Recensioni per
Just a little late (you found me).
di Alchimista

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/12/19, ore 14:50
Cap. 3:

Ahhhhh, ho dovuto leggerla tutta prima di poter commentare. Non sono solitamente fan delle fan fiction ambientate nei soulverse. Eppure questa mi ha conquistata subito dalle prime righe, per quanto é scritta bene e per quanto indaga in maniera eccelsa nei sentimenti dei personaggi. Amo Nishinoya, anche se non con Asahi, in genere. Eppure sei riuscita a farmeli shippare come coppia e anche a sentire un colpo al cuore quando sembra che Asahi abbia spezzato il legame. Mi sono piaciuti anche i legami complementari, danno una completezza all’opera! Kenma e Hinata, Oikawa con Suga (ammirevole), Tanaka con Noya. Adorabili.
Quindi i miei più vivi complimenti!

Recensore Master
04/01/17, ore 14:40
Cap. 1:

Chiara, Chiara. 
Ti dovrei bacchettare come si deve, ma la verità è che questa tua splendida soulmate mi ha ridato così tanti feels che vorrei solo mettermi in un angolo e morire lentamente. 
Sul serio, non credo che tu sia pienamente consapevole di quello che hai scritto. Dell'effetto che ha sulla gente. Dovrebbe esserci un mega segnale di "Maneggiare con cura" in prima pagina! 
E maneggiare con cura davvero. Ma okay, okay, ho scritto a malapena qualche riga e già sembra il delirio di un folle. Andiamo con calma - posso farcela!.
Innanzitutto, permettimi di esprimerti la mia somma gioia per aver portato avanti non una, ma ben due linee narrative, che è praticamente come se fosse stato Natale e il mio compleanno nello stesso giorno. Perché non è che hai solo portato avanti due storyline, ma erano le storyline della mie OTP. Non riesco ad immaginare nulla di più soddisfacente per un lettore, te lo giuro. 
E poi, bisogna anche parlare del come tu le abbia portate avanti. Jeez, sei stata strepitosa!
È vero che c'è un sacco di angst, moltissimo, e come hai detto tu, gli AsaNoya se lo sono praticamente andato a cercare col lanternino, ma ehi, è stato così ben dosato che il colpo di grazia mi è arrivato dopo la lettura, come è giusto che sia in ogni storia angst coi crismi. Dopo il punto di chiusura, ho sentito il peso dell'hurt e del comfort precipitarmi addosso ed è stato bellissimo (wow, adesso sto suonando veramente come una squilibrata). 
Ma adesso permettimi di spendere qualche parola per ciascuna storyline.
Iniziamo con gli AsaNoya. Eh be', la loro è la linea narrativa che più mi ha presa ripetutamente a calci nella pancia, ma credo sia dovuto anche al fatto che, e correggimi se sbaglio, pls!, sono stati un pelo più presenti dei DaiSuga. I mean, c'erano entrambe le ship, ma gli AsaNoya gli ho percepiti più nettamente. Sarà stata anche colpa della tua perfid---- ehm, della trama che hai dato loro. E sai cosa ha fatto male più di tutto il resto? Che erano maledettamente IC. Mentre leggevo l'opera di autodistruzione di Asahi pensavo che, dannazione, anche l'Asahi dell'anime avrebbe sicuramente fatto così. E Noya! Noya non è tipo da arrendersi, verissimo, ma noi l'abbiamo sempre visto in un contesto in cui non era espressamente stato allontanato. Tu ci hai mostrato l'altra faccia della medaglia e, sai cosa? Ha fatto ancora più male, quel Noya così rassegnato, così ombroso, così sconfitto
Quasi ho urlato di gioia, poi, quando ha scoperto l'inganno (grazie, Suga ♥) e ha tirato fuori le unghie. La sua reazione l'ho trovata azzeccatissima: insomma, si è sentito tradito, ingannato, come avrebbe potuto andare diversamente? Anche io, al posto suo, avrei reagito così! (Forse è per questo che Noya è il mio preferito, perché siamo fondamentalmente simili XD)
E GRAZIE, grazie per il lieto fine. Non ci speravo, sarò onesta. Pensavo - ero certissima - che il legame si sarebbe irrimediabilmente spezzato, perché so quanto ti piaccia fare a pugni con il destino - o con l'idea del destino, meglio. E invece no, e il diotp ti benedica, per questo. Sono un'inguaribilissima romantica, non hai idea di quanto abbia gioito! E ho gioito due volte per la maniera in cui NON hai liquidato tutto a tarallucci e vino, anzi. È una cosa che ho notato di te, questa: l'estremo realismo della tua prosa. Non posso non prenderne atto e apprezzarlo. Mi è piaciuto da matti come tu abbia sottolineato, in ultima battuta, che non sia ancora tutto finito, che i problemi ci sono e resteranno, ma che adesso hanno trovato un percorso comune per affrontarli. 
