Recensioni per
La vita quotidiana di Aldo Gorini
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 51 recensioni.
Positive : 51
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
28/04/18, ore 18:21

Ciao^^
Rieccomi qui a leggere questa meravigliosa storia.
Questo capitolo è sempre intriso di dolore e di malinconia, ma l'ho trovato più dolce rispetto ai precedenti. La storia d'amore di Aldo ed Emily è davvero commovente, una piccola favola moderna che ci dimostra come dovrebbe essere il vero amore. Hai descritto molto bene il forte sentimento che li unisce e hai ben rappresentato il loro rapporto con la musica, che li ha accompagnati per tutta la vita.
La parte dedicata alla morte di Emily è veramente intensa, ad ogni riga possiamo percepire il dolore di Aldo per la sua perdita, ma anche il profondo amore che continua a provare per lei, anche oltre la morte.
Mi è piaciuto molto anche il dialogo tra il soldato Ruhe e il Suicida, pian piano i due personaggi stanno imparando a conoscersi, e credo che il loro avvicinamento potrà aiutarli ad affrontare il dolore del loro passato.
Come sempre apprezzo tantissimo il tuo stile, così unico e delicato.
Complimenti, adoro questo racconto^^
Alla prossima! :)

Recensore Master
28/04/18, ore 13:06

Buongiorno, caro,
avevo già letto ma ero fuori casa... ovviamente anche questo capitolo è fantastico, in tutte e due le sue parti, forse divisibili, questa volta
quella piena di malinconia di Aldo che si rifiuta di restituire la salma di Emily, come se potesse appartenere più ai genitori che a lui, e quella terribile, inquietante - senza mostrare nulla di nulla e a me che sono di stomaco forte quando leggo - del povero piccolo soldatino dagli occhi di cielo
capisco Aldo. La famiglia più vera è quella che si sceglie, non quella dell'anagrafe, per me, per quanto questa possa essere riuscita, quindi è giusto così. Lui è così delizioso che ho anche super capito le signore che sono tutte mezze innamorate di lui, che è di un animo così eletto che cambia i fiori per la stagione..
è quando leggo una cosa che in teoria avrei snobbato, che mi rendo conto di quanto merito ha l'autore
se mi avessere detto che sarei stata pazza di una storia: originale, con personaggi italiani, e romantica het avrei detto "no, grazie", invece se fossi un editore te la stamperei domani
la parte più bella però, stavolta, è quella dell'amicizia dei due soldati, che è poi un rapporto padre-figlio
il legame cameratesco credo davvero che sia qualcosa di unico, i racconti dei soldati sopravvissuti alle guerre è sempre pari o maggiore a quello per la nostalgia per un fratello.
anche qui il piccolo Huski sarebbe stato in debito della vita a Santifaller, che ha fatto davvero il possibile.
purtroppo, a vuoto. la descrizione dei segni della violenza brutale mi ha impressionata, e questo senza la scena in questione... sei davvero un poeta.
aspetto l'ultimo capitolo con ansia, non mi fare piangere troppo :(((
baci,
Setsy

Recensore Master
28/04/18, ore 08:38

Ciao^^
guarda, scrivi talmente bene che farò finta di non accorgermi di come parli della vita militare e dei tedeschi^^
Detto questo, la tua storia è sempre meravigliosa, struggente e malinconica. Dipinge acquerelli delicati, che uno dopo l'altro passano davanti agli occhi, trasportando chi legge in un mondo di sogno.
Bisognerebbe darti un premio solo per le metafore che usi, e che usate da chiunque altro sembrerebbero stupide e artefatte, ma nella tua prosa elegante sono semplicemente preziose come gioielli, e riescono ad aprirti la mente, a trasportarti in un luogo altro, dove il tempo scorre più lentamente, e dove le cose si vedono con occhi diversi.
Bellissime e tragiche anche le vicende che descrivi, quella se Suicida per la Vergogna, e quella del soldato Ruhe, dal nome così evocativo. Io però vorrei una side story sul maggiore Linder, so già che mi piacerebbe molto.
Che dire? Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
27/04/18, ore 17:38

