Buon pomeriggio mia dolce Bianca.
Mi sono preparata un thè caldo (vecchio, forse scaduto, sì fa schifo) e mi sono piazzata sul divano con i capelli "alla goku" e la mia musica preferita di sottofondo, pronta a leggere la tua nuova creazione che, deo gratias, ha addolcito questo thè così spiacevole.
Mentre leggevo la prima parte del testo, non so come, mi è venuta in testa una canzone dei Rolling Stones: "she's my rainbow". Ha un testo molto carino, dolce ed io amo i Rolling Stones; in più parla di arcobaleno, per cui siamo a cavallo.
Ci vorrebbe ora una canzone cupa e buia per la seconda parte, dove i toni cambiano drasticamente, ma sul momento non mi viene in mente nulla che rappresenti bene così tanto grigio, per non dire nero.
Mi è piaciuta moltissimo la descrizione di ogni colore, mirata e precisa: forse mi sarei dilungata un po' di più, ma al tempo stesso apprezzo sempre la tua schiettezza, per cui non mi sento capace di scegliere... forse avrei semplicemente voluto leggerti e leggerti ancora, senza che la storia finisse così presto. ;)
Ho apprezzato da matti l'urlo finale di Peeta, come se si fosse definitivamente mutato in una bestia e avesse perso ciò che caratterizza l'uomo, distinguendolo dalle altre specie viventi: la razionalità, l'intelletto. Ha urlato come se in realtà non volesse tutto questo ma al tempo stesso sentisse di doverlo fare, senza più essere capace di discernere cosa è giusto e cosa è sbagliato, il bene e il male. Odia se stesso, ma odia anche lei.
Ti giuro, questa ff mi è piaciuta tantissimo. Poi come sai, in quanto """"" pittrice""""" (butto qua e là colori dove capita), amo i colori. Percepisco una connessione quando dipingo: se metto nero o blu scuro è perché c'è qualcosa che non va: o sto soffrendo io o voglio rappresentare sofferenza. L'opposto per i colori vivaci, ma il discorso è lo stesso.
Quindi bravissima, mi hai colpita nel cuore e hai fatto centro! ;)
Ti abbraccio forte e spero, come sempre, di rileggerti prestissimo.
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