Voto alla AsaNoya: 20/10. 
E passiamo quindi alla DaiSuga (a questo punto mi starai odiando per la lunghezza di questa recensione e io ti do assolutamente ragione: nessuno dovrebbe darmi la possibilità di recensire senza limitazioni di caratteri, perché vedi poi cosa succede?).
La storyline dei DaiSuga è stata... Okay, qui mi serve un paragone. Se la AsaNoya è stata come un'eruzione vulcanica in piena faccia, la DaiSuga è stata una colata di lava: lenta, inarrestabile, che scava e fonde qualsiasi cosa sul suo cammino.
E tra le due, credimi, non ho idea chi abbia fatto più male. È la solita domanda di sempre: meglio tanto dolore tutto in una volta ma che passa subito o in piccole dosi dilatate nel tempo? Non ho idea di quale debba essere la risposta giusta.
I DaiSuga partivano già parecchio svantaggiati: reduci dalla precedente raccolta, avevano già sperimento il dolore di un legame mancato sulla pelle. Quando hai tirato fuori i colori, ho praticamente urlato di gioia. Poco sapendo che nello stesso momento sarebbe quasi finito tutto. L'incidente non me l'aspettavo proprio, ci credi? Sapevo che ci sarebbe stato dell'angst, ma tra tutti i pretesti, questo era proprio l'ultimo a cui avrei pensato. Chapeau!
Ma le cose potevano fermarsi qui? Ovviamente no! Perché - io ammiro la tua vena angst quasi sadica, davvero, dovrai insegnarmi come si fa, perché io provo sempre infinita pietà e finisco per fare le cose a metà o accennarle e basta - hai poi inserito il trauma cranico. Ora, ora. Questo è un mio punto debole, nel senso che adoro le storie in cui i personaggi subiscono traumi o riportano degli handicap fisico/mentali, quindi non avevo davvero idea di cosa dovessi provare: gioire per l'opportunità? Disperarmi per le conseguenze? Una via di mezzo, credo.
Ma, dicevo, hai inserito il trauma cranico. E io qui mi aspettavo delle conseguenze. E sai di cosa ero praticamente certa? Che Daichi, proprio adesso che avrebbe potuto vedere i colori, avesse perso la vista. Ero già pronta a struggermi/sbrodolare, ma ecco che mi hai sorpresa ancora con l'amnesia. Che poi, ripensandoci, non era forse la conseguenza più naturale di una botta alla testa? Probabilmente. Lì per lì ci sono rimasta male, ma solo perché io ho un debole per i personaggi ciechi. Inutile dirti che mi sono ripresa immediatamente. Perché, ehi, l'amnesia è anche peggio. Un conto è non vedere nulla. Ma avere la memoria scombinata? Guardarti intorno e non riconoscere niente e nessuno? Riesco ad immaginare poche cose così terribili, davvero. 
E devo dire che sei stata bravissima nel farmi penare fino alla fine, davvero, non avevo idea di dove saresti andata a parare. Come per gli AsaNoya, mi aspettavo un finale di quelli che ti lasciano morta al suolo, ma grazie al cielo non l'hai fatto. Non so se avrei retto, nell'eventualità. D:
Lascia anche che ti dica che la maniera in cui hai gestito il dolore di Suga, la sua frustrazione, la sua disperazione, è stata da brividi. Come se lo avessi sperimentato sulla tua stessa pelle (ma spero vivamente di no!). Come ho detto, delle tue storie, oltre che lo stile retrò, mi piace un sacco il realismo che ci metti. In ogni sua possibile accezione. 
Per questo dicevo che i DaiSuga sono stati come una colata lenta: il dolore di Suga è onnipresente e costante, rilasciato in piccole dose, ma che comunque ti scava dentro incessantemente.
La parte che mi ha praticamente ridotta in lacrime (senza esagerazione; ti ho già detto che sono quel tipo di persona con troppi neuroni specchio?) è stata quando Daichi recupera la memoria. Infatti ho dovuto mollare questa recensione e andare a rileggermela perché sì. È bellissima, non ne hai idea. 
Finito anche il trattato sui DaiSuga, accenno brevissimamente (giuro!) allo stile, che è sempre il tuo, così pulito, così d'altri tempi; inutile dirti quanto io lo adori. 
Insomma, non so più come dirtelo: ESCI LA TERZA PARTE. ♥♥♥
Restando fiduciosamente in attesa,

la tua amichevole Rana di quartiere!
 

Recensore Junior
14/11/16, ore 15:14
Cap. 3:

Eccomi qui, Alch, a recensire l’ultimo capitolo di questa mini long con molto dispiacere. Come può essere già finita? Voglio dire, l’angst fa male e fa piangere una quantità incommensurabile di lacrime, ma questa storia mi aveva veramente catturata (rimedierà andando a leggere la precedente soulmate ;))!
Prima cosa da dire su questo ultimo capitolo: ho apprezzato TANTISSIMO il richiamo ad alcune situazioni del manga/anime. Ho apprezzato che fosse menzionata la faccenda degli esami, la guida spericolata di Saeko (una delle mie scene preferite), la settimana di allenamenti con la Nekoma e, in generale la pallavolo. Sono una grande appassionata di AU, ma ogni tanto mi piace leggere storie ambientate nei soliti posti e nei soliti contesti in cui si sviluppa la storia originale. Ho un debole per i missing moments! <3
Ma passiamo alle due coppie cardine della vicenda. Il primo tentativo di chiarimento tra Asahi e Nishinoya è stato straziante. Il fiume di parole che Yuu vomita su Asahi, troppo debilitato e avvolto dai sensi di colpa per commentare in modo intelligente, è incontrollabile e doloroso, terribilmente vero e terribilmente accusatorio nei confronti di Asahi. Noya avrebbe preferito provare mille volte il dolore dell’incidente che una sola volta quello causato dall’abbandono di Asahi. Da quando Noya gli volta le spalle tutto inizia a crollare. Il più piccolo, che si è sempre dimostrato grande in ogni circostanza, diventa realmente indifeso, piange e si dispera per il compagno che l’ha tradito, che per lui non c’era, ed è talmente sconvolto da rifiutare inizialmente anche l’aiuto del suo migliore amico, l’unico con cui può piangere senza sentirsi uno stupido. Le ragioni per cui Asahi lascia Noya sono inaccettabili, ma conoscendo il suo carattere si rivelano addirittura magnanime: separarsi per evitare un ipotetico dolore, che, tuttavia, viene provocato dalla separazione. Tanaka che si scaglia contro Asahi mi ha spaventato, ho temuto che all’Asso venisse un collasso! Che effettivamente gli viene poco dopo. XD Tutto diventa sfumato e i ricordi e le prime esperienze passate con Noya gli tornano alla mente: il primo incontro, il primo appuntamento, il primo bacio, il primo dolore. Quanto ho pianto! T.T Ma Nishinoya, sebbene si stia sforzando di odiarlo, non riesce ad accettare che il suo Asahi si stia consumando in questo modo, accetta il dolore per l’amore che prova per lui, e al risveglio in ospedale si fa trovare al suo fianco. Inutile dire che ho adorato il good ending della storia, e ho amato il fatto che finalmente Asahi riuscisse a dire a Noya la verità e che cosa aveva provato nel momento in cui Yuu aveva avuto l’incidente. Il bacio mi ha riscaldato <3
Adesso, dedichiamoci un attimo a Daichi e Suga: il fatto che Daichi si sforzi in tutti i modi di ricordare è veramente dolcissimo. Il fatto che Daichi si sforzi di ricordare provando ad assaporare le labbra di Koushi lo è ancora di più. Il rapporto di tensione tra i due è molto diverso rispetto a quello tra Asahi e Nishinoya; non sono arrabbiati, ma sfiduciati e terrorizzati, timorosi di dovere ricominciare tutto da capo a causa di una cosa più grande di loro. Il momento in cui Daichi inizia a ricordare è stato davvero inaspettato. Avrei pensato che avrebbe iniziato a ricordare in un frangente diverso, e invece! Amo i colpi di scena, quindi brava bravissima. I ricordi di loro due insieme sprigionano forza e voglia di andare avanti, voglia di abbattere gli ostacoli, voglia di riuscire finalmente a vedere tutti quei colori di cui entrambi hanno bisogno. L’ultimo incontro tra i due mi ha fatto immedesimare in Suga in una maniera indescrivibile. Sapevo che Daichi gli stava per dire qualcosa di bello, ma non ci volevo sperare, non credevo che sarebbe potuto accadere. Sospettavo che per comunicare i ricordi Daichi sarebbe partito dal loro primo bacio e sono stata felicissima che sia stato così!
“In un modo o nell’altro, sarebbero sempre ritornati a quel loro primo bacio tra la neve”. FINALE CHE MI FA PIANGERE E BOLLIRE, QUANTO E’ BELLA QUESTA FRASE.
Grandi apprezzamenti per tutti i personaggi secondari: per Hinata che non vuole perdere e far perdere la passione per la pallavolo, per  Kenma che lo incoraggia e lo fa riflettere, per Kageyama che ci crede fino in fondo e avvolge la mano di Shouyou sebbene non siano legati, per Kyoko e Yachi, che sono di una tenerezza unica.
Tanti tanti complimenti donnina, hai fatto un egregio lavoro e non vedo l’ora di leggere qualche altra tua soulmate in futuro! * Abbraccia stritolando * <3
_Noodle

Recensore Master
13/11/16, ore 20:40
Cap. 3:

