4 - “L’irreparabile” di Mitsuki91.
Totale: 46/55.
1) Grammatica e ortografia: 8/10.
La grammatica è buona, ma ci sono troppe imperfezioni per un testo così breve.
“Tom viene accolto dal Generale senza conoscere il significato del lieve sorriso che gli illumina gli occhi quando lui sente il suo nome.”: qui il “lui” è ridondante, si capisce perfettamente che ti riferisci a Gellert anche senza inserirlo (- 0.20).
Sono della stessa idea anche qui: “Tom rimane stranito dal tocco casuale di Gellert sulla pelle, mentre lui gli insegna come vincere una guerra- non ci è abituato, deve stare zitto, deve essere obbediente. Un buon soldato.” (- 0.20), inoltre non mi piace il punto fermo in un inciso, quindi avrei messo o i due punti dopo “obbediente” oppure sarei proprio andata a capo, per sottolineare ancora di più l’importanza di questo concetto (- 0.20).
Stessa cosa qui, il “lui” è di troppo: “Non sa che Gellert può vedere la sua anima sgretolarsi e che lui ride” (- 0.20).
“Gellert ha occhi e orecchie in ogni dove, persino ad Hogwarts”: la “d” eufonica davanti alle parole che cominciano per “h” non va (- 0.20).
“Oh Albus, come ti sentirai?”: la virgola va sia prima che dopo il vocativo, “Oh, Albus” (- 0.20).
“L’abbadono è una ferita che brucia e che chiede uno sfogo, una vittima, la creazione di un suo euguale”: “abbandono” e “eguale” (- 0.40).
“scappa lontano, con un grido un gola e un gioiello in mano”: “in gola” (- 0.20).
“a purificarsi dell’ignominia che l’ha corroso.”: “purificarsi dall’ignominia” (- 0.20).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 8.5/10.
Il tuo stile solitamente lo amo, così graffiante e incisivo, pieno di immagini affascinanti che lasciano il lettore stordito, così coinvolgente. In questa storia, sebbene mi sia piaciuto molto, l’ho trovato meno efficace del solito, più semplice e lineare – una scelta che, con personaggi del genere, non mi è sembrata saggia fino in fondo.
Mi è piaciuta molto la struttura del testo, diviso in paragrafi e allineato a sinistra, tranne poche frasi taglienti allineate a destra e sottolineate dal corsivo – che, casualmente, erano sempre pensieri di Gellert diretti ad Albus, senza filtri.
Anche l’uso che hai fatto del corsivo lo apprezzo in pieno, riesci ad evidenziare sempre i concetti giusti. Ecco, forse per mio gusto personale, avrei messo in corsivo anche l’inciso finale in questa frase: “Tom avverte un brivido mentre l’alito di miele gli sfiora il respiro - parecchio tempo dopo si rende conto che Gellert offre solo a lui questo privilegio.”, per amor di simmetria, visto che è rimasto l’unico inciso non in corsivo di tutta la storia.
Un altro degli aspetti che ho gradito di più è un blando uso di lessico militare, che ha dato alla storia quel tocco in più in quanto a ricercatezza – d’altronde, siamo in ambito di guerra! Termini come “stratega di guerra”, “sul campo”, “Generale”, “soldato” hanno reso l’atmosfera più viva ai miei occhi di lettrice: pur non dilungandoti su spiegazioni che avrebbero portato via troppe parole, sei riuscita ad inquadrare bene il contesto.
Ho amato molto anche tutti i riferimenti al rapporto di allievo-maestro che intercorre tra i due: “l’allievo impara dal maestro per poi sconfiggerlo”, “mancato pupillo”, “suo maestro”. Rendono benissimo l’idea del rapporto che Tom e Gellert hanno avuto, così difficile e pieno di ombre, un rapporto di sudditanza in cui gli equilibri non sono affatto scontati.
