Recensioni per
Il Bacio Scarlatto
di Feles 85

Questa storia ha ottenuto 64 recensioni.
Positive : 64
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/07/20, ore 11:55

Salute, feles! Anzitutto voglio ringraziarti, sì: ringraziarti di aver messo a disposizione il tuo talento - enorme - per dare vita a questa storia...un'impresa per nulla facile, considerato il contesto storico. I tempi così lontani da noi, si sa, non ci offrono, nostro malgrado, una visione completa e dettagliata di quanto è accaduto realmente, solo frammenti di eventi. Tu, però, hai saputo ricostruire l'atmosfera nei minimi particolari, tant'è che ciò che hai reso, creato, potrebbe essere per filo e per segno quello che è accaduto veramente. Non ci sono inceppi dal punto di vista della trama; essa procede con una tale naturalezza in grado di irretire i sensi. Hai un talento pazzesco oltre a una conoscenza imponente e completa della storia di Roma e delle sue tradizioni che sei in grado di mescolare abilmente. Soprattutto su di queste ultime voglio soffermarmi: mi hai rapita, stregata. L'uso della religione, delle credenze romane con tanta maestria e dovizia di particolari non è una cosa comune. È complesso sviscerare questi elementi con questa, passami la ripetizione ti prego, naturalezza, tanto da immergere il lettore al loro interno. Vorrei farti un sacco di domande, chiederti dove hai reperito tutte queste informazioni così dettagliate circa i loro culti, perché purtroppo nei miei studi non vengono quasi mai accennate. Ho letto tutto d'un fiato e arde in me il desiderio di conoscere il prosieguo. Il lessico è impeccabile - ci sono poche sviste dal punto di vista della battitura -, ponderato in ogni sua scelta. È uno dei periodi più affascinanti, intricati e intriganti della storia di Roma, che ha dato vita a personaggi indelebili nella nostra memoria, che hanno continuato a respirare nelle epoche successive tramite il ricordo delle loro gesta. Qui però c'è dell'altro: c'è un'oculata analisi anche dal punto di vista caratteriale. Non ti limiti a presentarli secondo i tratti stereotipati che tradizionalmente vengono appioppati a queste figure, ma li fai tuoi, indaghi sulle loro azioni e credenze determinando ogni aspetto della loro quotidianità, senza stonare con il contesto o allontanartene. Penso di starmi ripetendo a oltranza, ma trovo tutto così magico, così vero e palpabile. Prima di concludere questo mio sproloquio, voglio farti i miei più sinceri complimenti per la scelta dei personaggi: non siamo fermi alla solita storia che ci racconta di Cleopatra, se si parla di Marco Antonio; di Bruto come traditore e basta; e di Ottavia che... Insomma, Ottavia non viene quasi mai considerata nei racconti di adesso, né dalla storiografia odierna, relegandola al solo ruolo di sorella di Ottaviano e moglie ripudiata per Cleopatra. Ma Ottavia doveva essere una donna molto forte, incarnazione delle tradizioni romane: basti pensare a ciò che ci dicono quelle poche fonti che abbiamo, da cui tu hai saputo trarre gli aspetti peculiari (come il fatto che non lasciò la casa di Marco Antonio dopo il matrimonio di quest'ultimo con Cleopatra; o quando si fece carico della mediazione tra il marito e il fratello; o ancora, quando si è offerta di accudire i figli di Fulvia e Antonio e poi quelli di Cleopatra e Antonio). Per errore mio, non avevo mai fatto caso a questa figura, non cogliendone le sfumature che ci venivano suggerite dagli storici contemporanei, anch'io riconoscendo Marco Antonio solo tramite la figura di Cleopatra, per quanto riguardava l'amore, oscurando due delle sue mogli, Fulvia e Ottavia. E questo Marco Antonio nella Repubblica, questo Marco Antonio Romano, luperco, al fianco di una matrona romana come Ottavia è qualcosa di sublime, forte, importante. Grazie ancora di tutto, mi auguro di poterci sentire presto :) nel frattempo rileggerò questa perla.

Recensore Master
10/07/20, ore 10:15

Buongiorno.
I pirati che infesteranno il Mediterraneo a lungo, nonostante la mazzata di Pompeo...
Quando sarà il Mare Nostrum, però, la piaga della pirateria diminuirà, se non ricordo male.
Comunque è davvero una brutta faccenda, la nostra amica è sicura di sé, e a noi non resta che sperare, certa gente è imprevedibile e non ha codice d'onore, però a questo punto credo che almeno per un po' la lasceranno in pace... almeno quello...

