Recensioni per
Sotto quali cieli ci ritroveremo
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/12/19, ore 17:54

Ciao Shilyss e tanti auguri di buon compleanno!
Ho pensato di dare un'occhiata al tuo profilo e di lasciarti un piccolo pensiero. Spero che l'idea non ti dispiaccia. :3
Non ho mai avuto l'occasione di leggere una fanfiction su Crimson Peak e da appassionata di musical, non potevo lasciarmi sfuggire questa tua shot che trae ispirazione dalle atmosfere del Fantasma dell'Opera.

Mi hai regalato una piacevole lettura, che mi ha tenuta incollata allo schermo col fiato sospeso fino alla fine. La tua è una penna elegante, poetica, capace di dar voce ai pensieri, alle emozioni e ai tormenti dei personaggi, arricchendo la loro caratterizzazione di nuovi particolari che si incastrano con perfezione certosina nel quadro canonico.
Edith e Thomas sono due star-crossed lovers e questo topos viene sviluppato in una chiave malinconica che riecheggia l'impostazione classica, ma che comunque presenta anche una certa dose di originalità. Quindi, complimenti per essere riuscita a bilanciare con maestria tradizione e interpretazione personale.
Stilisticamente, ho amato la presenza dei due interlocutori, che hanno reso il testo dinamico e hanno enfatizzato ancora di più l'introspezione di Edith, e i piccoli accorgimenti che hai adottato per inserire i riferimenti al Fantasma e per rendere verosimile l'ambientazione della storia.

La shot finisce di volata tra le ricordate, così potrò rileggerla in futuro. E due frasi mi sono rimaste nel cuore: "Se solo la vita fosse un romanzo! Se ne possedesse la linearità, la perfezione, la struttura che alla fine si ordina in uno schema preciso, ogni cosa sarebbe più semplice, credo. Invece quest’esistenza è un continuo sperare e mentire e provare a dimenticare. Se dovessi usare una metafora, direi che è un sentiero buio e tortuoso, dove spesso, nonostante tutti i nostri sforzi, siamo costretti a tornare pieni di sgomento sui nostri passi. " e "Il punto è che la letteratura è finzione. È la valvola di sfogo di uno spirito particolarmente sensibile, la versione edulcorata e corretta dei sogni e delle speranze che animano il nostro cuore, ma anche delle paure, degli odi, delle incomprensioni.".
Bellissime e da brividi. ❤

Grazie per aver pubblicato questo racconto e complimenti per la medaglia d'argento. :*

Ancora tanti auguri di buon compleanno.

Un abbraccio,
Midnight Sunflower

 

Nuovo recensore
13/11/19, ore 07:44

Che dire ...mi hai fatto vivere il sogno che avrei sempre voluto sognare , che quella corda che come in Jane Eyre legava i protagonlsti non si fosse spezzata ma solo allentata, tutte abbiamo amato Thomas e la sua anima oscura e fanciullesca alli stesso tempo e alla fine abbiamo desiderato di vedere ricongiunti lui e Edith .La tua scrittura tra l'altro e' fluida, piacevole, direi professionale , ottimo lavoro!

Recensore Master
10/11/19, ore 12:38

Ciao Shilyss, sono contenta finalmente di leggere qualcosa di tuo! Purtroppo non conosco il fandom su cui scrivi maggiormente, ma ho trovato questo piccolo gioiello su un film che mi è piaciuto molto e ho puntato su questa lettura! Confesso che nel film la coppia per cui tifavo era Edith/Alan, però mi è piaciuto molto il what-if che hai creato, la nuova costante ricerca di Edith e il loro dolcissimo ritrovamento finale. I riferimenti al Fantasma dell'opera sono perfetti e tutta l'introspezione della protagonista mi ha toccato, sopratutto le sue riflessioni sul valore che per lei ha la scrittura. "Può un'azione sola cancellarne mille altre di nefande? In un romanzo sì" : questa frase è stupenda e mi ha fatto riflettere molto su quella sottile linea che si pone tra realtà e finzione. Amo le possibilità e le alternative, credo che la scrittura sia proprio il tramite per rendere l'impossibile attuale (spero di essermi spiegata ahah). La cosa che più ho apprezzato è comunque lo stile, molto incisivo. Complimenti e a presto! ^^

