Recensioni per
Amore distorto
di endy_lily95

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/11/18, ore 17:06

Trascurando qualche inesattezza, devo dire che la storia mi è piaciuta. In modo particolare ho apprezzato la figura di Merope, la sua caratterizzazione e il modo in cui hai reso evidente la sua distorsione/illusione d'amore. I momenti in cui parla con il bimbo non ancora nato sono molto dolci, trasmettono molta tenerezza.
Purtroppo non mi è piaciuto molto il Tom sr prefiltro, difforme al personaggio originario.
Però nel complesso è una bella storia. Complimenti.

Recensore Master
15/01/18, ore 15:51

4 - “Amore distorto” di endy_lily95.
Totale: 21.5/55.

1) Grammatica e ortografia: 1.5/10.

La grammatica non va assolutamente bene. La storia è piena di errori, alcuni dei quali anche gravi, mentre altri si sarebbero potuti evitare rileggendo più volte la storia.
“Sfogliandoli velocemente, scoprì che un diario descriveva alcuni momenti della vita di sua mamma”: l’espressione “di sua mamma” non è corretta, è propria del linguaggio colloquiale e di uso comune, ma questo non la rende giusta. O scrivi “della sua mamma” o, meglio ancora, “di sua madre” (- 0.25).
Stessa cosa qui: “« Ricordo che mi coricai nel letto felice e leggera come non lo ero da tempo e con una nuova prospettiva ad accompagnarmi i sogni, tutto grazie a mia mamma. »” (- 0.25).
Stessa cosa qui: “Per le due settimane successive non feci altro che esercitarmi sulla magia ed andare a vedere tuo papà” (- 0.25).
Stessa cosa qui: “volevo farmi bella in modo che tuo papà mi notasse ancora di più” (- 0.25).
Stessa cosa qui: “Tuo papà mi portava spesso a fare delle passeggiate ovunque io volessi” (- 0.25).
“Sua madre lo definiva come molto dolce e romantico e che il giorno del loro matrimonio era stato perfetto”: questa farse costruita così non è corretta, la subordinata “che il giorno del loro matrimonio era stato perfetto” non può essere retta da “definiva”. Metterei “Sua madre lo definiva come molto dolce e romantico, e scriveva che il giorno del loro matrimonio era stato perfetto” (- 0.25).
“La presenza di Cecilia su quella carrozza mi destabilizzò, ma non ti preoccupare piccolo mio”: “ma non ti preoccupare, piccolo mio” (- 0.10).
“Per le due settimane successive non feci altro che esercitarmi sulla magia ed andare a vedere tuo papà, sia alla mattina che alla sera, per controllare se anche Cecilia fosse stata presente.”: “fosse presente” (- 1).
“Il rumore del batacchio distolse Merope dal suo racconto, guardò l'orologio al muro e costatò che era troppo presto per essere suo marito.”: “orologio a muro” (- 0.10) e “era troppo presto perché fosse suo marito” (- 1).
“« Ehi stai bene? Ti sei fatta male?»”: “Ehi, stai bene?” (- 0.10).
“« Bene Merope, ce la fai ad alzarti e a tornare a casa? »”: “Bene, Merope,”, il vocativo va sempre isolato tra virgole (- 0.10).
Stessa cosa qui: “« Arrivo tesoro »” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “« Avanti tesoro.. quanto ti manca? »” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “« Oh Tom, ti amo così tanto! »” (- 0.10).
