Buona sera Miss. Per prima cosa, non ricordo se l'ho detto ma, buon Natale! Seconda cosa: quanto posso esser stupida io da uno a dieci? No, perché ero convintissima di aver lasciato la recensione all'ultimo capitolo di Magisterium ma a quanto pare non è così. Bello. Bellissimo. Mi sono bruciata una recensione già scritta, probabilmente per colpa della pagina scaduta o per un banalissimo errore di “non inviato”. Brava Fabiana, fatti stringere la mano.
Eh… che fatica Miss, la verità è che ormai c'ho una certa età e non so più sveglia come un tempo. Ma sorvoliamo.
Credo proprio che questa sia la fine. Se fossi un cane da caccia inglese direi che la fine è la fine sono quando lo dico io, ma non mi chiamo Napoleone, non riconosco le scarpe dal suono che fanno e non ho rubato un sidecart ad un pagliaio con l'ombrello e la bombetta.
Posso ammettere con tranquillità che non mi ha pesato non vedere tutti i ragazzi in questo epilogo e la motivazione è decisamente semplice: se c'è una cosa che ho sempre amato nelle tue storie era il proseguo del filo storico che riuscivi ad inserire con leggerezza e naturalità in ogni capitolo. È stato così per il susseguirsi della guerra durante il primo Magisterium, lo è stato con i ragazzi che hanno seguito il secondo atto, come ci hai tracciato la storia del mondo magico, le guerre intestine, le svolte, un po' nelle trame originarie e un po' in tutte le os facendoci arrivare ovunque senza mai perdere il tuo di filo. Anche quando siamo tornati indietro temporalmente, quando abbiamo saltato verso i nostri prof, con quell'altra di guerra che nessuno capiva e accettava, sino ad arrivare qui.
Le tue storie sono credibili e precise, accompagnano le epoche e i progressi, ci indirizzano verso il futuro dei nostri bambini e di quello che sarà il mondo, magico e non.
Vedere Rose e Sean ancora una volta a King's Cross, vederli osservare il treno rosso senza poterci salire sopra, questo ci ha confermato che i nostri bambini, figli o nipoti che fossero, sono ufficialmente cresciuti. È malinconico e triste come lo è sempre, perché è la fine e perché, anche se ci racconterai la loro storia futura, non la seguiremo più passo passo come abbiamo fatto sino ad ora. È triste anche perché lo è un po' sempre vedere il treno e pensare che i nostri protagonisti non ci saliranno.
Poi però ci sono Will e Cece che bisticciano e si amano come sempre, ci sono Rose e Sean che guardano i loro fratellini e capiscono come si debbano sentire i loro genitori ogni anno e mentre pensano a questo scorgono un bambino alto ed emozionato che non vede l'ora di partire per questa grande avventura, che non sa cosa l'aspetta, non sa le gioie ed i dolori del futuro ma è pronto per buttarsi a capofitto in quella che, lo sa, sarà la sua storia.
E i nostri “professori” guardano quel bambino e riconoscono i suoi genitori, riconoscono in loro una ragazzina piccola, delicata e gentile ed un gigante con il vocione, la fame perenne, la capacità di nascondersi ovunque e quella innata di far saltare in aria anche la pozione più banale. Penso che Regan abbia ancora gli incubi su Dante.
Rimane il fatto che riconoscono quei ragazzini ora adulti, ora genitori proprio come lo sono loro, ma che invece di assistere alla fine degli anni di Hogwarts dei loro figli stanno assistendo all'inizio di tutto.
E forse non c'è materialmente, forse né Sean né Rose si avvicinano per battere una mano sulla spalla di James o per posare una carezza in testa a Jonny, ma quel semplice sguardo dato dal nostro caro Seanny è decisamente un passaggio di testimone ad una storia che abbiamo già vissuto e amato.
La cosa che mi affascina di più è come tu riesca a ricollegare tutto ciò anche ad altre storie, ad altre saghe tue o di altri. C'è questa continuità, questo filo che si srotola da anni e anni passati e arriva fino ai giorni nostri. Anzi, forse ti manca proprio qualcosa del genere, io te la butto lì, ti manca una storia ambientata assieme alla nuova generazione, ma capisco anche che dopo tutte queste storie o odierai la scuola o ne aprirai una tua.
Siamo partiti da lontano, ad onor del vero più da vicino di quanto non si pensi, perché Dante mi pare di averlo visto muoversi per la prima volta in quei corridoi giusto qualche mese fa, mi pare ieri che tagliavo e riscrivevo la scheda di Jude, che mettevo gli ultimi punti ad Hooland e quello definitivo ad Emil. Quando Hector era solo una bozza, un puntino indefinito in una famiglia che era una caricatura e Michael si affacciava tra i miei pensieri composto solo da spunti scritti su quaderni sparsi.
So che non sono tutti appartenenti alla stessa saga, ma rimane il fatto che mi par un battito di ciglia e invece anche questa storia è finita.