Amico mio, sappi che mi corre l'obbligo di sgridarti. Tu mandi in onda questa meraviglia, e lungi dal rispettare l'accordo secondo cui mi avresti sempre avvisato all'atto di una nuova pubblicazione, hai lasciato che io mi imbattessi da solo e bon ultimo in questa meraviglia, peraltro anche meritatissima vincitrice di contest!
Esaurite le reprimende, veniamo alla storia: hai tratto ispirazione dall'Isola dei morti di Böcklin, suppongo.
Ma a parte ciò, ti devo lodare per l'uso magistrale, suadente, magnifico che hai fatto della lingua, che di volta in volta accompagna il lettore, lo sostiene, lo indirizza con un ritmo più lento o più rapido, suscita in lui sentimenti...
La tua visione della morte, o perlomeno quella che ci dai di essa in questa storia, è di un appianamento di ogni conflitto, di pace, di contemplazione. Il professore non ne ha paura, nè sconsideratamente la brama. Semplicemente la attende come una desiderata, e anche meritata, ricompensa.
Magnifiche e commoventi sono tutte le figure a cui di volta in volta dai voce: un'umile cavolaia, un solenne cipresso, i morti che al suono del violoncello escono dalle loro dimore per ascoltare. Paradossalmente, l'unica voce che non sentiamo è quella del professore, che conosciamo solo attraverso l'impressione che egli lascia in tutti questi personaggi, così statici nella loro apparenza, ma così dinamici, sensibili e affettivi.
Questo primo capitolo mi è piaciuto tantissimo, e direi che con la tua prosa preziosa e ricercata hai dato il massimo. Non vedo l'ora di leggere gli altri, complimenti!
(però ti sgrido!^^)

Recensore Master
26/04/18, ore 16:48

Scoprire la vera causa della morte del soldato Rhue mi ha scioccata. Sì, avevo già capito che doveva essere successo qualcosa del genere, ma il venirlo a sapere in modo così schietto mi ha gelato il sangue. Non a caso, credo, ha cercato la vicinanza dell'unica persona restia che vive sulla rupe e che, guarda caso, perde la sua intolerranza verso gli altri proprio quando scopre ciò che è successo al giovane soldato.
Come ti ho già detto in precedenza, adoro il modo in cui fai parlare le anime dei defunti, dandogli una seconda vita, anche se diversa da quella dei "vivi".
Bravissimo, complimenti!

Recensore Master
23/04/18, ore 09:52

***Il primo incontro con lo strumento destinarlo a segnarlo per il resto della sua vita*** - Non detestarmi, eh, ma è "destinato".

Ciao amico di nefandezze. Finalmente mi faccio coraggio e provo a commentare questo capitolo. Il problema è che è troppo bello, immergersi in questa storia è come immergersi totalmente nell'acqua, percepire i suoni più ovattati mentre le altre sensazioni si intensificano, prima fra tutte quella dei brividi freddi dovuti al luogo in cui si svolge la vicenda e alla marea di ricordi lontani. Pure la similitudine con la marea, evidentemente mi richiama proprio l'acqua, come la poesia di Poe "Il lago" in cui lui esprime attrazione e paura (non mi dava spavento quel terrore, ma anzi un tiepido diletto).

Mi farai fantasticare sul vecchietto quando era giovane e di sposarmi con lui <3, come ti ho anticipato: un uomo come il Gorini nessuna donna sana di mente se lo sarebbe fatto scappare! Lui non era ricco fuori ma ricco dentro, aveva tante di quelle qualità umane per cui, nonostante la timidezza e l'(apparente) incapacità a imporsi, non poteva resistere a lungo prima di prendere una decisione drastica e infischiarsene di tutto per abbracciare la vita che voleva, con la persona che amava. ^_^

EDIT

Ho aspettato di parlare con te del Suicida per vergogna, che nelle prime righe credevo fosse ispirato a Errol Flynn, divenuto alcolizzato a causa di alcune accuse infamanti di quel tipo; solo dopo ho compreso che la fonte d'ispirazione è Mark Salling morto suicida appunto per la vergogna.