va bene va bene va bene. Non so se ti rendi conto, io mi sono commossa. Mi si sono riempiti gli occhi di lacrime, mi stava tipo scoppiando il cuore, ero lì in metro e ho trattenuto il respiro fino alla conclusione della scena finale...
Niente, ti amo. Li amo. La amo.
Volevo offrirti una recensione un po' più circostanziata delle precedenti, dal momento che ho idea che fossero abbastanza senza capo né coda. Non sarebbe un problema, generalmente, ma dato che i commentatori latitano da questa parte mi sembra il caso di farti presente tutto, tutte le spiegazioni del perché ho amato alla follia questa storia come non mi succedeva davvero da un sacco di tempo.
Ora, in primis si vede che la storia era nata come pezzo unico, non c'è un minimo stacco tra i capitoli e come hai notato ho letto tutte le pagine del tuo racconto tra ieri e oggi, quindi proprio come fossero una cosa sola. Questo significa che anche il flusso di emozioni, sentimenti e dolori dei personaggi scorre e passa dall'uno all'altro senza momenti di difficoltà, senza interruzioni, senza che il lettore si senta disorientato o che non si ritrovi al punto giusto. Che poi è un po' questo quello che mi è rimasto di più di questa storia, l'intensità fisicamente dolorosa dei sentimenti di questi ragazzi che, anche se sanno di aver trovato il grande amore della loro vita si ritrovano costretti a soffrire tremendamente, forse proprio perché consapevoli della concretezza di quel legame, completamente consapevoli che la cosa che hanno è reale, è vera, è tangibile e sono troppo giovani e troppo incerti al mondo per poterne godere davvero con serenità.
Asahi e Noya in questo capitolo ci hanno fatto soffrire veramente; ad un certo punto ero convinta che fosse finita, che Noya non avesse pi
voglia di provare e che Asahi avesse davvero troppa paura per provarci ancora. L'apparizione di Tanaka ho temuto fosse il colpo di grazia a quella loro relazione che andava assottigliandosi di minuto in minuto, la piazzata che fa al maggiore è stata davvero... perfetta. Sì, è proprio così che dovrebbe comportarsi un migliore amico di fronte alla certezza della tua sofferenza, dovrebbe prendere la spada e lo scudo e andare a combattere contro il drago. Anche se il drago è l'unico motivo della tua felicità.
Estremamente calzante anche la descrizione del gioco che risente di tutto quel caos emotivo che sta sconvolgendo ben quattro pilastri della squadra, è preciso e così credibile che non ho trovato affatto strano immaginare il disagio di Hinata. Sappi che spero tipo troppo in un seguito KuroKen, la butto là. Perché sono bellissimi e meritano tanto amore anche loro, forse solo poco meno della DaiSuga.
MA torniamo a noi.
Tanaka, Hinata. Belli, perfetti, calzanti nella loro parte originale e perfettamente incastrati in questo contesto tutto nuovo. Oddio che tristezza. Però belli. Tanaka, sei il migliore, anche perché è vero che Asahi è un fifone e un vigliacco, ma se si incazza fa il culo a tutti e lo possiamo immaginare benissimo... ma per Noya farebbe di tutto. Peer Noya farebbero di tutto entrambi, e adesso veniamo proprio a lui, al piccolo Noya che desidera con tutto il cuore poter essere arrabbiato, e urlare, e probabilmente picchiare qualcuno... quello sfogo è qualcosa di sublime. E sto parlando di quando il libero si sfoga col suo migliore amico, il suo compagno in ospedale per chissà quale misterioso motivo... non copiaincollerò quella parte qui perché dovrei rileggere tutto il capitolo e troverei nuove cose da commentare, e il tempo stringe e ho un sacco di cose da dire ancora.
Quindi proseguendo, l'incontro tra i due compagni che hanno fatto di tutto per allontanarsi - bravi scemi, aggiungerei io, non lo vedete quanto siete belli insieme??? - in quella stanza d'ospedale; prima ancora la reazione del tutto istintiva del più giovane che vuole sì odiarlo, ma non può smettere di amarlo. Ecco, mi è venuta in mente una delle cose più belle di questo capitolo: i flash di Asahi che si susseguono abbastanza casuali davanti ai suoi occhi in quella frazione di secondo che dal salto lo costringe accasciato a terra - e cadde come corpo morto cade, ha detto qualcuno più bravo di me ad esprimersi - e che gli fanno capire davvero come stanno le cose e lo sconvolgono a tal punto da prosciugare ogni energia, ogni forza (ogni voglia di vivere, anche). Il più giovane lo stringe, lo chiama, lo accarezza, e con la sua angoscia saliva la mia che imprecavo contro la fermata che si avvicinava e il mio stupido impulso ad avere una vita sociale quando trovo storie come questa (tipo prima volta nel fandom, ricordiamolo che non guasta) e ancora non ho finito di leggerle.
Ora la cosa che più di tutte mi interessa e che come ho detto nell'incipit mi ha davvero commossa: la daisuga. Dovrebbe esserci più DaiSuga nel mondo, rendono felici le persone quando sono belle così e portano la pace e la gioia nei cuori di tutti. Perché ti riempie di speranza nei confronti del mondo sapere che da qualche parte potrebbero davvero esserci persone così, che queste sono solo in 2d fingiamo che non ci interessi. Daichi vuole recuperare la memoria. Vuole disperatamente ricordarsi di Suga, perché lo sa che è qualcosa di più rispetto al resto del mondo, lo sa che è importante e che ha bisogno di lui nella vita per essere felice... lo sa e basta. E allora ci prova, quel bacio impacciato mi ha spezzato il cuore perché ho pensato al povero Suga e a come doveva sentirsi, a quanto doveva intensamente desiderare abbandonarsi tra le sue braccia, tra le sue labbra. E quel discorso muto che fai fare loro subito dopo quel tentativo fallimentare è bellissimo, è intenso da morire e da veramente la sensazione che moriranno presto di dolore entrambi se la situazione non si sblocca. Suga, Suga, Suga, adorato e meraviglioso Suga che vuole sperare ma che non riesce ad abbandonarsi davvero alla certezza che prima e poi le cose torneranno come prima, che Daichi tornerà quello di sempre, che guardandolo negli occhi rivedrà la persona che era.
Il momento in cui il capitano comincia a ricordare mi ha spezzato il fiato. La scena è di una bellezza allucinante, è tutto così curato sia per quanto riguarda la parte dei ricordi, sia per quanto riguarda le azioni fisiche che svolge in quel corridoio. Eccola un'altra cosa che volevo farti notare, quanto sei stata brava nel corso di tutti questi lunghissimi (non abbastanza, ne volevo ancora) capitoli ad alternare con grande capacità le sensazioni, le emozioni, i ricordi e le azioni. Non sei pesante, non sei ripetitiva, non lasci indietro scene per via del fatto che ad esempio i ricordi catalizzano l'attenzione; no, riesci a stabilire un davvero ottimo equilibrio tra tutto, permettendo al lettore di sentirsi proprio lì, accanto a Daichi che barcolla perché ha sentito quello stralcio di conversazione, perché quella combinazione di parole non gli è nuova. Daichi che barcolla, che si allontana, che ha la mente invasa da immagini (dolcissime, tra l'altro) della vita di lui e Suga come coppia senza quel particolare legame. Eccoli che tornano. Eccolo che torna. Torna Suga, torna l'amore, e torna un po' anche Daichi stesso.
Sull'incontro finale dei due mi sono, come già detto, commossa.
Tu non hai idea di quanto sia bello tutto ciò, di quanto siano perfette le parole che si dicono, di quanto mi sia sentita coinvolta dalla scena, di quanto abbia desiderato insieme a loro che tutto tornasse come prima (meglio di prima, adesso lo sanno che sono compagni, adesso sono sicuri del loro legame) e quanto quella stretta, quel bacio mi abbiano resa una persona felice.
E basta, credo di dover chiudere anche questa recensione dal momento che devo di nuovo uscire di casa. Spero di aver detto tutto, spero che tu abbia capito che questa storia è bellissima e che penso che sia terrificante che abbia così poche recensioni. Chi non commenta è brutto. E questa storia è stupenda, e merita un sacco di amore e di visibilità in più. Va beh, sono felicissima di averla letta. Spero in altro di tuo in futuro, sinceramente manca roba di questo tipo in questa sezione.
Ancora complimenti.

