Recensioni per
Prima che l'inverno finisca
di PervincaViola

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
21/10/18, ore 22:23

Recensione premio del contest "Sfida alle 100 parole – V edizione"

Ciao, Vì!
Incredibile ma vero, non ho recensito questa flashfic in passato (e dire che partecipavo anche io al contest di Mary!), il che adesso ci torna utile, dato che tra le tue è l'unica storia a tema Harry Potter che non abbia già recensito – decisamente, devi scrivere di più!
In realtà sto divagando anche perché ho trovato questo racconto di una bellezza tale da lasciarmi senza parole – perché lei hai usate tutte tu, le parole, incastrate da una riga e l'altra, nella rete semantica del lessico, nella complessità stilistica che sorregge il testo.
Sin dal titolo, questo racconto trasuda irrequietezza e perdizione: Prima che l'inverno finisca mi ha trasmesso una sensazione di fretta, come se i protagonisti del tuo racconto non avessero che un'unica stagione a disposizione per viversi, che a separarli dalla fine non fossero che una manciata esigua di giorni. E in effetti è così, o almeno è così soprattutto per Helena, che splende e marcisce in contemporanea, mentre Salazar la osserva dapprima e la divora poi, inebriato dalla condanna che pende sul giovane capo di lei, ammaliato dalla certezza che lei non possa né essere salvata né salvarsi da sé – il destino di Helena è costruito sulla fine.
Ho amato Helena, ovviamente, e tutta la sua decadenza. Sei riuscita a caratterizzarla altera e sconfitta, viva e morta, attiva e passiva, in preda alla smania di vivere e ingabbiata nelle spire dell'invidia e della perdizione – un personaggio fatto di ossimori, di contraddizioni, mai definito né inquadrato, proprio come la immagino io. Credo che, malgrado neanche Salazar sia un personaggio positivo, sia lei l'elemento più negativo della storia, lei che annerisce e spegne le rose, lei che sembra fiorita in un roseto di morte.
Salazar, di contro, trovo abbia una psicologia meno complessa di Helena, ma non per questo meno interessante: brama lei perché ammaliato da un candore mai esistito, da una gioventù che fiorisce solo per appassire, da un'innocenza sporca di sangue prima ancora di essere sdradicata. Ho trovato il tuo Salazar decisamente sadico e ingordo di male, il degno antenato di Tom Riddle (e il fatto che io adori la coppia Tom/Helena non ha guastato affatto!). Nell'ultima scena, quando lui prende coscienza della fuga di Helena "senza particolare emozione" sei riuscita a rendere particolarmente vivido questo tratto maligno del tuo protagonista maschile, questa sua feroce indifferenza figlia di una sottintesa incapacità di provare sensazioni ed emozioni che vadano oltre il possesso, l'attrazione e la carnalità. È un Salazar senza sconti, e mi è piaciuto tantissimo.
L'atmosfera della storia è decisamente tetra e oscura, con una trama che, parimenti al destino di Helena, è costruita sulla fine. Aiuta tantissimo, anzi è uno degli elementi fondamentali e fondanti in tal senso, lo stile che hai scelto: pieno, sofisticato, ricco di metafore e di immagini che riescono a evocare le sensazioni più disparate, a materializzarli dinanzi al lettore – ho amato l'espressione "un diadema d'argento che le gronda sangue fra le mani", perché hai raccontato l'epilogo della vita del personaggio senza raccontarlo affatto, per giunta ricollegandoti all'idea di presagio.
È una storia davvero bellissima. Come sempre, riesci ad ammaliarmi con le tue parole e a caratterizzare in maniera vivida e verosimile i tuoi personaggi, che riempiono la trama e sembrano essere stati creati per i contesti entro ai quali li hai calati tu.
Non posso che concludere con dei complimenti, sempre bravissima!

