Recensioni per
L'ultima illusione
di JulyChan

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
11/02/19, ore 14:28

Ciao!
Sono capitata sulla tua fanfiction mentre cercavo qualcosa sui Fondatori, e in particolare la coppia Salazar/Rowena (che anch'io chiamo col nome originale, perché rende meglio l'idea), che di solito non analizzo ma adesso mi sta apparendo piena di possibilità, anche perché entrambi sono per la perfezione: lui punta a quella del sangue, lei a quella dell'intelletto, era quasi impossibile che tra di loro non si creasse un'affinità profonda - anche fisica, perché no?
Personalmente la scrittura così a flash mi piace, rende meglio l'idea di un rapporto non lineare ma inscindibile tra i due, caratteri forti che continuano a respingersi e attrarsi.
Complimenti!
- Helena ^_^

Recensore Master
09/06/18, ore 12:52

Terza Recensione Premio per il contest "È nella mia natura..."

Ciao, giungo alla terza storia da te indicatami per i premi.
Ho letto più volte questa storia, perché mi piace lasciarmi affascinare dal tuo stile e dalla fluidità con cui tessi storie così piene di conflitto e angst, dove l'introspezione è manifestata da immagini visive, che nascono immediate nella mente del lettore.
Io con le figure retoriche mi ci perdo, e so che questo non è esattamente il caso, ma nel titolo c'è questa specie di allitterazione (data anche dalla presenza dell'articolo) che rende il suono molto melodioso, dà un senso leggero ed effimero, come di qualcosa che sfugge via, e che entra in contrasto con con il significato lapidario che vuole trasmettere. Lo trovo inoltre coerente con lo stile della flash, dove ogni piccola scena e ricordo e tappa che caratterizza la relazione di Salazar e Rowena sembra nascere da una nebbia inafferrabile, per poi tornare a sparirvici dentro. Tutto è molto intangibile, evanescente, e richiama "l'illusione" del titolo. E' un gioco di parole e di significati, ma soprattutto di stile, che tu giostri sempre molto bene. Credo che questo non sia il primo titolo che mi piace, e quindi scusami se non concordo con te quando dici di non saperli scegliere.
Qui hai fatto una scelta molto particolare. hai creato un filo conduttore prima di tutto tra il titolo e lo stile, e solo in secondo piano, secondo me, ci sta il legame con l'evoluzione della storia. Per i suoi toni foschi e introspettivi, avrei pensato a un titolo più deciso, più legato al loro rapporto, mentre tu, con molta eleganza, hai stretto un legame con qualcosa di più sottile, che sta dietro alle varie scene e che tocca più un piano più emotivo e sensoriale. Mi piace, ripeto :)
La flash è divisa in piccolissimi pezzi, sembra quasi di star seguendo velocissimi flash di diverse scene che vanno a comporre un puzzle: in alcuni punti è un effetto molto agitato, veloce, che tende a dare un senso un po' brusco, ed è per questo che ho apprezzato tantissimo il fatto che tu abbia ripreso la seconda frase iniziale ripetendola a metà flash, dando un legame stretto all'interno della flash tra le sue parti, come un ricordo che all'inizio viene solo sentito e dopo anche mostrato, passando però prima da ciò che lo ha preceduto per poi darne anche ciò che lo ha seguito, dopo. Insomma, la ripetizione al centro della frase "E sarà il nostro mondo" è stato un espediente stilistico che ha creato un effetto molto bello e particolare, quasi scenico, da film.
Grammaticalmente non ho trovato errori, ho solo percepito una stonatura in un punto che vorrei portare alla tua attenzione:

