Recensioni per
S. R. S. - Self Righteous Suicide
di Il Maiale

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/02/21, ore 12:13

Ciao ^^
Adoro le tue storie ma, non sapendo come organizzare il mio tempo, ho deciso di seguirle iniziando da questa serie.
Perché "Senza schemi l'uomo è finito."

Ecco, proprio in questo periodo sto seguendo un corso di Teoria Politica dell'Età Moderna e, rileggendo Hobbes, ho trovato questa tua frase molto calzante. Sono elementi che mi affascinano molto.
Anche il tuo Victor ha un comportamento molto schematico, un suo modus operandi, in un certo senso. Dà del sociopatico al vicino, ma lui non è molto diverso.
Anzi: lo è. Perché un sociopatico è disorganizzato - di norma - mentre lui è organizzato. Fin troppo organizzato.
Mi piace molto il modo in cui disumanizza i suoi "utenti" e si eccita ascoltandoli.

Non conosco la versione precedente di questa storia, ma questa mi affascina molto e devo dire che la sto apprezzando parecchio.
Quando l'avrò finita leggerò la precedente, se per te va bene, o, se preferisci che la legga prima, fammi sapere.
Tantissimi complimenti, intanto!
Caustica e diretta come sempre, eccezionale!

Nuovo recensore
11/12/19, ore 22:50

Ciao!
Sono rimasta veramente incantata dalla tua storia e dalla naturalezza con la quale scorre.
I tuoi personaggi sono ben caratterizzati e tutti molto interessanti.
Le vicende si intrecciano in modo curioso e non vedo l'ora di sapere che tremenda verità gestisce i fili di questi avvenimenti.
Spero di leggere presto un nuovo capitolo.

Recensore Master
19/04/19, ore 10:03

Ciao^^
questa vicenda me la ricordo dall'altra versione di questa storia. Come l'altra volta l'ho adorata.
È magnifico il cinismo con cui il protagonista si masturba ascoltando la telefonata di un tizio che si vuole suicidare. Il contrappunto del vicino rannicchiato che parla in una cornetta di telefono è geniale, così come le considerazioni del protagonista, fino al salto finale del vicino.
Allora era uno splasher, ma pensa te.
Una considerazione così, asettica, magari con un piccolo scuotimento di testa, come per dire: ma guarda un po' cosa si scopre della gente.
La cosa più bella delle tue storie è che non fanno sconti, non indulgono nel buonismo, non ci sono pacche sulle spalle: no, è un mondo marcio, non è che può diventare pulito per far piacere all'ego dei lettori.
Come sempre complimenti, alla prossima!^^

Recensore Master
18/04/19, ore 10:53

Buongiorno.
Sei un fiume in piena, implacabile.
Avessi io un solo quarto del tuo talento...!
Ci sguazzi sempre nei capitoli così duri, ma allo stesso tempo i personaggi paiono così spensierati, così naturalmente perversi.
Fortissimo!
Buona giornata :)

Recensore Master
16/03/19, ore 15:42

Eccomi qui! Finalmente ho trovato un po’ di tempo per continuare a leggere la tua storia che devo dire mi ha catturata molto. Complice il tuo modo di scrivere ma anche la varietà di personaggi davanti ai quali ci poni.
Molto simpatico il personaggio di Riley e per quanto le sue spiacevoli avventure risultino comiche è chiaro che per lui c’è ben poco da ridere. Interessante notare come tutti i personaggi sembrino essere collegati gli uni agli altri da un filo immaginario. Infatti mi chiedo sé questa non sia l’occasione per cui Frank e Riley non finiscono per conoscersi.
Sono rimasta sconvolta dalla storia della nonna di Rowan, mi hai fatta morire.
Frank anche ha attirato la mia attenzione, una persona molto seria, quasi anomala rispetto a tutti gli altri presentati fin’ora. Per ora ci è stato dato ancora poco su cui giudicare, ma sono curiosa di leggere quali esperienze finirà per passare il ragazzo per colpa del suo ritrovamento in biblioteca.
La storia scorre fluida e accattivante nel suo particolare tipo di scrittura. Molto introspettivo come racconto, ma sei abile nel tuo manovrare le varie scene incastrandole perfettamente con i pensieri dei vari protagonisti.
Appena avrò un po’ di tempo continuerò a leggere con piacere
Anna