Recensore Master
24/10/19, ore 23:32

Recensione premio per il contest “Lavoratori allo Sbaraglio”

Ed eccoci qui, finalmente, a una storia che mi aveva incuriosito da tempo.
Orbene, devi sapere che Il Fantasma dell’Opera è e sarà sempre uno dei libri che più ho amato: quelle atmosfere cupe e i fasti che non riescono a nasconderle, le trovate geniali che ti fanno rabbrividire – il famoso lampadario è fisso nel mio cuore e nei miei brividi di quattordicenne –… e niente, quando mi sono trovata davanti fior fiore di richiami nel testo sono quasi impazzita.
Ma passando alla trama, devo dire che non mi dispiace affatto la tua idea di Thomas che sopravvive al colpo della sorella, di Edith e Alan che coprono la sua fuga, di una divisione forzata che la ragazza non riesce a superare. Ossessionata da lui, lo cerca ovunque e in ogni volto che possa essere il suo, nel sonno lo trova ma non riesce a stringerlo a sé più del tempo dell’immaginazione e del ricordo; gli appartiene e allo stesso tempo non può averlo, perché quello che ha segnato entrambi ha ancora le dita premute sulle loro teste ed è ben deciso a dare l’infelicità dell’assenza; così che Edith sembra vivere in un mondo sospeso dove lui è ovunque e da nessuna parte, dove non vive veramente perché lui non è con lei.
La loro storia è travolgente e oscura, non riesce e non riuscirà mai a liberarsi dei fantasmi che condividono; ma essere insieme sarebbe già qualcosa, un modo per ricominciare, per curarsi a vicenda…
Alla fine, il Destino sembra avere un po’ di pietà, e realizza il sogno: il mondo dà loro un’altra occasione, e da quel momento la finzione lascia spazio ad altro.
Speriamo che questa volta sia una conclusione – o un inizio – più felice.

Un bacio,
Manto

Recensore Master
07/10/19, ore 01:01

Buonasera, sono qui per lo scambio del 'Giardino di Efp'.
La prima cosa che voglio fare è farti i miei complimenti per questo tuo scritto, è davvero STUPENDO, supera di gran lunga tutte le OneShot che ho letto da quando sono iscritta in questo fantastico - anche se poco frequentato, purtroppo - sito.
Ammetto di non essere una grandissima fan dei romanzi o delle storie dell'ottocento, pochi catturano la mia attenzione, però il film l'ho adorato davvero tanto.
Mi piace la scelta di non far morire Thomas, di farlo vivere, almeno fino alla fine della storia, in perfetta solitudine, facendolo spostare di posto in posto come una punizione per espiare i suoi, anche se è impossibile, peccati.
Edith e la sua evidente ossessione per il creduto defunto marito, infatti le sue continue ripetizioni mostrano sempre di più quanto la donna sia ancora profondamente innamorata di lui, mostrandola come una persona che non riesce ancora a dare un taglio con il suo passato, con il cuore lacerato dal dolore.
Il che rende veritiera la storia, il personaggio con le sue emozioni e le sue sensazioni, il suo cercarlo ovunque e in chiunque, pensare che Thomas sia in quella persona solo per le sue movenze o per il suo modo di stringere una mano o un bicchiere.
E il finale che lascia sperare in un qualcosa di positivo, che quei due cuori ricongiunti rimangano tali, sperando che questa caccia all'uomo - perché alla fine un po' quella è stata, con Edith che rincorreva in ogni stazione qualsiasi uomo gli assomigliasse - sia giunta al termine.
Sperando che di nuovo insieme, con il tempo, la tanto agognata pace cominci ad aleggiare tra i due innamorati.
La tua storia mi è davvero piaciuta tanto, l'ho messa anche nelle preferite.
Sicuramente tornerò ogni tanto a rileggerla!
A presto, spero

