Recensioni per
Slipping into the night, love
di Novizia_Ood

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/11/17, ore 04:19

Confermo ancora una volta che mi piace il tuo modo di scrivere e mi piacciono le tue storie. 
Mi è piaciuto anche “l’obbligo o verità” , che in tanti abbiamo usato da brilli per tastare  terreni e reazioni quando non avevamo il coraggio di farlo in altre occasioni. Adoro il mio sono innamorato di te così come io non mi scuserò per questo. Concordo anch’io sull’ultima frase di Sherlock, è bellissima ed il mio cuore te ne è veramente grato.

Recensore Veterano
17/03/17, ore 04:46

Guarda a me la tua storia è piaciuta tantissimo, infatti l'ho inserita tra le mie preferite. L'ho trovata perfetta dall'inizio alla fine. E credimi, davvero, non è una recensione solo per farti piacere, sono sincera in quello che dico. Mi è piaciuta la prima location, quella del locale gay, ho trovato estremamente dolce il momento in cui sono fuori a far la fila e una coppia guarda con tenerezza a John che sta fissando Sherlock. E poi la gelosia di entrambi per le avances che ricevono nel locale! Ah io in queste cose ci sguazzo! Loro due da ubriachi sono davvero divertenti, li ho adorati quando escono e camminano praticamente abbracciati, con tutta la conversazione annessa, specie quando Sherlock dice “Complimenti a te, John. Sei tu che mi stai portando a casa mi pare… quelli saranno molto gelosi di te.”. Mi è piaciuto che la scena sia proseguita a casa loro, il giocare da ubriachi, Sherlock che sceglie il nome della vittima per John, le frecciatine di gelosia del detective. Questo dialogo mi ha fatto veramente ridere (e si, anche gongolare da pazzi!):
“Per di più, ti ho fatto entrare a casa mia per un drink, non penso ti chiederò di restare per la notte!”
“Io vivo qui, Sherlock.”
“Viviamo già insieme?” “Fantastico.”
“Ciò non vuol dire che dormirò con te questa notte!”
“Oh che peccato e io che credevo d’aver fatto centro al locale,” “Non dormirai su quella poltrona vero? Hai una stanza?”
Avrei potuto continuare a leggere per ore di loro che giocano a obbligo o verità e non mi sarei stancata (e la chiamata a Mycroft è qualcosa di geniale, oh come vorrei poter leggere la sua reazione il giorno dopo!). Mi hai trasmesso bene le emozioni legate alla storia, la sensualità e il senso di attesa, la malizia e il flirtare. Quando Sherlock dice "baciami" a John mi sono emozionata anch'io! Hai descritto bene anche i dubbi che attanagliano i due, quelli che in un primo momento fanno loro desistere. E poi, infine, ci sono due frasi che ho trovato meravigliose:
“Oh John. Sei tu. Sei sempre stato tu.”
e la conclusione
“giuro che da oggi in poi ti vorrò sempre anche domani.”
Quindi davvero, per me rappresenta una di quelle storie che quando la leggi vorresti non finisse mai! Complimenti e alla prossima!!!
PS In tutto questo ho notato che Sherlock non ha mantenuto la sua parola non preparando la colazione a John...eh no Sherlock, non si fa così. Spero si sia fatto perdonare diversamente!
(Recensione modificata il 17/03/2017 - 04:51 am)

Recensore Master
15/03/17, ore 14:50

Da quello che scrivi nel tuo “Angolo dell’autrice” vedo che tu, come me, appartieni al popolo dei cosiddetti “gufi” che si distingue da quello delle “allodole” in quanto, a differenza di quest’ultime, noi preferiamo andare a letto tardi perché, o almeno vale per me, troviamo che la pace della notte ci permetta di leggere, scrivere o vedere qualche film in piena tranquillità. Ti scrivo questo perché desidero fugare i tuoi dubbi sulla validità della tua ff: io l’ho trovata ben scritta e piacevole, libera da banalità e luoghi comuni. Si legge scorrevolmente, ha un lessico vario, non è appesantita da troppi dialoghi, tranne verso la conclusione, ma lì sono necessari perché servono a rappresentare, in modo coinvolgente, lo scambio di emozioni che poi travolgerà i nostri due. Inoltre non manca, qui e là, un pizzico di sana ironia che alleggerisce qualche momento più teso (“…ci davano dentro con almeno mezzo metro di lingua…Questa sera decisamente non finirà bene…”)
La scelta del nucleo narrativo, e cioè la solenne sbronza dei due protagonisti, apparentemente ci riconduce a quell’allucinante “addio al celibato” di Watson visto, o meglio sofferto, in TSOT. Infatti tu te ne distacchi subito, usandolo efficacemente come scenario in cui diventa possibile liberare tutto quel “non detto” e “non fatto” che ha costituito per loro, fin dal momento in cui Sh e John si sono conosciuti, una pesante zavorra che ha impedito l’espressione di un amore così particolare ed unico. Il problema che tu fai affiorare costantemente non è il caso da risolvere, anche se questo lo è per Sh, ma è la tensione continua che John sente scorrergli sotto pelle, rendendosi conto che quel suo coinquilino diventa sempre più il pensiero dominante nella sua mente, e si trova ad assumere atteggiamenti inconsci che, impietosamente, gli stanno rivelando che cosa esattamente egli provi per Sh. Mi sono piaciuti quegli accenni al fatto che Watson segua Holmes anche solo per ammirarlo segretamente da dietro o per camminargli accanto e tutta la schermaglia con i camerieri ed i frequentatori del locale attraverso cui si rivela la marcata gelosia di John (“…E tu cosa ne sai?!... John spostava gli occhi dall’uno all’altro…”). Dopo l’atmosfera un po’ folle del locale, che tu hai descritto facendomi anche sorridere, si passa al vero “caso”, quel dannato, meraviglioso sentimento che li attrae in maniera ineluttabile. Le tue parole, qui, si fanno più dolci e trasmettono delle forti emozioni. E la conclusione ci avvolge nella tenerezza della rivelazione. FF veramente di qualità.