Recensore Master
13/11/16, ore 15:00
Cap. 2:

okay, non credo tu possa renderti conto fino in fondo di quanto trovo bella questa storia. questo secondo capitolo è così intenso, così pieno, così emotivamente destabilizzante che non so come farti sapere quanto io l'abbia amato.
Te lo giuro, in questa sezione non ho mai trovato niente di così. Sono spesso larga di complimenti, ma davvero seriamente non credevo di trovarla una storia così. Boh, è stupenda. Mi sono sentita crescere dentro un'ansia, un'angoscia crescente pian piano che scorrevano le parole, pian piano che le immagini prendevano forma, che i personaggi si muovevano, e parlavano, e vivevano (non si muovevano, non parlavano, non vivevano).
Ora, come avrai capito dal commento precedente, la DaiSuga ha una larga parte nel mio cuore, ma anche la AsaNoya mi piace moltissimo. Però la descrizione del non sonno di Suga, delle sue paure incoerenti e irrazionali è qualcosa di struggente. E soprattutto è così realistico e così reale quel senso di angoscia costante, quasi il senso di colpa a prendere sonno e a vivere normalmente quando il compagno non può farlo, quel terrore che quasi lo paralizza. Ed è bellissimo che tu abbia usato proprio Suga per questa parte, perché ti ha permesso di muovere un personaggio solitamente così allegro e solare nel mondo della desolazione e della solitudine forzata, e ti ha costretta (fortunatamente, il tutto è sublime) a metterlo di fronte ad una realtà in cui desidererebbe tanto essere egoista, piangere, puntare i piedi, chiedere aiuto a gran voce e sente di non poterlo fare perché è incastrato nel suo ruolo di "mamma", perché pensa di non avercelo il diritto di cambiare adesso che è all'ultimo anno e che il suo carattere è così definito.
Questa storia è bellissima, i personaggi sono bellissimi e credo che non ci riuscirò davvero a scrivere delle recensioni decenti in cui ti spiego per esempio che la trama sta seguendo uno sviluppo naturale, che scorre in maniera impeccabile, che amo il modo in cui usi le virgole e la punteggiatura - credo di avere un feticismo per la buona punteggiatura - che non ci sono errori che rallentano il flusso della trama, che i personaggi sono terribilmente IC, che lo sono fino all'assurdo.