“da una parte era estasiata dal contatto che aveva avuto con il giovane, ma dall’altra rimase di sasso quando aveva sentito Tom chiamare Cecilia “tesoro”.”: “era rimasta di sasso quando aveva sentito” (- 1).
“Lei, la spettatrice con le lacrime agli occhi, per un momento credette di morire di dolore.. ma poi la rabbia e la gelosia presero il soppravvento sulla tristezza”: “sopravvento” (- 0.10).
“Come si era permessa a rubare ciò che era suo?”: “di rubare” (- 0.25).
“Lui alzò la testa, le pupille dilatate, e la guardò negli occhi e a lei le si imporporarono le guance per l’intensità con cui lui la stava osservando.”: “a lei si imporporarono”, “le” è ridondante (- 0.20).
“Tom si accordò con il cocchiere di tornare a prenderlo più tardi”: “perché tornasse a prenderlo più tardi” (- 1).
“Tom la stava baciando con la bramosia con cui tempo prima soleva usare con Cecilia”: “che tempo prima soleva usare” (- 0.25).
“Merope annuì e andò in cucina per preparare da mangiare Cecilia la seguì per darle una mano”: “da mangiare. Cecilia” (- 0.10).
“La notte passò veloce e quando Tom si alzò per andare al lavoro, Merope sistemandosi sulla sua comoda poltrona, continuò il suo racconto da dove si era interrotta il giorno prima”: “La notte passò veloce e, quando Tom si alzò per andare al lavoro, Merope, sistemandosi sulla sua comoda poltrona, continuò il suo racconto da dove si era interrotta il giorno prima” (- 0.20).
“Non vedeva l’ora di poter baciare il suo Tom e vedere i suoi occhi color della cioccolata senza quella pupilla sempre così dilata e di leggerci dentro tutto l’amore che era sicura provasse per lei e per il loro bambino.”: “dilatata” (- 0.10) e “dilatata, e di leggerci” (- 0.10),
“Inoltre, ti ricordo che i “…” sono tre, metterne due è scorretto (- 1).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 4/10.
Devo dire che la presenza di tutti quegli errori grammaticali – alcuni dei quali anche molto gravi – ha influito anche nella valutazione di questo parametro, perché mi hanno reso la lettura fastidiosa e ben poco piacevole.
Lo stile è spesso sgrammaticato, non risulta fluido, le frasi, anche quando sono costruite in maniera corretta, non risultano agevoli, la punteggiatura andrebbe usata di più e meglio.
Il ritmo del testo è, a tratti, troppo serrato, ci sono frasi molto lunghe con coordinate e subordinate che non sono scandite bene dalle virgole o da altri segni di interpunzione.
Lo stile manca anche di figure retoriche, immagini, metafore, un lessico vario che gli diano una forma articolata e armoniosa, nonché un qualcosa di effetto, di incisivo, che si farà poi ricordare.
Inoltre, è completamente inadatto a veicolare le emozioni dei personaggi: non c’è resa emotiva, il lettore non riesce a immedesimarsi nelle vicende raccontate.
È uno stile piatto, sterile, che deve lavorare molto sia sull’aspetto formale che su quello emozionale.

