Forse è presto per una affermazione del genere, ma sicuramente l'Autrice ruota intorno ai drammi che derivano dai conflitti tra Eros e Thanatos (come in Helen). Qui la visione è più intima, più legata a sé, ma pudicamente (confusione, timore...?) trasposta al maschile. Edipo affiora tra le righe con tutta la brutalità della sua paura che si trasforma in violenza. Ancora una volta Ego deve "morire", ma qui mi sfugge il senso. Forma e stile come al solito apprezzabili, ma...
Lettura consigliata: "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino.