Recensioni per
La ballata di Heer Halewijn
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 36 recensioni.
Positive : 36
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/07/18, ore 07:49

Ah, ecco perchè lo chiamano Indaco. Ti confesso che all'inizio pensavo che il soprannome fosse dovuto al daltonismo. E invece, c'era un motivo molto più serio dietro. Emofilia, una brutta bestia che rischia di provocare la morte anche solo per un taglietto. Fortunatamente per il nostro protagonista non gli è mai successo nulla di troppo serio, giusto qualche livido.

In ogni caso, non si può certo dire che Indaco abbia avuto un'infanzia particolarmente felice. Tra problemi di iperattività, gli sfotto' dei compagni di scuola e l'odio di alcune compagne del corso di ballo, si può dire anzi che abbia sofferto le pene dell'inferno (forse esagero un pò, ma spero di aver reso l'idea). C'è di buono, però, che non si è lasciato scoraggiare dalle avversità. E questo gli fa onore.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
07/07/18, ore 11:25

Ciao carissimo, ecco che arrivo anche qui...
domanda: Indaco Hansen è per caso un omaggio a Hans Hansen, il giovane amico di Tonio Kröger di cui il suddetto era segretamente innamorato?
Questi due me li hanno ricordati un po', in effetti: uno tutto fisicità e azione, l'altro invece introverso e silenzioso.
A parte ciò, molto bella la descrizione della foresta, ci abiterei volentieri in un posto del genere. Peccato che come sempre alla fine delle maledizioni arrivino farfalle e scoiattoli a rovinare tutto...
Sei riuscito a rendere molto bene anche la fatica e la violenza di un'attività apparentemente così aggraziata e gentile come la danza classica: in realtà sono patimenti, privazioni e fatica di anni, prima di raggiungere anche il più piccolo risultato.
Come sempre, è magnifico il tuo uso della lingua, che crea suggestioni esattamente come farebbe una musica. Ora sono curioso di vedere il seguito, complimenti come sempre!

Recensore Master
03/07/18, ore 12:45

Ciao caro^^
Le ambientazioni nordiche mi affascinano moltissimo, quindi eccomi qui.
Ho apprezzato molto la leggenda iniziale, su cui immagino si fonderà l'intero racconto. Una storia decisamente folkloristica, con particolari forti e macabri, che ci immerge subito in una realtà tra sogno e fantasia.
Poi abbiamo una parte introspettiva sui protagonisti: Indaco e Larse. Il primo è determinato a inseguire il sogno di diventare ballerino, il secondo invece è più timido e introverso, e preferisce chiudersi in se stesso.
Ciò che è certo è che i due sono uniti da una profonda amicizia, un sincero legame che dura da tempo e che è nato quando erano bambini. La loro storia mi ha commossa, ho trovato una certa malinconia nei loro ricordi, purtroppo è davvero raro trovare persone con cui creare un simile rapporto.
Infine hai approfondito per bene ciò che Indaco prova per la danza, io non conosco per niente questo mondo, ma posso comprendere quanto amore e sacrificio possa richiedere una passione così intensa. Inoltre, come ci insegna Billy Elliot, per un ragazzo è ancora più difficile superare certi pregiudizi.
Non vedo già l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Complimenti e alla prossima! :)

Recensore Master
02/07/18, ore 22:01

E' stato ammesso Indaco, vero? Deve essere ammesso... lui farà l'albero meravigliosamente...
Aaahhhh yanoi, scrivi che è una squisitezza!
Nel narrare la leggenda di Heer Halewijn hai usato uno stile perfetto, adatto al contesto, sei stata molto accorta anche nei dialoghi. E vogliamo parlare delle descrizioni dei paesaggi e degli ambienti? Semplicemente suggestivi, bellissimi, senza lasciare nulla al caso, neanche i particolari più minuziosi.
Poi siamo passati a questi due grandi amici e giustamente il tuo lessico è mutato, diventando meno formale (sebbene muterà ancora un pochino con la comparsa di Madame Grisi). Troviamo due compagni uno l'opposto dell'altro: Larse introverso e musone, Indaco vivace e spiritoso. Eppure mi sarei aspettata che fosse Larse ad amare la danza, probabilmente per il suo voler passare inosservato... Certo che Larse ha un bel coraggio a chiamare Indaco "finocchio", quando poi lui ne è innamorato...
Tuttavia mi chiedo: cosa c'entra la leggenda con l'intera faccenda (scusa il gioco di parole), riguarda solo il fatto che Indaco debba fare l'albero? Naaa, non credo.
Una storia che già si prospetta bellissima e avvincente, scritta in maniera magistrale. Partecipiamo allo stesso contest "Zodiac game" (io con una edita), quindi in bocca al lupo per entrambi i concorsi.
Nina^^

P.s. Questa storia finisce fra le seguite, così non rischierò di restare indietro con gli aggiornamenti ;)

Recensore Master
02/07/18, ore 10:48

Uh che bellezza, una storia tutta nuova di yonoi! Vediamo un pò di che si tratta... Dunque, a un primo sguardo direi proprio che gli ingredienti per un bel drammone con i controcazzi ci sono tutti. C'è innanzitutto un'antica leggenda nordica, poi due amici, Indaco e Larse, che si conoscono da quando portavano ancora i calzoni corti (giusto per usare un'espressione antica). Indaco è innamorato della danza, e desidera diventare un grande ballerino. L'altro invece, Larse, è gay, ed è anche innamorato del suo amico Indaco, che però non lo sa e probabilmente non ricambia neanche. Sento odore di tragedia all'orizzonte! Succede sempre così quando c'è un amore non corrisposto. Spero almeno che nessuno dei due muoia... Al prossimo capitolo!

Recensore Master
02/07/18, ore 10:38

Ciao yonoi!
Da quando ieri sera ho letto il tuo messaggio sul forum "ho inviato la mail" sono stato qui ad aspettare la nuova storia (non è vero, ho dormito anche troppo, ma fa più effetto ;-).
Ok.... la storia che ho presentato io per il contest è più corta del tuo prologo, quindi...
L'idea è indubbiamente originale: anch'io avevo scritto una storia sulla danza (quella flash striminzita che hai letto anche tu), ma mai avrei pensato di trovarne una con protagonista un ballerino, che come hai fatto ben notare stona abbastanza nell'insieme omogeneo di bambinette di sei anni truccate più delle ventenni e adolescenti con aria di superiorità. Eppure, si vedenti da subito che la persona con il maggiore talento è proprio lui, "Indaco"; cresciuto nella periferia di Copenhagen (città meravigliosa, ci tornerei anche subito) tra un amico impacciato (che non commento, ma ho già un'idea precisa su di lui) e i lividi del gioco e delle finestre, ritrova nel corpo la potenza e la passione per ignorare le privazioni (concedendosi anche dei piccoli strappi) e vivere il suo sogno. Mi piace molto anche Madame Carlotta Grisi, o meglio è perfettamente caratterizzata: non si rassegna all'età, ma la grazia non gliela toglie nessuno. Ho cercato su Google anche il nome del titolo (troppo difficile da riportare :-) e non ho trovato materiale se non in olandese... infatti all'inizi mi sembrava strano che la leggenda fosse ambientata in Danimarca, ma poi ho letto che ne esistono anche alcune varianti scandinave.
Che altro dire, inserisco la storia tra le seguite e aspetto il prossimo aggiornamento, qui di citazioni ne trovo quante voglio ^_^
Alla prossima allora,
mystery_koopa

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