lavora con i bambini come me, sei riuscita a d inquietarmi in una maniera allucinanate. Anche il fatto che il finale è aperto l'ho trovato un 'espediente perfetto che da quel tocco in più alla storia che ho davvero apprezzato. Complimenti, davvero, spero di leggere altre horror story da te. Un kiss
Ely