è un animo inquieto sotto le sue mani bramose -> Può sembrare senza senso ciò che sto per dirti, ma secondo me "animo" non può essere usato in questo contesto. Quando si dice "è un'anima inquieta" s'intende anima come sineddoche di una persona, ovvero "è una persona inquieta". Questo, però, ha senso se si pensa che l'anima corrisponde con la parte immortale e incorporea della nostra essenza, quindi rappresenta interamente una persona. Dire però "è un animo inquieto" per me non è la stessa cosa. Certo, potresti sempre aver attuato la figura retorica della "parte per il tutto", ma c'è quel gioco fonetico che richiama l'anima che confonde il tutto. "Animo" è più restrittivo come significato, indica quella parte dell'anima dove ha sede l'intelletto, l'affetto e la volontà, quindi è una parte specifica e non indica il tutto. E per farla più semplice ancora, posso dire che è solitamente usato come sinonimo di "volontà, carattere, indole"; e non si dice "è un'indole inquieta" ma "ha un'indole inquieta", o al limite lo usi in un'intransitiva come "è di indole inquieta". Lo stesso, quindi per "animo": "è di animo inquieto" o "è un animo inquieto". Ausiliare essere, non avere.

Passando alla nota positiva, sempre restando su questo pezzo:
è un animo inquieto sotto le sue mani bramose, un sospiro infranto sulla sua bocca affamata; i loro corpi uniti sono un mare in tempesta. -> Questa frase rappresenta la tua cura per il lessico. Mi piace il climax di vocaboli (inquieto, infranto) che richiamano alla distesa di blu, fino a quando "mare in tempesta" non rende chiara la metafora.
Ti faccio, quindi, i complimenti per il lessico, sia per i riferimenti (come quello a una delle canzoni del cappello parlante) all'opera originale sia ai sottintesi che richiami, come per l'abilità di legilimanzia di Salazar. Ma soprattutto mi piace come attraverso il lessico crei affinità e contrasti tra i due protagonisti. Giochi molto con il significato delle parole, non le usi in maniera leggera; anzi, se c'è una cosa che ho amato sopra tutte in questa storia è la cura con cui hai scelto determinati vocaboli.

“Qualcuno che mi eguagli”.
“Io qualcuno che mi meriti”. -> Basterebbero queste due battute per comprendere ciò che lega e allo stesso separa questi due: Rowena (bella la scelta del nome, il quale, insieme alla versione di "Priscilla" sono da preferire sicuramente a Cosetta e Corinna, che non rappresentano foneticamente e metaforicamente un bel nulla di questo personaggio) vuole qualcuno alla sua altezza intellettiva, qualcuno con cui sentirsi al pari, che ne ammiri e stuzzichi l'intelletto; Salazar, invece, vuole qualcuno che rappresenti la purezza di sangue come lui, non vuole qualcuno che sia suo pari, anzi il fatto che "deve meritarlo" significa che sarà sempre un passo dietro lui, che lui sarà sempre il dominatore e l'altro dovrà in qualche modo raggiungerlo, aspirare alla sua perfezione, quasi fosse un privilegio per la donna essere al suo fianco, ma vuole qualcuno con cui creare un elite.