Recensore Master
07/03/19, ore 07:16

Eccomi qui a recensire.
Che dire, questa storia ha uno stile decisamente particolare e tutto suo.
A volte sembra mancare di qualcosa. Si potrebbe dire che è una storia che viene raccontata attraverso i pensieri e le osservazioni dei suoi personaggi. In alcuni tratti dà persino un effetto comico ben riuscito, ad esempio quando Victor entra nella chiesa e trova Rowan che cerca di staccare Gesù dal crocifisso. Un tocco comico e profano che mi è piaciuto molto.
A volte il treno dei pensieri dei protagonisti sembra diventare sconclusionato e le cose importanti vengono notate in secondo piano, è una cosa che va un po’ contro il mio stile di scrittura, ma non è per forza una cosa negativa.
Il personaggio di Victor l’ho trovato disturbante, non solo nel suo modo di agire ma anche in quello di pensare. Non lo trovo una brava persona, come lui ama definirsi, è quello che fa è sbagliato. Lo si potrebbe definire un ipocrita con manie malate. Spero che non scatti l’amore tra lui e Rowan, o che il ragazzo faccia risanare di mente Victor.
Tancredi anche mi disturba. Inoltre, davvero ci sono negozi dell’usato che vendono feti morti? Se sì, sono scioccata oltre ogni dire. Qui l’unico sano di mente sembra essere proprio Rowan.
Rowan è un personaggio che trovo molto ben scritto e che mi ha catturata. Lo trovo particolare, divertente ma anche misterioso e inquietante. Sono curiosa di saperne di più riguardo l’omicidio del padre di Nate e anche riguardo qualunque cosa sia successa alla sorella di Rowan.
Rowan è senza freni, impulsivo, vivo. È come un tornado che travolge la vita di Victor e di tutti quelli a lui intorno. Non vedo l’ora di leggere come evolverà poi questo personaggio.
La storia di per sé è ben strutturata, a volte sembra perdersi ma poi torna sulla buona strada. Nel complesso è una bella storia che porta con sé del mistero misto a una buona dose di dark humor.
Spero la mia recensione ti abbia fatta piacere.
Alla prossima
Anna
(Recensione modificata il 07/03/2019 - 07:17 am)
(Recensione modificata il 07/03/2019 - 07:19 am)

Recensore Master
13/02/19, ore 10:06

Buongiorno.
Un capitolo molto lungo.
Certo che hai un tuo stile molto preciso. Il tuo modo di scrivere ormai è inconfondibile, per me.
Sei fortissima nel dramma, assolutamente.
La tua narrazione è sempre implacabile.
Buona giornata :)

Recensore Junior
12/02/19, ore 17:49

questa prosa è evocativa, lineare e incisiva e non ho potuto fare a meno di annotarmi questa frase

[ Già il tipo si spoglia. ]

in cui basterebbe aggiungere una virgola dopo ‘Già’ per ottenere un significato del tutto differente. l’estrema asciuttezza della sintassi è ben più difficile da ottenere. ogni frase è studiata a tavolino, accuratamente scelta e posizionata nel testo.
ma parliamo dei personaggi. riley e frank che si dividono equamente questo capitolo per raccontare la storia di come ‘i giocattoli’ sono finiti nella biblioteca dell’università. ho amato il modo in cui hai presentato riley lasciando in sospeso la narcolessia, sottintendendola per tutte le prime frasi, finché non è diventata così pesante da piombare sul testo.