Per quanto riguarda il lessico, ho amato anche le scelte che hai fatto per descrivere l’intesa sessuale tra i due, dandogli quasi un tocco “abusive”: “dev’essere obbediente”, “offre solo a lui questo privilegio”, “prezzo troppo alto da pagare”, “(pensa che) uscirà indenne dal desiderio del suo maestro”, “brividi involontari” in contrapposizione con “occhi (che) rimangono spenti, morti”, “risvegliare un appassito” (bellissima immagine, tra l’altro!), “a purificarsi dell’ignominia che l’ha corroso”. Sono tutte espressioni splendide, che fanno intuire bene molto più di quel che c’è scritto: il desiderio e il divertimento di Gellert nell’annullare Tom, nel sedurlo e sottometterlo, nel farlo suo nel senso più distruttivo del termine; e Tom che subisce impassibile, Tom che ha capito da tanto tempo che la seduzione è il modo migliore per ottenere ciò che vuole e che, con arroganza, pensa che ne “uscirà indenne”, ma che alla fine cede – cede, cede e scappa con “un urlo in gola”, “a togliersi la parte umana rimasta di se stesso”. A questo proposito, trovo che “togliersi” sia un po’ debole come termine per il gesto che stai descrivendo – una mutilazione atroce: forse sarebbe stato meglio “strappare”, “estirpare”, qualcosa di feroce.
Anche in questa frase (“parecchio tempo dopo si rende conto che Gellert offre solo a lui questo privilegio.”), penso che “offre” non renda adeguatamente, io avrei usato “riserva” che è meno malizioso, ma dà più l’idea di un imperativo, sebbene non lo sia.
Come ti dicevo all’inizio, sebbene abbia adorato questo testo, l’ho trovato un po’ privo delle tue solite immagini così seduttive. È un testo pieno di espressioni efficaci, ma a livello strettamente “visivo” ed evocativo manca un po’, secondo me, e questo condiziona anche la resa emotiva – che comunque è sempre molto alta.
3) Titolo: 4/5.
Il senso del titolo mi piace – irreparabile come l’umanità di Tom spezzata per sempre, irreparabile come ciò che è successo ad Ariana, irreparabile come tutti gli errori di Gellert –, ma penso che, lasciato così da solo, perda un po’ del senso “pieno” che invece assume nella storia – il che capita spesso con certe immagini che nel testo sono assolute e, ridotte a titolo, non rendono, ma sembrano persino un po’ vuote.
Avrei scelto qualcosa di più incisivo e graffiante.
4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 8/10.
Sei stata molto brava in questo parametro, e sai quanto sono pignola sui miei personaggi preferiti!
Per quanto riguarda Gellert, l’ho adorato – puoi anche svenire, non penso di averlo mai detto a nessuno se non a me stessa mentre scrivevo di lui! Veramente, mi è piaciuto tantissimo. Ho adorato il fatto che tenga con sé Tom perché viene da Hogwarts – l’ho proprio visto il sorrisetto sornione che gli ha attraversato il volto in quel momento! - e che decida di spezzare sotto le dita il “mancato pupillo di Albus”, in spregio al suo vecchio amore – soprattutto pensando all’ “irreparabile” che ne è scaturito, viene da pensare che Albus e Gellert insieme creino solo tragedie! Non ci posso fare niente perché è la mia OTP, ma, quando vedo Gellert ancora innamorato dopo cinquant’anni, io faccio le fusa! Ho trovato davvero appropriato questo suo desiderio di vendicarsi, perché l’idea che sia ancora arrabbiato per come sono andate le cose con Albus mi convince in pieno. Poi ho sempre immaginato che Albus avesse delle riserve nei confronti di Tom proprio perché gli ricordava un po’ Gellert, e quindi Gellert che decide di portarselo a letto e scuotere la sua impassibilità per ferire Albus mi ha fatto impazzire. Soprattutto perché è così vero come atteggiamento: quando sei così arrabbiato con una persona che ami e che ti ha abbandonato, faresti qualunque cosa per farle male allo stesso modo, e sei soddisfatto anche se non lo scoprirà mai, e in cuor tuo non vuoi che ti scopra, perché in fondo la ami! Ah, io questi drammi interiori li conosco meglio di quanto mi piaccia ammettere, e li trovo perfetti in abbinamento a un personaggio complesso come Gellert.
