Recensioni per
Angelo fraterno
di Harryet

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
05/07/19, ore 12:17

Grammatica: 10/10. La storia è stata scorrevole da leggere, non c'è nemmeno un piccolo refuso. Mi ha colpito molto il tuo stile, un misto di ricercatezza e di semplicità, ma molto scorrevole alla lettura.

Trama e caratterizzazione dei personaggi: 10/10. Il nostro protagonista, Andrea, si trova nello studio del padre e presi carta e penna inizia a scrivere una lettera al fratello malato, rivelandogli i suoi sentimenti e ciò che ha intenzione di fare. La storia è breve, ma sei riuscita a dare un'ottima caratterizzazione ai due personaggi, sebbene uno non appaia fisicamente. Per cui Andrea è un ragazzo fragile e timido, con problemi anche a livello sociale. Il fratello, invece, è l'opposto socievole e solare.

Originalità: 9/10. L'idea mi piace. Hai usato bene l'elemento sorpresa, nel senso che noi nel corso della storia apprendiamo che il fratello sta per morire e che Andrea vuole sacrificarsi per lui ed ecco perché sta scrivendo la lettera. L'idea mi ha colpito molto, devo essere sincera.

Gradimento personale: 9.5/10. La storia mi è piaciuta molto, e mi sono anche commossa ad un certo punto. È quel rapporto fraterno di solidarietà e di amore incondizionato, per cui un fratello farebbe di tutto pur di garantire la serenità all'altro, anche sacrificare la propria vita.

Recensore Master
02/07/19, ore 01:32

Recensione premio per il contest "una sana risata!" indetto da AmahyP sul forum di EFP: 1/2

Questa storia, pur nella sua brevità, è riuscita a toccarmi davvero. Con il tuo stile semplice e diretto, eppure d'impatto, sei riuscita trasmettere tanto in così poche parole.
Nella storia vediamo un fratello che prende carta e penna e scrive all'altro: all'inizio non si riesce bene a capire il motivo: hanno litigato, forse? Si sono allontanati l'uno dall'altro e si sono perduti? Sono domande che sorgono spontanee mentre si prosegue con la lettura, mentre Andrea elenca i momenti felici della sua infanzia, vissuta insieme al fratello così diverso da lui, tanto da esserne l'opposto: Andrea è timido e riflessivo, taciturno, mentre il fratello è più esuberante e pieno di vita, vivace, tanto che è lui a difendere Andrea, anche se quest'ultimo sarebbe il fratello maggiore e, quindi, questo compito spetterebbe a lui. Poi, la realtà dei fatti affiora pian piano, lasciando al lettore una profonda amarezza: il fratello di Andrea è malato e la sua vita non si prospetta lunga. E Andrea, che non può più vederlo soffrire, che non sopporta di vederlo essere uno spettro, così diverso da come la sua indole lo aveva sempre spinto a essere, decide di sacrificarsi per lui, di essere per la prima volta lui lo scudo e la spalla di suo fratello. Decide di donare la sua vita per lui: un gesto di profondo amore, seppur compiuto con timore, giustamente. Questo è un tocco di umanità, che ha sicuramente contribuito a rendere il tutto più realistico: Andrea ha paura, com'è normale che sia, ma non si sottrae, perché la volontà di aiutare suo fratello è più forte di qualsiasi altra cosa.
Questa storia fa riflettere, perché spesso tra fratelli si tende a litigare e a essere sempre in competizione e spesso ci si dimentica del profondo amore che può legarli, di quanto uno sia disposto a dare per l'altro. Quella che hai scritto è sicuramente una storia molto toccante e profonda, che affronta con maturità e delicatezza un tema difficile da trattare. È una storia che lascia la sua impronta dentro. Davvero molto toccante e bella.

