Recensioni per
Quello che va fatto
di solomonty

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/10/17, ore 18:07

Ciao, è molto bella come originale *-*
Sei veramente brava a scrivere!
Mi è piaciuto veramente molto leggerla!u.u
Complimenti! *^*
A presto!
Fuji.

Recensore Junior
18/09/17, ore 20:31

Prima classificata al contest "Xtreme" organizzato da Hannibal L, giudicato da Hedoniste
PUNTEGGIO: 46,5/56
 
ATTINENZA DEL PACCHETTO: 18/20
 
Uso dell’immagine:
Ottimo. Quando anche non ti fossi sforzata di cercare tutti i ponti di Londra per rintracciare il nome preciso di quello raffigurato nella foto, hai comunque inserito i tuoi personaggi nella scena in maniera precisa, ricollegando anche il dettaglio del lastricato bagnato che si vede in foto con il fatto che abbia appena smesso di piovere.
Sviluppo della tematica:
Sicuramente molto buono, ma non perfetto. Abbiamo un Lui che uccide una Lei e tutta la storia è imperniata sul momento prima che Lei muoia. Ciononostante, la scelta di ricondurre l’uccisione ad un loop eterno qual è la lotta tra il Bene e il Male incarnati da Michele e Lucifero, infatti, investe l’atto di una rilevanza rituale, sovrannaturale, edulcorandolo quasi e facendogli perdere un po’ di quella visceralità propria dell’omicidio “di noi comuni mortali”, quell’atto straziante di carne e sangue che non conosce rimedio.
 
BONUS: 2/6
 
Uso della citazione bonus:
L’attribuzione di questo bonus mi ha dato da pensare. Nonostante, infatti, si parli di sacra realtà, sacra esperienza, e l’elemento del sacro sia sicuramente presente in una storia che parla di angeli, mi chiedo se veramente si possa attribuire a Michele e Lucifero una facoltà di scelta. Stanno veramente scegliendo di essere qui? Alla fine, ho deciso di attribuirlo in pieno proprio per il fatto che la citazione può essere utilizzata, in senso lato, come sinossi della storia.
Uso dell’elemento bonus:
L’elemento bonus era l’uso del rating rosso, che non hai utilizzato – le pugnalate, l’ultimo respiro di Lucifero, sono tutti mostrati come attraverso un velo etereo e mistico, rendendo di fatto poco appropriato l’uso degli elementi crudi che avrebbero tirato su il rating – e per cui quindi non prendi i punti bonus.
Drabble:
La tua non è una drabble, quindi niente bonus per questa sezione.
 
GRAMMATICA: 8,5/10
Ho notato che per il discorso diretto utilizzi le virgolette cosiddette “alte”, ma nei casi in cui la battuta è retta esternamente ometti la virgola nella battuta, cosa che si fa più di frequente con le virgolette «basse». Visto che hai utilizzato questa convenzione in maniera coerente in tutto il testo, non l’ho contata errore, ma mi piacerebbe avere qualche fonte a riguardo se ne conosci: devo ammettere che ogni battuta mi è sembrata zoppa, senza la virgola!
Per il resto, devo segnalare solo qualche virgola e un paio di punti che andrebbero formulati in maniera più scorrevole.

  • “Tu puoi farlo, Generale” dice con enfasi.
Meglio specificare il soggetto del verbum dicendi, “il giovane”, visto che le battute precedenti non sono rette esternamente e l’ultima volta che specifichi chi sta parlando, è Michele.
  • […] siccome è lui quello a essere in vantaggio […].
Così com’è, l’enunciato è poco elegante e più complesso del necessario. Meglio, a seconda del tuo gusto, è lui quello in vantaggio, o il mio preferito è lui ad essere in vantaggio.
  • Se li guardi vedi l’uomo avvicinarsi sempre più, sembra che la stia per baciare.
Anche qui il periodo non è scorrevole, introduce un “tu” che stona con il resto. Meglio tenere l’impersonale dicendo “Dall’esterno si vede/vedrebbe”, o “Un osservatore casuale vedrebbe”, riformulando la frase per renderla coerente con il resto della narrazione.
  • Una due tre coltellate attraverso il maglioncino; […].
È vero che premetti che il movimento è rapido, ma la narrazione non è sincopata al punto da giustificare l’assenza di virgole. Una, due, tre coltellate suona meglio.
  • “L’ho rinnegata la mia scintilla.”
In questo caso, la mia scintilla assume valore di vocativo e, come tale, necessita di interpunzione prima e dopo, nella fattispecie una virgola dopo rinnegata.
  • I passi lenti ad allontanarsi, la panchina sembra tanto lontana e finalmente ricomincia a piovere.
Un altro punto non scorrevolissimo, anche per lo stacco brusco tra l’introspezione del paragrafo precedente, ricca di periodi articolati e totalmente incentrata su Lui, e questa frase piuttosto secca in cui il punto di vista torna prepotentemente impersonale.
 