Recensore Master
15/03/17, ore 10:46

A me la tua storia è piaciuta. Il topos di Sherlock e John in un locale o ubriachi molto conosciuto, ma secondo me hai saputo sfruttarlo bene come scusa per costringerli a mettersi a nudo e dirsi cosa provano l'uno per l'altro. E trovo che la frase finale sia perfetta.

Recensore Master
14/03/17, ore 14:08

Ciao, ammetto che in un primo momento credevo di essere io il problema perché l'ho letta stamattina mentre facevo altre dieci cose e spesso, quando si legge, il multitasking non paga. Infatti ho voluto rileggerla e dopo di allora ho soppesato davvero le parole che hai scritto nelle tue note a fondo pagina. Capisco perché certe volte i recensori dicono quel che dicono, per rassicurare o magari per paura che l'autore abbia scarsa autostima e si butti giù quando non dovrebbe. E questo è magnifico, lo so bene e quando capita a me fa sempre piacere sentirmi dire certe cose, anche se mi rimane sempre un dubbio di fondo e una sensazione di amarezza. Però, essendo un'autrice, sono tra coloro fermamente convinti che un autore abbia anche una sorta di oggettività con la quale vede la propria storia e che questa sia sacrosanta. Se dici che qualcosa non ti convince, ti credo al cento per cento. Ti capisco benissimo perché è successo anche a me diverse volte di sentire che qualcosa non girava per il verso giusto. Proverò ad aiutarti, perché mi fa piacere farlo e perché quando succede a me mi piacerebbe sempre che qualcuno mi aiutasse in qualche modo, ma non succede mai! Dunque, la storia è bella e mi è piaciuta, ma ci sono punti in cui arranca un pochino. In un primo momento credevo fosse il caso che era poco spiegato, ma poi mi sono ricreduta perché in effetti è piuttosto chiaro e la maniera in cui si intreccia alle vicende private di Sherlock e John è buono e dà ancora più ritmo a una vicenda in cui c'è molta azione e tanti dialoghi.

Credo che il problema non stia nell'aver ritratto Sherlock o John in una scena simile (anche se comprendo i tuoi dubbi perché il rischio cliché è dietro l'angolo, e tu l'hai evitato alla grande), ma penso sia più tecnica la cosa. Credo che l'aver usato il narratore esterno alla terza persona ti abbia portato lievemente fuori dai binari, facendo perdere fluidità al racconto. E infatti c'è un punto in cui il "punto di vista" si sposta su Sherlock e tu descrivi una scena dai suoi occhi, che però abbiamo già vissuto da quelli di John. Questo secondo me rallenta il ritmo - serrato e sostenuto fino a quel punto - spezzando la fluidità della narrazione. Questo avviene in un paio di momenti, ma più in generale il narratore esterno ti distanzia troppo dai personaggi non permettendoti un'introspezione accurata e profonda che secondo me sarebbe servita in certi passaggi, soprattutto tra un dialogo e l'altro.

Ad ogni modo, la storia è bella e mi è piaciuta. Questi sono comunque dei dettagli che non vanno a toccare la qualità della storia, che è comunque molto buona.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Koa

Nuovo recensore
14/03/17, ore 02:52

Finalmente ho letto sta benedetta ff che aspettavo da una vita *-*
Seriamente non riesco a capire cosa ti non ti convince io l'ho trovata bellissima hsbsksjabsmsis
E poi quando Sherlock gli dice "Baciami" capiraaaii a John non gli sembrava vero "Apriti cielo" proprio eh ahahahahah quel porcono di John che non vedeva l'ora.
Cazzeggio a parte, l'ho trovata veramente veramente bella Giorgia. Il fatto che passano da un gioco e poi finiscono con l'aprisi del tutto con i loro sentimenti l'ho trovato dolcissimo :')
Piccoli cuori di panna.

Complimenti Giorgia è stata Meravigliosa ❤