3) Titolo: 2/5.
Trovo che il titolo che hai scelto sia troppo banale: l’accoppiata di “amore + aggettivo” è davvero abusata e, sebbene “amore distorto” riassuma bene il genere di relazione che intercorre tra Merope e Tom, l’assenza di originalità e la genericità di questo titolo mi hanno davvero disturbata.
Ti consiglio qualcosa di più incisivo e specifico, saliente.

4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 7/15.
Innanzitutto, vorrei farti notare un’incongruenza con la saga originale nella tua trama.
Tu scrivi “La magia però si spezzò poco prima che la legna arrivasse a destinazione e Merope sospirò frustrata. Ancora, dopo tutti quegli anni, alcuni incantesimi non le venivano bene.”, “Un sorriso si dipinse sul giovane volto di Merope al pensiero di lei anni addietro che provava a pulire e sistemare i suoi vecchi vestiti”, “Sei una strega! Che cosa mi hai fatto per tutti questi anni?”: ma in che senso dopo tutti quegli anni? Tom e Merope saranno stati insieme al massimo due anni: la condanna ad Azkaban di Orvoloson era di soli sei mesi, si suppone quindi che Merope abbia sedotto e sia scappata con Tom ben prima del suo ritorno – altrimenti pensi che l’avrebbe lasciata stare con uno schifoso babbano sotto i suoi stessi occhi? E comunque, congetture a parte, è proprio specificato che, quando Orvoloson torna dalla prigione, la casa è abbandonata, resta soltanto un messaggio d’addio di Merope. Lei e Tom non sono rimasti nel villaggio, come si evince dal fatto che poi Tom torna dicendo di essere stato “truffato e ingannato”. Potrebbero essere stati a Londra, visto che è lì che Merope partorisce, ma non è detto. In ogni caso, non sono stati insieme tanti anni e di certo non a Little Hangleton.
A parte queste trascuratezze che si potevano ovviare cercando su Google “Merope Gaunt”, la caratterizzazione sinceramente non mi convince.
Lasciamo perdere il Tom post-filtro che, essendo sotto l’effetto di un filtro d’amore, non è giudicabile e che comunque hai reso in maniera credibile. Parliamo invece del Tom pre-filtro, così gentile, così premuroso, così galante… così completamente OOC. Nella saga originale, viene descritto come un ragazzo ricco e dalla puzza sotto il naso, pieno di disprezzo e di maleducazione. È sempre stato disgustato da Merope e dai Gaunt, basti pensare a quando implora “Cecilia, tesoro” di “non guardare”, nemmeno fossero feccia. Con queste premesse, ho trovato molto poco credibile la tua storia, con lui così carino con Merope. Forse volevi dare una base più solida alla storia d’amore, ma il punto è che questa non è una storia d’amore, se non nella testa di Merope e nella sua disperazione.
Per quanto riguarda Cecilia, nemmeno mi esprimo: gentilezza grottesca e assolutamente improbabile, in una scena che neanche avrebbe dovuto esistere visto che Tom e Merope scappano insieme.
Per quanto riguarda invece Merope, mi ha convinta un po’ di più. Continuano a disturbarmi le vicende inesatte, ma l’ho trovata vera e mi ha fatto tenerezza nelle scene in cui parla al suo bambino ancora nel grembo, raccontandogli di quella che secondo lei è una vera e propria storia d’amore. Mi è piaciuto come non riesca a distinguere la triste realtà dalle sue fragili illusioni.
Un’altra cosa che invece non ho apprezzato è la frettolosità con cui si svolgono le scene finali: la decisione di Merope di non dargli più il filtro, la reazione di Tom. Ho trovato il tutto descritto troppo velocemente e senza la necessaria dose di pathos.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 2/5.
Il pacchetto che hai scelto è: “La seduzione della strega
Una volta libera dal padre e dal fratello, Merope scopre di non essere così negata nella magia come credeva e si dedica a cercare di ottenere l'unica cosa che abbia mai desiderato in tutta la sua vita: Tom.
Vorrei mi descriveste il triangolo Merope/Tom Sr./Cecilia: la presenza di Cecilia deve sentirsi (concretamente, nel senso che il personaggio deve entrare in scena) non solo prima che Merope incanti Tom, ma anche dopo, quando ormai lui è invaghito di Merope. Obbligo: scegliete pure il mezzo che preferite per far "cedere" Tom, ma fate in modo che Tom sia innamorato di Merope (no quindi a Merope che assume le sembianze di Cecilia, o a lui che la vede come Cecilia, e tutto il resto).”
Questo pacchetto si basava tutto sul triangolo Merope/Tom/Cecilia ma, anche se la presenza di Cecilia c’è e si sente, il tutto si basa su presupposti sbagliati, dato che la trama originale non è stata rispettata.
A parte questo, devo dire che le interazioni tra i tre personaggi non mi sono piaciute e non mi sono sembrate credibili, probabilmente perché la caratterizzazione di Tom e Cecilia era del tutto sbagliata.

6) Gradimento personale: 5/10.
La storia non mi è piaciuta, non te lo nascondo.
Trovo che il canon non sia stato trattato a dovere, ci sono diversi ed evidenti errori che penso siano del tutto inaccettabili: se si vuole scrivere della saga e non ci si ricorda qualche dettaglio, lo si va a cercare, e non c’è nessuna giustificazione per la pigrizia in tal senso.
A parte questo, la storia è piena zeppa di errori, trascurata e dall’introspezione praticamente inesistente. I personaggi non si sentono e non vivono, ed è certamente questo l’aspetto peggiore della tua storia.
Mi è piaciuta invece la chiave originale con cui hai inquadrato la storia, con la figura di Cecilia così in rilievo… ma, dato che era il pacchetto a prevederlo, per quello forse dovrei ringraziare me stessa e la mia fantasia.

Nuovo recensore
08/01/18, ore 21:35

MI è piaciuta moltissimo. A volte ho provato anch'io ad immaginare quale fosse stata la vita di Merope, sia prima che dopo l'arresto del padre e del fratello.
Povera donna, che vita infame e ingiusta.
Ho apprezzato moltissimo come hai reso e narrato i flashback, sono perfettamente credibili e plausibili; e l'immagine della povera Merope che parla con il suo bimbo non ancora nato, e si illude che Tom Riddle Senior la ami davvero, è molto triste e toccante.
Brava!