Veniamo alle cose serie.
Asahi e le sue insicurezze hanno fatto male anche a me mentre avanzavo nella lettura del capitolo; Asahi che sceglie di abbandonare tutto adesso, prima che possa venirgli in mente di farlo in futuro - che decide di soffrire ora per non far soffrire magari Noya in futuro, che sceglie di allontanarsi perché terrorizzato dalla forza di quel legame strettissimo, vincolante, unico. La sua lotta interiore, le sue incertezze e al contrario la sua unica presa di posizione netta hanno qualcosa di esagerato e di malato, ma sono estremamente da lui. Noya che subisce, che non dice niente fino alla fine, che non si impone, che non risponde come avrebbe fatto in qualunque altra situazione perché quel legame è semplicemente troppo per tutti e due. Sono bellissimi, è bellissima e dolorosissima la loro sofferenza nel prendere coscienza di quell'allontanamento.
Suga. Come commentare Suga? In parte l'ho già fatto, lo so, ma volevo spendere qualche parola sulla sua reazone al risveglio di Daichi. Insomma, sei riuscita a mettere nello spazio brevissimo di un paragrafo la gioia più grande e la delusione più nera - perché Daichi non lo ricorda, non lo riconosce, e anche se ha riaperto gli occhi non lo guarda come dovrebbe. E i suoi occhi sono bellissimi, e quando li vede a colori per la prima volta Suga non ottiene lo sguardo che vorrebbe, che probabilmente ha sognato per un tempo indefinito... Daichi è sveglio, ma la sua agonia non è finita. Lui è sveglio, sì, è vivo e intero, ma Suga è ancora solo. Che tristezza immensa. Comunque sa che è importante, sa che è più di tutti gli altri, sa che c'è qualcosa di fondamentale in lui, e questo ci fa ben sperare per una futura e potenziale ripresa.
Oikawa è tipo un personaggio troppo prezioso in questa storia. Sta lì e offre il suo sostegno, e un'amicizia nuova e un po' strana ad un Sugawara distrutto oltre ogni immaginazione, e sta lì e lo vede crollare sotto il peso degli eventi, lo vede arrivare a tanto così dallo spegnersi, dal rompersi per sempre, lo vede appoggiarsi letteralmente al piccolo libero dimenticandosi per un attimo di doveri e impostazioni varie. Sta lì ed ho davvero la sensazione che non potrebbe esserci nessun altro, che nessuno potrebbe riempire lo spazio che potrebbe lasciare libero sparendo: non l'avevo mai immaginato in questo modo un rapporto tra loro, ma a questo punto mi sembra scontato che in una situazione del genere le cose vadano così. Non può che essere giusto.
Hinata anche è un bel personaggio, sebbene faccia solo da contorno e io non lo ami particolarmente. Mi stai facendo venire voglia di leggere l'au precedente a questa, comunque vedremo per il momento la cosa più importante è sapere come va a finire. Che poi io ci spero davvero in un lieto fine, sono tutti troppo troppo troppo carini per poter rimanere tristi e divisi!! Però devo anche dire che non mi sto facendo aspettative sulla conclusione: già questo secondo capitolo mi ha lasciata piacevolmente sorpresa nonostante l'angsti regni assolutamente sovrano. Ecco, basta che non muore nessuno.
Fammi vedere se riesco a tornare al capitolo. Che poi no, ti volevo far sapere che credo tu abbia fatto davvero bene a dividerla a capitoli, è bellissima questa storia e io la amo tanto.
L'inizio del capitolo... ah, l'inizio del capitolo. Cosa non è l'iinizio di questo capitolo. Non so bene spiegarti il perché, ma la scena iniziale, con la madre di Noya che guarda fuori, che vede il mondo vivere mentre il suo tempo è sospeso nell'attesa infinita che il figlio apra gli occhi l'ho follemente amata. Diciamo che le scene con le madri ti vengono veramente bene.
Va bene, facciamo che anche per questo commento chiudo in maniera del tutto arbitraria qui, perché potrei davvero commentare ogni paragrafo e scrivere almeno dieci righe sul perché mi è piaciuto.
Passo e chiudo :3

Recensore Master
12/11/16, ore 19:46
Cap. 1:

Salve autrice!
Sto provando a fare un esperimento e a commentare dal telefono, altrimenti mi dimentico, non commento e vado ad aumentare il fastidioso numero di lettori anonimi che apprezzano e non commento. Indi per cui, potrebbe venire fuori un commento troppo breve, sconclusionato e pieno di errori. Porta pazienza, ti prego.
Adesso veniamo a noi: leggerei qualunque cosa con la daisuga, anche se a questo punto sono sempre un po' reticente, ho questa strana ansia che la storia sia banale e un po' inutile. Per questo non avevo letto il capitolo appena uscito, diciamo Non ero dell'umore per sopportare una delusione senza lasciare recensioni crudeli. E invece oggi, leggendo il tuo scritto, mi sono ritrovata piacevolmente triste. Piacevolmente e disperatamente triste. Vogliamo parlare dello strazio di asahi o dell'attacco di panico di suga? No, perché andremo con ordine.
Questo angst sembra davvero devastante. La scelta di far vedere a suga i colori nel momento in cui daichi rischia seriamente la vita ha inferto un durissimo colpo al mio cuoricino, e non sono riuscita a staccare gli occhi dallo schermo fino alla fine del (per fortuna lunghissimo) capitolo. Speravo di leggere del primo momento in cui lo guarda negli occhi, speravo di leggere dell'emozione del primo sguardo a colori l'uno del viso dell'altro, speravo... no, non è vero, si capiva dai primi paragrafi che non saresti scaduta in un lieto fine banale quanto auspicabile.
Scritto con uno stile scorrevole e piacevolissimo, senza errori né scelte lessicali esagerate, mi ha davvero impedito di leggere anche i messaggi che mi sono arrivati nel frattempo. E vedere che è stata pressoché ignorata mi sembra indegno, ecco.
Ora, io amo la daisuga. La amo, sul serio. Pensavo non avrei mai letto angst su di loro perché si meritano tutto l'amore e la felicità del mondo, proprio come dice il tuo suga. E invece eccola qui, proprio la cosa che volevo leggere senza saperlo...
I personaggi sono stupendi. Cioè, ho apprezzato da morire il personaggio di oikawa, anche se la sua comparsa è piuttosto breve, ed ho letteralmente adorato il modo in cui interagiscono i l tuo suga e il tuo asahi; il loro scambio di battute (o forse il modo in cui nom hanno bisogno di parlare, il modo in cui si specchiano in silenzio l'uno nel dolore dell'altro) quella mano sulla spalla, il sollievo che quasi si sente quando asahi capisce che il legame tra i suoi amici è diventato indissolubile e che nello stesso momento rischia di essere spezzato, la madre di daichi... la madre di daichi è stato il colpo di grazia.
E niente, la recensione deve concludersi qui perché sono arrivata a destinazione, prometto che per la prossima mi impegnerò di più, lo giuro lo giuro. Quindi basta, bellissimo capitolo, sono felicissima di sapere che c'è qualcosa di bello e triste da morire da leggere