[ Riley soffre di una struggente e persistente malattia che ti consuma dentro e fuori.
Riley soffre di narcolessia e non ci può fare niente. ]

e poi frank che appare dopo il taglio (non riesco ad immaginare altro modo di leggere la tua prosa se non attraverso tagli cinematografici) mentre legge ‘Il Principe’ e declina l’offerta della ‘tettona’ di turno. è quasi ironico che trovi il borsone proprio dopo aver rifiutato quella che presumibilmente si sarebbe evoluta in una scopata.
eppure il personaggio che più ho amato è Candy Star, la nonna di Rowan apparsa nel giro di poche frasi ma che comunque riesci ad evocare nitidamente. non serve alcuna prolissa descrizione per presentare un personaggio come questo, solo alcune citazioni ben ritagliate da conversazioni avvenute chissà quando

[ «È fondamentale», diceva.
«Non mi sarei mai infilata niente io che non fosse stato sterilizzato davanti ai miei occhi.»
«L’abbiamo inventata noi l’AIDS.» ]

e già ce la si figura questa nonna, differente dalla classica nonnina, un’ex pornostar che presta grande attenzione alla pulizia in questo lavoro. ora capisco più chiaramente come mai tancredi abbia deciso di fare il regista porno.

Recensore Junior
11/02/19, ore 22:20

tancredi. ricordavo questo capitolo, fa strano dirlo da quanti anni sono passati ma appena ho messo gli occhi su tancredi ricordavo dei suoi porno e dei suoi slogan. e del feto.
mi dispiace un po’ non poter confrontare la prima stesura con questa e vedere cosa è rimasto cosa è cambiato come un collezionista che cerca ogni versione del suo libro preferito, ma come allora anche ora il personaggio di tancredi mi ha colpito. sarò cambiato io, avrò letto più libri da allora, non lo so ma in alcune parti mi sembra di avere tra le mani ‘soffocare’ o ‘invisible monsters’

[ Tancredi dice che la pornografia è una scienza esatta.
Tancredi dice uno slogan al giorno.
Dice: “Se esiste, c’è anche la versione porno. È la regola 34 di internet.”
Oppure: “Non usare mai un cinese. Hai mai visto un asiatico in un film porno? Andiamo…”
O anche: “Alla fine è l’unico momento in cui bianchi e neri vanno sempre d’accordo.”
Dice: “È sempre estate. Fa sempre caldo.” ]

questo passo è il mio preferito. il ritmo calzante, la ripetizione ossessiva snervante che cadenza ogni battuta di tancredi come non stessi leggendo una descrizione ma rowan annoiato che elenca sulle dita della mano le frasi che ancora e ancora e ancora ripete tancredi. è esattamente il confine tra dilettarsi con uno stile e farlo proprio.

l’altro passaggio che ho amato è l’alternare della conversazione al telefono con victor e il parlare senza senso di tancredi (tralasciando che è una cosa così terribile che posso solo fare i complimenti per averla partorita, nulla più di voler impiantare un feto in una scrofa gravida urla ‘questo tizio ha un’ossessione morbosa per la sua ex’ — a questo punto immagino ex)

Recensore Junior
11/02/19, ore 21:59
Cap. 2:

questo capitolo è un piacevole crescendo. si apre ancora una volta nella stanza di victor (che sì, sarà un appartamento ma ha le dimensioni sociali di una stanza, lui solo e la finestra) e sul cadavere che è lì, spiaccicato a terra. incomincia in modo generico estrapolando tra i tanti l’ennesimo caso di suicidio a cui victor ha assistito, i funerali a cui continua a partecipare: questo, quello dove lo splasher non è uno qualsiasi bensì il suo vicino di casa.

