Recensioni per
Due bocche nel fango
di alix katlice

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/18, ore 15:40

Due bocche nel fango -alix katlice


Stile 9.8/10

Per parlare dello stile della storia devo inizialmente dirti che hai avuto padronanza di entrambi gli stili... sì perché in questa storia hai usato ben sue stili differenti, se non tre o quattro.

Il primo, quello in tondo è la descrizione fredda e pungente, fiscale di ciò che è sta accadendo in quella trincea. L'so della prima persona rende bene la contemporaneità del fatto, noi siamo spettatori di quello spaccato di vita che, anche se in questo caso romanzato, ha riguardato molti nostri nonni, bisnonni (il mio partecipò alla prima e alla seconda e non ne ha mai voluto parlare). L'uso continuò dei nomi non da senso di ripetizione ma anzi, rende tutto più realistico, più brusco.
Poi dall'altra parte c'è il testo scritto in corsivo, ed è la parte più cruda, in cui la guerra sprigiona tutta la sua potenza distruttrice.
Ci sono i pensieri dei due ragazzi ma anche notizie.
Devo essere sincera in alcune parti il troppo repentino cambio di stili ha reso difficoltosa la lettura.
Ti faccio un esempio: « Non lo so. Non so nulla » dice. « Mi è arrivata una lettera ieri, nel pomeriggio, di un mio vecchio compagno di studi. C'è stata un'insurrezione nel suo reggimento, uomini che non volevano andare in trincea: hanno gridato, hanno sparato. Il colonnello ordina un'inchiesta, ma i colpevoli non sono scoperti. Allora comanda: siano estratti a sorte dieci uomini, e siano fucilati. Colpirne dieci per educarli tutti, è atroce, ma è la guerra. Ma i fatti sono avvenuti il 28 scorso, e il 29 sono arrivati i "complementi". Dobbiamo imbussolare anche i nomi dei complementi? Non possono essere colpevoli, il 28 non c'erano, si domanda. E il colonnello, il colonnello dice, imbussolate tutti i nomi. Ne vengono pescati, fra i dieci, due. Due uomini che vengono fucilati assieme agli altri. Prima di morire, uno dei due, bendato, si rivolge al colonnello. Signor colonnello, io sono della classe del '75. Io sono padre di famiglia. Io il giorno 28 non c'ero. In nome di Dio! E, il colonnello: Figliuolo, io non posso cercare tutti quelli che c'erano e che non c'erano. La nostra giustizia fa quello che può. Se tu sei innocente, Dio te ne terrà conto.»*(2).

L’effetto era sicuramente quello di dare enfasi al momento, ma unite con la punteggiatura forte del punto rende il tutto come un muro di parole. A proposito, il lessico l’ho trovato molto adatto alla storia perché semplice e diretto.
Altra cosa che invece ho trovato interessante è l'uso che fai del nome, molto usato all'interno della storia. Non solo indica chi sta parlando ma rende diretta la narrazione.


Trama 10/10
La storia non ha una struttura lineare nome ha un inizio, una parte centrale come intreccio r una fine, ma scusa il gioco di parole, è essa stessa l'inizio di una fine.
La trama si svolge negli ultimi momenti di vita di due uomini; tutto si svolge in una buca sporca, lurida, in cui la morte li guarda a vista ed è lì che si concentrano i pensieri di due ragazzi, di diverso contesto sociale ma per pensare al proprio futuro non c'è bisogno di andare a scuola.
Sei stata molto brava ad unire il senso di staticità allo stile in modo da creare un continuo tra i pensieri soffocanti e il piccolo spazio.
Il finale didascalico ha reso il testo molto realistico e contemporaneo.