La prima parte su Gorini è stata veramente un sogno a occhi aperti, al punto che tutta la seconda parte non mi ha presa allo stesso modo. Bisogna pure dire che, per quanto io sia molto empatica, i suicidi non li capirò mai! Tendo a condannarli sempre e comunque perché il loro ultimo atto dimostra un egoismo che comincia con gli ultimi aliti di vita e prosegue dopo la morte: il suicida se ne frega di morire (trascorso l'attimo tra la vita e la morte non soffrirà mai più per l'eternità) ma con quel gesto estremo può mettere nei guai chiunque gli sia accanto. A saper aspettare che il tempo passi oppure di ottenere una "seconda occasione", tutto passa. Ma chi compie quegli "errori" di solito non ha tanta moralità da dar retta al giudizio altrui, evidentemente quella fissazione che l'ha portato alla rovina è una vera schiavitù.
Il soldato Ruhe non lo comprendo: un animo ipersensibile, troppo delicato per resistere davanti alle brutture della guerra, ma perché si è ucciso? Come detto dal suo superiore ---> alla fine di un turno di guardia in cui non era successo niente. E allora perché? Mi obblighi a fantasticare che abbia subito abusi - magari proprio da parte di Linder, che sa sempre cosa vuole e di sicuro anche come prenderselo. ^^

E ovviamente il vero farabutto, quello che si vanta di esserlo, appunto Linder, mi è piaciuto molto: per fortuna c'è lui che ravviva la situazione, col suo modo di essere egocentrico e totalmente privo di paturnie. Lui non farebbe nulla di così sconclusionato come togliersi la vita... lui cercherebbe una soluzione! E non è una questione di maggiore o minore umanità: lui non cadrebbe mai in depressione perché ha una mente più pratica e davanti alle difficoltà penserebbe subito a un modo per aggirare l'ostacolo, non si sentirebbe inerme vedendo che se non si dà una mossa ci sbatte contro.

***Il fruscio degli alberi del cortile, gonfi di brezza***
Non hai messo la punteggiatura o hai perso mezza frase per strada. :P

(Recensione modificata il 02/05/2018 - 08:43 pm)

Recensore Master
22/04/18, ore 19:49

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Buonasera, Amministrazione. Sono qui perchè ho appena avuto un'esperienza che ha del sublime.
In questa storia l'autore ha offerto ai suoi lettori non una fiction, ma un racconto completo, adulto e soave insieme, che è quasi assurdo che non abbia una vera e propria pubblicazione, invece di rischiare di sfuggire tra tante altre buone storie che vengono pubblicate on line tra tutti siti e blog di scrittura che esistono
La storia parla di un personaggio anziano - cosa già inusuale - che ogni giorno si reca al cimitero davanti alla tomba dell'amatissima moglie e se questa può sembrare una trama semplice, bè, la storia non lo è
Ci sono fantasmi di persone dimenticate, e silenzio da parte di morti celebrati, il tatto dell'autore nel trattare gli argomenti più terribili e un coinvolgimento che raggiungerebbe le persone più insensibili e pure quelle squallide, tanto è totalizzante
se ho mai letto una storia che debba trovarsi tra le scelte, è questa
Setsy

Recensore Master
22/04/18, ore 19:40

carissimo yonoi, io sono davvero senza parole
come ho scritto nel contest avevo fiducia in te, ma non ero pronta a tanto...
quando avrò finito di lasciarti la recensione - che non so quanto senso potrà avere, perchè sono un po' scossa - farò la segnalazione per l'inserimento tra le scelte.
è quasi incredibile quello che hai raccontato, sia per la struggente poesia della forma che per l'intensità del contenuto
adesso, giuro, mi sento in difficoltà a dividere il primo posto con te, non so con quale impeto di bontà la giudice ci abbia messo pari merito, perchè dovevi vincere tu e basta
le storie d'amore tradizionali - lui, lei, sposati - di solito mi fanno sbadigliare, invece sono rimasta presa in tutto e per tutto, ho visto la delicata bellezza di questa sposa che suona il violino come voto nuziale, e Aldo, stupendo uomo innamorato della moglie anche dopo la morte che la va a trovare non come si va al cimitero, ma ad un'appuntamento
Questo è l'amore? quella cosa che sembra dover sfuggire, per tutti, portato via dai capelli bianchi e le rughe, e la noia, la quotidianità, i giorni tutti uguali?
è questo, perchè penso che per Aldo ed Emily ogni giorni sia stato un guadagno, un mattone aggiunto alla loro costruzione, un fiore che spuntava nel loro giardino
mi hai lasciata con le lacrime agli occhi e con la certezza di aver avuto la giusta percezione già dallo specchietto, cioè di leggere la tua personale Spoon River
il soldatino incosciente Ruhe e il Suicida non sono da meno
detto sottilmente, perchè hai davvero un'enorme delicatezza, sono una vittima e un pedofilo... credo che l'accusa non fosse a vuoto, purtroppo
il Suicida ha troppo senso di colpa anche a fare amicizia col giovane Ruhe, malgrado non sia affatto un bambino. Non è ancora uomo, e questo basta come allarme perchè c'è già una situazione scoperta.
La beffa di essere il nazista sepolto con i partigiani non lo smuove molto, semplicemente perchè non ci credeva granchè, è chiaro. Nè aveva, mi pare, una forte ideologia contraria. Ci si è trovato, punto, che è la cosa più credibile
è quasi impossibile che io legga Originali, poi di più di un capitolo è la seconda volta in 7 anni...
è perfetta. grazie di averla scritta, tesoro
ora corro a fare la segnalazione!
tua, Setsy

