Dato che sono nuova del fandom, e dato che l'unica autrice che conosco qui dentro sei tu, ho deciso di sbirciare tra le tue storie. Sì, questa credo che sarà la prima recensione, tempo permettendo - e credo di averlo, il tempo, credo. Spero D:
Non credevo che avrei mai letto qualcosa su Petunia, ma sono qui, quindi presumo di averlo appena fatto - e non ne sono uscita per nulla scontenta, a dir la verità. Anzi. Io adoro le drabble, è da queste che credo si noti l'abilità di uno scrittore nel saper trasmettere qualcosa, e farlo con pochissime parole è davvero molto difficile. Che si usi un lessico di un certo tipo, o meno, a volte è quasi di seconda importanza; se con quelle poche parole riesci, coerente, a lasciare il segno, allora la vittoria è assicurata. In questo caso, il lessico non solo è molto buono, ma anche ben utilizzato, così come anche l'uso della punteggiatura, che non rovina in alcun modo il ritmo scandito dalle parole. Con così poco, ci porti a ricordare di nuovo quali fossero i desideri di una giovane Petunia Evans e di come, alla fine, quei desideri non si siano realizzati. Credo che sia anche questo il motivo per cui, crescendo, ha iniziato a disprezzare la magia: proprio perché questa si è tenuta ben alla larga da lei. Così come restare senza la sorella, invece magica, ha inasprito i loro rapporti. Non c'è dubbio sul fatto che, seppur a modo suo, Petunia volesse bene a Lily; ma non c'è dubbio, tuttavia, che sia stata proprio la magia ad allontanarle, e questo principalmente per colpa di Petunia stessa. Io credo che, alla fine, un briciolo di umanità sia ancora presente in quella donna, ma c'è anche troppo orgoglio. E... niente, credo di aver estrapolato miriadi di cose dalla lettura di questa drabble! L'ho trovata davvero molto toccante, ben scritta e soprattutto IC, perché ce la vedo troppo Petunia in un simile contesto, a esprimere un desiderio del genere. Ottimo lavoro!
|