Questa storia tratta temi che mi interessano e che per certi versi mi stanno a cuore. In un mondo in cui una fonte magica permette un contatto vero e proprio con le divinità, cosa può portare alla morte delle divinità? Che cosa può mai far perdere la fede? Si tratta poi davvero di fede, se si ha la conferma empirica dell'esistenza degli Dei?
Mi piace l'escamotage che hai usato, l'idea che non siano tanto gli dei a venire dimenticati ma i valori che veicolano a essere messi da parte. Però trovo difficile immaginare un mondo in cui nessuno è più interessato all'arte, o alla conoscenza. Gli Dei rappresentano la personificazione antropomorfa di archetipi che sono trasversali alle culture, non ce li vedo gli esseri umani a separare la loro vita quotidiana da simili concetti. Nel nostro mondo è successo che il paganesimo decadesse, ma non avevamo la possibilità di ricevere interferenza diretta degli Dei nelle nostre vite, né prove della loro esistenza. La religione è sempre stata più che altro una questione politica.
Tornando alla tua storia, è davvero splendido il concetto che alla caduta degli Dei corrisponda il comparire di quelle aberrazioni, è come se l'energia magica in qualche modo si dovesse convogliare, e non essendo più veicolata dall'immaginario collettivo in una forma civilizzata, ora abbia iniziato a prendere la forma di ciò che è rimasto dopo che gli esseri umani hanno abbandonato i loro valori (come l'arte e la cultura e molti altri); insomma,rimane soltanto bestialità.
E comunque l'unica cosa che può venirmi in mente come causa di questa decadenza culturale, francamente, è un mix di benessere e pigrizia. Un po' come quello che stiamo vivendo al giorno d'oggi.

Davvero molto interessante questa storia. Una realtà alternativa in cui l'impero romano non è mai crollato, dove però il cristianesimo si è affermato lo stesso (almeno da quello che ho capito io) e ha portato alla scomparsa dei vecchi dei greco-romani. I quali, non avendo più nessuno che li venera, non hanno potuto fare altro che levare le tende. Questo qui è un concetto che ho sempre trovato affascinante, e che sebbene non sia nuovo mi fa sempre piacere ritrovarlo, specie se è trattato bene come in questo caso. La scomparsa dei vecchi dei rischia di precipitare il mondo nel caos, e allora bisogna correre ai ripari! Il finale lascia ben sperare per il futuro, e sembra quasi porre le basi per una storia più lunga (storia che, peraltro, non mi dispiacerebbe leggere). Insomma, un gran bel lavoro.

Alla prossima! E buona Pasqua.