Recensore Master
13/03/19, ore 10:32

Ciao^^
una storia molto toccante. Due fratelli, due persone diverse come il giorno e la notte, ma ricordi condivisi, struggenti e dolcissimi.
Uno dei fratelli esuberante e pieno di vita, l'altro timidi e riflessivo.
La vita però colpisce il primo, lasciando al secondo il dolore di vedere l'altro spegnersi di giorno in giorno, senza neppure assaggiare la vita che si sentiva pronto a divorare…
Si può capire quanto dolore riesca a creare una situazione del genere si può capire come mai un fratello decida di sacrificarsi per donare all'altro la vita che sembra sfuggirgli di mano giorno dopo giorno.
Complimenti, una storia decisamente intensa^^

Recensore Master
17/01/19, ore 12:08

Ottava Classificata
Angelo fraterno
di harriet;-)








Grammatica: 13.65/15

Il testo è curato, in quanto a errori grammaticali direi ne è quasi completamente priva. Ho notato però l’abitudine a non segnare i vari incisi o vocativi, o comunque casi in cui servivano delle virgole per chiarire il senso della frase.
Di seguito, gli errori che ho trovato:

poggiò i pugni sulla scrivania in faggio nello studio paterno → -0.3 “Nello” è sintatticamente scorretto, credo. “Nello studio paterno” mi par di capire che sia correlato a “scrivania”, quindi è corretto dire “dello studio paterno” perché chiarisce su quale scrivania lui poggiò i pugni.
poi la tua risata cristallina ed allegra → In altre circostante la ʻdʼ eufonica davanti a vocali differenti l’avrei considerata errore, ma credo che qui si addica al tono solenne. Inoltre credo di poterla imputare allo stile di una lettera, e quindi non sottraggo punti, ma mi sembrava giusto segnalarla.
Le ricordo sai le loro cattiverie gratuite → -0.8 Di seguito, ti ho segnato anche gli altri casi simili, dove ti dimentichi di segnalare con le virgole gli incisi. Se provi a leggere, e in alcuni casi l’effetto è più marcato, ti accorgerai che la mancanza di punteggiatura toglie intonazione allo scritto.
Già sarei dovuto essere io ad avvolgerti il mio braccio sulle spalle con fare protettivo → Una virgola dopo ʻgiàʼ
Siamo due opposti è vero ma gli opposti non potrebbero stare al mondo uno contro l’altro. → Inciso per ʻè veroʼ
Lo sai quanto bene ti voglia → -0.25 “ti voglio”.
Sì perché sto letteralmente per darti la mia vita → Una virgola dopo ʻsìʼ
Aveva paura, era disperato certo ma avvertiva anche un sollievo nuovo → Inciso per ʻcertoʼ


Stile: 15/20

Seppure il testo breve non mi abbia dato modo di analizzare in più sfaccettature e con profondità il tuo stile, posso dire di averlo trovato piacevole. Ho avuto un assaggio di alcune similitudini usate nel modo corretto, che riescono a dare sostanza e definizione al personaggio e alle emozioni che prova in quel momento. Tuttavia il brano in sé presenta alcune mancanze che mi hanno fatto riflettere un po’; inoltre hai fatto delle scelte che non sempre ho capito o che ho trovato approfondite.
L’uso di due narratori è stata una scelta particolare, soprattutto perché il brano è pressappoco composto solo dalla lettera, e quindi da una lettura guidata dal narratore in prima persona. Ho trovato povero il narratore in terza persona, ben usato ma poco sfruttato, e questo fa perdere il senso dell’uso del doppio narratore. Considerando la lunghezza del brano e il contenuto della lettera, diventa quasi superfluo il narratore in terza persona, che nulla dice e poco fa se non creare l’atmosfera che pervade il personaggio al momento in cui scrive.
La punteggiatura nel complesso è usata in modo corretto, ma ha qualche pecca. Abusi moltissimo dei punti esclamativi, secondo me ne adoperi alcuni in maniera inappropriata, conferendo alla lettura una costante intonazione acuta, che rende il tutto molto eccentrico. Se leggi ad alta voce la lettera, ti accorgerai che la punteggiatura così forte ti porta a intonare eccessivamente con troppo slancio, e il tutto perde d’importanza, si perde il tono greve e forte, diventa quasi comico nel punto in cui scrivi “pistacchio per me, fragola per te!”. Il mancato utilizzo della virgola ha intaccato anche lo stile inoltre, perché quelle frasi sopra indicate alla voce “Grammatica” portano a leggere il testo in maniera incolore, facendogli di incisività.
Non ci sono dialoghi, ma c’è un lungo monologo/lettera che occupa l’intero corpo del brano. Il tono composto e l’uso di termini particolari, come “maschia”, le immagini suggestive come quella del tramonto e le descrizioni fatte con personalità che caratterizzano la prima parte si scontrano con il lessico della parte centrale e soprattutto del finale, dove ho notato qualche ripetizione e un cambio di impostazione del linguaggio che mal si addice al resto. Tutto questo ha reso difficile dare una collocazione sociale al personaggio e una caratterizzazione definita al tono narrativo. La lettera sembra spezzata, all’inizio formale, quasi a esprimere un certo rango sociale, con termine e costrutti altisonanti ma piacevoli; e la seconda parte dove la commistione di punteggiatura e lessico rende il tutto troppo semplice e frettoloso, soprattutto nel finale dove si perde completamente la raffinatezza dello stile. Per il resto ho trovato una padronanza del linguaggio e un lessico puntuale e abbastanza vario, anche se, ripeto, ho notato, anche se a distanza all’interno del testo, la ripetizione di alcuni vocaboli o espressioni.
Passando alle tematiche, infine, direi che importante sia quella del “suicidio” e della “malattia”, correlate tra loro. Se la seconda è presa di petto, non viene approfondita di per sé ma da essa si dipana tutto il dolore e la drammaticità che il personaggio imprime alla lettera, la prima è quasi sussurrata e si fa più concreta andando avanti nella lettura. Più che affrontarla, il testo la sottintende come finale di quella lunga lettera. Porti il lettore a questa decisione guidandolo attraverso viali di fratellanza, dolore, alberandolo di ricordi e particolari che hanno segnato la crescita dei due fratelli. È stato un tocco leggero, che comunque ha reso protagonista tale argomento. Ho trovato che tu lo abbia appena saggiato, ma la delicatezza con cui ti sei affacciata l’ho apprezzata molto.


