Ciao, Asia! Finalmente riesco a recensire!
Allora... finalmente è successo. Tony e Bucky hanno avuto il loro faccia a faccia. La cosa che più mi sorprende è il comportamento completamente diverso, quasi antitetico, di Tony in questo capitolo rispetto al film.
In Civil War, quando il velo gli cade drammaticamente dagli occhi, Tony diventa una furia incontrollabile. Certo, non aiuta il fatto che sia Steve che Bucky non abbiano fatto assolutamente nulla per calmarlo mentre la situazione degenerava (subito dopo che Tony colpisce Steve, Bucky gli punta un fucile addosso prima ancora che Tony si volti a guardarlo, mentre Steve sembra quasi prenderlo in giro dicendo "questo non cambierà ciò che è successo". Bravo, Steve, grande idea dire una frase del genere all'uomo armato fino ai denti con missili e cannoni laser che ha visto morire i suoi genitori trenta secondi fa... *applauso sarcastico*), ma Tony era fuori di se per la rabbia. Non gli importava di niente, voleva soltanto prendere a pugni Bucky fino a non sentirsi più le mani. Probabilmente non gli importava nemmeno di ucciderlo, voleva solo fargli provare lo stesso dolore che provava lui. Indubbiamente, se Bucky ci avesse lasciato le penne Tony non ci avrebbe perso il sonno, ma non credo che il suo intento principale fosse quello.
Qui, invece, lo vediamo trattenersi in tutti i modi. Non cerca mai di attaccare fisicamente Bucky, non alza nemmeno la voce, ma ciò non significa che non sia assolutamente furioso. Anzi, in ogni singola parola che esce dalla sua bocca, nonostante il tono (forzatamente) pacato, si sente trasudare la rabbia e l'odio. Odio che Tony sta cercando in tutti i modi di dirottare dall'esecutore al mandante dell'assassinio dei suoi genitori. E per fare questo, ha bisogno di conoscere il nome del mandante.
In realtà, quando Tony formula la sua richiesta di conoscere il nome del mandante, Bucky non rifiuta, ma nemmeno accetta immediatamente... perché sa che al momento, non è in grado di soddisfare quella richiesta. Non l'hai scritto, ma nella mia mente, nel momento in cui Bucky spiega che non è così semplice, mi sono immaginato Tony stringere i pugni, probabilmente pronto a passare alle maniere forti pur di ottenere quell'informazione. Fortunatamente, Bucky lo blocca immediatamente: "aiuta Banner e io potrò darti ciò che vuoi".
Lo scambio finale: "Farà male" "Provare a redimersi fa sempre male" può sembrare un avvertimento a prima vista, ma ripensandoci... non credo che a Tony importi poi molto se farà male oppure no. Più che una vera e propria preoccupazione per la salute di Bucky, quell' avvertimento sembra quasi una richiesta di permesso. Il permesso di usare qualsiasi mezzo per ottenere quell'informazione di cui ha disperatamente bisogno. E Bucky non ci pensa due volte a concedergli tale permesso.
Questo sottolinea ancora una volta la determinazione di Tony in questo momento: lui è disposto ad usare qualsiasi mezzo pur di avere la sua vendetta.
Iron Man ha una missione. E a questo punto, niente e nessuno riuscirà a fermarlo.
La scena successiva, almeno all'inizio, cambia completamente il tono della narrazione. Il pool di scommesse sul sesso del bambino rende l'atmosfera calma, sbarazzina, quasi surreale se paragonata a quella della scena precedente. Ma alla fine, anche in questo caso la tensione comincia a montare. Ora, l'unico scopo che mi viene in mente per tutte queste fantomatiche "fabbriche" è la produzione in massa dello Psychotron... il che significa che il nostro caro dottor Banner (e anche Tony) dovra darsi una mossa con quell'antidoto. Potrebbe essercene un disperato bisogno molto presto.
Sharon e Niall gettano finalmente un po' di luce sui misteriosi Soldati d'Inverno. Il punto più sconcertante (a parte il fatto che ad un assassino indottrinato piaccia Sailor Moon, ovviamente) è forse l'età di N: nato nel 1927, scomparso nel 1952... di fatto ha soltanto dieci anni meno di Steve e Bucky!