AmeliaRose

Recensore Master
30/09/19, ore 17:53

Ciao! Eccomi qui, per lo scambio de “Il Giardino”.
Non ho visto il film da cui la storia è tratta (ma rimedierò), e tuttavia, per apprezzarla, non ne ho avuto bisogno.
Come nella passata recensione, torno a ripeterti che hai uno stile di scrittura davvero notevole. I periodi si susseguono l’uno all’altro senza una stonatura, una parola o una virgola fuori posto; certi passaggi, inoltre, sono di una profondità particolarmente coinvolgente. 
Tra le varie, mi è piaciuta molto la riflessione che la protagonista compie sul suo essere una scrittrice, e su come tale status si riverberi inevitabilmente sul suo stesso modo di “sentire” e pensare. Da “scrittrice” a mia volta (meglio metterlo fra virgolette, va’), so bene cosa voglia dire scrivere per dimenticare, tentare di modificare con le parole una realtà troppo scomoda e trasformarla in un’altra che sia più sopportabile. 
Mi sono altresì rivista nello spasmodico cercare di Edith, nel suo voler cogliere un segno della presenza di Thomas ovunque, che sia in una faccia o nel modo di camminare di un passante: è successo anche a me, di mettermi alla disperata ricerca di una persona perduta. Proprio a Parigi, pensa te. Sarà anche per questo che la tua shot mi ha preso a tal punto, pur non conoscendone affatto i presupposti. 
E, benché io prediliga gli un-happy ending, stavolta ho accolto con piacere un finale di segno inverso: l’angoscia accumulata leggendo si è sgonfiata come un palloncino. Il cielo si è rasserenato. 
Grazie per questo bel viaggio! 
A presto, 
Irene. 

Recensore Veterano
18/04/19, ore 12:09

Siccome sono la regina delle recensioni a caso, inizierò con il dire che mi hai fatto tornare la voglia di rivedere Crimson Peack, che mi terrà compagnia mentre pranzo. E' vero, parti da un what if? megagalattico, eppure non ho avuto l'impressione che tu sia andata ooc; certo, far sopravvivere un personaggio anziché condannarlo non è un cambiamento da poco, ma tutto il resto che descrivi è così in linea con quel che ricordo delle atmosfere del film che potrebbe tranquillamente essere un finale alternativo. Mi è piaciuta molto l'inquietudine che traspare da Edith, il suo non riuscire a lasciarsi alle spalle Thomas e gli eventi di Crimson Peak (come potrebbe mai riuscirci, dopotutto?), la sua ricerca più o meno consapevole del marito perduto e di come riabbracciarlo diventi un'ossessione, dopo aver avuto la sensazione di averlo davvero rivisto. Edith è una donna che ha pesanti conti in sospeso con la vita, non mi stupisce che non riesca a dare un taglio netto al passato, dopotutto certe esperienze sono destinate a incollarsi addosso senza possibilità di scampo, uniscono chi le ha vissute. Mi è piaciuto molto anche il registro lessicale che hai tenuto, adattissimo all'epoca in cui la storia è ambientata e all'io narrante senza diventare pesante o stucchevole. Non sapevo esattamente cosa aspettarmi aprendo questa storia ma devo davvero dire che mi è piaciuta moltissimo, i miei complimenti vivissimi!
A presto
Pally

Recensore Master
18/02/19, ore 15:33

Eccomi qui un'altra volta, a rimanere a bocca aperta per l'abilità con cui hai tratteggiato anche questa storia.
Vidi Crimson Peak quando uscì; mi piacque, ma non mi colpì particolarmente, ma sei riuscita a farmi venire voglia di rivederlo.
Questa OS è così elegante che mi è sembrato di leggere per davvero un testo ottocentesco.
Qui i personaggi risaltano meno che nelle tue storie su Loky e Sygin, per contro è l'atmosfera a prevalere, la trama o, meglio, la narrazione di Edith a trascinare il lettore.
Ho notato in altre tue fanfiction la perizia con cui sai ricreare l'ambientazione con i piccoli dettagli e la forza delle parole giuste, infilate nell'ordine e col ritmo giusto, e anche qui ci sei riuscita perfettamente.
Non so quanto lavoro ti richieda scrivere in questo modo o se ti riesca spontaneo e facile come lo fai sembrare (e per questo so che non è facile affatto), ma io ne resto incantata ogni volta.
Complimenti.

P.S.
Mi piacerebbe leggerti in una storia originale, scoprirti come creatrice di mondi e di personaggi.