Originalità, Ambientazione e Trama: 9/15

Quando parlo di originalità non vado alla ricerca di idee nuove e imparagonabili ad altre, ma cerco la personalità che le renda Storie con la “s” maiuscola, le renda vive e concrete: è come dare un nome a una persona, quel nome e quel carattere lì, con annessi e connessi, la rendono unica.
La personalità in questa storia c’è ma allo stato grezzo; senza approfondimento, il testo è piacevole ma scevro di particolari solidi che lo fanno spiccare. È uno spezzato di vita che cerca di riassumere in un unico blocco antefatto, contesto e personaggi.
L’ambientazione è pressoché limitata al luogo in cui si trova il personaggio, e anch’esso comunque risulta caratterizzato da pochissimi elementi. Non è dato sapere il luogo o il periodo in cui la storia è ambientata, e leggendo si ha come l’impressione che il mondo inizia e finisca dentro quello studio. Anche le percezioni del luogo oltre la finestra e gli ospedali in cui fa la spola il fratello sono meri luoghi troppo lontani da poter acquisire peso nella narrazione. Questo perché si tratta di un racconto nel racconto: la vicenda è presentata attraverso le parole scritte in una lettera e la storia e i personaggi presentati non diventano mai protagonisti della scena.
La trama è sviluppata quasi tutta in regressione, tutta concentrata nei ricordi del personaggio, che sono importanti ma non il fulcro principale. Inizia “in medias res”, con un incipit stimolante per il lettore, ben costruito, ma che sfuma molto velocemente per passare subito al corpo della lettera. Questo non ti permette di creare sufficiente atmosfera, né di caratterizzare l’ambientazione in modo completo.
Lo sviluppo è ciò che più avvicina il lettore al personaggio, dà informazioni attraverso i ricordi, e in questo modo viene spiegata in maniera essenziale la dinamica dei fatti. Questo però non lo penalizza, perché al contrario dell’incipit e del finale hai saputo ponderare bene le informazioni e dai quante informazioni bastano per conoscere i due fratelli e dare uno scorcio addirittura dei genitori. Considerata la scelta di un testo breve, ho trovato lo sviluppo molto esauriente. Inoltre ho apprezzato la scelta di partire dall’inizio per ripercorrere poi la loro vita fino al motivo di tale scena.
Il finale, però, ha una chiusura affrettata, priva di pathos. Era una conseguenza deducibile dal resto, ma che avrebbe comunque essere carica di emozioni e parole struggenti. Invece si consuma nella semplicità.
Per quanto riguarda, infine, i generi che hai deciso di trattare – angst, drammatico, introspettivo – ho trovato l’ultimo padrone del testo ma poco protagonista nel finale, dove avrebbe dovuto toccare l’apice. Il drammatico è stato lo sfondo di tutto il testo, invece, tratto in maniera pulita, senza colpi di scena o di tono. Per quanto riguarda l’angst mi hai un po’ diviso. Con “angst” s’intende un blocco, un’indecisione psicologica che provoca paura, angoscia e/o furia. In questa storia più che vedere questo genere protagonista, ne vediamo la conseguenza, quando Andrea ha già superato il momento d’impasse e ha preso la sua decisione, liberandosi dal suo dilemma.


