Eccomi qui un'altra volta. Ho letto il libro "Piccole donne" andando e toranndo da una gita alle medie, anzi me l'hanno letto due mie amiche. C'era molta strada da fare e così, beh, me lo sono goduto fino alla fine. Non conoscevo quella storia, non ne avevo mai nemmeno sentito parlare, pensa. Però mi è piaciuta un casino. Poi anni dopo, qualche anno fa in realtà, ho visto anche il film che come al solito non è stato bello quanto il libro, ma pazienza.
Ricordo bene Jo, e anche se non mi ritrovo in molti lati del sou carattere, mi accomuna a lei la passione per la scrittura e anche la determinazione. In questa storia ho avvertito molto bene il suo dolore, sofferenza che capisco molto bene perché come sai ho perso una persona che per me era come una sorella. Mi dispiace che si senta così sola in una casa tanto vuota, la solitudine quando ci è così nemica è una cosa orribile da provare. Ti fa sentire impotente, quasi annientato di frnote ad una vita che pare troppo difficile. Sono cnoenta che comunque abbia alcuni familiari a tenerle cmopagnia e il suo amico che le sta vicino. Suo padre ha ragione: bisogna scrivere di se stessi eprché in fondo in ogni cosa che scriviamo c'è una parte di noi, per qunato piccola, o almeno questo è quello che penso.
Bravissima anche qui, ti sei calata perfettamente nei sentiment idel personaggi oe anche se molto breve, la storia è stata intensa.
Giulia |