Recensore Master
21/04/18, ore 18:26

La vita quotidiana di Aldo Gorini di yonoi.



◊ Grammatica e stile: 10/10 + 1 di merito

Sulla grammatica nulla da dire, scorre tutto che è una meraviglia.
Sullo stile… io non so cosa dire. A un certo punto mi sono fermata, chiedendomi se quello che avevo davanti fosse il testo non di un’autrice che scrive per hobby/tempo libero/come lo si voglia definire ma non lavoro, ma appunto fosse una mente matura, che sa come dosare le parole in maniera perfetta e ne è pratica: una del settore, insomma.
Il dubbio mi rimane: sei per caso una scrittrice? Se sì, i miei vivi complimenti, sei una di quelle che seguirei ovunque nel mondo; se non lo sei ancora, ti consiglio di far vedere questa storia a più editori e fare di tutto per pubblicarla.
È forse il testo più esaustivo, ben scritto e intenso che il contest mi abbia donato, di certo una delle sorprese migliori: la storia prende corpo, lo prende davvero, tramite le tue parole.
Partiamo solo dall’inizio, dalla descrizione del lago e del cimitero della Rupe, della morte di Aldo Gorini e del piccolo affresco del luogo e della situazione che ci viene dato come assaggio: qui troviamo non solo il grande respiro della natura, un lieve sentore di gotico e una dolcezza immensa, mista a punte di mistero, quando si parla di Aldo e delle mani dell’artista che sembra imprigionare i corpi nella pietra, ma anche un grande impianto strutturale che ci permette di restare nella storia principale ma anche di prendere qualche sentiero laterale, divagando in altre vicende, senza perderci, anzi: arricchendo sempre di più il quadro di particolari, colori e sentimenti.
Mostrare esistenze e ridare vita e anima ai morti, come vediamo nella storia con gli abitanti della Rupe che non svaniscono mai da lì, è un ottimo modo per descrivere il tuo stile: farlo con eleganza, sensibilità e notevole lirismo è qualcosa di ancora più alto.
Per la grande bellezza ed efficacia del modo di scrivere, quindi, ho deciso di darti anche un punto di merito.



◊ IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

Anche in questo parametro hai dato prova di un’abilità invidiabile nella creazione di personaggi, perché sono molto realistici, ben indagati e in più di un caso fanno sorgere una particolare emozione: l’empatia. Partiamo da Aldo ed Emily: di loro viene descritta principalmente la vita insieme, l’amore che li ha uniti così tanto da far sì che uno non voglia abbandonare, né con la mente né con il corpo, la moglie morta, e all’altra di cercarlo e venirlo a prendere, quando il momento di ritrovarsi è vicino. Questo viene principalmente descritto, tramite sensazioni e ricordi; ma proprio per la forza che assumono questi personaggi, il loro modo di vedere, l’estrema dedizione che si dona al tempo e ai propri sogni, è funzionale a una resa più che eccellente dei personaggi.
Molti agirebbero come Aldo, praticamente dà voce al legame che tante persone provano per la propria metà; e mi sono tanto, tanto commossa per il fatto che tu abbia deciso di rispettare anche la situazione BONUS e renderlo anziano, perché sono stata fortunata testimone di due storie simili, e proprio per questo so per certo che questo potrebbe essere benissimo un istante di una vita realmente esistita.
Anche il ruolo che hai dato alla musica è stato ben integrato con la caratterizzazione dei due coniugi, in particolare di Aldo, all’apparenza così fragile e invece fortificato da questo legame – come succede in tante coppie –, quindi che cos’altro dovremmo dire di loro?
È il momento degli altri due personaggi che mi hanno fatto sia riflettere che piangere un poco, Ruhe e il Suicida. Ecco, se prima è stato trattato un amore totalizzante nella sua bellezza, qui siamo davanti a qualcosa di più malinconico.
Ruhe, il giovanissimo soldato dolce e gentile, che è morto dopo aver subito un abominio e porta sul corpo e nella mente i segni dell’orrore; e il Suicida, che per quanto sia colpevole di qualcosa di vergognoso – di cui il primo a condannarlo è proprio sé stesso –, merita il perdono. Entrambi non hanno scontato abbastanza tramite ricordi di dolore, solitudine e silenzio? La risposta è sì, sì e ancora sì; per questo ho apprezzato il cammino di avvicinamento e catarsi che i due personaggi compiono insieme, tramite una ricostruzione dolorosa ma necessaria dei fatti e una vicinanza fisica più che verbale.
Il finale di Ruhe che culla il Suicida come le donne della Rupe hanno fatto per anni con lui mi ha emozionato veramente tanto; come ho trovato vincente il fatto che la gente della Rupe continui a vivere, a soffrire, ad amare.
Nessuno è morto per sempre, perduto, irrecuparabile, imperdonabile: leggere tutto questo declinato nei vari modo mi ha riempito di commozione e dolcezza.
Per questo non ho parole adatte per esprimere appieno tutto quello che mi è stato lasciato, ma fidati, è parecchio.