Titolo, Introduzione e impaginazione: 5.5/10

Il titolo è davvero semplice, poco originale, e a trovarlo in mezzo al mare di altri titoli sarebbe anonimo. Sicuramente attinente, credo che non abbia la capacità d’incattivirsi il lettore, e poco riesce ad aiutare l’introduzione, davvero scarna. Questa è d’effetto sicuramente, con frasi brevi ma che rimangono sospese nel vuoto: mancano i punti guida che direbbero al lettore se tale letture potesse interessargli o meno. Ancora una volta dice tutto e nulla.
Infine, l’impaginazione è basilare, priva dei rientri nei capoversi e testo dispersivo nella pagina. Sconsiglio l’uso di spazi tra i vari paragrafi, ed è sempre molto elegante segnalare il capoverso con un rientro. Il testo giustificato, però, rende il tutto abbastanza pulito.


Caratterizzazione dei personaggi: 16/20

Non ritengo personaggi principali i due genitori, visto il tema centrale che verte sull’amore fraterno, ma ho apprezzato lo schizzo che ne dai di entrambi perché ti aiutano a dare spessore al passato e quindi al background dei personaggi. Sono personaggi marginali che comunque hanno avuto la loro parte. A proposito del padre posso dire che hai fatto un ottimo lavoro, perché gli hai dati abbastanza sfumature e contrasti da renderlo conoscibile dal lettore. Il ricordo che conserva di lui il protagonista lo dipinge come un uomo dalla tempra forte, che si dedica al duro lavoro ma che si prodiga per la famiglia. Un uomo che si mostra severo e brontolone, ma che si scioglie per i figli e ha il sapore addosso di quelle caramelle che dispensava loro.
La madre, rispetto a lui invece, mi è parsa molto sottotono, diciamo che è passata più in sordina. Ne dai un’immagine quasi più distaccata, come se l’attenzione che il protagonista conserva per il padre dimostri più attaccamento e complicità con lui che con la figura materna. La madre appare come una figura distante, dai modi più espressivi ed estroversi per certi versi, ma manca di un qualcosa che chiarisca meglio la sua influenza sui due fratelli.
Infine il lavoro fatto con i due protagonisti. Una cosa che ho notato è che non riveli il nome del fratello malato: questo me lo fa percepire meno reale in questo caso. Credo che sia giusto, e renda molto in quanto ad affetto, che Andrea lo chiami più volte “fratello”, ma credo anche che scriverne il nome nella lettera, far assaporare all’inchiostro le sillabe di quel nome, avrebbe dato più forza e passione alle parole di Andrea e al suo spirito di sacrificio, come se lo avesse avuto davanti per tutto il tempo. Invocare il suo nome avrebbe esaltato la sua caratterizzazione. Altra cosa che ho notato che ho manca la descrizione fisica del fratello minore. Manca l’effetto visivo, quello che avrebbe reso più evidente l’evoluzione della malattia, come un tarlo che se lo mangia da dentro. Immagino il fratellino di corporatura più muscolosa e prestante visto che lo difendeva, ma comunque mi manca questa parte della sua caratterizzazione. Ho apprezzato invece che di entrambi aggiungi piccoli dettagli, come il gusto dei gelati o il cipiglio eroico di lui e Andrea che gli insegna ad allacciarsi le stringhe delle scarpe.
Andrea, infine, è quello che emerge maggiormente e che ha la caratterizzazione più completa e profonda. Posso vederlo alto e sottile come un giunco, fragile, timido, impaurito, sempre il più debole. E il carattere e il suo atteggiamento, ma anche le sue emozioni emergono perfettamente dalla lettera. Hai fatto anche un buon lavoro con i tratti psicologici che lo riguardano: il suo essere il fratello maggiore ma non avere il coraggio e il corpo adatto per impersonare appieno questo ruolo; la sua sofferenza, la sua paura. E il tutto si risolve in questo gesto estremo che lo riscatta da tutto e che esprime tutto il suo attaccamento al fratello minore.


