Ciao!
Ok, sono rimasta due minuti a pensare se questo Tony è IC o meno, se tutto torna, se le reazioni sono plausibili.
Credo di aver colto che Tony avesse sentito i genitori qualche giorno prima, in una di quelle telefonate senza importanza che si fanno tra l'annoiato e l'irritato. E poi, all'improvviso, quella diventa l'ultima telefonata che Stark scambiato con la madre e il padre. Un ragazzino di 21/22 anni non può gestire in altro modo il dolore, se non cercando di sopportare l'onda che lo soffoca. E allora subentra la quotidianità di gesti, parole e situazioni che ho molto apprezzato, insieme all'irriverenza adolescenziale di cui abbiamo un'eco vaga in Civil War, alle magliette sdrucite ma di ottimo gusto e l'assenza di un abbigliamento adeguato. Ho apprezzato la scena in camera dei suoi, la descrizione del quadro brutto, anche. In salotto o in camera da letto i genitori piazzano cose che noi definiamo proprio così, senza appello: il mobile brutto, la statuina brutta, il quadro brutto.
Tornando a noi, alla fine, Tony inizia a provare a essere se stesso. Permane, in tutta la storia, la solitudine e la nostalgia, ma anche e soprattutto il vuoto e lo smarrimento tipici di una perdita ancora più terribile perché improvvisa. La malattia consente di elaborare lentamente il pensiero di una separazione, ma lo strappo di Tony non era prevedibile. Rappresenta un trauma, Un'ultima cosa. Il rapporto padre/figlio non è mai esente da tensioni e sostrati profondi che è difficile spiegare. A me è arrivato, in questo testo, tensione e delusione ed emulazione e dolore e tristezza, ma anche l'immagine di un ragazzo che, lentamente, si sta facendo uomo.
Che dire? Mi è piaciuto anche lo stile pulito e scorrevole del testo, che mantiene la stessa qualità dall'inizio alla fine.
Insomma, bella.
Un saluto! :) |