Recensioni per
Un inverno a Chicago
di Old Fashioned
Caro Old rieccomi qui ^^ Ho lasciato da parte un attimo le atmosfere fantasy per avventurarmi in questo noir, che tra le tue storie mi ha incuriosita per la presentazione. Devi sapere che di solito non leggo cose ambientate in America, forse perché ho letto così tanti romanzi americani da essermene assuefatta a una certa, ma il periodo del proibizionismo mi ha sempre affascinato. Leggere questa storia mi ha fatto un po' rivivere le atmosfere di "Boardwalk Empire", non so se conosci (in caso te la consiglio tantissimo!), serie TV ambientata proprio in quel periodo ad Atlantic City, calata nel mondo gangster e persino con l'episodio pilota diretto da Scorsese. Poi, vabbè, il protagonista ha origini irlandesi, a me fanno sempre simpatia gli irlandesi ^^ |
Era da un po' che volevo recensire questa storia, ma questi mesi di blocco mi hanno fottuto il cervello e solo da poco sto iniziando a recuperare. |
Carissimo, |
Carissimo, |
Ehilà!^^ |
Carissimo, |
Chapeau!!! |
Yes, alla grande, sapevo che sarebbe stato qualcosa di grandioso! |
Visto? Avevo capito che Tony stava con Al Capone! |
Oh, Dio! Non mi dire! E' uno di Capone! |
Caspiterina... che finale! |
Wow, che roba. Non ho veramente parole per quanto è bella questa storia. Di solito io mi annoio da morire quando i capitoli sono lunghi, ma questo è impossibile che mi accada con te, tu sei troppo superiore a chiunque altro! |
Eccomi! |
Ciao^^ |
Recensione premio per il contest "The dark side of fantasy" Ciò che mi colpisce delle tue storie è l'attenzione ai dettagli e alla verosimiglianza. Essendo un'ambientazione storica questi ultimi sono fondamentali, ma è una costante che ho riscontrato in tutte le tue storie, a prescindere dal genere. Gli ambienti e i personaggi sono descritti con pochi tratti, senza digressioni lunghe e noiose, ma sono vividi e precisi, riesci a immaginarli perfettamente. E soprattutto i personaggi sono sempre interessanti, intriganti e sorprendenti; Brendan, in particolar modo mi ha davvero sorpresa: non credevo potesse nutrire sentimenti di vendetta tanto forti, essere così astuto ed efferato, mostrando un lato da seduttore e ingannatore che mai mi sarei aspettata e mi ha lasciata basita. Soprattutto la freddezza e la calma con cui compie tutto mi ha fatta rabbrividire. Ma ciò che ho adorato di più in assoluto è stata l'ambientazione e il contesto: il clima di clandestinità e di svago nascosto, la vita agiata e il pericolo di morte, la spensieratezza e la preoccupazione che continuano a intrecciarsi e intessono la trama, rendendola più ricca e interessante. Mi sarebbe piaciuto fare parte di quel mondo, anche se non in prima persona, magari...non credo che sarei stata una buona gangster. Brendan si ritrova trascinato in questa situazione caotica e incerta, in cui un momento prima sei ricco, stimato e respirante e un momento dopo hai un "cappotto di pino e una coperta di terra" e il ragazzo non sa come gestire la situazione, almeno all'inizio, ingenuo e senza malizia; con il passare del tempo, e il dolore, il ragazzo cresce e pur rimanendo impetuoso, avventato e passionale mostra un lato calcolatore e spietato che mi fa temere anche per il povero Tony...l'ultima frase non promette bene e mi chiedo che cosa intenda fargli, alla fine non ha fatto nulla di male! Altra caratteristica tipica dei tuoi testi è ribaltare le "convenzioni sociali" e i concetti di "giusto", "sbagliato" che abbiamo: la malavita è sbagliata, va contro la legge, ma d'altro canto ha aiutato un poveraccio permettendo a lui e alla sua famiglia di vivere meglio di quanto non facessero con la legalità...questo ti porta a chiederti se sia davvero da condannare, o forse se non sia più da condannare il mondo della legalità, colmo di ingiustizie. Se questo fosse più giusto e permettesse a tutti di avere una vita dignitosa, non si dovrebbe ricorrere all'altro. Ancora una volta le tue storie invitano in maniera sottile a farti pensare, a riflettere e mettere in dubbio le tue convinzioni. Un elogio va anche allo stile e ai dialoghi, che riescono a rendere il tutto più vero e reale, soprattutto i secondi. Il primo è scorrevole, semplice, con quei tecnicismi e vocaboli precisi che lo impreziosiscono e lo rendono più concreto. I miei complimenti, sei riuscito a creare un racconto accattivante, coinvolgente, sorprendente con un contesto e un'ambientazione che adoro e tu hai reso alla meraviglia ** Ayr |