Allo stesso modo, mi piace l'ambiguità della frase “Il nostro sarà un mondo per pochi eletti” che seguita da “E la Camera punirà gli immeritevoli” segna la prima frattura tra i due, perché è vero che anche Rowena voglia crearsi un piccolo gruppo da crescere, ma è un elite fatta da conoscenza e intelligenza, arguzia e deduzione; mentre è la presenza di Salazar che ne deturpa e storpia il senso, andando invece a riferirsi a una purezza totalmente fisica, di sangue. I due si muovono, quindi, su due piani paralleli ma completamente diversi: possono andare nella stessa direzione, è vero, ma non combaceranno mai.
E' interessante come l'intelligenza di Rowena non la protegga dalle adulazioni e dagli inganni di Salazar. Questa storia sembra quasi dire che "il punto forte è anche il punto debole", una lezione vera e assoluta. E' proprio ciò che Rowena più apprezza ed esalta, l'intelletto, l'arma che Salazar usa per ingannarla e blandirla.
Quindi, per quanto riguarda la caratterizzazione, ancora una volta hai fatto un lavoro molto interessante e ben costruito: hai giocato sui tratti fondamentali e conosciuti delle case per andare a costruire in modo personale le dinamiche e le caratteristiche dei due fondatori.
Un particolare che ho amato è il rapporto diverso che hanno con Hogwarts. Mi piace moltissimo che tu abbia, come la stessa Rowling fa attraverso diversi personaggi nella serie, personificato il castello come qualcosa di vivo, a cui appartenere, qualcosa che vada oltre il semplice significato di scuola. Hogwarts è una casa, e quest'ultima parola ha significati così sfaccettati e infiniti che rappresenta qualcosa di davvero profondo ed emotivo. Mi piace, quindi, che la parte più sensibile di Rowena si mostri proprio in quella frase "Hogwarts è la mia casa", che all'inizio è qualcosa di bello da condividere, da esaltare, da migliorare sempre più, ma che nell'ultima battuta diventa quasi una catena, un bisogno disperato di cui lei non può fare a meno. In ogni caso, sempre e comunque, Hogwarts rappresenta un ideale di vita, di essere, di futuro per molti. E' il luogo di appartenenza che segna il tuo posto nel mondo, e Rowena sembra aver bisogno proprio di trovare qualcosa che la comprende e che stimoli. E, so che può sembra stupido, ma il castello rappresenta anche questo secondo me.
Salazar invece la considera qualcosa che gli appartiene e che gli viene strappato, sembra quasi promettere di diventare un tarlo, un ossessione per lui, uno scrigno che serba quello che più brama, un trono su cui è destinato a sedere. Hogwarts diventerà, a me pare, la sua nemesi.
Quindi, per concludere, mi piace questa Rowena "candida" nell'aspetto fisico (bellissimo il filo conduttore agli elementi della natura, come la neve per la pelle, le ali di un corvo per i capelli, la pioggia per gli occhi, ancora una volta ottima la scelta del lessico e la creazione delle immagini) ma così sfaccettato nell'aspetto emotivo e caratteriale. E' un essere con i suoi punti deboli, che sembra guadagnarsi a caro prezzo la sua saggezza. Ce la mostri quasi in una composizione più giovanile, preda di illusioni e tentazioni, dove sottile e perverso è il gioco di inganni e doppi sensi che si dà a tutto.
E poi c'è Salazar in tutto il suo splendore: arguto, scaltro, possessivo, violento e subdolo a tratti. E' un personaggio che al lettore si mostra per quel che è, ma come l'animale simbolo della sua casa ha il potere di strisciare sulla pelle di Rowena. Mi piace il mondo in cui l'avvolge nelle notti di passioni, in cui le lecca la mente, abbatte le sue barriere, quasi nebbia che non trova ostacoli, annullando qualsiasi difesa; e sibila quando la deve minacciare, e lo fa con un'eleganza letale, perfida, non la attacca, non la uccide, ma ferisce e distrugge ciò a cui lei si era sempre più aggrappata, i suoi sogni. Bellissima l'immagine dello specchio in frantumi, metafora stupenda dei sogni e della loro storia e di tutte le illusione che entrambi vi avevano creato intorno.
Concludo con la mia frase preferita:

L'ha osservata a lungo, come si fa con un orizzonte infinito, talmente a lungo da poterla dipingere a occhi chiusi – pelle di neve e chioma di corvo –, da scorgere parole nascoste negli sguardi che gli rivolge. -> POESIA, non ho altro da dire!
A presto!