Recensore Master
23/06/20, ore 18:41

Carissima, eccomi qua^^
Molto singolare il confronto tra Bruto e Antonio (e ti dirò, li hai descritti così bene che mi sembrava di averli davanti come nella scena di un film xD): sono due uomini franchi e schietti, per certi versi opposti, ciascuno con la sua buona dose di diffidenza e pregiudizi nei confronti dell'altro (e nemmeno senza ragione), però hanno entrambi a cuore il bene di Ottavia. Ho tirato un sospiro di sollievo quando la stretta degli avambracci ha finalmente suggellato il loro patto!
Come sempre adoro la tua capacità di ricreare scenari vivi, perfino i flashback sono così nitidi che l'immaginazione riesce a ripercorrerli come se si figurasse la scena davanti agli occhi.
Complimenti anche per questo capitolo, attendo con ansia i prossimi!^^

Recensore Master
15/06/20, ore 09:52

Ciao!^^
possibile che gli autori del rapimento siano solo quattro balordi che vogliono vendere le donne come schiave? Delle patrizie romane, poi?
Inoltre non so cosa pensare del giovane schiavo Bodurix... non so, ha qualcosa di infido.
Ma c'è da dire che siamo in una situazione dove si dovrebbe diffidare di tutto e tutti, come del resto era comune in quell'epoca di enormi stravolgimenti che portò alla fine della Repubblica.
Comse sempre, ci proietti in una Roma che scorre come un film, palpabile, tridimensionale, della quale sembra addirittura di percepire odori e suoni. Complimenti per la tua grandissima cultura classica, quindi, e alla prossima!

Recensore Master
15/06/20, ore 07:59

Ciao^^
un capitolo volutamente "caotico", passami il termine, esattamente come i tuoi protagonisti devono avcer vissuto lo svolgersi rapido e disordinato degli eventi.
Suggestioni e pensieri si intrecciano ad accadimenti reali, ricordi e impressioni a fatti concreti.
Come sempre sei abilissima nel descrivere la notte, quella notte densa di creature soprannaturali della Roma antica. Nella notte accadono le cose più funeste, nel buio si aggirano i lemuri.
Orravia è scomparsa. Bellissima peraltro la scena di lei che gira nella casa buia, imbattendosi in un cadavere dopo l'altro.
Cosa succederà? Vado a leggere, intanto bravissima!

Recensore Master
13/06/20, ore 07:11

Buongiorno.
E' una situazione spinosa.
Mi piace però il ruolo che tu dai agli schiavi; sono partecipi della vita dei padroni, ma soprattutto non sono un margine passivo e inattivo della vicenda. Immagino che questo sia più verosimile, anche se di solito nella narrativa sono abbastanza accantonati. In fondo i ricchi romani vivevano circondati di schiavi e verosimilmente anche loro erano una parte integrante della vita di famiglia, quella tra le mura domestiche, poiché assistevano la vita dei padroni e li servivano costantemente, poi anche non solo in casa.
C'è tanta tattica nel racconto. Vediamo però se riusciamo a far qualcosa per quella poveretta...

Nuovo recensore
03/05/20, ore 02:47

Premessa: sono laureata in archeologia romana. Altra premessa: ho un debole per le relazioni tormentate, per le coppie non convenzionali e per gli amori impossibili! Ora che ho messo le mani avanti, non posso non dirti che da quando ho scoperto questa storia è diventata in assoluto la mia preferita di tutto il sito, per il modo in cui riesci a calare chi legge nell'atmosfera storica e per come sai rendere la passione, il desiderio, l'attrazione. Ho divorato tutti i capitoli in pochissimo tempo, uno tirava l'altro e speravo di non arrivare mai alla fine, e ora sono qui a recensirti perché meriti davvero dei complimenti! Grazie per aver condiviso con noi la tua creatività e per aver dato nuova vita a personaggi che finora avevo studiato solo di sfuggita, nella loro distaccata veste storica, per gli esami universitari! Un abbraccio

Recensore Junior
02/04/20, ore 09:47

Eilà! Come avevo preannunciato sono tornata. Se non è un problema preferisco leggerti qui che non sull'altro sito perché mi viene più agevole il tutto.
Andando al capitolo, non ho avuto difficoltà a riprendere da dove avevo interrotto, anzi mi è parso di aver già letto tempo fa l'inizio, a meno che il particolare della veste etrusca non fosse già stato ripetuto altrove.
Ad ogni modo Cicerone non so perché è una figura che mi sta particolarmente simpatica, ed uno dei pochi, anzi l'unico direi, o forse si aggiunge anche Virgilio, che sia riuscito a farmi emozionare col latino. Non condivido le sue scelte di vita nell'ultimo periodo, cioè ha dato completamente di matto, ma erano latini, pagani... quindi be', è come rimproverare le scelte di vita di uno di oggi, cosa che ciò nondimeno faccio.
Ottavia non ho ben capito, si è tinta le labbra di sangue? Sempre meglio che con la polvere di antimonio (o era piombo?) che poi le faceva scattare.
L'intromissione di Marco Antonio rovina l'atmosfera, come sai lui lo detesto. Che poi io sono monarchica, ma parteggio per Bruto nell'eliminazione di Cesare e per Ottaviano nella sconfitta dell'Antonio.

Recensore Master
18/03/20, ore 12:50

Ciao carissima^^
rieccomi qui a commentare questa tua bellissima storia.
Mi piace molto come ogni capitolo sia intriso di uns sacralità arcaica, solenne, indiscutibile. Si fanno patti con le divinità e si rispettano, ci si impegna personalmente, mettendo in gioco il proprio onore.
Come sempre amo la tua descrizione di una Roma ancora intrisa di miti e leggende, in cui le entità soprannaturali sembrano camminare fianco a fianco con i tuoi personaggi.
Le notti poi sono i momenti più suggestivi, oserei dire quelli in cui dai il tuo meglio, naturalmente senza nulla togliere al resto.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
08/03/20, ore 20:50

Eccomi con l'ultimo capitolo!
Ci sono talmente tante cose da dire qui che non so proprio da dove iniziare: come sempre, mi viene spontaneo farti i complimenti per come hai reso l'atmosfera del capitolo, opprimente e foriera di oscuri presagi, e per le scene d'azione, che si svolgono chiare e dinamiche in un climax ascendente.
E poi, devo spendere qualche parola anche per come sei riuscita a far trapelare dal testo alcuni tra i valori più importanti della cultura romana: il senso dell'onore e della pudicizia per una donna, l'importanza di celebrare gli antenati, la sacralità dei riti che non deve essere per nessuna ragione trascurata. La sinistra gravità dell'accaduto non manca di ripercuotersi sui personaggi, sulla loro psiche e su Roma tutta, che diventa un luogo in cui la notte gli spiriti vagano liberi.
Emblematica l'immagine della domus violata, che ostenta il suo ferale lutto come una meretrice ostenterebbe la sua indecenza.
Qua e là si notano riferimenti che lasciano intuire ben altre cose, non dette esplicitamente: che segreto nasconde Servilia? Che cosa ci fa Caio Ottavio dietro un triclinium nella sala dei banchetti? Che cosa sta tramando il losco Lucio, tanto da prendere baracca e burattini e fuggire alla chetichella, contravvenendo al volere delle divinità? E chi sono i loschi figuri che hanno rapito Ottavia e le donne, uccidendo i suoi schiavi?
La scena finale si chiude con quello che in gergo si direbbe un cliffhanger ben piazzato, che saluto con la speranza di leggere presto il seguito.
Alla prossima!^^

Recensore Master
08/03/20, ore 16:19

Rieccomi!
Anche questo capitolo è pregno di riferimenti alla parte più autentica della religio romana: ad esempio, il patto sacrale tra Bruto e Ottavia. E qui emerge tutta la "pietas" di Bruto, nel celebrare il rito non per vuota formalità, ma per devozione sincera. È un uomo controverso, contraddittorio quasi, ma proprio per questo umano e "reale".
Ottavia, al contrario, tradizionalista e molto attenta ai "signa" divini, sa dimostrarsi una donna di polso, che prende di petto le situazioni critiche e le affronta con prontezza e razionalità.
Sembrano quasi opposti, ma in realtà sono complementari nel modo più assoluto, e paradossalmente è proprio lei che "mitiga" gli slanci di lui, anche se a parole dovrebbe essere Bruto quello più controllato proprio perché lo impone la sua filosofia. Non sono quei tipi di opposti che entrano in contrasto, si scontrano e *chissà come* si pigliano: sono due mondi paralleli ma vicini, con diversi punti di contatto.
E ci sarebbero tante altre cose da dire, ma me le serbo per i prossimi capitoli. A presto per l'ultimo!