Gradimento personale: 3.5/5

Ad una prima lettura, ho trovato questo amore fraterno coinvolgente e pieno di emozioni. Mi sono piaciute moltissimo alcune immagine e l’arricchimento che fai con i ricordi. La tematica e il gesto che compie Andrea per amore del fratello mi hanno preso a tal punto da non farmi notare le pecche. Ma già dalla seconda lettura, ho riscontrato quei “difetti” (e gli chiamo così in maniera molto arbitrale, perché comunque questo è e rimane solo il mio parere) che rendono questa storia uno spunto bello e interessante ma che ha bisogno di corpo e sostanza per solidificarsi. Le parti iniziali e finali sono belle ma brevi e fanno sentire la mancanza di qualcosa; mentre il finale è davvero frettoloso ed è privo di quello struggimento e di quella bellezza che mi ha colpito della prima metà del testo. Credo che a penalizzare tanto il tutto sia la commistione tra brevità e storia originale. Quando hai già un mondo di base di un fandom, è più facile essere incisivi, far capire al lettore contesto e personaggi con poche parole, perché si presume che il lettore li conosca già e quindi gli bastano pochi indizi e una buona penna per risentire quell’atmosfera e quei personaggi vicini. Nel tuo caso invece abbiamo un contesto e dei personaggi che il lettore deve conoscere, con cui deve famigliarizzare, e credo che l’errore sia stato lasciare così tanto alla deduzione del lettore, che capisce ma avverte il tutto in maniera molto veloce, sfuggente.
Detto questo, ho davvero empatizzato molto con Andrea, con quel dolore di fratello maggiore, con l’impotenza infantile di non essere lui a guidare il fratello, così forte, così indipendente, così vicino e allo stesso tempo lontano da lui e dalla sua natura. Diversi ma affini. E poi con il suo dolore finale, quello dell’impotenza dell’adulto, di chi davanti alla debolezza dell’altro non riesce a fare quello che il primo ha fatto per lui al suo tempo. Il gesto disperato, di chi cerca il riscatto ma anche di chi soffre troppo per poter stare con le mani in mano, ha avuto la capacità di ricordarmi quanto forte è l’amore fraterno.



Punto Categoria: 2.5/5

Per quanto riguarda la traccia principale della categoria, ovvero “una confessione che cambierà le sorti della trama” implicava che tu mi mostrassi sia il prima sia il dopo, mentre dalla tua storia contesto di partenza e conseguenza della confessione sono solo intuibili e deducibili, e comunque mancano tutta una serie di elementi che ti avrebbero permesso di soddisfare la categoria.
I punti focali poi sono lasciati all’immaginazione del lettore e non sono esposti nel testo.
Lo stesso vale per la morte di un personaggio importante ai fini della sstoria: la morte di Andrea è in divenire, credo di poterla definire post storia e quindi anche qui manca lo sviluppo corretto della richiesta.

Punteggio: 65.15/90

Recensore Master
23/11/18, ore 10:27

Ciao, ti ho vista fra i partecipanti al contest di Nirvana e mi sono fiondato.
Ci credi che ho letto la tua storia con gli occhi spalancati e... Incredibile, quanto sia piccolo il mondo.
Ti spiego. Ho partecipato ad un altro contest, con una drabble su due fratelli. Uno uccide l'altro per prenderne il cuore, visto che il suo é malato.
La tua storia é l'esatto opposto della mia! Un sacrificio d'amore per salvare la vita del fratello che si ritiene più meritevole di continuare a vivere. Una storia pazzesca con valori davvero importanti come amore, sacrificio, il donare se stessi per una causa che si ritiene più importante della propria stessa vita. Il fratello che tutti vorrebbero avere, insomma.
La parte oscura, la brutta storia con lo stesso concetto di base l'ho scritta io. E ora leggendo la tua mi sento ancora di più una cacca, per tutta la cattiveria che ci ho messo.
Amare é sacrificare la propria vita per gli altri? Sí, ma c'é anche molto di più. É sacrificare la propria vita per gli altri, indipendentemente dal fatto che loro la sacrificherebbero per te.
Un pezzo molto forte, per il quale ti faccio i miei complimenti e un grosso in bocca al lupo per il contest.
Alla prox!
Ssjd