Un abbraccio,
Rosmary

Recensore Master
09/06/18, ore 13:36

Recensione premio per il contest "Un diamante è per sempre" 2/2

Ciao, rieccomi^^
Premetto che la mia conoscenza è abbastanza ridotta, ma posso dirti che ho capito questa flash come se l'avessi terminato: adoro infatti le figure dei Fondatori e di coloro che ruotano loro intorno, e posso dirti che Helena Corvonero me la sono sempre immaginata esattamente così. E' come una portatrice di morte che cammina tra i roseti, che al suo passaggio appaiono come cespugli di rovi le cui spine penetrano nella carne... e poi c'è Salazar: una figura già di per sè oscura, meschina e negativa, che insieme all'unica figlia della malata Priscilla rende l'atmosfera un concentrato di oscurità. La loro scena d'amore, poi, non può nemmeno definirsi così: è solamente del torbido sesso che i due compiono tra le rose (che ora sto immaginando nere) e la neve, la purezza perduta da Helena. Un'altra immagine è estremamente evocativa è quella della Corvonero con il Diadema insanguinato in mano, come se percepisse già la propria morte per mano del Barone e sapesse già che cosa succederà a quell'oggetto oltre mille anni dopo per mano di Tom Riddle/Lord Voldemort.
In conclusione: una storia molto dark e premonitrice, che ha meritato di essere letta. Ho finito con le tue recensioni premio, spero din vederti al prossimo contest^^

Recensore Junior
30/08/17, ore 15:49

~Recensione premio per il contest "Raccontatemi di loro"
Ciao, passo a lasciarti la recensione della storia. Ho seguito la mia scaletta classica, quella che uso sempre per i giudizi dei contest ;)
Presentazione:
Titolo: mi piace il suono delle parole scelte, quel loro tono evocativo e quasi profetizzante; d’altro canto, però, faccio fatica a ritrovare un legame forte tra il titolo e gli avvenimenti narrati: il senso di urgenza evocato dal titolo non si riflette nel testo. Il richiamo al titolo è nella frase E quasi si sente generoso, Salazar, ad averle regalato una tomba di rose, prima che l'inverno sia finito, ma l’amplesso tra Salazar e Helena, che sdraiata sulla neve evoca in lui l’immagine di una tomba di neve, non emerge come un qualcosa di premeditato (qualcosa che uno dei due si sia prefissato di fare Prima che l’inverno finisca) quanto, anzi, frutto di un capriccio del caso. Ovvio, una connessione semantica così forte non è obbligatoria, ma rende l’insieme più coeso.
Sinossi: ti segnalo che la sinossi si può leggere nell’anteprima della pagina efp ma, aprendo la storia, il dash “continua” non funziona più. Si legge solo la posizione nel contest. Ad ogni modo, hai preso una frase del testo per utilizzarla come sinossi; non sono una fan di questa scelta ma la frase ha abbastanza impatto da rendere la storia appetibile per chi legge.
Le categorie e gli avvertimenti sono coerenti con il testo, soprattutto la menzione del genere “Dark” che tratterò più diffusamente in un’altra sezione; l’avvertimento Crack Pairing per una Helena/Salazar è persino esagerato, ma io sono molto, molto lasca con queste definizioni :D Apprezzo sempre le note a fondo storia, soprattutto in questo caso perché, trattandosi di personaggi non trattati dalla storia originale se non superficialmente, mi hanno aiutata ad inquadrare meglio il tuo punto di vista sui due.
Grammatica e stile:
I miei complimenti per avere prodotto un elaborato immacolato: non c’è un errore di battitura, una distrazione, una sbavatura, niente. Bravissima! Il tuo stile potrebbe essere definito gotico, per i lunghi periodi ricchi di ipotassi e la ricercatezza del lessico, ma ti ci sai destreggiare talmente bene che il tutto scorre senza intoppi.
Ortografia e formattazione:
Mi sono già complimentata per l’assenza di errori – anche ortografici – e devo rinnovare i complimenti per quanto riguarda la veste grafica: il font piccolo a contrasto con il titolo grande e centrato, il giustificato, l’interlinea fra i paragrafi, la scelta di non utilizzare colori; tutto contribuisce a dare un colpo d’occhio netto e pulito che insieme alla suggestione Dark della storia stessa, dà l’impressione di trovarsi davanti ad una lapide con tanto di epitaffio.
Coesione dell’unità narrativa:
Il vero punto d’onore della storia. Ho utilizzato più volte in questa recensione gli aggettivi Dark e Gotico (sono degli anni in cui gli Emo non esistevano e gli odierni Goth si chiamavano Dark, perlomeno nella mia zona di provenienza) e veramente non potrei trovare aggettivi migliori per definire la storia: sappiamo che la triste fine di Helena Corvonero è quella di rimanere come spettro su questa terra e che questa è l’unica soluzione che lei abbia trovato per sconfiggere le morte che tanto la spaventava – rimanendo legata ad un’esistenza che non è vita; ma la tua Helena ha una fame tale di conoscenza che – se fosse stata slegata dalle logiche del fandom di HP – sarebbe stata la candidata ideale per diventare un vampiro e prolungare così indefinitamente la propria esistenza. C’è qualcosa di più gotico di questo?
Ad ulteriore sostegno dell’atmosfera gotica che permea la storia, hai tratteggiato le scene principali servendoti di soli tre colori: bianco (la neve, il ghiaccio), nero (le rose uccise dal gelo, i capelli di Helena) e rosso (il sangue, le rose rivitalizzate dalla magia di Salazar), colori classici dei racconti del terrore ottocenteschi.
Originalità e Ricchezza dei contenuti:
Trattando di due personaggi non presenti diffusamente nella storia, hai preso le poche nozioni a disposizione e ne hai ricavato due personaggi ben tratteggiati. Salazar è un po’ in ombra rispetto ad Helena, ma di lui sappiamo veramente briciole e il risultato è comunque originale. Quanto alla ricchezza dei contenuti, come ho già detto il lessico utilizzato è ricercato e ogni aspetto è curato sotto ogni punto di vista, quindi non posso non complimentarmi. 
Concludo dicendo che ho ritrovato in pieno lo stile che ho apprezzato nel contest e che, infatti, anche di questa storia ho un’opinione altissima. Brava!
 

