Recensioni per
Sangue di Lupo
di Jordan Hemingway

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/12/20, ore 20:07

Recensione premio 1/3  per aver partecipato al contest "Favole di oggi"

So che è oassato un sacco di tempo, ma finalmente sono qui per rilasciare le recensioni premio che hai meritato.
Ho scelto per prima questa tua originale nella sezione fiabe perchè l'ho trovata in sintonia con l'argomento del contest a cui hai partecipato, perciò eccomi qua! Dimmi se sbaglio, ma mi sembra tu abbia fatto dei riferimenti alla favola di Cappuccetto Rosso?
In primis, il fondamentale colore rosso: tutto inizia, si evolve e finisce nel sangue: il brutale omicidio di una ragazza, una giovane ragazza che diventa donna tramite il suo primo mestruo, e infine un tentato assassinio che si trasforma in un unione carnale. Ho trovato l'escalation davvero intrigante, il simbolismo accattivante!
La lotta tra le due religioni aiuta a creare il contesto sociale senza per questo dover scrivere un'epopea, e al tempo stesso crea le basi per dare l'incipit al nemico della tua storia. Non più Lupo, ma nemico del branco, sconfitto perchè ha voltato le spalle a chi doveva più proteggere, per l'appunto il sangue del suo sangue. Sconfitto, sottolineo, da chi ha amato una giovane donna più del suo stesso padre. Roba epica, insomma!
Il tono angst principale della fiaba è venato da un sottotono soprannaturale per via della lotta tra le religioni, sottolineata soprattutto tramite il rituale per preparare la ragazza in cui vengono persino detti i nomi delle Dee. Ulteriore profondità viene data dallo sbocciare del primo amore tra Antilda e il nuovo Lupo, il nuovo membro del branco che la salverà.
Una bellissima storia, in cui poche parole danno vita a un mondo e la morale si evolve per trasformarsi in un significato più profondo, anzi, molteplici significati.
Complimenti davvero!
Flos Ignis

 

Recensore Master
03/09/19, ore 21:19

Recensione premio “I doni della Medicina,” indetto da Dollarbaby sul forum di Efp, giudice sostitutivo Shilyss.

Ciao Jordan Hemingway!

Mi è piaciuta moltissimo questa rivisitazione di Cappuccetto Rosso – ricordo il contest e non era affatto facile ambientare in un contesto storico preciso ciò che affonda nel mito. Non solo il senso della fiaba è stato perfettamente rispettato, ma ne esce ottimamente anche la figura femminile di Antilda. Nel suo rito d’iniziazione passa da bambina a donna, sperimentando sia il mutamento del padre dalla mente decisamente offuscata, sia la confusione che prova verso il cacciatore Reidken. Le descrizioni sono poche ma ben inserite ed efficaci, come quando viene ritrovato il cadavere devastato di Swanhild o nel momento topico in cui Antilda entra finalmente nella casa dell’anziana. L’assetto tribale del villaggio e lo scontro tra un paganesimo vivo e radicato nella società e un cristianesimo in espansione colloca la shot in un contesto alto medievale (i popoli del nord vennero cristianizzati molto più tardi di quelli che si affacciano sul Mediterraneo), ma permane comunque un assetto fiabesco, molto interessante.

Il ruolo della donna Antilda è molto bello. Sfiora una violenza tremenda, ma trova al contempo un suo posto nel mondo al fianco di un giovane uomo che la rispetta e la protegge (quando si incontrano nel bosco Reidker la lascia andare, non osando farle del male e così prima, quando lei ancora non è diventata una donna. La scena finale d’amore serve a mostrare come Antilda non sia più la bambina tremante dell’inizio, ma una donna adulta pronta a prendersi anche il piacere che concerne questo ruolo e ha un suo posto ordinato nella società in quanto “lupa” e membro attivo del clan. Il parallelismo tra il villaggio e il branco fa il resto, denotando un clima di rispetto e di aiuto reciproco, finalmente ripristinato alla morte del “lupo cattivo.”

Bellissima storia, mi è piaciuta veramente tanto! :)
Shilyss

Recensore Master
18/11/18, ore 20:41

Okay. Sono stata felice di vedere che il tuo profilo è tornato attivo, mi ricordavo che scrivevi delle belle storie, con tono scanzonato e divertente ... apro qiesta, e mi ritrovo un horror. Capita.
Comunque, agghiacciante la descrizione del cadavere della bambina, ma ancor più quello che dice la madre. Donna ... non me la sento ancora di formulare teorie su cosa sia successo, ma spero non quello che sto pensando al momento. Quanto alla gente del villaggio, mi sono sembrati tutti molto umani, dai sacerdoti di fedi diverse che hanno in comune l'inutilita e l'assenza di empatia, alla gente che pur essendo credente rispetta il dolore di chi ha perso una foglia e sospetta cause più umane per la tragedia. E poi c'e Antilda, giustamente terrorizzata al pensiero di essere la prossima.
Ah, quindi c'è dietro un rituale di iniziazione, che va a riallacciarsi all'inizio dell'adolescenza. Interessante, interessante.
Non ci ero arrivata prima, ma è tutto un riferimento a Cappuccetto Rosso. Solo che la famosa mantellina, e il viaggio dalla vecchia, qui è tutto parte di un rituale di maturazione ... che assume tinte dannatamente terrificanti quando la ragazza si ritrova davanti a suo padre.
E per giunta era davvero lui, non qualche spirito che aveva assunto il suo aspetto per terrorizzare la ragazza ... e dire che nella prima parte della storia era sembrato una persona così ragionevole ed equilibrata. Meno male che c'era Reidker!
Una storia davvero molto ben scritta, che rielabora bene una delle fiabe più famose in tinte davvero inquietanti, ma con un finale comunque positivo. Complimenti!