Recensore Master
28/03/18, ore 16:30

Recensione premio per il contest "Cuore d'Ombra"

Bello, assolutamente splendido questo racconto!
D'altronde credo che tu e poche altre/pochi altri avreste potuto scrivere una fic simile, dato che sei un'autrice particolare e per nulla scontata.
Insomma, in un mare di storie che presentano sempre gli stessi personaggi, ormai canonici, hai deciso di dare voce a due dei quattro fondatori: particolare come cosa, interessante ai miei occhi e resa con la tua solita bravura - che cosa te lo dico a fare, poi u.u
Insomma, i brividi: Salazar e Rowena, due personalità uniche e vivide - la prima nella sua smania di purezza, freddo e inquietante nei suoi propositi: sarà che a me i Serpeverde non sono mai andati a genio, però ho ritrovato tutto il peggior distacco che si possa reputare a questa casa, più la follia della purezza di sangue che contraddistingue ben più di un Serpeverde; la seconda nella sua tristezza e malinconia, piena di dolore sordo e di solitudine -, che presentano tutte le caratteristiche che passeranno alle stesse case.
Ancora una volta, sono rimasta colpita.

Recensore Veterano
26/12/17, ore 13:00

Ciao, ti lascio la recensione anche qui!

Voto: 7
Commento: non sono una grande fan del layout così spezzettato, che rende la lettura poco lineare: sembrano delle pennellate molto evocative ma – secondo me – poco concludenti. Di certo scrivi molto bene e lavori egregiamente con le parole, anche giocando con le figure retoriche: il tuo stile mi ricorda la poesia – ed è per questo che ti ho dato un punto in più rispetto a quanto avessi pensato inizialmente. Ciò che ho apprezzato dei personaggi è l’IC, ma avrei voluto vedere di più lo sviluppo della loro relazione.

Recensore Master
25/12/17, ore 18:19

Seconda classificata al contest "Flashiamo! - III edizione"



Grammatica: 9.7/10 
Va bene, c'è solo un periodo da rivedere. 
 • "in quel misero istante l’ha vista gelare e il sorriso morirle in viso": 
 se scrivi "l'ha vista gelare e *altra forma all'infinito*" significa che i due verbi sono correlati e retti dallo stesso soggetto (Salazar). Da come hai impostato il periodo però non c'è concordanza, il soggetto cambia da Salazar a "sorriso" senza alcuna giustificazione; "l'ha vista gelare e morire" è una soluzione corretta, se però vuoi mantenere il riferimento stilistico a "sorriso" devi scegliere un altro verbo, dato che "morire" è intransitivo e t'impedisce di usarlo come complemento oggetto (ad esempio "l'ha vista gelare e perdere il sorriso"); suggerisco di rivedere la frase (- 0.30). 



Stile: 9.9/10 
Pulito, elegante, scorrevole. L'ho trovato ricco nella sua essenzialità, ogni scelta lessicale è mirata e i dialoghi risultano estremamente immediati. Le metafore che usi sono delicate e creano uno scenario dalla bellezza poetica, le reputo in linea con alcuni dei tratti peculiari dei personaggi stessi, con il contegno, l'ingegno e la nobilità propri di entrambi. È uno stile che rimane moderno, ma che in virtù di queste sue caratteristiche riesce a rappresentare personaggi appartenenti a un'epoca lontana con estrema efficacia. Lo definirei "artistico", è quel "l'ha osservata a lungo [...], da poterla dipingere a occhi chiusi", soprattutto, a creare questo piacevole effetto, assieme a verbi come "sfumare" per descrivere Rowena nel finale. L'andamento della narrazione è lento, a tratti ipnotico, una scelta estremamente gradevole per raccontare questi brevi scorci di vita. Nemmeno la frammentarietà del testo risulta penalizzante, anzi, aiuta a suggerire che l'amore dei personaggi cadrà in pezzi, proprio come i frammenti dello specchio davanti a cui Salazar porta Rowena. L'immagine che dai di Rowena nell'introduzione e "l'angoscia dell'alba sfumarla" sono le scelte che ho preferito, la prima perché estremamente ricca di sottintesi, la seconda perché racchiude un che di decadente in grado di comunicare tutto l'angst del finale in pochissime parole - il contrasto fra l'alba, che suggerisce rinascita, e l'angoscia di un amore finito è di una bellezza mozzafiato! L'unica pecca secondo me è la scelta dell'aggettivo "nevralgici", un termine medico che oltre a essere cacofonico spezza l'incanto creato dallo stile elegante e dalle immagini poetiche che permeano la flash. Per il resto non ho nulla da eccepire! 



