Recensioni per
La Terza guerra mondiale
di Vanessa1995

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
01/04/20, ore 22:04

Ciao carissima!
Sono Giorgia e passo di qui per lo scambio di recensioni!
Beh...che dire?
È toccante e a tratti struggente il racconto, seppur un po' sbrigativo, come tu stessa dici nelle note finali, di Valeria.
Giovanissima ragazza che si ritrova ad essere arruolata nell'esercito per combattere una guerra che, in fin dei conti, non è la sua e in cui non crede affatto.
Se posso essere sincera, ma parlo per gusto personale, l'essere così succinta della trama, le fa perdere consistenza, in qualche modo, e le toglie un po' di quella drammaticità che invece, essendo un racconto di questo tipo, le gioverebbe e le sarebbe un po' più di carattere.
Anche l'apparire dei personaggi risulta un po' scarno. Si capisce che tu hai un'immagine definita di loro nella tua testa, però, quello che passa a chi legge è troppo poco per farsene un'idea chiara.
Comunque commovente il pezzo in cui parla della perdita dell'amica e del momento in cui uno dei reduci di guerra, come lei, decide di suicidarsi per non riuscire a superare il trauma.
Le guerre sono orribili...e anche quando finiscono lasciano strascichi nella psiche delle persone, sono dei veri e propri tumori a volte con cui bisogna combattere per tutta la vita e che forse non se ne andranno mai del tutto...
Che grande tristezza...
Ti ringrazio per l'opportunità di leggere questa FF.
Spero di leggerti ancora!
Un abbraccio,
_Giorgia_

Recensore Junior
07/08/17, ore 14:18

wow se continuamo così ci andremo e nessuno si salverò ho a,Ato questa storia

Recensore Junior
05/05/17, ore 20:55

Ciao! Eccomi qui per il game OIOI!
Appena letto il titolo della storia mi son fiondata a leggerlo: questa tematica è piuttosto discussa ultimamente. La guerra è una continua mutilazione, sia nel fisico che nell'anima. Penso che le descrizioni debbano essere approfondite, per dare un'idea migliore di ciò che la protagonista provi, anche perché il tutto è narrato in prima persona.
Ho trovato qualche errorino e ho qualche consiglio da darti:
"Non c'entrava " stona un po
"Infatti dovete sapere che ce n’erano due: un ufficio per le donne, appunto, e uno per gli uomini." penso che possa essere eliminato
"Le armi chimiche vengono usate, ma fortunatamente non si tratta di nucleari." non ha molto senso questa frase... le bombe nucleari NON sono chimiche.. puoi scrivere "ma fortunatamente non si tratta di gas nervino".
"Come me non hanno voluto saperne di ascoltare il professore e di iscriversi all'università." ripetizione... è stato detto all'inizio della storia
" al contrario di me e sua sorella" è una precisazione che non serve.
Spero di esserti stata utile ^^
Sari :)

Recensore Veterano
20/04/17, ore 13:24

Ciao,
ci vuole fegato a scrivere su temi del genere.
Il confronto fra la protagonista e la vita di Amanda è un chiaro esempio di quello che accade a chi vive la guerra in prima persona e a chi la vive da lontano. Aldilà dei conflitti, io ritengo che si tratti comunque di un'esperienza estrema, dalla quale si "guarisce" difficilmente, e non mi stupisce che la protagonista non abbia cercato il matrimonio.
Amanda riesce a costruirsi una vita a differenza di Valeria, che quasi rifiuta tutto ciò che è "germinante" (in procinto di nascere nuovamente)  appunto, di fare da madrina alla bambina. Fra l'altro, la bambina porta lo stesso nome della migliore amica morta, il collegamento non passa inosservato, anche se pare lasciato un po' intendere...
La guerra, solitamente, non è scritta attraverso gli occhi delle donne, perciò questa lettura mi ha un po' sorpresa. Alla fine del racconto, emerge una certa sensibilità al tema dei mussulmani. La protagonista abbraccia la loro causa e condanna il pregiudizio montato dalla paura. Eh, non si dovrebbe fare un mucchio unico, ma il problema non è il mussulmano in sé per sé, ma la gestione incapace delle emergenze da parte dello stato. Quando hai "attaccato" la chiesa parlando di soldi che finiscono chissà dove, non l'hai tirata di fuori... Nel senso, il giochino è quello...
I soldi e l'interesse personale smuovono il mondo. Su 30.000 euro 10.000 vengono effettivamente usati per far del bene. Il risultato? Un'azione d'intervento che nella fattispecie difficilmente serve a qualcuno. Molti mussulmani vengono portati qui e successivamente lasciati a loro stessi. Il lavoro d'integrazione vien fatto a metà, e la gente non conosce, non sa. Dall'ignoranza nasce la paura e dalla paura viene il razzismo. E mentre gli immigrati ci invadono con i barconi abbiamo l'IVA al 22% e stupendi insufficienti per arrivare dignitosamente a fine mese. In tutto questo, l'ISIS bombarda un po' dappertutto. E poi c'è quello disinformato che gli basta vedere un burka per dire " terrorista "
Insomma... Sono lotte non facili, più grandi di noi. Sono situazioni di crisi in contesti nebulosi, poco spiegati per vantaggio.
Che cosa ci salverà?
L'informazione e una testa attiva, che ragiona per conto proprio.
Una fic per riflettere,
Oshi-chan
 