Questo dimostra, ancora una volta, quanto l'Hydra fosse ben lungi dall'essere sconfitta quando Captain America e Teschio Rosso sono scomparsi nell'Artico nel 1945. Col senno di poi, sembra quasi impossibile che il mondo non se ne sia accorto... ma a quanto pare è proprio vero: tagli una testa, e altre due spuntano fuori. Quindi tagliare la testa di Teschio non è servito a nulla. C'è da chiedersi se sarà mai finita con l'Hydra, se l'organizzazione potrà mai essere sconfitta... anche se probabilmente, nell'era moderna, vivere nell'ombra è molto più difficile che negli anni Quaranta. Inoltre, con Tony Stark, lo SHIELD, e presumibilmente anche Bucky che non avranno pace finchè anche l'ultimo degli affiliati dell'Hydra non sarà sotto terra o in galera, probabilmente la disfatta dell'Hydra è ora più vicina che mai.
Il chiarimento finale tra Steve, Bucky e Sam era forse necessario... ma stranamente, più per Steve che per Bucky. Nonostante tutto, Steve sembra essere quello più in apprensione. E non credo che questo dipenda interamente dall'imminente procedure che Bucky dovrà affrontare con lo Psychotron.
Il fatto è che, da quando ha scoperto che Bucky è ancora vivo, Steve semplicemente non riesce a funzionare correttamente se non sa che Bucky è al sicuro, o perlomeno non in immediato pericolo. Il che mi porta a due considerazioni:
La prima è che su questo tipo di comportamento ci siamo già passati. In Lasciati Salvare. Con Natasha.
All'epoca, Steve cercava in tutti i modi di difendere, proteggere e preservare Natasha da ogni possibile pericolo. C'è voluta una bella strigliata proprio da parte di Natasha stessa per fargli smettere di fare la mamma chioccia. Ma a quanto pare, Steve non ha imparato la lezione: eccolo qui, due storie dopo, a fare da balia iperprotettiva a Bucky. E, anche in questo caso, il destinatario delle attenzioni di Steve si spazientisce (e ne ha ben d'onde, aggiungerei io). Non si arriva ad una scenata come quella con Natasha ai tempi di Londra (infatti Natasha stessa afferma che "non è stato poi così drammatico") ma Bucky ha chiaramente lasciato intendere che deve poter essere lui a decidere delle sue azioni.
La seconda considerazione è collegata alla prima, ma in un'ottica più pratica, e riguarda tutti gli Avengers: Steve è il leader della squadra. Non può ASSOLUTAMENTE permettersi di fare favoritismi sul campo di battaglia perché sta cercando di proteggere i due membri della squadra che gli stanno più a cuore, altrimenti qualcuno potrebbe lasciarci le penne.
Questo è forse il più grande difetto di Captain America nell'MCU: la sua "visione tunnel" quando si parla di Bucky. Ne abbiamo un esempio lampante proprio in Civil War: parlando con Wanda, Steve dice: "Rumlow ha detto "Bucky", e all'improvviso io ero di nuovo un sedicenne a Brooklyn".
Il leader di una squadra come gli Avengers non può andare in corto circuito in quel modo quando Bucky viene anche solo nominato. Ricordiamoci che l'intero terzo atto di Civil War non sarebbe mai accaduto se solo Steve avesse collegato due neuroni e detto a Tony la verità per tempo. Ma, come volevasi dimostrare, quando c'è di mezzo Bucky Steve non capisce più niente. Risultato: Siberia.
Il punto è che se Steve vuole continuare ad essere a capo degli Avengers, deve darsi una regolata, e deve darsela subito. Perché così semplicemente gli Avengers non possono funzionare.
Comunque, vedremo cosa succederà la prossima volta che saranno costretti a scendere in campo. Steve riuscirà a prendere decisioni a mente fredda o avere Bucky in squadra lo spingerà a causare disastri? Solo i prossimi capitoli ce lo diranno.
Nel frattempo, per quanto riguarda QUESTO capitolo... ottimo lavoro, come sempre. E, come sempre, aspetto il prossimo! |