Recensore Master
23/11/18, ore 09:49

Ciao Harriet!
Eccomi qui a farti visita... Una vicenda toccante e ben scritta, una prosa curata e a tratti poetica. C'è però qualcosa che non mi ha convinto, che ha rotto la cosiddetta "sospensione dell'incredulità"... ed è il fatto che nel nostro ordinamento, come credo anche nell'ordinamento di altri paesi, un gesto del genere non è legalmente consentito, dal momento che i prelievi per trapianti vengono eseguiti solo ed esclusivamente su soggetti dei quali è stata riconosciuta la morte cerebrale. I criteri in base ai quali viene dichiarata la morte cerebrale sono molto rigorosi, proprio per escludere l'eventualità di un espianto da 'vivente'. Esistono tra l'altro liste d'attesa che immagino altrettanto rigorose, per cui non è neppure detto che l'organo espiantato a un soggetto venga trapiantato a un parente o conoscente. La tua storia è coinvolgente e ben scritta, purtroppo però quando si arriva al colpo di scena finale... finisce per portarsi un po' fuori dalla realtà, ed è un peccato. A meno che non vogliamo immaginare una successione di pensieri espressi da Andrea mentre si trova in quello stato misterioso in cui il cuore ancora batte, il meccanismo della respirazione è mantenuto attraverso la ventilazione artificiale e anche se non c'è più attività cerebtale e il protagonista è ormai staccato dal mondo, è la sua anima a parlare...
Perdona queste mie considerazioni, che vorrebbero essere solamente sincere: al di là di tutto la tua storia resta commovente e soprattutto ben scritta, con l'uso di un lessico adeguato e curato, scorrevole e senza errori.
A presto, e un grosso in bocca al lupo x il contest!

Recensore Veterano
16/09/17, ore 11:52

Titolo: Angelo Fraterno 
Fandom: Originale 
Autore: harriet;-) 

GRAMMATICA: 5/5 
Non ho riscontrato alcun errore grammaticale né di battitura, anche la punteggiatura è stata usata in modo corretto. 

STILE E LESSICO: 5/5 
Stile limpido e lineare, mai banale. Il lessico è ricco, a tratti poetico, e questo non fa che aumentare l’emozionalità, già così intensa, del testo. 

CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 10/10 
Nonostante la brevità del racconto le caratteristiche dei personaggi da te descritti emergono chiare agli occhi del lettore. I loro caratteri, diversi tra loro, escono da quelle poche righe scritte in una lettera e li ho trovati molto reali e umani nelle loro azioni e comportamenti che hai descritto. Mi sono piaciuti molto. 

ORIGINALITA’ E TRAMA: 10/10 
Per quanto si tratti solo di una lettera quindi di una trama che può risultare semplice, sei riuscita a colpire il lettore con il colpo di scena finale, almeno per me lo è stato. 
E’ proprio il finale della lettera a rendere originale questo tuo testo, finale per me del tutto inaspettato e che ho molto apprezzato pur nella sua tragicità. 

GRADIMENTO PERSONALE: 10/10 
In genere non amo molto le storie drammatiche ma questa non ho potuto fare a meno di apprezzarla al cento per cento. Saranno state le emozioni che hai trasmesso attraverso questa lettera che Andrea scrive al fratello o il fatto stesso che Andrea sia pronto a sacrificare la sua stessa vita ed il suo cuore per regalargli la vita che merita. E’ stato un crescendo di pathos questo breve racconto e ti faccio i miei complimenti per come hai reso alla perfezione questo grande amore fraterno. Mi spiace non aver potuto darti il punteggio massimo per via della frase non presente ma ci tengo a dire che è la storia più bella che ho letto per questo contest. 

Totale: 40 

Recensore Veterano
11/08/17, ore 17:06

Meravigliosa. Ho capito che Andrea, di cui ho nome e posto da primogenito, è il fratello maggiore dall'importanza che dà alla risata del minore. Lo vedo come una felicità per il fatto che l'altro sia protetto, una garanzia di svolgere bene il proprio ruolo.
L'incredulità che si avverte nel racconto dell'essere difeso rafforza ancora di più questa certezza e la gratitudine espressa nella decisione finale ha una base fortissima per qualsiasi primogenito.
Ci scommetto la valutazione personale alla gara che hai indetto con Biancarcano che hai almeno un fratello più piccolo, perché qui c'è un'autobiografia parziale.
Ho trovato solo un potenziale errore: "potrebbero" anziché "dovrebbero" nella frase degli opposti, frase che trovo verissima, come esprime il mio soprannome.