Con la parte finale, mi hai stesa definitivamente. Mi è piaciuto molto che tu abbia mantenuto Albus “muto”, che tu l’abbia fatto vedere solo attraverso il punto di vista di Gellert, perché altrimenti i feels avrebbero distrutto completamente la coppia protagonista. La frase finale, poi, è un tocco di classe, con l’allusione al segreto inconfessabile sulla morte di Ariana. Una storia inquadrata nel canon in tutto e per tutto.
Il motivo per cui non ti ho assegnato il punteggio pieno è Tom. Mi ha convinto, ma non del tutto né bene come Gellert.
Ho trovato verosimile che andasse da Gellert per imparare come si vince una guerra – spunto che non avevo mai preso in considerazione, ma sensato! - e mi è piaciuto vederlo “sottomesso”, nel senso che sa di dover sopportare per ottenere ciò che vuole. Non mi è sembrato nemmeno tanto scandalizzato dalle seduzioni di Gellert – che poteva anche essere, visto che siamo negli anni Quaranta e sono due uomini – e questo mi è piaciuto, perché immagino Tom amorale su tutta la linea: figurarsi se svendere il proprio corpo può essere ritenuto “troppo”.
Mi è piaciuta tanto anche la parte in cui si rende conto di essere coinvolto, anche se avrei voluto qualche motivazione in più: è per il sesso? L’amore? Cosa lo sconvolge tanto di Gellert? Purtroppo la storia è corta e hai dovuto fare delle scelte, me ne rendo conto, ma con due personaggi così ogni svista è fatale.
Mi ha convinto meno, invece, questa parte: “Soffoca la sua disperazione dietro un paio di occhi chiusi, l’espressione impassibile e la sete di sangue sempre più forte, sempre più delirante.”, non ho capito il riferimento alla “sete di sangue”. Non ho capito se volesse far fuori Gellert o se è un riferimento al delirio estatico che prova uccidendo – in questo caso, sarebbe inserito un po’ a sproposito. Sembra un dettaglio, ma una flash dev’essere immediata e non ci devono essere problemi di interpretazione.
Anche il dolore che prova quando si lasciano l’ho trovato un po’ estremo – soprattutto definirla “disperazione” -, considerando Tom, ma per il resto la tua interpretazione mi è piaciuta e mi ha convinto.
5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 8.5/10.
Mi è piaciuto come hai gestito l’interazione di coppia. Emergono chiaramente i motivi che spingono due persone come Tom e Gellert a condividere il loro tempo e i loro corpi: Gellert ha da saldare un debito col passato, Tom ha qualcosa da ottenere in cambio. Per due personaggi così non è mai solo sesso o amore, ci deve sempre essere quell’inpiù, e tu ce l’hai messo!
Mi è piaciuta moltissimo anche la parte di “seduzione” di Gellert: come lo sfiora, come lo accarezza col respiro, e il vago brivido di avvertimento che scorre lungo la schiena di Tom. Gellert mi ha ricordato un elegante predatore dal manto dorato, e Tom un’oscura bestiolina che si nasconde vanamente sotto il sole della savana.
La coppia, tuttavia, non si sente “in pieno”, perché ci sono molti elementi che distraggono dal rapporto tra Tom e Gellert: la futile vendetta di Gellert, le aspettative di Tom, e tutta la parte finale – non indifferente, in quanto a lunghezza – sul duello tra Albus e Gellert. A livello di trama, la storia è più affascinante così, però mina lo sviluppo della coppia, anche solo per mere questioni di spazio.
Anche a livello di coinvolgimento emotivo ho trovato la storia non all’altezza del tuo solito, forse a causa della coppia inusuale, forse per lo stile più lineare.
6) Gradimento personale: 9/10.
Ho adorato la tua storia, così piena di ombre e mistero, così studiata in ogni particolare. Tom e Gellert mi sono sembrati abbastanza convincenti – sebbene certe scelte non le abbia condivise, e sai che quando si tratta di questi personaggi sono fiscale!
Peccato anche per lo stile, che ho trovato meno “eclatante” del solito e un po’ troppo semplice, soprattutto in abbinamento a una coppia del genere, che ha bisogno di grandiosità. Anche lo sviluppo amoroso non mi ha soddisfatta in pieno, sebbene mi renda conto che, con una coppia come questa che è tutto tranne che convenzionale ed è molto complessa, non sia facile fare meglio di così!
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