Che dire? Sono felice di aver aperto dopo millenni questa sezione che ricordavo abbastanza sguarnita, per trovarvi invece gioielli come le tue storie.
Questa, in particolare, è una splendida carrellata su due esseri speciali che si incontrano nella loro ora più buia, e che finiscono per amarsi, nonostante tutto. Nonostante il dolore, il lutto, nonostante lui sia quello che le ha materialmente ucciso la famiglia. Eppure fai capire bene una cosa che anche nell'anime è palese (e ho solo parolacce per chi pensa che non sia così): lei lo comprende e lo ama nonostante questo.
Lo perdona arrivando a comprenderlo, arrivando a condividere la vita di Nemo votata alla vendetta, e non semplicemente perchè si è innamorata di lui. L'amore vince tutto ma qui c'è un altro piano di lettura, molto più accattivante, e profondo, che dimostra come i personaggi siano stati ben caratterizzati nell'anime. E nella tua storia, in accordo.
Tornando al tuo lavoro, ho trovato visivamente commoventi le parti ambientate a Tangeri, e non reputo sbagliata la scelta dell'arabo come lingua di Tartessos.
Al di là della collocazione africana, gli abitanti di Tartessos non hanno niente in comune con i loro vicini, da cui sono dissimili per storia e fisionomia. La stessa famiglia reale non ha certo tratti africani, indiani semmai... o mediorientali. Insomma, questo sproloquio è per dire che, a mio avviso, potevano benissimo parlare arabo, la lingua di quelli che ci hanno dato l'algebra, i numeri, e l'astronomia. Insomma... chiaramente la lingua di Atlantide non poteva che essere quella :) |