◊ Utilizzo pacchetto: 5/5

Colore e simbologia (+2): Il colore verde è presente spesso: dalla natura che circonda il lago alle vesti. Per quanto riguarda la simbologia, la bellezza con cui è trattata la rinascita è decisamente notevole: la rinascita spirituale in particolare, come nel caso del Suicida per la Vergogna o per Ruhe, lenta, costante e struggente, o per Aldo ed Emily quando le loro strade si riallacciano.
Luogo (+1): Il lago ha importanza perché è spettatore degli accadimenti, e luogo che fa da sfondo a quanto accadde; quindi è sempre presente.
Citazione (+1 e 1 di merito): Ti ho dovuto dare il punto di merito perché è stato il migliore uso della citazione tra tutte le storie in gara. Utilizzata come poesia fittizia o come ultime parole di Emily per Aldo, ha una forza propria nella narrazione che mi ha fatto comprendere
quanto tu abbia fatto tuo ogni passaggio e attimo di scrittura, lavorandolo fino a farlo diventare perfetto.



◊ Gradimento personale: 10/10

Mi hai preso il cuore sin dalle prime righe, ma quando è giunta la descrizione della Rupe, che mi ha ricordato tantissimo una delle serie di quadri che più mi affascina e inquieta allo stesso tempo, il ciclo de L’Isola dei Morti di Böcklin, mi è mancato il fiato.
Inoltre ho trovato l’idea di dare la parola ad alcune anime se non totalmente originale, dato che si ritrova anche in altri lavori, di certo innovativa nel modo in cui è stata trattata: come il dettaglio che davanti a certi ricordi ricomincino a sanguinare.
Insomma, questa storia si è presentata come ottima sotto ogni punti di vista, e di certo non mancherò di segnalarla a chi può darle ancora più visibilità.
Si vede che hai dato tutta te stessa in questo lavoro, e ora tocca a me fare tutto il possibile per ringraziarti di questo.



◊ Eventuali punti bonus (3 per situazione BONUS + 2 per uso personaggi contrassegnati): 3/5

Aldo è anziano, quindi quanto richiesto nella situazione BONUS è stato pienamente rispettato.



