Valutazione del contest "Sincero (non mi odi più)" - Seconda classificata
Grammatica e stile: 9.6/10 [grammatica: 4.9/5 + stile: 4.7/5]
medioevo – Medioevo -0.1
La grammatica, a parte questa inezia che credo essere una svista (ma comunque per correttezza devo segnalare come errore), è impeccabile, cosa degna di nota per una storia così lunga. Per quanto riguarda lo stile, funziona molto e anche qui – come in altri tuoi scritti – dimostri un’abilità immensa sia nell’uso del lessico che nell’organizzazione delle parti. Riesci a creare visivamente l’immagine che descrivi e, per di più, scegliendo un periodare talvolta più breve e il taglio narrativo di dare voce ai pensieri di Petunia nel testo, c’è dinamicità, scorrevolezza – e un’ironia che traspare chiaramente. Sei riuscita a mantenere un equilibrio preciso tra un registro alto – per le parti più narrative e le parti in cui parlava la “Petunia apparente e contenuta” – e un registro colloquiale, adatto invece per i dialoghi e la “Petunia reale”. Dello stile ho apprezzato più di tutto proprio questo: come si è adattato alle diverse fasi del racconto, alle diverse sensazioni che volevi comunicare e ai diversi aspetti del personaggio (di cui parlerò più avanti). Purtroppo ho dovuto toglierti qualche punticino per l’abbondanza degli avverbi in –mente. Di solito non mi disturbano, anzi li trovo anche azzeccati, ma in questo caso ne ho riscontrati un po’ troppi, in tutta la storia. Ti segnalo un periodo pescato nel mezzo: Era infagottata in una felpa fuori misura, sicuramente prestata dal bamboccio gongolante, che nonostante fosse in maniche corte, sembrava non sentire minimamente freddo. Non è inusuale che ci siano periodi con due avverbi in –mente. Tuttavia, la lunghezza e la corposità della storia riescono a disperdere in parte l’effetto di appesantimento.
IC: 15/15 Devo dire che in questo caso, il lavoro sarebbe dovuto essere al contrario: Petunia mi piace tantissimo mentre non tollero molto Lily. La tua storia, però, credo farebbe provare simpatia per Petunia non solo a me, ma anche a qualsiasi lettore. Attraverso questo episodio della cena dei sogni andata in fumo, illustri precisamente le ragioni di Petunia e analizzi con precisione tutte le sue emozioni. Vediamo la rivalità con Lily, il sentimento costante di inferiorità (che passa anche attraverso l’atteggiamento della stessa Lily e del modo diverso in cui i genitori si rapportano alle due figlie), il bisogno di provare emozioni forti e la consapevolezza di non poterle provare mai (da cui l’invidia per la storia d’amore di Lily e il confronto tra i modi di fare di James e Lily) ma anche la nostalgia perduta di quel legame puro che aveva originariamente con la sorella. Sono tutti punti chiave su cui puntare per “stare dalla parte di Petunia”, quindi il rischio sarebbe potuto essere quello di presentare qualcosa di banale. Invece, la particolarità di questa storia è stato non solo raccontare queste cose ma mostrarle, farci calare nella mente di Petunia passo dopo passo, pur mantenendo inalterato l’asprezza di certe sue riflessioni che sono non condivisibili dal lettore. Eppure, nonostante certe esagerazioni del modo di pensare che le è proprio, il lettore non può fare a meno di capirla e di provare tenerezza per lei. In particolare, sei stata bravissima a esprimere il punto di vista sprezzante di petunia (verso Lily, James, la magia e il modo passionale di esprimere l’amore) facendo cogliere tuttavia benissimo la reale tristezza di Petunia.
Tutti i pensieri sono poi molto IC secondo me: il desiderio di primeggiare su Lily in qualcosa, il senso di abbandono, la mancata comprensione della situazione reale di pericolo della guerra nel mondo magico, l’attenzione per le buone maniere e il giusto modo di comportarsi. Nell’ultima parte della storia scrivi una frase che racchiude tutto ciò che Petunia è e che fa il punto con tutto quello che hai mostrato: Petunia si era trincerata dietro un muro di vergogna e invidia, ma Lily non aveva mai esitato: si era gettata in quel mondo dorato senza nemmeno guardarsi indietro, ed in quel momento, anche se era solo una ragazzina, Petunia aveva capito di averla persa. I sentimenti di Petunia sono proprio questi tre: il binomio vergogna-invidia e per finire quella sensazione di essere sola e abbandonata. Davvero perfetta e davvero ben indagata. In questa storia Petunia è stata davvero “sincera”: punteggio più che pieno!