 
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI E TRAMA: 18/20
La trama non è complessa ed è tutta incentrata sul momento dell’incontro tra i due arcangeli Michele e Lucifero: il primo incarnato in un uomo, l’altro in una donna. È l’eterno scontro fra gli opposti: mascolino e femminino, Bene e Male, Luce e Oscurità, Stasi e Mutamento. Per un momento, Lucifero percepisce la Grazia che avvolge Michele e si pente del proprio tradimento e Michele percepisce la sofferenza di Lucifero e ne ha pena. Ma quel momento di comunione mistica non può – non deve – alterare il fatto che entrambi, sebbene all’interno di corpi umani, imperfetti, fallibili, rappresentano qualcosa che va oltre loro stessi. Non possono sottrarsi al loro destino di perpetuo ritorno ed eterna lotta, ma solamente fare quello che va fatto.
Un peccatuccio che ti costa il punteggio massimo è quello di fare “troppo” affidamento sull’idea standard che abbiamo di Michele e Lucifero e della loro perpetua lotta, lasciando sguarnita la storia di elementi peculiari (per esempio, che ci fanno sulla Terra, proprio a Londra? Perché Lucifero non lotta? Cos’ha fatto decidere a Michele che Lucifero avesse “passato il segno”?); ho letto che questa storia fa parte di un progetto “più grande” che hai in mente e immagino che molti degli interrogativi aperti con questa storia si andranno a risolvere nelle successive. Non dico certo che non sia un’ottima storia così com’è, ma appunto perché è interessante sarebbe bello vedere lo spunto approfondito ^^
 
GRADIMENTO PERSONALE
La storia mi è piaciuta molto: è ben scritta, mostrata più che narrata – con dei dialoghi che tratteggiano la psicologia dei personaggi in perfetto stile show don’t tell – e offre dei begli spunti di riflessione, meritevoli persino di trovare più spazio. Molto brava!

Recensore Master
15/06/17, ore 13:29

Questa storia farà un figurone nel contest, sono sicura!
Le angeli&demoni possono somigliarsi troppo, invece qui l'elemento sovrannaturale è così lieve che va quasi spiegato, che ci sia.
Chi assiste a questo "omicidio" vede qualcosa di terribilmente normale.
una giovane donna, fragile, incapace di sottrarsi ad un destno che la porterà tra le braccia del suo assassino
Invece è un eterno, immutabile gioco di forze, di ruoli.
La scintilla dell'essere dannato brilla più di tutte, è questa la magia della tua OS
la naturale simpatia va al cattivo, che infine risulta perdente.
C'è una giustizia poetica in questo, ma anche tanto senso di rimpianto.
probabilmente i due angeli si amavano, per questo ora è così difficile fare male, o accettare che venga fatto.
il fondale è perfetto, romantico ma non banale come se avessi scelto Parigi (che mi annoia come città da innamorati, anche se comprendo la scelta)
in pratica ristailiscono l'equlibrio dell'Universo, sì?
come yin e yang. non è bene neppure che il bianco prevalga sul nero, anche se pare che così ci sia più bontà. devono essere pari.
chi sia l'angelo caratterizzato dalla compagnia di un lupo non lo so proprio... me lo dici tu?
baci, micia
tua Setsy