Recensore Junior
15/06/17, ore 14:25

Questa storia è intrisa d'amore, capisco perchè farla partecipare a un contest con quel contesto. é piccola e concentrata ma allo stesso tempo, forse proprio per questo, assume un valore più grande, che sarebbe stato perso se avessi scelto di scrivere questa lettera non in una Flashfic, perchè mi sembra le parole giù di lì siano quelle.
Le ultime, 'la felicità di un martire', stanno così bene come conclusione che potrebbero costituire il titolo stesso della tua storia. è scritta bene, si legge senza problemi, nonostante io non sia un'amante dei punti esclamativi lol
alla prossima c:

Recensore Veterano
13/04/17, ore 20:27

Eccomi qui a recensire un'altra delle tue storie che mi aveva tanto incuriosita. Allora, io sono parrocplarmente sensibile ai rapporti fraterni e tu ne hai descritto uno bellissimo, e non solo... Lo hai descritto veramente bene, con uno stile raffinato. Evochi delle bellossome immagini nelle tue descrizioni. Certo, devo dire che non condivido assolutamente il gesto di Andrea perché lo vedo come una sorta di suicidio che io disapprovo (anche se per salavre il fratello). In ogni caso, mi ha commosso. Bravissima!

Recensore Master
29/03/17, ore 21:41

Ehilà! Come puoi vedere stavolta non sono in veste di giudice *si toglie la fascia da giudice e ritorna con la maglietta "recensore occasionale" (?)* ma da recensore che si può considerare di "normale sanità"... credo.
Come mi hai consigliato, eccomi qui a recensire questa storia che, sebbene io abbia un cuore di bronzo mi ha toccato??? Non sono per le storie drammatiche, ma questa mi è piaciuta, soprattutto per il bel messaggio che hai lasciato - l'amore fraterno tra questi due fratelli deve essere stato davvero forte nonostante i loro caratteri abbastanza opposti e, Andrea (oddio, è il mio secondo nome *coff*) scrive una lettera al fratello - che non ho capito come si chiama, forse sono io che ho saltato il nome oppure non lo ricordo?? - e mi ha abbastanza commosso, devo ammetterlo.
Tra l'altro vedo che anche qui sei arrivata terza classificata e vincitrice di un altro premio. Mi sarebbe piaciuto partecipare al contest, magari lo avessi fatto prima - solo che non sono bravo a inventare una storia originale sul momento (del genere che mi viene in mente solo se ascolto musica ed è strano?) e presumo che fosse più sulle originali dato il genere che hai messo.
Beh, a presto!
czerwony

Recensore Master
23/03/17, ore 19:10

Terza classificata al Contest "Storie di fratelli (di sangue e non)" 

Titolo: 4/5
 
Bel titolo. Molto azzeccato per la tua storia che, in fin dei conti, parla di qualcuno che sta per diventare un angelo per salvare il proprio fratello. Devo dire che è molto evocativo e per questo davvero bello ma, leggendo la storia, mi sarebbe piaciuto un titolo che richiamasse di più la condizione di martire di Andrea. 
Grammatica e Stile: 9,5/10 
Mi piace moltissimo il modo in cui scrivi: il tuo testo è pieno di metafore perfettamente inserite che fanno comprendere perfettamente lo stato d’animo di Andrea e la descrizione della sua condizione e di quella del fratello, sia quella odierna che quella passata, quando parla dei ricordi condivisi insieme. 
Ho notato, però, che ci sono dei punti in cui manca un po’ la punteggiatura. Ti faccio alcuni esempi, dove con il grassetto indicherò le virgole mancanti: 
“… papà ti diceva che eri un monello con cipiglio severo, ma immediatamente scoppiava in una risata… “ 
“Ah, come avrei voluto aver ereditato la tua esuberanza in quei momenti!” 
“Le ricordo, sai, le loro cattiverie gratuite, i giorni in cui… ” 
“Fratello maggiore! Già, sarei dovuto essere io ad avvolgerti il mio braccio… “
 