Recensore Master
08/03/20, ore 03:48

Rieccomi da te!
Un capitolo molto intenso e allucinato, davvero da brividi. La presenza dei Lemuri non è solo una suggestione, ma una presenza reale, tangibile, che squarcia i veli del sogno per muoversi nella dimensione concreta degli uomini. Durante quel rito è successo qualcosa di funesto e la gravità del presagio permea ogni riga: una terribile tragedia incombe, lo sussurrano le ombre e lo suggeriscono le sinistre coincidenze, anche se tutto è ancora avvolto dalle brume del mistero. Neanche Bruto, stoico a parole, riesce a rimanere indifferente di fronte alle implicazioni dell'accaduto: dai suoi gesti trapela la preoccupazione per Ottavia, ma anche la pietas (che si rende conto di aver trascurato) di un uomo romano.
Come sempre, apprezzo i continui rimandi alla religione, alla cultura romana nella sua vera essenza, alle pratiche magiche, che rendono la tua ricostruzione ancora più caratteristica: non solo vuoti concetti, ma un mondo dimenticato che prende forma in tutta la sua interezza.
Complimenti, un altro bellissimo capitolo. Alla prossima!
(Recensione modificata il 08/03/2020 - 03:50 am)

Recensore Master
27/02/20, ore 08:23

Ciao!^^
Le tue notti di tregenda, con i Lemuri che si aggirano emettendo i loro lamenti spettrali, sono sempre magnifiche. Riesci a rendere in modo mirabile l'aspetto mistico, ma coprattutto ctonio e oscuro, della cultura romana, il coesistere di senso pratico e pensiero magico, la consapevolezza di presenze soprannaturali immanenti, che si trovano ovunque invisibili.
Mi piace sempre molto anche come rendi la gravitas della cultura romana, l'importanza della dignità e dell'onore, il rispetto verso l'autorità, la sacralità di certi riti, che risiede più nel loro svolgersi secondo le regole che nelle figure da essi evocate.
La cavalcata di notte per le vie dell'Urbe è qualcosa di magnifico.
Complimenti!

Recensore Master
26/02/20, ore 18:50

Eccomi^^
Un gran capitolo, ricco di tensione, pathos e cattivi presagi.
Mi è piaciuto molto il parallelo che hai fatto tra il rituale officiato dal vecchio e l'incubo di Ottavia, il cui urlo presagisce la sciagura imminente: c'è tutto un intrecciarsi di simboli e rimandi alla spiritualità, in questa storia, che non è solo vista come una superstizione o un vuoto obbligo formale, ma di qualcosa che permea la quotidianità, tant'è che si fatica a scindere la dimensione concreta da quella mistica/divina (come poi, del resto, doveva essere a Roma, al di là delle interpretazioni moderne che vedono il popolo romano come sostanzialmente "ateo").
E così, la morte del vecchio non è solo una tragica fatalità, bensì un "signum", un presagio ferale, qualcosa che non può e non deve essere sottovalutato. Gli oscuri presentimenti su Lucio e sull'Egizio iniziano a prendere forma, e la reticenza dell'uomo non fa che alimentarli.
E come scrivevi qualche capitolo fa, "seminata sunt fata"...
A presto per i prossimi, che ho intenzione di ricommentare anche qui! Intanto ti rinnovo i complimenti per un intreccio così ricco di simbologie e riferimenti^^

P.S.: ti confesserò che, appena hai descritto i due ragazzi che erano "emersi dall'oscurità assieme, sempre in coppia, apparentemente quieti", ho subito pensato ai Lari, prima ancora di leggere la frase successiva. Simbolo e personificazione azzeccatissima, vista anche la schiacciante somiglianza con Ottavia e Ottaviano!
(Recensione modificata il 26/02/2020 - 06:51 pm)

Recensore Master
20/02/20, ore 14:13

Buongiorno.
Mentre leggevo mi piaceva andare oltre al testo stesso... ma quanto sei preparata sulla cultura romana e sul periodo storico?! I miei complimenti!
Il furto, i rapimenti... erano comuni nell'antica Roma? Questo aspetto non l'ho mai approfondito, ma immagino di sì!
Comunque è stato tutto un capitolo al cardiopalma, con scene da batticuore all'inizio, poi anche come finale...
E' una trama ricca di intrecci.

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