Recensore Master
28/06/17, ore 03:31

3 - “Prima che l'inverno finisca” di A m e t h y s t
Totale: 50/55. 

1) Grammatica e ortografia: 5/5.
 
Perfetta. 

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10. 
 Devo dire che lo stile che hai scelto per questa storia mi ha semplicemente incantata. È estremamente ricco e complesso, pur restando di scorrevole lettura, ed è pieno zeppo di immagini di morte che mi mandano letteralmente in deliquio (ad esempio: una tomba di rose, Helena che è un “ossequio alla morte”, “i capelli come serpenti d'ombra sulla neve”, sono solo alcune delle immagini che ho preferito). 
 È uno stile estremamente evocativo, direi quasi lirico, che tende al sublime. È raffinato e incisivo, fatto apposta per conficcarsi nella memoria del lettore e lì restare a languire, con le sue metafore scintillanti e le emozioni violente. 
 Di rara bellezza ho trovato la frase finale: “Dietro lei, poggiato sul davanzale marmoreo, è rimasto solo un bocciolo di rosa, coperto in arabeschi glaciali sul nero profondo dei petali putridi, e un'unica goccia di sangue, rosso scarlatto, lungo lo stelo”. 

3) Titolo: 5/5. 
 Il titolo che hai scelto per questa storia è splendido. Anche se risulta un po' lungo visivamente, lo trovo davvero azzeccato, richiama alla perfezione l'atmosfera decadente e triste della storia, il suo lieto fine impossibile. È incisivo, intrigante, possiede un fascino oscuro che di sicuro incuriosirà il pubblico. 

4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15. 
Mi piace davvero alla follia l'interpretazione che hai dato di questa coppia così inusuale, e così bella, e ho adorato anche le caratterizzazioni dei singoli personaggi. 
 Helena, anche se compare meno e rimane sullo sfondo, è perfettamente delineata: oscura, tormentata, mi ha ricordato Tom (il che mi ha procurato notevoli guizzi di piacere, dato che li shippo) nel suo desiderio di conoscere la morte per scappare da lei. Mi è piaciuta la descrizione che dà Salazar di lei, il modo in cui appare ai suoi occhi: bella ma sfiorita, irrimediabilmente corrotta già alla sua giovane età, un inno alla morte, alla decadenza, una bellezza da possedere su un tappeto di petali di rosa che marciscono, un'innocenza da sgualcire e da far sanguinare sulla neve. 
Salazar, anche, mi è piaciuto tantissimo. Nella sua indifferenza, nella sua freddezza ne hai dato un'interpretazione secondo me molto azzeccata. 
 Mi è piaciuto come vede Helena: prima una bambina dietro l'ombra di sua madre, poi una bellezza da corrompere, da istruire – e il suo sentirsi magnanimo mentre in realtà è così crudele, mio Dio! 
 Il punto che ho trovato più veritiero è quando si accorge che Helena se n'è andata “senza particolare emozione”: ecco, queste tre parole secondo me sintetizzano l'indole di Salazar più di ogni altra. Persino della donna con cui va a letto non riesce a curarsi. 