A parte questo, il tuo lessico è molto ricco e il tuo stile molto buono. La lettura risulta fluida e scorrevole. Brava! 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 
Andrea e suo fratello, di cui non sappiamo il nome, sono due personaggi originali e, per questo, non li conosciamo in un altro contesto. Tu sei stata brava a tratteggiarne i caratteri: più gracile e debole, sia nel corpo che nel modo di approcciarsi al mondo, Andrea, più solare e vivace il fratello. Nel contrarre la malattia, però, è come se i ruoli si invertissero: Andrea diventa quello forte, tra i due, che prende tutto il coraggio che ha e decide di sacrificarsi per il fratello che, invece, in questa situazione è quello più debole, poiché inerme in un letto d’ospedale che lo sta via via logorando. Le anime dei due fratelli vengono continuamente comparate nella lettera che Andrea scrive all’altro, facendo emergere il carattere di entrambi. Per questo, il mio punteggio è pieno. :) 
Originalità e Trama: 9,5/10 
Mi è piaciuta moltissimo la tua idea di srotolare la trama attraverso una lettera scritta da un fratello all’altro: pian piano, riga dopo riga, ogni tessera del puzzle che hai creato ha avuto il suo posto, facendo capire perfettamente ogni passaggio. 
La piccola pecca che, ahimè, non ti permette di avere il punteggio pieno è il fatto che non sono praticamente presenti descrizioni: si percepiscono tutte le emozioni di Andrea, la stanza e lo scrittoio dove scrive sono del padre, ma mancano molti elementi descrittivi che permetterebbero di visualizzare meglio l’intera stanza. Nella mia mente, ho solo l’immagine di una scrivania di fronte a una finestra, niente di più. Peccato. 
Gradimento personale: 9,5/10 
Questa storia è stata per me una piacevole sorpresa: dal titolo mi aspettavo tutt’altro, invece sono rimasta a bocca aperta, con gli occhi incollati allo schermo fino all’ultima riga. Come ti ho scritto sopra, mi è piaciuta moltissimo la contrapposizione tra i due fratelli e come hai strutturato la storia. Ti giuro che sono arrivata in fondo esclamando “C***o, che bella!”. Per questo ti faccio i miei complimenti! :D 
Totale: 42,5 

Vincitrice del Premio Lacrimuccia 
La tua storia, in particolar modo, mi ha quasi commossa: mentre leggevo la lettera di Andrea e pian piano capivo le sue intenzioni, ero lì lì per lasciar scendere una lacrimuccia. È veramente toccante ed emozionante, sia per la trama in sé, che per il modo in cui l’hai esposta. Per questo merita di vincere questo premio! 

Recensore Veterano
04/02/17, ore 15:33

Ciao! Questa storia è breve ma molto intensa. Mi ha emozionato anche se non sono una che si commuove spesso, perché ho immaginato quanto forte fosse stato il suo bisogno di salvare il fratello e soprattutto il suo bisogno di essere un eroe, almeno una volta nella vita. E poi sono convinta che se bisogna andarsene è meglio farlo nel migliore dei modi, per proteggere le persone che amiamo.
Alla prossima :)

Recensore Junior
02/02/17, ore 22:59

storia sì drammatica ma anche intrisa di tanto amore, l'amore così grande di Andre da spingerlo ad un sacrificio estremo!
In bocca al lupo per il contest!
(Recensione modificata il 03/02/2017 - 09:46 am)

Recensore Veterano
02/02/17, ore 20:26

Ehilà!
Avevo visto che avevi pubblicato qualcosa di nuovo e non ho potuto fare a meno di leggere.
Non so se te l'ho già detto (ma sicuramente si), adoro il modo in cui scrivi e ogni volta che leggo qualcosa di tuo è come se mi immedesimassi nel protagonista della storia, che in questo caso presenta l'aspetto dell'amore fraterno.
Mi ritrovo molto in uno degli ultimi righi che hai scritto, perchè anche io avendo un fratello, sarei disposta a dare la vita affinchè sia felice e stia bene.
Mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia scelto la lettera come mezzo di comunicazione tra i due: uno il salvatore dell'altro.
Davvero bella e ben scritta! In bocca al lupo per il contest.
E' sempre un piacere leggerti.
Bacioni e a presto,
Francy

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