Originalità: 7.5/10
Qui mi sono trovata in difficoltà perché di storie di trincea non è un tipo di storia così innovativo, ma la storia di per se non è qualcosa di nuovo per principio.
Leggendo la tua storia mi è venuta in mente la poesia di Ungaretti “Veglia” perché mi ha riportato alle stesse sensazioni di quando la lessi la prima volta, una voragine di disperazione coperta dal lerciume.
Non posso darti un punteggio pieno ma trovo che lo stile usato e il modo con cui è stata trattata la trama siano davvero qualcosa che bisogna tener d’occhio. Nessun lirismo, nessun background, nulla fuorché quel momento.

Personaggi 10/10
I personaggi che noi troviamo sono tre: Gaetano, un ragazzo povero figlio di contadini e Alberto, la sua controparte borghese e la guerra. Tra di loro sembra ci sia più di una semplice amicizia ma la storia non si occupa di questo, Alberto si pone una delle domande più difficile a cui rispondere ovvero per quale motovi si combatte.
A me cosa ne viene? perché devo morire e devo uccidere per qualcosa che non mi appartiene?
Gaetano ha un'altra prospettiva ovvero che è inutile pensarci bisogna solo sopravvivere.
Due modi di vedere la terza protagonista entrambi giusti, perché hanno il sapore della verità.
La guerra è colei che ingloba tutto e che permette alla storia di attuarsi, lei non ha un'opinione, lei è silente.

Recensore Master
02/04/18, ore 16:50

Buon pomeriggio.
Ciao, sono un altro partecipante al contest, e sono passato a leggere la tua opera :)
E... sono davvero senza parole!
Complimenti, il testo è di un'umanità che ti entra dentro, mi ha scosso e commosso allo stesso tempo.
Complimenti ancora, hai un talento immenso.
Buona giornata :)

Recensore Master
02/04/18, ore 09:59

Ciao Alice°°
e così, dopo aver letto anche questa storia, annuncio ufficialmente il mio ultimo posto ahaha ;-)
Apparte gli scherzi, mi è piaciuta tantissimo questa oneshot; confermo di adorare il tuo stile: tratti temi duri, cruenti, sporchi, con parole forti, ma la tua storia sembra ugualmente una lunga e lenta poesia. Entri nei pensieri dei personaggi, che si trascinano delle domande all'interno, senza trovare grandi risposte vedendo solo ingiustizie, cose che non capiscono e non possono capire. E poi la loro morte, in battaglia, un flash, la caduta nel fango, qualcosa che sale dai polmoni, ma che non puoi controllare: un proiettile, del sangue che ora non è neanche tuo, è dei generali che ti controllano. Ogni volta che leggo/guardo qualcosa sulla grande guerra penso solo che l'autore di tutto ciò, Cadorna, è seppellito in un lussuoso mausoleo a pochi chilometri da casa mia. Questa cosa mi lascia veramente senza parole...
Complimenti, complimenti, davvero complimenti: hai un dono per la scrittura e sai usarlo alla perfezione, bravissima!
Ti saluto, sperando dii leggere presto altro di tuo. Alla prossima,
mystery_koopa

Recensore Master
01/04/18, ore 17:09

Ciao carissima^^
innanzitutto, complimenti per questa bellissima storia, che riesce a rendere con nitidezza sia l'orrore della prima guerra mondiale, una guerra sudicia, che ha sfoderato ogni orrore possibile e immaginabile, e sia la bellezza dell'amicizia di due soldati. Un'amicizia che forse è qualcosa di più, e che rappresenta l'aspetto bello, degli ideali, della speranza, del sostenersi a vicenda, del farsi coraggio nell'orrore.
È un sentimento buono, puro, proiettato in avanti, che sembra rendere meno orribile il fango delle trincee e la puzza di cadaveri, piscio e merda, che così icasticamente rappresenta la bruttura della situazione che i due stanno vivendo.
Perchè combattere? Per chi? Di sicuro non lo sanno i fantaccini, che rischiano la vita tutti i giorni, per il gas, per i proiettili, o anche per i proiettili degli ufficiali e dei Carabinieri nella schiena.
Ripeto, una storia bellissima, incisiva, commovente e triste, che fa riflettere su tante cose.