[ Il suo vicino lo ha ucciso davvero, il padre. ]

lo rimarchi più volte e si sente risuonare forte in testa a victor perché sì, i suicidi dicono almeno l’1% di verità ma questo gliel’ha detta tutta, la verità. sembra che questo continuo ripeterlo sia un mantra che victor stesso si ripete.

la scena del funerale appare attraverso le fotografie di victor, nitida e vera. i parenti, gli amici piangono

[ Eccetto uno. Uno che sembra schifato. Uno di quelli di cui hai paura che sputi nella bara. ]

adoro come hai descritto il dialogo tra i due, il modo scontroso con cui rowan si pone fin da subito restio a scoprirsi e più interessato ad attaccare l’altro, metterlo di fronte alla verità nuda e cruda che traspare dalle sue parole e dal suo atteggiamento. dice ‘victor you’re a creep’ in buona sostanza, nello stesso modo con cui chiunque si metterebbe sulla difensiva interagendo con qualcuno come victor specialmente sapendo una parziale verità su di lui, che gli ‘piace guardare’. senti il climax crescere durante il capitolo e percepisco che qualcosa accadrà alla fine, solo non ti aspetti che rowan getti la maschera così.
se victor è un guardone, rowan è quello che vuole essere guardato. non sono le parole a dirlo, non è il numero di telefono che scrive sul braccio di victor, è il gesto al limite dell’assurdo, lo staccare la gesù dalla croce in una chiesa. un gesto che contrappone subito rowan a victor: gli adesivi con il numero attaccati nelle cabine telefoniche e il numero scritto sul braccio col nome vicino, il guardare la gente che si butta spingendole giù dal balcone con una telefonata e lo strappare un crocifisso alla sua croce durante un funerale. e se non bastasse c’è quella frase

[ «Voglio quella foto. Voglio una gigantografia di me da appendere sul letto.» ]

Recensore Junior
11/02/19, ore 17:52

ho riaperto questo profilo qualche giorno fa e la prima cosa che ho fatto è stata controllare se avessi pubblicato qualcosa di nuovo o aggiornato. non so se ti ricordi di me, ma io mi ricordo di ogni tua storia, dei tuoi personaggi e della tua prosa. è stato grazie a te che ho conosciuto chuck palahniuk e quindi rieccomi a leggere una tua storia e recensirla.
mi ricordavo di questa e il fatto che tu ci abbia continuato a lavorare anzi addirittura l’abbia riscritta e ripubblicata mi fa un sacco piacere. rileggere di victor mi ha riportato indietro nel tempo, assieme ai ricordi si sono sovrapposti frammenti di ‘soffocare’ di una madre che come quella di victor è un personaggio presente nelle sue frasi fatte e nella sua filosofia spicciola.

[ La madre di Victor gli diceva sempre che le persone sono prevedibili, che la massa è qualcosa di noioso, e solo quando avrebbe trovato l’individuo che sapeva stravolgere il pensiero comune, che sapeva coglierlo di sorpresa facendogli pensare ad una nuova mossa, avrebbe potuto dire di aver vissuto davvero, di aver provato tutto dalla vita. ]

amo il modo con cui riesci a descrivere la scena con brevi frasi ritagliate da una macchina da presa. tutta la sequenza di tagli accuratamente disposti. il dialogo-stacco-il vicino sul balcone-stacco-la mano di victor e ripeti ancora in modo ossessivo finché non diventa palese che il suicida al telefono e quello oltre la finestra siano la stessa persona. e poi splash, lo splasher che come gli adesivi attaccati nelle cabine telefoniche ricordavo così nitidamente dopo tutti questi anni.

Recensore Master
27/11/18, ore 09:59

Buongiorno.
Ti piacciono i personaggi duri, problematici... si nota.
Hai uno stile tutto tuo, inconfondibile.
A presto :)

Nuovo recensore
25/04/18, ore 15:53

Ti prego aggiungi capitoli al più presto. Sono curiosa adesso di come si svilupperà la vicenda.

Nuovo recensore
25/04/18, ore 15:45

Questa storia e la sua trama sono bellissimi, i personaggi sono molto interessanti e particolari. Sai rendere benissimo le scene, scrivi a meraviglia.

Recensore Master
29/03/18, ore 12:33

Questa storia è malata, quasi alla Black mirror, ma senza tecnologia, cruda, diretta. Mi piace, anche se prevedo un finale drammatico.
Una cosa: non so se lo fai apposta, ma non ripetere troppe volte i nomi di persona, suona male (se è fatto apposta allora okay)
Aggiorna presto :)