Recensore Veterano
11/02/19, ore 22:11

Ciao, ti avevo promesso che sarei passata anche qui prima di domani e infatti eccomi.
Ebbene, che dire? Approvo! Approvo in pieno, decisamente. Ecco, è così che doveva finire tra Edith e Thomas. Proprio così, accidenti!
Perchè non lo è stato? Mi piange il cuore se solo penso alla vera fine del film, è straziante il modo in cui lui scompare guardandola come a volerle chiedere perdono per tutto 😭😭😭
Dio mio quanto ho odiato Lucille per questo! Ma mi è piaciuto il modo in cui l'hai descritta qui.

-Possedeva il fascino e la grazia di certi insetti nati per uccidere.-

Già ... come sempre ci hai azzeccato.
Detto ciò, anche stavolta hai saputo mescolare bene le atmosfere del musical assieme alla storia del film, creando quell'effetto malinconico degno del migliore dei romanzi gotici.
Io te l'ho già detto, amo questo genere di racconti strazianti e cupi, ma con un fondo di fiaba.
La scena in cui loro due si rivedono al ballo e poi quella in cui lei lo raggiunge alla stazione e si ritrovano mi hanno vista in lacrime, è stato un piccolo sogno letterario che si è avverato ❤
Perfetto! Ah, se solo Thomas fosse riuscito a scampare 😢
Anche il tormento iniziale di Edith che è incapace di odiare il suo amore nonostante le sue colpe effettive e le nefandezze compiute, la descrizione di come il ricordo si confonde con la realtà creando illusioni che fanno bene al cuore ... sono tutte cose che mi hanno letteralmente stregata.
Accidenti, che amarezza ... però ho amato tanto come hai saputo riportarli in vita e restituire grazia e giustizia al loro amore.
Quando poi parli del mestiere di scrittrice, bhe ... che ti posso dire? È splendido il modo in cui riesci a descrivere ciò che in fondo è il sentire di tutte noi che scriviamo, che siano semplici fiction o romanzi più impegnati. È così, e tu hai saputo dirlo con una dolcezza e una poesia molto dolci.
Ben fatto. Spero non ti fermerai a questa e tratterai ancora di questa coppia, amo tanto leggere di loro dalla tua penna.
Per stasera e tutto, ci risentiamo presto! 😊😉
Un abbraccio!

Red_Coat.

Recensore Junior
27/01/19, ore 18:11

Eccomi qua per lo scambio!
Attirata da un paio di cose, mi sono fiondata su questa storia :) Intanto io amo Crimson Peak. Lo trovo un film meraviglioso a dir poco (Merito del protagonista, direi :p). Poi l'incipit con la canzone dei Nightwish ed il fantasma dell'opera... mi hanno convinta che questa storia dovevo leggerla! E ovviamente non me ne sono pentita. Siamo siceri: Thomas non doveva morire! E quindi tutte le possibili versioni in cui è ancora vivo mi piacciono parecchio :p ma, oltre a questo, questa storia è ricca di "piccole delizie"! Si vede che è frutto di una ricerca, per condirla con dettagli realistici e plausibili. Apprezzo sempre molto quando vengono citati avvenimenti e personaggi del pazzato, inseriti in un contesto coerente! Sì, io sono una di quelle pigne che "ma non è possibile! L'anno/il luogo/la storia non è quello/non va bene/non è corretta..." etc. :p Quindi, se non faccio la pigna, è perché hai reso tutto "lineare". Ottimo lavoro! La lettura è scorrevole e piacevole (comprendo l'ossessione per Thomas. Me lo sognerei/immaginerei/penserei pure io ovunque e perennemente xd)
Detto questo, ti saluto ed alla prossima :) Che Tom sia con te xd