Titolo e Introduzione: 10/10 
Meriti sicuramente il massimo. Il titolo è musicale, ha un suono delicato che contrasta meravigliosamente col suo significato, ma non è tutto: è in grado di esercitare quell'attrattiva che spinge immediatamente a cliccare sul link e a leggere la storia. "Ultima" è un aggettivo che sa di definitivo, è spietato, e abbinato all'articolo determinativo rafforza questa impressione; "illusione", invece, è la parola chiave che associata alla prima acquista un valore aggiunto, lasciando presagire le tristi dinamiche del rapporto fra Salazar e Rowena. Inutile dire che mi sembra perfetto per la trama, incisivo e appropriato. Anche l'introduzione non è da meno, sintetica e mirata sia dal punto di vista stilistico che a livello di presa emotiva. Rowena appare subito come una statua, ma la freddezza e l'immobilità che tendenzialmente si associano a questo sostantivo s'infrangono non appena ci viene mostrata con un "lui"; Rowena diventa subito di carne e di sangue attraverso le descrizioni sensoriali, l'immagine dei loro corpi uniti che "sono un mare in tempesta" la rende viva come ben poche avrebbero saputo fare. È un'introduzione riuscita anche dal punto di vista emotivo perché permette d'inquadrare immediatamente la forza del legame tra i protagonisti, il contrasto tra la Rowena sola e la Rowena insieme a Salazar, senza tuttavia anticipare troppo. Decisamente d'effetto! 



Caratterizzazione personaggi: 15/ 15 
Di entrambi i personaggi si sa poco, perciò ne valuterò la caratterizzazione. Sei stata impeccabile con entrambi. 
Rowena ha un'indole razionale, "le lusinghe della mente sono la sua peggior debolezza" e "la perfezione, d'altronde, è sempre stato il suo fine.": trovo in queste righe una capacità di sintesi accuratissima, nonché una forte verosomiglianza con la Rowena accennata nei libri, parlano praticamente da sole! Credo che su di lei, una donna dotata di un'intelligenza straordinaria, abbia più presa il fascino mentale di quello fisico proprio come la descrivi tu, perciò trovo convincente il modo in cui l'hai trattata. Sei stata incisiva in tal senso anche con le scelte lessicali. “Costruiremo un mondo insieme,” le dice lui, e la sua promessa è un afrodisiaco tra quelle lenzuola.": si sta parlando di progetti, ma il termine afrodisiaco rimanda immediatamente alla sfera sessuale, riflettendone l'indole più incline alla seduzione mentale che fisica. Davvero brava! Anche su Salazar non ho nulla da ridire. È un calcolatore che sfruttando il suo fascino e la sua intelligenza riesce a conquistare persino una "statua" e a renderla "animo inquieto", "sospiro infranto", "mare in tempesta". Ha in comune con Rowena l'intelligenza, la nobilità, il decoro, il talento, ma non si fa scrupolo ad abbandonarla e a preannunciarne la morte quando realizza che lei non condivide i suoi ideali. Se la prima è colei che elimina le proprie resistenze e cede all'amore, il secondo è colui che elimina l'amore stesso, contrasto che trovo molto interessante. Per Salazar i sentimenti altrui sono un orpello decorativo che perde di valore e va gettato via non appena manca la comunione d'intenti. È lui la vera statua, perché mette soltanto l'ambizione al primo posto; presentandolo in questo modo hai praticamente rovesciato le carte in tavola, svelando come in realtà la mente fredda e priva d'amore sia proprio la sua. Salzar dà anche da intendere che Rowena sia uguale a lui e che non abbia semplicemente il coraggio di ammetterlo apertamente. In questo ci ho visto un personaggio a tutto tondo che, pur essendo negativo, in confronto a Rowena ha il pregio di essere diretto con se stesso. Insomma, una caratterizzazione ricca di sfumature e ben riuscita. 