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 3/5. 
Hai scelto: “Obbligo: personaggio femminile emotivamente instabile. 
In questa storia, il tema horror/dark deve svilupparsi interamente nella figura femminile della coppia.” 
 Devo dire che hai fatto un uso piuttosto singolare del pacchetto. Ritengo che tu abbia accennato entrambe le cose che chiedevo, senza soddisfarne nessuna in maniera completa. 
 In primo luogo, il dark della storia non si sviluppa attraverso la figura di Helena, ma attraverso le immagini decadenti e lo stile oscuro che hai utilizzato. È l'atmosfera della storia a suggerire il dark, l'inquietudine, la decadenza, i personaggi in sé per sé non ne sono particolarmente responsabili. 
 Un altro dettaglio poco azzeccato, è che Helena è sì instabile, ma che tu non hai approfondito più di tanto la questione. Insomma, non la definirei proprio emotivamente instabile, anche se ha certamente qualche problema 

6) Sviluppo del genere dark e/o horror: 3.5/5. 
La storia è davvero bella, ma definirla di genere horror o dark mi pare un po' eccessivo. Mi aspettavo in effetti qualcosa di più. 
 Tuttavia, anche se le vicende narrate non sono particolarmente in linea con lo spirito del contest, lo stile che hai utilizzato certamente lo è. Le immagini che hai scelto sono una più decadenti e dark dell'altra (l'innocenza di Helena uccisa su una tomba di rose, il sangue che cade sulla neve, le spine che le mordono le carni, i boccioli che di rose “che saranno morte entro l'alba”), tutte contribuiscono a rendere l'atmosfera davvero oscura, come ti dicevo prima. 

7) Gradimento personale: 8.5/10. 
 La tua storia mi è piaciuta davvero molto ed è sicuramente tra le mie preferite. Adoro il modo in cui hai gestito la coppia, l'ho trovato davvero evocativo, anche se a suo modo crudele. Salazar ha conquistato il mio cuore in tutto e per tutto, mentre Helena, anche se sicuramente ben caratterizzata, non mi ha entusiasmata – diciamo che ne ho viste versioni che ritengo più interessanti. 
 Ti devo confessare che sono rimasta un pochino delusa perché, per errore mio (e non certo tuo), avevo dato un'interpretazione a questa frase (“«Esiste un modo di fuggire da lei, vero, Salazar?»”) che mi aveva fatta impazzire. Avevo cioè inteso che Helena parlasse di sua madre e non della morte. L'idea mi aveva deliziata e mi sembrava anche molto canon, così non ho potuto fare a meno di rimanere leggermente delusa scoprendo che avevo frainteso. 
Tuttavia, la tua storia rimane senz'altro molto bella anche così! 

Recensore Master
11/05/17, ore 19:43

Ciao! Bella questa flash, l'ho trovata elegante e decadente al tempo stesso attraverso le immagini evocative che offre. Già l'incipit, con "fiori schiusi" e "ammassi di rovi marciti" crea un bel contrasto. È proprio una tragedia, quella di Helena, accentuata dai rimandi cromatici al rosso del sangue, al nero della morte, al bianco della neve che simboleggia anche l'innocenza perduta. Bellissimo questo Salazar che non si fa scrupoli! "Non sta forse nella caducità, la loro bellezza?" ne anticipa gli intenti: Helena è un fiore da cogliere e che ad atto avvenuto non gli lascia più niente, né bellezza, né amore. "Mentre lei annuisce, Salazar sorride e una goccia di sangue stilla e s'allarga sulla neve.": più presagio di così si muore! Ho trovato queste righe pregne d'eleganza, la tragedia vi rimane celata dietro, ma al tempo stesso emerge nitidamente, come il profumo pungente di un fiore appena schiuso. Inutile dire che il tuo stile mi è piaciuto tantissimo: incisivo ed evocativo. Ho amato l'immagine di Helena col diadema grondante sangue, le dà un tocco sacro che la rende drammaticamente solenne. Complimenti.