Recensore Master
24/01/19, ore 01:21

Buonasera gentil donzella, con l'augurio di pronta guarigione nel cuore, sperando tu ti senta meglio. Visto che le tue ultime minilong le ho concluse, prima di decidere tra quali storie riprendere la lettura lasciata a parte per i nuovi progetti, sono capitata in questa che m'era sfuggita per colpa dell'ignoranza di fandom. Però quando ho letto malinconia e la presentazione, mi sono sentita un hype tale addosso che non ho potuto fare a meno di fermarmi qui. Prometto che dal prossimo scambio riprenderò una delle tue long, ma adesso voglio dedicarmi a questa tua OS.
Una protagonista scrittrice, che bello! Devo ammettere che le sue affermazioni crude su ciò che ha pubblicato e su come funziona davvero il concetto di mettere per iscritto ciò che vuoi che gli altri credano... è la verità. Quando ammette che solo perché la prima persona è affiancata al nome dell'autrice come protagonista, tutti credono che siano fatti veri, beh non c'è da stupirsi che sia così: trucchi letterari? Questa presentazione così schietta, fin troppo, mi piace. :)
Dunque dunque dunque, sto cercando di delinearmi in testa ciò che sta accadendo: c'è tanto rancore, sento parecchia malinconia e una punta di tristezza che pervade ogni singola riga del racconto. Senza contare Thomas e Lucille, e ciò che lei scrive su di loro e Crimson Peak nel libro, è così romantico e triste, sembra davvero reale anche se immagino non dovrebbe esserlo. L'amore vero che prova per l'uomo è struggente e ancora di più sapere che non c'è più; immagino Lucille non sia stata affatto contenta di sapere di questo, e vedere quanto la protagonista sia ancora amareggiata per tutto è deliziosamente rinfrancante per il mio spirito angst.
Il confine tra reale o meno qui è davvero labile, nella presenza continua dei fratelli che ci sono e non ci sono e nella realtà dei fatti della protagonista che nasconde la sua ricerca continua nel concetto di "i legami mi stanno stretti, vago di città in città e non posso stare con te".
Ho apprezzato il tuffo nel passato dell'incontro con Thomas e del ballo, di come spiega quando si è realmente innamorata di lui, e poi torna un passo avanti ricordando Alan appiccare il fuoco alla loro casa. É tutto un rincorrersi di passato e presente, alternati così da spiegare. I personaggi dei fratelli mi stanno appassionando e continuo a chiedermi cosa abbiano fatto, e infatti adesso mi ritrovo davanti alla realtà: meri truffatori, così come ce ne sono tanti, di cui si è invaghita la protagonista. Lui è vivo? È morto? Sembra morto ma insiti il dubbio ad ogni capoverso, in ogni pensiero di lei che cerca disperatamente di trovarlo ovunque, ed è convinta di averlo visto e di stare con lui.
Io ritengo la donna sia pazza: pazza d'amore, distrutta dal desiderio di incontrare ancora chi non c'è più, nella speranza di incontrarlo prima o poi. Crede di averlo visto, di vederlo ancora, qui o lì o in giro per il mondo; lei crede esiste ancora, io credo proprio di no. Ma sono punti di vista, e soffre ogni volta che pensa di vederselo sfuggire dalle mani. Magari sono poco poetica, o troppo realista.

Donnah, sei riuscita a stupirmi, sul serio: sono arrivata quasi alla fine convinta che fosse tutta un'illusione, e poi scopro che orca miseria lui è vero, vivo e vegeto, e l'ha trovato finalmente. Si amano, e il loro amore ha sorpassato la distanza e l'incertezza. Una conclusione tanto di cappello davvero: una storia contorta, al limite del credibile e dell'incredibile, per concludersi con un lieto fine dove il sentimento trionfa meravigliosamente. Lo ammetto, questa al momento è la più bella che ho letto nel tuo profilo, ed è un bel po' che ci conosciamo. Tutta meritata la posizione per il contest, e pure per la malinconia. Ahhhhh per una volta sono stracontenta per l'happy ending! :D
Qui hai raggiunto qualcosa di più, riuscendo a gestire il pensiero di chi legge e direzionarlo verso infinite vie, per fargli raggiungere concezioni che ritiene reali per poi rendersi conto che non è così, e stupirsi di come invece la soluzione sia un'altra. Non ho riscontrato errori, il tutto è magico e onirico come sempre, un mondo di favola moderna. Apprezzati i vari riferimenti, e Freud presente con la sua interpretazione e il suo concetto di coscienza umana. Alla prossima cara, e buon lavoro! :3

Recensore Master
20/01/19, ore 22:15

Ciao, cara!

