Quarto classificato
***Die Brücke di Frenzthedreamer***
Grammatica-lessico-stile 15/15
Sei stato praticamente impeccabile, ho trovato solo che dopo i puntini di sospensione quando il discorso prosegue non lasci lo spazio e quest'errore l'hai fatto quattro volte. Visto che per tutto il resto sei stato pignolo trovo che potevi sistemare anche qui, ma questa è un'annotazione, non lo considero un errore grave infatti non ti tolgo nessun punto. ;)
***- Ah, Elena...[]la tua bocca ha un sapore delizioso.
- Non posso avere il tuo cuore...[]ma posso avere il tuo corpo!
- Elena...[]perdonami...
- Ti prego...[]abbi pietà...***
C'è una frase che mi ha fatto storcere il naso però ci tengo a precisare che è corretta ***capì che Fede era troppo scossa per star fingendo.*** "per star fingendo" rispetto al resto della narrazione sembra forzato. Ok, è questione di gusti e il mio gusto personale nella valutazione non ci deve entrare, tuttavia credo che se trovi il modo per sistemare la frase in modo da renderla più scorrevole è tanto di guadagnato perché questo dettaglio rigoroso, in una storia scorrevole come un flusso di pensieri, smorza l'atmosfera.
Intanto ho apprezzato molto anche l'impaginazione, a volte sembra complicato persino sistemare un racconto in cui si richiede qualche doppia interlinea, al posto tuo avrei litigato mezz'ora coi codici. ;) Pure qui sei stato impeccabile.
Hai creato una storia particolare, con un intrecciarsi di pensieri, ricordi, eventi, che chiariscono il rapporto tra i protagonisti. Quando si creano degli intrecci si rischia di ingarbugliarsi, invece il risultato è una storia lineare che sembra svolgersi nel giro di una manciata di minuti e scorre talmente bene che sembra più breve di quanto è in realtà, e mi è dispiaciuto arrivare al finale. Sarebbe bello sapere come sta ora Elena. Se scriverai ancora di lei fai un cenno! O se ci sono altre cose su di lei a cui hai pensato e non hai inserito nella storia, voglio sapere tutto! ^^
Titolo-trama-attinenza con la canzone 14/15
"Il ponte" è perfetto, la storia comincia all'università, il massimo della normalità in un racconto che parla di giovanissimi, ma il clou è il ponte: in senso letterale, il luogo in cui si svolge la parte "viva" della vicenda; e in senso simbolico, un brutto ricordo da scavalcare per poter passare finalmente dal passato al futuro - dato che per Elena il presente sembra non esistere.
La trama è bella e ben strutturata, anche se mi sfugge qualcosa. Questa parte mi ha messa in confusione:
***Gigi era il migliore amico di Elena. I due si conoscevano dai tempi delle superiori, avendo frequentato lo stesso istituto nella stessa classe. Per un periodo si era invaghito di lei, ma la ragazza non aveva mai voluto avere una relazione con lui. Nonostante ciò, l'aveva presa bene, restando un valido alleato della ragazza.***
[Intanto "della ragazza" in quest'ultima frase è una ripetizione e lo toglierei sostituendo con "restando un suo valido alleato".]
Scrivendo che Elena e Gigi sono amici da un sacco di anni fai intendere che sono migliori amici da sempre, cioè che lo erano un tempo e lo sono tuttora... tant'è che Federica invece di correre da lui, va dritta da Elena per avvisarla del gesto folle che il ragazzo sembra intenzionato a compiere; ed ella accetta subito di andare al ponte. Ovviamente credevo fosse per provare a fermarlo. Però poi c'è il ricordo della violenza carnale e da lì si comprende il vero motivo per cui Elena è di umore grigio; e il dettaglio delle cuffiette assieme a quello che i mal di testa sono diventati una routine per lei, sembrano indicare la difficoltà di Elena ad accettare il mondo che la circonda - a quel punto assume significato anche quella frase (che lì per lì mi aveva indotta a chiedermi "perché Frenz l'ha specificato?") degli amici che in classe avevano fatto di tutto per risollevarle il morale. All'inizio di Elena si poteva pensare che era un animo sensibile e che con quel tempo uggioso diventava triste e malinconica, in realtà ci sono un brutto passato e quell'anniversario, 6 anni prima in quello stesso giorno. E a proposito, auguri a Gigi che l'aveva stuprata con la scusa della festa di compleanno.
Diciamo che in generale alcune cose sono rimaste sospese e non riesco ancora a capire se dipende dalla malinconia della storia, se è una tua scelta o se sono io che son tarda.