PUNTEGGIO FINALE: 39/40

Recensore Master
20/04/18, ore 19:12

Ciao^^
Rieccomi qui.
Un capitolo molto intenso, dai toni sempre dolci e malinconici, ma che tratta anche tematiche profondamente drammatiche e dolorose.
Nella prima parte possiamo conoscere un po' di più sul passato di Aldo Gorini, sulla sua passione per la musica e la sua intensa storia d'amore con Emily. Hai descritto molto bene il rapporto tra Aldo e la musica, che ben presto è diventata la sua ragione di vita.
Gli anni dell'Accademia sono stato sofferti per il nostro protagonista, che ha potuto ritrovare se stesso solo grazie al suo strumento.
Poi c'è l'incontro con Emily, i due si sono innamorati dal primo momento, uniti anche dalla passione musicale. Così Gorini ha scelto di inseguire il suo sogno insieme alla sua anima gemella.
Da questa scena piena di speranze per il futuro passiamo a ricordi di passati tragici e dolorosi.
Mi è piaciuto il fatto che alla Rupe più generazioni possano interagire dopo la morte, mettendosi a confronto l'una con l'altra.
La storia dell'attore suicida è davvero molto intensa, deve essere terribile vedere la propria vita a pezzi e non riuscire più a trovare una ragione per andare avanti. Anche in questo caso il "suicida per la vergogna" sembra aver trovato la pace nel momento della morte.
La storia che ho preferito però è quella del soldato Ruhe, la cui vita è stata stravolta dal conflitto. Un giovane sognatore dall'animo fragile e sensibile, che purtroppo non è riuscito a reggere il peso degli orrori della guerra.
Due personaggi appartenenti a mondi e tempi differenti, che oltre alla morte hanno in comune un passato di sogni infranti e speranze mai realizzate.
Complimenti,è sempre un piacere leggere i tuoi racconti. Stavolta mi sono anche commossa^^
Alla prossima! :)

Recensore Master
19/04/18, ore 15:07

Eccomi^^
La storia di Aldo ed Emily è davvero bella e struggente. Il modo in cui si guardavano, suonando insieme... Solitamente si crede che le storie d'amore passionali e tormentate siano le più belle, ma come si può rimanere indifferenti di fronte a un legame così profondo e indissolubile?
Aldo ed Emily non sono soltanto sposi, uniti dall'amore reciproco, ma anche compagni di vita nell'accezione più alta e pura del termine, uniti da una passione che li accomuna e per loro significa tutto. Due anime gemelle, unite nella vita e nella morte.
Bella anche l'interazione tra Ruhe e l'attore senza nome, che a tratti sembra avere quasi del surreale...^^
Temo di aver capito quale sia la colpa che è stata imputata al Suicida per la vergogna, ma aspetterò i prossimi capitoli (sempre che verrà svelata) per pronunciarmi a riguardo...
Il ragazzo invece è eternamente sospeso tra la fanciullezza e l'età virile, la prima simboleggiata dall'innocenza quasi titubante con cui si approccia al più anziano e l'altra dalle sigarette, una figura quasi archetipica legata al "sentirsi adulto". Un ragazzo buttato nell'inferno della guerra prima ancora di rendersi conto di ciò a cui andava incontro, così lontano dallo stereotipo del "nazista-macchietta" di Hollywood che sarà sicuramente radicato nell'immaginazione del Suicida...
Non vedo l'ora di scoprire qualcosa in più su questi tre personaggi.
Alla prossima!^^

Recensore Master
19/04/18, ore 14:30

Rieccomi^^
Ecco un altro bellissimo capitolo, tre storie diverse e un viaggio attraverso le molteplici sfumature dell'animo umano.
Conosciamo così la storia di Aldo, una storia vibrante di quella passione che si potrebbe dire assoluta. Un uomo che, come ben riassunto dalla citazione shakespeariana, è davvero "fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni". Mi è piaciuto molto il punto - che io reputo assai veritiero e nel quale posso ritrovarmi - in cui dici "ben conosceva l’inflessibilità e il rigore, e sapeva abbracciarli con tutto se stesso quando si trattava della sua arte, trovava gli stessi principi inutili e irritanti, quando erano applicati alla vita militare", perché credo che sia così in tutte le cose: per una passione o una vocazione siamo disposti a sacrificare noi stessi e a lottare fino all'abnegazione, ma non potremmo mai farlo per qualcosa che viene percepito come una costrizione, sarebbe inumano. Ed è bellissimo anche il modo in cui hai descritto i suoi "innamoramenti", che sembrano essere scaturiti direttamente dal suo spirito: prima per il violoncello, poi per Emily.
Ben diverse sono le altre due storie, quella dell'attore caduto in disgrazia e quella del soldato toltosi la vita a soli sedici anni. Entrambi tormentati da fantasmi orrendi, il primo dall'ignavia e dalla vergogna in cui le accuse - probabilmente false - lo avevano gettato, l'altro dall'orrore dei corpi mutilati, straziati, tumefatti e insanguinati... ancor più terribile, se a fargli da sfondo è uno scenario poetico come quello del lago.
E poi, la scelta del nome del soldato: Ruhe, la quiete, il silenzio, il riposo eterno. Ho come l'impressione che non sia una scelta casuale, ma anche se la fosse la trovo parecchio azzeccata^^
E poi niente, che adoro il tuo modo di scrivere "d'altri tempi" l'ho già detto e penso che lo ripeterò fino alla frantumazione delle gonadi...
Vado a leggere il capitolo successivo, a tra poco^^

Recensore Master
19/04/18, ore 04:14

Ciao^^
Era da un po' che mi ero ripromessa di iniziare a leggere questa storia, così oggi riesco finalmente a passare.
Come sempre rimango colpita dalla tua capacità di descrivere gli ambienti e gli oggetti rendendoci partecipi del loro "punto di vista", dei loro sentimenti... come se proprio loro, come muti ma attenti osservatori, potessero capire l'animo degli uomini meglio di chiunque altro.
Hai descritto una vicenda dolcissima e struggente, e anche una persona notoriamente poco avvezza ai sentimentalismi come me può candidamente ammettere di aver sentito il famoso "bruscolo nell'occhio" in varie parti della narrazione... davvero, sono commossa.
Ho adorato la storia di Aldo e del suo amore per Emily, sospeso tra la vita e la morte. Del resto, Amore e Morte (Eros e Thanatos) sono due forze creatrici e distruttrici al tempo stesso, opposte ma indivisibili, il principio e la fine di tutto... e adesso, i due sposi sono uniti per sempre in quel sonno eterno ch'è la morte.
Una morte, che però è anche vita, perché in un certo senso l'amore e i sogni rendono immortali... e l'anima non si estingue insieme al soffio vitale del corpo, ma continua a vivere, in forma eterea, recando con sé il ricordo della propria vita mortale.
A fare da sfondo a questa magnifica storia, un'atmosfera onirica, ricca di immagini e suggestioni, a metà tra sogno e realtà.
Complimenti vivissimi, passerò quanto prima a leggere il resto.
Alla prossima! :)

P.S.: La figura di Aldo Gorini mi ricorda un po' questo dipinto...^^
https://it.wikipedia.org/wiki/Autoritratto_con_la_Morte_che_suona_il_violino

Recensore Master
18/04/18, ore 21:41

Ciao^^
Adoro il tuo stile, è davvero unico e particolare, ogni volta rimango completamente ammaliata dalla dolcezza e la musicalità delle tue parole.
Hai scelto di rappresentare il tema della morte con toni profondi e malinconici, ma anche con una certa semplicità e naturalezza. Il momento in cui i soccorritori si arrendono davanti alla morte è veramente intenso. Aldo Gorini però ha lasciato questo mondo con serenità, con la consapevolezza di potersi finalmente ricongiungere con l'amata sposa.
Davvero originale la scelta del punto di vista, i cipressi che sorvegliano il cimitero ormai abbandonato, come inermi testimoni.
Mi è piaciuta anche l'accurata descrizione della scultura, con l'intrigante storia dell'artista e della sua misteriosa tecnica.
Personalmente trovo che i cimiteri siano dei luoghi affascinanti, pieni di storie e vite che meriterebbero di essere raccontate, ma che purtroppo spesso finiscono per essere dimenticate nel tempo.
Molto suggestiva la rappresentazione dei morti come gli abitanti dell'Isola, soli e dimenticati, che avevano trovato in Gorini e la sua musica l'unico collegamento con il mondo dei vivi. Anche il modo in cui Gorini percepisce la morte mi ha colpita, d'altra parte quando si perde qualcuno è bello pensare che sia ancora tra noi e che in qualche modo possa vederci e sentirci.
Un capitolo meraviglioso, complimenti.
Alla prossima! :)

Recensore Master
17/04/18, ore 18:18

Buon pomeriggio carissimo!
Sai, quel quartetto di archi di cui fanno parte Aldo e Emily mi ha ricordato un po' il Rondò Veneziano :-)
Ma considerazioni strampalate a parte, mi piace un sacco l'alternanza dei tempi narrativi: da un passato più remoto, la giovinezza di Aldo fino alla morte della moglie - e, a proposito, che meraviglioso amore che hanno vissuto - a uno più recente, quando Aldo ancora faceva i suoi concerti per i morti, in cui due anime solitarie si conoscono.
C'è poco da fare, questa storia mi piace un sacco!
A presto!