Ho voluto cambiare fandom e approdare in Crimson Peak.
Devo dire che il tuo modo di scrivere mi piace sempre di più e neanche questa one-shot, mi ha catturato come le altre storie lette in precedenza.
Mi piace moltissimo il personaggio di Edithed alla ricerca che sembra molto un ossessione di quell'amore che è durato pochissimo ed è perseguitata da ciò perché vorrebbe avere la persona amata al suo fianco che è stato portato via dalla morte.
Mi pare molto cinica in questa sua ricerca, ma nonostante tutto mi pare molto forte.
Cerco il suo Thomas in ogni luogo e in ogni persona e lo trovo da una parte molto bello e dall'altra un po' inquietante.
Ti faccio tantissimi complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
19/01/19, ore 18:22

SECONDA CLASSIFICATA: "Sotto quali cieli ci ritroveremo" di shilyss, con 41,5/42 + Vincitrice Premio Malinconia


Titolo: 2/2 

Estratto dalla storia, elegante come lo stile che hai adottato. Assolutamente adatto! 
Attira l’attenzione, incuriosisce suscitando subito domande nel lettore. Chi è che deve rivedersi, e sotto quali cieli succederà? 
Lo trovo davvero un ottimo titolo, di quelli che tieni a mente durante la lettura aspettando il passaggio che ti farà comprendere a pieno il perché della scelta. 



Grammatica e Stile 9,5/10 (4,5+5) 

Il testo è curatissimo a livello grammaticale e ortografico; ho trovato solo due errori, che ti segnalo: 
“Ci sono giorni in cui credo che sir Thomas Sharpe [è] morto chissà dove” [sia]: (–0,3) 
Non so perché, ma leggendo non mi è suonata neanche tanto male, questa frase, al punto che ho controllato la regola per verificare se ci fossero eccezioni autorizzate, ma non ne ho trovate: credere esprime incertezza, pertanto deve – soprattutto nello scritto – essere seguito dal congiuntivo, anche se sono certa che tu lo sappia già molto bene e che si tratti solo di una svista. 
“le cospicue mance che lascio in giro per la città, mi permettono di avere occhi e orecchie dappertutto.” (–0,2) 
Messa così, la virgola è tra soggetto e verbo: puoi o rimuoverla, o al limite inserirne un’altra prima del che, chiudendo la relativa in un inciso. Propendo più per l’eliminazione. 
Segnalo invece, senza sottrarre punti perché non credo sia un vero e proprio errore, “la sua anima annerita, ma in un certo qual modo, pura.” Con le virgole messe così mi sembra non fili liscissima, “pura” viene staccato dall’avversativa. Credo suonerebbe meglio o togliendo la virgola dopo modo, o aggiungendone una dopo il ma – magari rimuovendo quella che lo precede, non so. 
Per il resto, il testo è pulitissimo, oltre a vantare un lessico vario e curato che ho davvero amato! La tua è la storia più lunga in gara, ma scorre benissimo, accompagna dolcemente il lettore nei pensieri e nelle vicende di Edith, mantenendo una piacevole leggerezza nonostante il tono alto che utilizzi: si vede, insomma, che padroneggi al meglio un vocabolario ricco e che non usi termini forbiti a caso, ma con piena cognizione di ciò che esprimono. 
Tra l'altro, uno stile del genere si adatta perfettamente a Edith, scrittrice del primo Novecento. 
Una nota di merito voglio esprimerla per l’ortografia: amo veder usata la lineetta (io a volte temo di abusarne), purtroppo è abbastanza raro; in ogni caso, l’uso che fai della punteggiatura in genere è pressoché impeccabile. 



Utilizzo Pacchetto: 5/5 

Hai ben utilizzato ogni punto. La citazione della canzone, oltre a venir citata all’interno del testo, riecheggia in tutti i pensieri di Edith, che è tormentata continuamente dal “fantasma” di Thomas: l’ha lasciato andare, ma solo materialmente. Interiormente non è mai riuscita a lasciarselo davvero alle spalle, né lui, né Lucille, né ciò che ha vissuto ad Allerdale Hall. 
Il blu, richiamato continuamente in riferimento agli occhi di Thomas, è parte del suo tormento. Piuttosto significativo come il suo primo pensiero, dopo aver avuto la conferma che sia proprio lui, sia “Come sono blu i tuoi occhi!”, piuttosto che una nota sulla sua voce o su altro. 
La maschera. In perfetto stile Fantasma, Thomas irrompe nella storia prima come ombra all’Opèra, poi con il volto coperto al ballo mascherato. [Masquerade…!] Edith lo riconosce, o crede di farlo, comunque, ma l’ambiguità provocata dalla maschera permane. 