Con le canzoni però sei stato perfetto! Anche i Rammstein ti farebbero i complimenti per il modo in cui le hai collegate creandone una storia unica, sono certa che si chiederebbero perché non ci hanno pensato loro ^^: Spring è perfetta per il presente, Te quiero puta! per il passato. Nel tuo testo c'è l'insicurezza di chi vorrebbe suicidarsi ma non vuole farlo per davvero. C'è anche la mancanza di empatia e il desiderio perverso della folla davanti alla "tentazione" di un atto estremo: il dramma peggiore è vedere in che modo degli estranei si comportano da avvoltoi e pretendono di intromettersi. E in questo modo ad un certo punto Gigi non sa più se suicidarsi è ciò che desidera, ciò che merita (o crede di meritare) o ciò che vogliono gli altri, quegli estranei che non possono com-prendere il suo stato d'animo e le sue motivazioni, in compenso si sono arrogati il diritto di giudicarlo e condannarlo. Gigi che non vuole saltare eppure è andato lì con quell'intento... il suo smarrimento sembra più grande di quello di Elena, la quale forse poteva accontentarsi di tirare avanti sperando prima o poi di dimenticare o forse poteva ignorarlo... e invece gli si avvicina per "aiutarlo" - anche lei, come quella folla, ormai totalmente priva di empatia. È perfetta anche "Te quiero puta!" con quel ritmo allegro ed euforico, che promette baldoria degna di una sbronza colossale, con l'unica differenza che nella canzone la donna, diversamente da Elena, è lusingata delle attenzioni dell'uomo, si divertono entrambi. Trovo molto significativo (e agghiacciante e geniale allo stesso tempo) scrivere di Gigi che usa questa canzone chiassosa e allegra per prendersi la verginità della ragazza che non voleva una storia con lui. E se lui è fuori di senno dalla rabbia, non lo è per elaborare un piano di cui dovrebbe vergognarsi: riprendere l'atto, minacciarla di rivelare tutto e di diffamarla... Durante lo stupro era ubriaca lei, ma a comportarsi da ubriaco è sempre stato lui: lucido e folle allo stesso tempo! Tu hai scelto di parlare di un amore egoistico, quello di Gigi: egoista da quando dava per scontato che lei gli avrebbe detto di sì, egoista la sera dello stupro, ed egoista da allora sino alla fine: che voglia buttarsi per davvero o che il suo suicidio sia una fantasia della ragazza, è ancora una volta non per rimediare con lei ma perché conviene a lui.
Caratterizzazione: 9/10
Di Elena abbiamo una descrizione fisica in più sappiamo che è depressa; di Gigi sappiamo che era un bravo ragazzo finché sei anni prima non aveva fatto la più grande vigliaccata della sua vita, e che ora è pentito; ma non ho capito bene se è successo davvero o no. Tu però sono sicura che l'hai fatto apposta: il racconto vuole mostrarci uno spaccato di vita quindi i personaggi non conta di averli realistici e ben descritti, essi valgono più come personaggi "simbolici", coi contorni offuscati per mettere meglio in luce la morale della storia, ovvero che spesso basta un attimo per rovinare la vita per sempre, e anche quest'insegnamento è molto rammsteiniano.
Gradimento personale: 9/10
Mi è piaciuta veramente molto, sono rimasta a bocca aperta perché da te mi aspettavo una storia cupa o più estrema o al contrario più romantica. Non avrei mai pensato ad una storia drammatica. E poi sei stato bravissimo a gestire tutto, e finalmente hai svolto una trama intera, non ho letto tutto ciò che hai pubblicato ma fino ad ora di tuo ho sempre visto scritti brevissimi e qualche storia in prosa dove sembravi aver paura di osare o di lasciarti andare. Sei migliorato tantissimo d'altronde contro le crisi d'ispirazione basta pensare ai Rammstein, e l'ispirazione viene per forza. :)
Però assicuro a tutti che anche per il gradimento personale, massima imparzialità e non conta come scrivete "di solito" bensì come avete scritto stavolta.
Questa è una storia matura senza essere pesante; drammatica senza essere lugubre; parla di un'amicizia che nel tempo si è modificata per colpa di un unico grande orribile errore, e che nonostante tutto si percepisce sia ancora una grande amicizia anche se provoca dolore a entrambi e ha inciso di riflesso su tutta la comitiva di amici, gravando anche sulle loro vite.
Resta un senso di amarezza e di incompiuto: la ragazza alla fine si rimette le cuffie e va per la sua strada come prima. Penso che ognuno di noi (ovvero me e tutti gli altri che la leggeranno) immaginerà un finale diverso:
Elena si è liberata di un peso e potrà vivere serena? O è depressa al punto che si limiterà al vivere la routine della sua routine? Prospettiva che mi sembra agghiacciante per lei.
Scrivi che i presenti dopo la guardano con orrore o con sgomento. Ora potrebbe cambiare qualcosa con gli amici? Le staranno accanto di più o di meno? E a lei importerà qualcosa?
Non è che ora che si è liberata del passato la fa finita anche lei? ^^
Peccato solo che in generale la storia mi è sembrata incentrata sull'amicizia, più che sull'amore.
47/50
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Extra - a valutazione conclusa - per scrivere È invece di E' premi Alt, senza lasciarlo premi 0200 dal tastierino numerico, quindi lasci Alt. Ci sono giudici che considerano certe cose come errori, io no perché anche la persona più impeccabile del mondo finché non sa come fare una coa, non la può fare! E se per i dialoghi volessi usare i caporali con Alt174 ottieni quelli aperti « e con Alt175 quelli chiusi ». |