Ho visto le storie personali e famigliari di tutti i miei bambini, li ho visti stringere amicizie, pedinare sorelle, trovare il coraggio di abbracciare qualcuno anche se con la paura di far male, sposarsi ed aver figli, aver nipoti, perdere sia figli che nipoti. Ho visto quegli stessi figli diventare genitori e soffrire delle stesse pene dei propri. Li ho visti cercare di distaccarsi dalla propria famiglia perché non se ne sentivano parte, tenersi lontano da chi amavano perché “non potevano impicciarsi”, amare e far da babysitter a moglie e amica. Li ho visti aprirsi lentamente, ammettere che la presenza di una persona fosse essenziale, che anche se tanti se ne erano andati forse qualcuno sarebbe rimasto alla fine. Tutti hanno avuto il coraggio, chi prima chi dopo, di ammettere le loro debolezze, i loro problemi ed i loro sentimenti.
E non solo loro, ci sono una vagonata di ragazzi, amori di zia o di nonna, che hanno resto queste storie magnifiche, da Cece che ci ha mostrato quanto sia duro, ma importantissimo, risollevarsi dopo la perdita di un fratello, chi come Aurora ci ha dimostrato che si può tornare ad amare, come Kat che non ci ha mai capito nulla d'amore ma poi ne ha trovato uno in grado di contenerla, o Elena che è riuscita a fidarsi ancora, Gabriel che ha trovato l'amore non proprio come dicevano i suoi, o Adela che ha smesso di accontentare i suoi per vivere felice. C'è Will che non aveva nessuno e poi ha avuto una famiglia, Reg che ha avuto coraggio per sé e per sua moglie, che l'ha aspettata sveglio mentre Steph, la nostra dolce e forte Steph, rischiava la vita. Iphe che non ha mai smesso di rincorre i suoi sogni, lei e Andy e pure Axel che alla fine ha avuto la sua famiglia numerosa e felice. Certo, non grande e numerosa come quella di Jane, che Dante glielo aveva promesso, non avrebbe saputo neanche dove mettersela. Oh, e vogliamo parlare di Olly e Ingrid? Di come due culture diverse, due persone che si erano visti privare del padre e del proprio migliore amico che poi si sono alzati e hanno affrontato la guerra con la consapevolezza di aver qualcuno che li amava vicino e che quelle persone non erano perse per sempre.
Ci sarebbe da parlare anche di Andy, quel moccioso con la puzza sotto il naso e quel comodino di mogano del suo bbf, ciao Roddy zia te pensa sempre. E poi Isa, che avrà anche lei sempre un posticino nel mio cuore come la magnifica Lya.
Sono davvero, davvero troppi e se mi mettessi a nominarli tutti finirei per non affittare più.
Quindi ti ringrazio per i nostri British in trasferta, per quei poveracci di Rose e Graham che sono stati costretti a subirsi quella bertuccia del mio fragolino, i Jolie, anche se Julie cara mi ha distrutti la Seahon, per cui continuerò a tifare per sempre. Così come per la Tive, io lo so che esiste. David povera anima, Tim che ha trovato la dolce Elvy riccioli d'oro con i suoi tre fratelli orsi. E Ivan che è un casino ma noi lo amiamo proprio per questo. Lui e la mia nipotina cupita. Kat Jr e Novy cioccolato Danese amato, assieme alla mia adorata Natalia e a quel piccolo marmocchietto rosa che è il mio Mich.
Non ti ho mai mandato personaggi proprio normali, persino Emil che non aveva il minimo problema famigliare aveva comunque qualche problemino di suo, così come Dante che non si sapeva ben controllare, Hector ed i suoi complessi (lo sappiamo tutti che alla fine ha sbroccato e ha picchiato qualcuno, magari i suoi fratelli, magari si è trovato sotto mano Will, non voglio saperlo questo), Michael che ne ha davvero troppi di problemi. Tutti loro sono stati presi con una delicatezza infinita e trattati in maniera magistrale.
Non so se te lo dissi ma lo ripeto: mi sono sentita estremamente onorata di leggere un capitolo intero sul mio bambino, su tutti quei piccoli difetti che ha, che gli ho dato cercando di vedere un'altra prospettiva in quel mondo magico che conosco e che tu, come sempre, sei riuscita a muovere in modo perfetto.
Quindi nulla, non credo servano altre, parole. Grazie per tutti i ragazzi, per tutte le loro storie, anche quelle più dolorose. Grazie per questo lunghissimo cammino che è partito dagli anni trenta ed ha superato i novanta, seguendo la storia come la conosciamo e aggiungendoci nuovi ed importantissimi dettagli che ormai faranno parte di un canon tutto nostro.
Grazie per Dante, per Hector, per Michael, per le loro signore, i loro amici e le loro famiglie.
Davvero grazie Miss ed anche se è un po' triste pensare che questa sia l'ultima della serie, credo che sia proprio il momento di mettere fine a questa recensione e smettere di tediarti con i miei commenti commossi e lacrimosi.
Grazie ancora anche da parte dei miei bimbi, qui nello specifico da quel fiorellino rosa alla fragola che è Dom.
Alla prossima avventura spero.
Byebye.
Phebe. |