Eccomi qui per lo scambio a catena!
Quando ho visto che scrivi su Saint Seiya, non ho esitato mezzo secondo ad eleggere una tua storia di quel fandom, perché adoro tantissimo quest’anime. Ricordo che lo seguivo con passione quand’ero piccola e che, fino a poco tempo fa, mi rivedevo qualche episodio o capitolo del manga.
Mi manca ancora la serie Omega, ma dettagli… Rimedierò molto presto!
Ho deciso di dedicarmi a questa piccola fanfiction perché è una delle più recenti e fa, inoltre, parte di una raccolta ispirata ai prompt del gruppo di cui facciamo parte. Quindi, ho pensato di sapermi muovere meglio(?).
Innanzitutto, trovo non ci sia un titolo migliore e più azzeccato di quello che hai scelto. Lasciando perdere il motivetto della canzone (che, effettivamente, poco si addice a tutta la “voglia di vivere” di Hyoga *ride*), quel pezzo racchiude perfettamente il succo della storia e i desideri reconditi del personaggio.
Parlando di Shun e Hyoga… devo confessarti che non li ho mai shippati tantissimo. Riconosco che nell’anime ci sono state certe scene “ambigue” fra quei due, però non mi hanno mai “preso” totalmente come coppia. In Saint Seiya mi sono sempre e solo focalizzata sui singoli personaggi, con tutte le loro sfaccettature, amandoli senza il bisogno di vedere con chi starebbero bene.
Tuttavia, i personaggi che più mi stanno a cuore non sono i cavalieri di bronzo, bensì quelli d’oro (specialmente quelli della Vergine, il mio segno zodiacale).
Quand’ero piccola, mi ero presa una bella cotta per Hyoga; adesso, rivedendomi gli episodi, ci sono dei momenti in cui lo tollero veramente poco. Riconosco, però, che ha avuto un passato molto difficile e non si è mai ripreso totalmente dal trauma che riguarda la morte della madre, ossia la persona che desidera più ardentemente (complesso di Edipo? Sì, probabile…).
Anche Shun mi ha sempre incuriosito, ma ecco… l’affezione si ferma lì.
Pur essendo, il contesto, praticamente AU, trovo i personaggi ben caratterizzati e IC. Abbiamo la solita bontà e umanità di Shun, e la solita freddezza che nasconde mille fragilità di Hyoga.
Le parole finali mi hanno rattristato molto. Fortunatamente, per me il Natale è sempre un’esperienza che alimenta la mia felicità; però, siccome tento sempre di immedesimarmi il più possibile nei personaggi interessati, ho cercato di instaurare un’empatia con Hyoga, immaginare di essere al suo posto e percepire la sua desolazione interiore. Ci sono riuscita.
Hai un bello stile: fluido e conciso. Ho letto questa breve fanfiction con molto piacere, sentimento e interesse. Complimenti!
Alla prossima,
Scarlet |