Sviluppo della coppia: 12/15 
L'illusione di Rowena si palesa non appena lei scopre il vero intento di Salazar: è il momento clou, quello che simboleggia la fine di un amore per la protagonista, quello che richiama alla mente la triste solennità del titolo. Per queste ragioni da lì in poi avrei preferito un'introspezione più dinamica e tormentata, qualcosa di più approfondito, che mi permettesse di entrare in comunione con Rowena, di sentirmi coinvolta dal suo stato d'animo. Le sue emozioni ci restano invece precluse: 
 "capisce che quei pezzi sono anche i loro, che anche il loro mondo è andato in frantumi. Lei sa che quel giorno l’ha vista esitare, in quel misero istante l’ha vista gelare e il sorriso morirle in viso." è un periodo che sintetizza l'accaduto, ma non racconta a livello introspettivo, vediamo Rowena distante come non mai, la vediamo che torna a essere una statua. Se da un lato la scelta si rivela coerente con la caratterizzazione, dall'altro risulta infelice in termini di presa emotiva, il coinvolgimento "sfuma" nel finale proprio come Rowena, perde in incisività quando invece dovrebbe innalzarsi. Quel "l'angoscia dell'alba a sfumarla", d'altro canto, riesce a bilanciare la situazione con estrema efficacia in virtù dell'accostamento di "alba" e "angoscia", come ti ho segnalato prima. Forse ti hanno frenata i personaggi, solitamente si tende a immaginare entrambi con un'indole più cerebrale che passionale (visione che condivido) e questo aspetto si rivela un ostacolo di poco conto. Ciò nonostante ho comunque gradito tanto lo sviluppo della coppia. Il fatto che Rowena "rifulga di splendore" soltanto quando sta con Salazar, il "pretendere e prendere di lui" che vince anche contro la resistenza più ostinata, il loro essere animi affini che tuttavia si scontrano negli ideali, la promessa romantica iniziale che tramuta in una omicida nel finale sono elementi comunque in grado di cogliere nel segno. A proposito della battute iniziale e di quella finale di Salazar: sappi che amo le strutture circolari rovesciate, specie nelle flash! 



Totale: 56.4/60 

Recensore Junior
24/12/17, ore 23:01

Buone feste!
voto: 8/10 
Un racconto breve, però trovo sia riuscito bene nell'intento di descrivere il rapporto tra Rowena e Salazar. Un rapporto che si rivela essere certamente interessante, due persone molto affini e certamente ambiziose. 
Personalmente sono molto incuriosita dai rapporti tra i fondatori ai tempi della primitiva Hogwarts, mi sarebbe piaciuta anche una visione più "allargata" anche a Tassorosso e Grifondoro, al loro modo di vedere. Questa non vuole assolutamente essere una critica, ma solo una considerazione personale.
 