Trama e altri personaggi: 9/10 Partiamo dai personaggi che presenti nella storia: sono vivi, si muovono, parlano e interagiscono in modo perfetto. Leggendo, è impossibile non immaginarli perfettamente e tutte le immagini che crei sono perfettamente in linea con i personaggi. Il modo di comportarsi di Lily e James, i loro dialoghi e anche le scelte che ci fai intuire li rendono davvero loro (James che propone a Lily di sposarlo durante una battaglia? E che continua a chiamarla Evans fino al giorno del matrimonio? Sì, decisamente da lui!). Allo stesso modo anche Vernon, che compare davvero pochissimo, si comporta nel modo che ci si aspetterebbe da lui: resta zitto, borbotta tra sé e sé al massimo ed è certamente freddo come fidanzato. I genitori, i coniugi Evans, sono descritti a sufficienza per essere anche loro ben distinguibili e quella preferenza per Lily spicca in modo sottile ma ben precisa – come nella reazione diversa ai due matrimoni e al trattamento diverso che riservano a Vernon e a James.
Per quanto riguarda la trama, ho trovato molto interessante l’idea di base di focalizzarti su questo momento specifico della vita delle due sorelle e utilizzarlo per ripercorrere all’indietro il loro legame.
La cosa che non mi ha convinta del tutto è però l’organizzazione delle parti: la storia risulta coerente e completa, non ci sono buchi di sorta, ma la sua strutturazione non è proprio precisa. Non mi riferisco alla mancata cronologia degli eventi (esito della cena – rappresentazione precedente della cena – confronto successivo con Lily), ma più che altro al fatto che le diverse sequenze non sono marcate in modo delineato, anzi c’è talvolta una fusione tra le diverse parti che rende il quadro complessivo un po’ meno “razionale” di quanto sarebbe potuto essere con una diversa impostazione. Il senso e la compiutezza si colgono bene, ma c’è un frequente tornare indietro oppure andare avanti che fa sfuggire talvolta il punto focale. Il testo è articolato in sequenze ma la divisione non rispecchia in verità una demarcazione, in quanto all’interno di ogni paragrafo differente vengono ad articolarsi più piani narrativi/cronologici/introspettivi. La trama funziona, i personaggi sono perfetti, è solo l’impostazione che non mi ha convinta del tutto, forse perché non ne ho colto dietro una motivazione specifica.
Titolo: 2.5/3 Inizio con il dire che suona molto bene e cattura sicuramente, il fatto poi che si tratta di un riferimento letterario non può che essere un punto in più. Ho poi notato che a livello lessicale, il termine leggero (declinato in leggerezza o leggermente) fa capolino ogni tanto nella storia quasi per fare un rimando. L’ho trovato dunque bello e convincente, non però del tutto azzeccato: leggere “gli anni della leggerezza” mi fa pensare alla gioventù, e questo è sicuramente ciò che vediamo dei protagonisti, ma mi è parso qualcosa di troppo generico rispetto a quello che la storia mostra. La storia è infatti tutto fuorché generale, coglie invece dettagli e si concentra su situazioni particolari e sentimenti più specifici. “Leggerezza” non è poi quello che mi viene da associare a Petunia – e neanche alla Petunia della tua storia. Il titolo è insomma bello e accattivante, ma secondo me non è perfettamente in linea con il contenuto e il tono della storia.
Gradimento personale: 5/5 Ho adorato questa storia, amavo già Petunia prima ma adesso la amo un pochino di più grazie a te! Hai reso perfettamente il suo punto di vista e in definitiva tutti i personaggi sono stati davvero vivi. In più, sono stata contenta di poter leggere su alcuni momenti che precedono i matrimoni delle due sorelle: hai presentato degli headcanon che ora sono diventati anche un po’ i miei. Ottimo lavoro, davvero!
Totale: 41.1/43 |