IC: 10/10 

Punteggio pieno meritatissimo anche qui. 
Il personaggio principale è Edith, che con il suo io narrante si impadronisce della scena dall’inizio alla fine: tutto è filtrato dalla sua interiorità, ogni parola, ogni giudizio, ogni paesaggio. 
Ho apprezzato in particolare questa frase: “balli e feste non destano in me che ilarità e incentivano un senso di superiorità senz’altro ingiusto e scorretto, ma terribilmente umano. No, non sono perfetta: come tutti gli scrittori – come tutte le persone, non sono esente da meschinità e bassezze e, spesso, pecco di superbia.” 
Penso descriva perfettamente il personaggio, la mostra in ogni suo aspetto, sottolineando i difetti che, come tutti, ha. Edith è sensibile, superba, imperfetta ma conscia di esserlo. Una scrittrice. 
Meno direttamente, ma riusciamo a percepire anche Thomas, nella storia, in ogni sua azione. Nel suo essere sfuggente, all’Opèra e al ballo, in primis; ma soprattutto, alla stazione. 
Sta scappando, Thomas, di nuovo. Prova a scappare, forse perché sa che sarebbe giusto. Eppure si ferma, quando vede Edith. Si ferma, e resta. 



Trama: 10/10 

What if Thomas didn’t die? 
Ci dai la tua personale risposta a questa domanda, una risposta piuttosto convincente. Edith e Alan lo fanno scappare – e hai ragionissima: non ho alcun dubbio che un nobile squattrinato come Thomas Sharpe l’avrebbero impiccato senza pensarci due volte –, ma Edith non dimentica. Scrive Crimson Peak, verga parole su parole, ma tutto ciò non basta a esorcizzare la sua passione. Lo cerca in ogni volto, in ogni ombra. Altro dettaglio molto realistico, quella che ci racconti tu non è la prima volta che affronta una situazione simile. Non la prima che crede d’averlo ritrovato. 
Tutta la vicenda è condita dalle riflessioni di Edith, sulla scrittura oltre che su sé stessa e le sue vicende. Calchi molto su alcuni passaggi in particolare, ripetendoli così che si fissino bene nell’immaginario di chi legge. 
La mia parte preferita è stata senz’altro il finale. Una scena magnifica, tiene col fiato sospeso fino alla fine e la chiusa, con le poche battute che si scambiano – stupende – non avrebbe potuto essere migliore. 



Gradimento personale: 5/5 

Tutto concorre al massimo del punteggio nel gradimento: ottima grammatica, trama solida e ben orchestrata – lo specifico qui: ottima anche l’aderenza al periodo storico, con i riferimenti a Freud, l’Opèra, La Traviata –, personaggi totalmente IC e un’introspezione approfondita e coerente in ogni suo punto. 
Davvero un ottimo lavoro, complimenti! 

Recensore Master
13/01/19, ore 18:15

Ciao! 

Sono qui!
È dall'anno scorso che volevo lasciarti questa recensione. 
Avevo programmato tutto, scrivere (o meglio) finire il mio capitolo e poi dedicarmi alla lettura.
Invece no.
Sono stata una trottola e i giorni sono passati fin troppo velocemente. 
Per puro miracolo sono riuscita a pubblicare il capitolo nel periodo prefissato. 
Quindi scusa ancora per il ritardo. 🙈🙈🙈🙈

Questa tua shot è un what if molto interessante (a tal proposito ti scrivo in privato, per farti sentire in obbligo in nessun modo), cosa sarebbe potuto succedere se Thomas non fosse morto? 
Come spieghi bene sappiamo che quella ferita era mortale, ma le ff servono proprio a questo, riscrivere ed immaginare qualcos'altro. 

Edith per certi aspetti è rimasta quella sognatrice che avevamo conosciuto nei primi minuti del film, perché ha continuato a scrivere ed è riuscita a trasformare la sua passione per la scrittura in un lavoro. 
Eppure nonostante la fama (soldi ne aveva già abbastanza) è un'anima inquieta. 
Non trova pace nel suo infinito peregrinare. 