Recensore Master
20/04/17, ore 00:53

Ciao!
Sono qui per lo scambio a catena. Ho scelto di recensire questa storia per la tematica trattata. Sai, io credo che stiamo già combattendo una Terza Guerra Mondiale, a pezzi, a botte di attentati e strategici raid aerei, ma la stiamo combattendo. Non ho idea se l'università salvi o no dall'arruolamento, ma come teoria non mi sembra tanto assurda.
Per quanto riguarda la storia, la grammatica è buona (ho notato solo un po' di confusione con i tempi verbali verso l'inizio, ma capita quando si parla al presente). Tanto di cappello per la scelta della prima persona, che è uno stile di narrazione non semplice da utilizzare: certo, avresti potuto scrivere di più, approfondire di più i ricordi di Valeria e non lasciare tutto sul vago, ma secondo me va bene così. In fondo, già solo l'idea di una Terza Guerra Mondiale fa abbastanza paura, se si considera che è molto, ma molto concreta.
Avrei solo un piccolo appunto: gli scontri in Africa e soprattutto in Medio Oriente non sono imputabili ai cristiani, che lì sono davvero una minoranza e sono - nella maggior parte dei casi - anche perseguitati, se consideri che in molti di quei paesi l'Islam è religione di Stato (e di conseguenza tutte le altre sono teoricamente illegali).
Mi sono commossa, sai? Nonostante la narrazione, in alcuni punti, sia un po' sbrigativa, è davvero toccante e questo è bello e mi fa paura al tempo stesso, perché se riusciamo ad immedesimarci così tanto è perché questa guerra la sentiamo più vicina di quanto vogliamo ammettere.
Ti lascio con i miei complimenti!

Alla prossima,
Elly

Nuovo recensore
13/04/17, ore 21:32

Ciao, ho trovato la tua storia scorrendo le opere recentemente pubblicate.
Devo ammettere che recensirla non sarà facile, ma penso che ti meriti comunque un commento, per l'impegno che hai messo nel scrivere questa one-shot.
Partendo da un punto di vista grammaticale, direi che la storia è corretta, ci sono solo alcuni errori di battitura, come ad esempio Dio, scritto con la lettera minuscola invece che maiuscola (a meno che non sia una scelta stilistica particolare, in tal caso mi scuso).
I temi trattati non sono leggeri o banali e avrei preferito che li approfondissi ulteriormente, diciamo che mi hai trasmesso solo in parte le sensazioni che probabilmente volevi provocare con questo racconto e la cosa mi dispiace, dato che sono dell'idea che, con un ulteriore lavoro di rilettura e aggiunta di ulteriori dettagli, questa one-shot sarebbe davvero un pugno nello stomaco (ma un pugno nello stomaco positivo, uno di quelli che ti fa veramente pensare e riflettere).
Non sono un'esperta di leva o guerre, quindi mi fido come te di Wikipedia, che di solito ne sa una più del diavolo.
Vorrei concludere la recensione dicendoti che mi piace molto il messaggio di fondo che hai cercato di trasmettere, forse perché lo condivido e cerco a mia volta di stare il più lontano possibile dai pregiudizi, per quanto mi è possibile.