Recensore Junior
10/11/16, ore 21:00
Cap. 2:

Eccomi qui a recensire anche questo secondo capitolo, dolce personcina! <3
Allora, prima di iniziare ad esprimere il mio personale parere su ciò che ho letto, vorrei dire due cose: 1. Questa storia deve (e non dovrebbe’) avere più recensioni, 2. Ho dovuto trattenere le lacrime con tutta la forza del mio corpo perché mia madre era seduta accanto a me sul divano, e sarebbe stato un big fail per me piangere disperatamente davanti a lei.
Vorrei farti i complimenti per lo stile: non mi ero soffermata su questo punto nella recensione precedente, ma ora mi sembra arrivato il momento di farlo. Io sono una scrittrice molto pignola, che cerca di utilizzare termini sempre diversi, e in certi casi anche strani, che scrive ogni tanto anche in modo un po’ intricato e con tendenze poetiche. Tu invece scrivi in modo pulito, semplice, usando parole azzeccate e misurate; scrivi in modo molto fluido e musicale, in modo scorrevole al punto che non sono mai dovuta tornare indietro a rileggere una parte perché non l’avevo capita (ed è raro, perché sono una che rilegge le frasi ottocento volte per assicurarsi di aver capito tutto). Con ciò non voglio assolutamente minimizzare il tuo stile di scrittura, anzi! Mi piace leggere storie scritte in modo così istintivo (ma non raffazzonato) e di pancia, che si sviluppano attorno a termini di uso comune ma che non descrivono situazioni comuni. Good job, Alch, hai fatto veramente un bel lavoro sulla parte stilistica <3
Ma bando alle ciance (più o meno XD)!
Il risveglio di Noya è stato dolcissimo. La mamma che continua ad accarezzargli i capelli scombinati, che gli parla con tono pacato per poter trasmettere a lui serenità, Tanaka preoccupato a tal punto da diventare più aggressivo del solito. Ho apprezzato e trovato indiscutibilmente IC il fatto che Yuu rivolgesse immediatamente il suo pensiero a Daichi, dopo essersi ambientato. Si assume la colpa di tutto e dubita che, anche se non esplicitamente, il suo ruolo di divinità guardiana sia venuto meno. Poi, grazie a dio, Ryu lo riporta sul pianeta terra, ma la mancanza di Asahi fa troppo rumore per restare inosservata. Continuo parlando di questi due, perché mi hanno fatto sputare sangue. Vedere Asahi che non vuole essere trovato, che ha paura non di deludere sé stesso ma gli altri, che teme di deludere la persona che gli ha permesso di vedere i colori per la prima volta è stato stranziante. Ho percepito la sua fragilità, la sua insicurezza, il suo timore che Noya possa abbandonarlo perché lui non è abbastanza forte, perché non ha avuto nemmeno il coraggio di stargli accanto talmente era paralizzato dall’idea di non vederlo più. Le scuse che s’inventa per lasciare il suo compagno sono incredibili, ma allo stesso tempo perfettamente comprensibili (se ci mettiamo nella sua ottica) e Noya, anche in questo caso, risulta talmente maturo da lasciarlo andare. Non concepisce come possa aver avuto così male al petto, come quel dolore non potesse essere causato da lui, ma si arrende a ciò (almeno per adesso), e esorta Asahi a non abbandonare almeno Suga, che più affranto di così non può essere.
Quando Koushi va in ospedale e scopre che Daichi si è svegliato stavo esultando. Ma mi sono chiesta: perché suo padre dovrebbe discutere animatamente con qualcuno se tutto seguisse i piani? E infatti qualcosa non andava. GIURO CHE HO SUSSULTATO. Non mi aspettavo che potesse perdere la memoria, proprio no! Ho sentito l’annichilimento di Suga, ho sentito la sua rabbia e il suo sconforto, e ho sentito anche il dispiacere di Daichi nel non poter ricordare. Quando Suga con Asahi, finalmente riappacificati, ricorda il primo bacio datogli da Daichi mi sono sciolta e volevo piangere, sotterrata da un milione di fazzolettini. Oikawa, grazie a dio, riesce a calmare il povero Koushi. Punto bonus per Oikawa. Trovo sia incredibilmente realistico il fatto che in lui si alternino una personalità giocherellona e divertente e una personalità estremamente seria e riflessiva, che esterna ogni volta che Iwaizumi viene nominato (tanti cuori per il bacio di Hinata e Kageayama).
Posso dire che non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo per morire di feels? Come si svolgeranno gli allenamenti, con che clima? Compariranno personaggi nuovi? Come farà Noya ad infiammare Asahi? Daichi capirà grazie a chi vede quelle lievi sfumature di colori? Non vedo l’ora, davvero! Spero ci sia un lieto fine, ma non esprimo troppi desideri per non rimanere delusa eheheh.
Parte preferita della storia: le parti riflessive e introspettive <3
Attendo trepidante!
_Noodle
 