Mi è piaciuta molto la riflessione che fa Edith riguardo all'uccisione di Lucille. È stata una decisione terribile, ma necessaria, di legittima difesa, però il tormento interiore che prova, perché ha ucciso un altro essere umano, la rende più reale.
Mi sono sempre domandata come mai i personaggi di libri o di film, non riflettessero mai sulle loro azioni e non ne riportassero alcuna conseguenza, ma tu l'hai fatto. 
Quindi grazie

Edith è una donna più matura adesso, ma allo stesso tempo è una bambina con un grande rimpianto. 
Aver perso il suo Thomas.

Se l'avessero catturato, l'avrebbero sicuramente ucciso, anche perché un nobile spiantato e decaduto non avrebbe potuto acquistare la sua "innocenza", perché giustamente era colpevole anche lui.
Ma il cuore innamorato di Edith (che ben conosce la verità) vorrebbe rivederlo, vorrebbe stringerlo ancora una volta.
Il desiderio è così forte che lo cerca incessantemente fra la folla, in ogni stanza, in ogni città. 
Forse è per questo motivo che lei non vuole fermarsi in modo stabile da qualche parte, perché se lei continua a muoversi, prima o poi lo incontrerà di nuovo. 

Parigi
Poteva essere altrove? 
Una città misteriosa e romantica, dove tutto può accadere. 
Ed effettivamente accade.

Mi è piaciuto il parallelismo con il Fantasma dell'Opera e Thomas, un uomo dal passato oscuro e dannato, costretto a nascondere il proprio volto sotto una maschera, perché quel marchio è il simbolo della colpa.

Edith lo riconosce, nonostante tutto e non riesce a mantenere la promessa.
Lo cerca affannosamente e riesce a trovarlo, prima che sia troppo tardi e lui fugga ancora.

Si ritrovano e potranno vivere la loro vita insieme, forse senza più fantasmi e chissà, magari saranno felici.


Cara Shilyss perdona il papiro... Ma non ho ancora finito, manca poco dai. 😂😂😂😂

Mi domando se il loro incontro sia stato un caso o se Thomas sia sempre stato a poca distanza da Edith in tutto questo tempo. 🤔🤔🤔🤔

Mi sono piaciuti i dettagli su Freud e sulla Metrò, arricchiscono la lettura e danno spessore al tutto. 
Continua così. 😊😊😊😊


Ora ho finito e ti saluto. 

Un bacione. 😘😘😘😘
Ragdoll_Cat 

Recensore Veterano
09/01/19, ore 11:52

Ciao shilyss :)
Sono stata indecisa, ma alla fine ho voluto optare per questa storia perché ho visto il film e mi è piaciuto tantissimo, malgrado non sia un'amante dei film dell'orrore, anzi. Questa what if ha un finale decisamente più bello di quello del film.
Fino alla fine ho temuto che Edith fosse pazza, che a causa della disperazione per avere perso l'amato e della terrificante esperienza passata ad Allerdale Hall, vedesse Thomas nei volti dei passanti, lo immaginasse vagare per le strade di Parigi, Napoli, Singapore... Ma invece non è stato così. Lui è veramente sopravvissuto in questa what if e tu hai saputo davvero mantenere il mistero fino all'ultima riga, hai descritto così bene l'ossessione (malata?) della povera Edith che davvero io sono rimasta col fiato sospeso fino alla fine. Ho perfino creduto che nell'ultima parte lei vedesse sul serio Thomas il fantasma per poi gettarsi con lui sotto al treno, o comunque qualcosa simile. E invece no, lui è davvero sopravvissuto e ogni tanto un finale alternativo che addolcisce l'amarezza dei fandom ci vuole, io ne sono una grande sostenitrice :)
Bella e suggestiva l'ambientazione all'Opèra di Parigi -città magica, non si può negarlo- e mi hanno anche colpito le parti in cui Edith si paragona a Lucille, sentendosi simile a lei, per certi versi. Certo l'amore per Thomas le accomunava, ma sappiamo alla fine chi è colei che alla fine Thomas ama...
Niente, questa storia mi è davvero piaciuta. E poi il fatto di essere scritta col tuo stile impeccabile e ormai inconfondibile la rende ancora più bella e meritevole! Complimenti :)

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