Recensore Veterano
24/04/17, ore 23:52

Ciao, cara! Ero convinta di averti già recensito, e invece sono solo una grandissima distratta... Perdonami, sarà la vecchiaia! xD
Dunque, ogni volta che leggo una storia che mi affascina con Helena come protagonista, sono sempre stupita, perché il più delle volte le storie su di lei tendono un po' ad annoiarmi, per quanto possano essere scritte magistralmente. Inutile dirti che, per tutta la durata della tua flash, ho provato ansia, passione, anche un po' di rabbia, ma MAI noia! :D Questa storia trasuda oscurità praticamente in ogni virgola: la storia tra Salazar e Helena è una tragedia annunciata, eppure, nonostante ci sia questa consapevolezza sia da parte del lettore, che da parte dei due personaggi, non si può far altro che lasciarsi trascinare in quello che è un vero e proprio baratro, una spirale corrotta, un vero e proprio gioco di potere tra due menti superbe ed eccelse. I due personaggi sono delineati benissimo: abbiamo, da un lato, Salazar, freddo e apatico come l'inverno che lo circonda, eppure, al contempo, bramoso di dilaniare, fremente per il desiderio di sporcare ciò che, almeno all'apparenza, sembra puro e innocente; nel suo essere quasi estraneo a ciò che lo circonda, ci ho paradossalmente letto (ma correggimi se sbaglio) una sorta di schiva curiosità, che fa quasi a pugni con la sua essenza, ma è un "sentimento" che non fa altro che attrarlo verso Helena e verso ciò che lei rappresenta: la sua ambiguità, il suo essere né bianca, né nera, ma un completo enigma che lui non vede l'ora di svelare, con tutte le armi a sua disposizione, anche a costo di esporsi più del dovuto. Helena, d'altro canto, è di una bellezza struggente: sei riuscita a creare un personaggio triste e tragico, praticamente destinato, eppure, in questa sua "debolezza", lei riesce comunque a emergere, forte e veemente, autorevole e famelica, arrivando a spiccare decisamente rispetto a Salazar. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai voluto differenziarla dalla madre (Priscilla è conoscenza, Helena è la fame di realtà), i vari riferimenti all'inverno e alle rose, ma, soprattutto, tutte quelle immagini bellissime con cui hai voluto richiamare la fugacità della bellezza e della vita (mi ha ricordato molto il verso di De André "...e come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose.).
In bocca al lupo per il contest (ma non ne hai bisogno :D).
July

 

Recensore Master
23/04/17, ore 22:13

Ciao! Come te partecipo anche io al contest di Mary Black, sto approfittando di questa domenica per leggere e lasciare una piccola recensione alle altre iscritte :)

Che dire della tua flash, sembra di essere trasportati in una di quelle favole buie e angosciose. Se dovessi descrivere la tua storia attraverso un solo nome direi "brivido".
E' quello che si prova, un brivido continuo, non solo dettato dall'ambientazione macabra di questo giardino di rose nere e appassite, ma anche dall'inverno che è presente alla stregua di un personaggio vero e proprio.
Inoltre c'è la morte, la quale aleggia per tutto il tempo, come se fosse l'antagonista che Helena deve sconfiggere, ma non ci riesce.
Mi è piaciuta particolarmente l'immagine della goccia di sangue sulla neve candida, tipica di questi generi horror/angst.

Lo stile è ricercato, ma non difficile da recepire, ciò rende la tua flash non pesante per chi legge.

In bocca al lupo per il contest ;)
Nina

Nuovo recensore
20/04/17, ore 23:25

Ciao, ogni tanto rispunto su qualche tua storia :)
Questa fict è diversa dalle tue altre storie che ho letto, mi ha un po' fatto venire i brividi... Comunque, nè Helena nè Salazar mi sono mai piaciuti tanto come personaggi, però secondo me li hai resi bene: gli hai dato una caratterizzazione diversa dal solito, più oscura! Tra l'altro l'inverno è la mia stagione preferita e hai dato spazio anche a questa, perciò la storia non poteva che piacermi :)
Cos'altro? Ah sì, lo stile è molto raffinato a mio parere, però non difficile da leggere. Poi l'idea delle rose nere è davvero bellissima e si abbina benissimo all'inverno: è un po' come se Helena stessa fosse una rosa alla fine, che è destinata a morire presto, in inverno. Per questo motivo anche il titolo è perfetto per la storia, perchè richiama indirettamente la morte di Helena.
Credo di aver detto tutto... Complimenti ancora per la fict :)
Sulana