Perdonami se non partecipo alla storia del pan di zenzero ma non sono molto pro “prostituzione letteraria” e come puoi vedere commento perché m'interesso a una storia e non per ricevere uno scambio di recensioni lol. Però l'idea è simpatica.
Detto questo, passiamo alle cose importanti.
L'istinto di autoconservazione mi spinge a consigliare a questi due piccioncini di prestare attenzione a ciò che fanno (cosa che tra l'altro sembrano fare), perché temo che la comunità britannica (e mondiale lol) di fine XIX e inizio XX secolo non fosse rinomata per esser particolarmente permissiva (scommetto che tu abbia qualcosa da dire al riguardo, Oscar Wilde).
La mente di Ivy è certamente bizzarra. Lo è a tal punto da far suonare la frase che ho appena scritto come una banalità. Ho già fatto questa allusione nel capitolo precedente, ma non posso che ribadirla, perché sembra davvero una piccola Baudelaire, combattiva e astuta, costretta in un contesto sciagurato dal quale, però, non si lascia dominare. Per ora mi piace parecchio e spero non ne risultino in seguito realtà troppo negative. Ne sarei rammaricata, ma ovviamente il lettore non può che adattarsi alla trama padrona :P

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Un inizio alla “Una serie di sfortunati eventi”, direi. Mi piace.
Sono una gran pignola e solitamente tartasso i poveri autori con correzioni sintattiche o grammaticali, ma tu padroneggi bene la prosa. Il tuo stile è diretto, familiare, ma non per questo grezzo o acerbo. Non ho da ridire al riguardo. Ho trovato solo una svista in questa frase: “Il medico strinse gli strinse la mano”.
Sebbene possa non sembrarlo, sono accadute parecchie cose in questo primo capitolo. Sono incappata in molte allusioni, in alcuni dettagli che credo possano essere timidi flashforword di ciò che incontreremo in futuro, per questo sono molte le idee che hanno cominciato a frullarmi per la testa, ma non le esporrò qui, perché non mi piace l'idea di azzardare con troppa approssimazione e non voglio sviare la trama.
Di certo procederò nella lettura. Comprendo bene la situazione penosa di noi universitari e credo che le tempistiche non dovrebbero essere problemi da porsi -certo, sempre nel limite dell'accettabile-, però è anche vero che si ha troppo il vizio di cominciare senza terminare, su questo sito. Spero non sia questo il caso: sarebbe un peccato.
Alla prossima!

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