Recensore Master
24/12/17, ore 20:08

Ciao, cara!
Ti lascio la mia valutazione anche qui:
Autrice presunta: JulyChan
10/10
Questa è senz’altro la mia storia preferita tra quelle che partecipano.
Ho trovato lo stile veramente stupendo: semplice, pulito, ma pieno di immagini graffianti e che colpiscono nel segno (“pelle di neve e chioma di corvo”, “l’angoscia dell’alba a sfumarla”). È uno stile lineare ma curato in ogni dettaglio, ricercato, con metafore precise che sono ricorrenti e impreziosiscono il testo.
I dialoghi, in particolare, mi sono sembrati splendidi: “La superbia precede la caduta”/“Io e te non siamo destinati a cadere”, “Allora cosa cerchi?”/“Qualcuno che mi eguagli”/“Io qualcuno che mi meriti”. Sono per certi versi disarmanti, ma li ho trovati davvero azzeccati per i personaggi che rappresentano.
Le caratterizzazioni mi sono sembrate molto ben fatte: Salazar è arguto, brillante, arrogante (“Ma Salazar pretende e prende”), spietato, vanità e superbia sono quasi accecanti in lui; Rowena è molto simile, altrettanto ambiziosa, alla costante ricerca di qualcuno che le tenga testa, incapace di resistere alle “lusinghe della mente”, pentita di aver ceduto ma anche incapace di smettere. Non c’è che dire, i personaggi sono perfetti e incontrano a pieno il mio gusto.
Davvero bella anche l’idea di sottolineare molto le caratteristiche delle due Case incarnandole nei loro Fondatori: dovrebbe essere scontato, ma non mi è capitato spesso di trovarlo nelle storie che hanno come protagonisti questi personaggi, quindi lo considero un tocco particolare.
Ho trovato, invece, un po’ sottotono e poco chiaro il finale: il rinfacciarle che sono uguali (penso per umiliarla davanti agli altri), quando invece è stata l’esitazione di lei e quindi la loro diversità a farli andare in pezzi, e non sono riuscita a contestualizzare neanche il dialogo finale – nel senso, ho notato la struttura ad anello, ma non ho capito se volesse condensare una richiesta di Salazar a Rowena perché lo seguisse, la risposta negativa di lei (“Hogwarts è la mia casa”) e il conseguente disprezzo (“E sarà la tua tomba”). Ci ho visto giusto? Comunque, sono solo piccole sbavature che non rovinano la bellezza della storia.
Unica pecca: per gusto personale non mi piace l’utilizzo del nome “Rowena”, in accordo a quello degli altri Fondatori avrei preferito che l’iniziale di nome e cognome combaciasse, quindi avrei preferito leggere “Corinna” o anche “Cosetta”.
Buon Natale!

Un bacio,
Mary

Recensore Junior
24/12/17, ore 19:48

Ciriciao! Eccomi qui con la mia recensione alla tua meravigliosa storia (almeno la tua l'ho indovinata... il resto... meh).

Voto: 9/10 + Premio Pathos 

Questa storia mi ha tenuto in ansia, con il fiato sospeso e fino all’ultimo ero incerta sul darle punteggio pieno. 
Sei riuscita, in pochissime battute in pochissime parole, a mostrarci l’evoluzione di questa coppia, dalla nascita alla sua totale fine. 
Salazar e Rowena (che per me sarà sempre “Rowentaperchinonsiaccontenta”... sono pazza, lo so) sono LA coppia, che pensa allo stesso modo, che spera nello stesso futuro, che ragiona in maniera simile eppure completamente diversa. 
Rowena cede alle “lusinghe della mente" di Salazar, l’unica vera cosa che avrebbe mai potuto scalfirla. Questa parte l’ho adorata. 
Nel procedere con la lettura, si ritrova un Salazar sempre più coinvolto, sempre più vicino a Rowena tanto da confidarle il piano di “epurazione": ed è qui che ho fatto i salti di gioia, è qui che mi sono innamorata. Hai descritto una Rowena tutta nuova, diversa dal solito ideale: una donna che inizialmente cede per amore, per qualcuno che sia intellettualmente pari, mettendo inizialmente, o forse completamente, a tacere la morale. Rowena risulta essere la peggiore dei due perché aspira alla perfezione ma mente a se stessa, forse spaventata dalle misure estreme: vuole gli eletti, ma senza macchiarsi le mani di sangue. Salazar risulta così quello più coerente e sincero, per assurdo (che gli uomini non sono quasi mai sinceri). 
Storia stupenda e per questo ti becchi la mia nomina al Premio Pathos. 

Che dirti ancora? Io ti mando un grosso abbraccio, un bacione e ti auguro un felicissimo Natale e un bellissimo Nuovo Anno.
M.P.