P.s. (che compare spesso alla fine delle mie recensioni) ho visto un “Professor Tanaka” al posto di “Professor Takeda” e ho riso un sacco perché anche io spesso mi confondo! X””” 

Recensore Junior
08/11/16, ore 12:44
Cap. 1:

 
Cara donnina, eccomi qui con la recensione, come promesso! ^^
Inizio col dire che sono euforica per il fatto che le coppie protagoniste della storia siano la DaiSuga e la AsaNoya, perché sono pairing bellissimi e di cui non si legge molto spesso. Come sai, in particolare, la AsaNoya è la mia OTP suprema, e vederli in azione mi fa commuovere di per sé! Devo essere sincera: questa è la prima Soulmate che leggo. Non ho letto la tua prima OS Soulmate, ma sono sicura che rimedierò! (: In ogni caso, è un’idea bellissima. Immaginare un mondo che assume colori e sfumature quando si forma un legame con una persona è a dir poco poetico e lancinante. Vivere una vita fredda e in bianco e nero per poi scoprire, tutto d’un tratto, che gli occhi di una persona hanno quel colore, che il cielo è realmente azzurro e che la luce del sole acceca la vista mi fa emozionare tantissimo. Se non fosse per tutte le controindicazioni relative ai sentimenti condivisi con il compagno, sarei stata felicissima di provare questa esperienza nella mia vita! Voglio condividere con te questo pensiero. Leggendo ho immaginato il momento in cui Asahi e Nishinoya, per la prima volta, scoprono di vedere i colori insieme: secondo me, la colonna sonora per questo dolce momento potrebbe essere “Life in Technicolor” dei Coldplay (e adesso scusa ma vado ad urlare e a piangere da sola in un angolino).
MA! Passiamo alla recensione vera e propria.
L’angst e la dolcezza di questa storia non hanno confini. Sin all’inizio si percepisce il sapore dolceamaro delle vicende che caratterizzeranno la trama, lo sguardo sognante di Daichi verso i colori di un tramonto che non può vedere, le pedalate in bicicletta insieme al piccolo e frenetico Yuu, un incidente imprevisto che stronca un momento di dolce quotidianità. E Suga, che concentrato sugli allenamenti, finalmente vede le mille sfumature cromatiche di ciò che lo circonda e sa per certo che la condivisione di questo legame sia con Daichi. Vuole urlarglielo, vuole correre da lui per vedere il colore dei suoi occhi, ma qualcosa gli dice che non può farlo, qualcosa lo avverte che non è ancora il momento, per lui, di godere di questo privilegio.
Quando si scopre che entrambi sono stati ricoverati all’ospedale ho sofferto, e non poco. Sapendo che questa storia sarebbe stata angst ho pensato al peggio, ma ho sperato che nessuno dei due morisse, perché se no “DATEMI LA CICUTA E FACCIAMOLA FINITA”. Per fortuna, il Socrate che è in me non è dovuto uscire allo scoperto. Pensavo che quello che fosse nella situazione più grave fosse Noya, essendo quello più vicino alla strada, e invece mi sono sbagliata. Daichi in coma farmacologico è troppo per tutti: per i compagni di squadra, per i genitori di Daichi, per la sua mamma che vorrebbe consolare Suga e per Koushi stesso, che lo implora di fargli vedere il colore delle sue iridi.
Ora, vorrei spendere due parole su Asahi e Oikawa.
Iniziamo da Asahi: la scena in cui il dolore lo assale è descritta veramente bene. I suoi sentimenti e il panico arrivano dritti dritti al cuore del lettore e senza ritegno ti verrebbe da calarti nella storia per abbracciarlo. Lui, che ha sempre creduto che Noya fosse più forte di lui, che ha sempre creduto che sarebbe stato bene in eterno, ora viene smentito dal fato e crolla in uno stato di apatia dolorosa che non gli permette nemmeno di stare al fianco del suo compagno. Lo hai caratterizzato benissimo, è Asahi in tutta la sua essenza.
Poi, Oikawa: posso dire che inizialmente pensavo che avesse causato lui l’incidente? Sono sadica XD per fortuna non è così. Penso dovrò leggere la prima Soulmate AU per comprendere meglio i vari sentimenti contrastanti verso Iwaizumi e Tobio, quindi non sto a farti domande perché penso mi basterà leggere. Il modo in cui hai descritto l’attacco di panico di Suga è perfetto. La frase “respiriamo insieme” è quella che più spesso si dice e tutto era così realistico da apparire quasi scientifico. Non vedo l’ora di sapere perché Oikawa ha avuto a che fare con queste spiacevoli situazioni.
Non posso che rinnovarti i miei complimenti, davvero, si vede che ci hai lavorato molto e che l’idea è ben studiata, non vedo l’ora di leggere come prosegue e di piangere un bel po’! **
 
P.S. Faccio solo un appunto (minimo, perché vista la bellezza della storia ce ne freghiamo anche XD). In alcuni punti ho trovato dei piccoli errorini di battitura che secondo me con una rilettura veloce saltano subito all’occhio! Non voglio fare le pulci perché non mi sembra il caso, anche perché si nota che sono dettati dalla tastiera e non da te! <3
Complimenti e BRAVA BRAVA <3
_Noodle