2° Classificata, Ryo13, La regina nera
Uso del pacchetto e degli eventuali bonus: 10/10
La trama di questa storia è, in una parola, affascinante. La giovane e disagiata Kaylee finisce nelle mani della mafia russa. Non è bella ed è giovanissima, ma riesce ad avere abbastanza sangue freddo da spacciarsi per un interessante giocattolo e a stringere un patto con Rafail, il capo. Ne diventa l’amante, la governante, la factotum e, per diversi anni, l’impianto regge: è la passione improvvisa per l’irruento cugino del capo e la presenza di un bambino (anzi, due) a determinare un tradimento che Kaylee paga perdendo qualcosa di più prezioso della sua vita: l’anima e la speranza. Il pacchetto costituisce la trama alla perfezione. L’iniziale beneficio di Kaylee è la possibilità di essere rispettata, di vivere nell’agiatezza economica e di poter studiare. Tutto si infrange di fronte all’affetto e al senso di colpa nei confronti di Gabe e non solo. La disparità di posizioni tra i due contraenti era più che netta e l’anello che richiama il simbolo e il ruolo di Lee è ben presente nella scena madre e viene richiamato anche alla fine. Fine in cui viene spiegato sia il tentativo di ribellione (il cambio d’identità) sia la scena notturna con il ritorno del russo. Piccola menzione alla trama: hai creato un triangolo interessantissimo tra i tre protagonisti e questa cosa mi ha fatta impazzire. Bravissima! **
Grammatica e stile: 9,2/10 [4.2 grammatica/ 5 stile]
Il tuo stile è bellissimo: pulito, corretto, scorrevole e piacevole da leggere, quindi ti do senza esitazione alcuna il massimo del punteggio in questo campo. Sei stata una bellissima scoperta, dato che non avevo mai letto qualcosa di tuo. Nonostante la storia sia lunga e corposa, l’ho letta in una sola notte perché non riuscivo proprio a staccare gli occhi dalla pagina. Con un testo così lungo, era inevitabile non commettere qualche piccolo inciampo. Si tratta di pochissime cose che, difatti, hanno influito pochissimo sul punteggio.
Tenersi/ tenersi [ripetizione]
una ineluttabile fuga
Non era certo la prima volta che lui le affidava piccole faccende: a dirla tutta, negli ultimi mesi non aveva fatto altro che mandarla in bettole, vicoli isolati a raccogliere della grana, o in locali poco raccomandabili per delle consegne. [scorrerebbe meglio con un “e” vicoli isolati]
Ma quello era un quartiere ricco e non immaginava cosa avrebbe dovuto fare nè con chi avrebbe
avuto a che fare. [accento né,]
Tutto il nervosismo che aveva avvertito fino a quel momento si colpo di acuì [di colpo si acuì .]
«A me da dato solo una busta. Eccola.» [ha dato ]
Più che per un reale interesse, continuò a dargli corda per prendere tempo. «Cos’è una šljàhi? Un’amante? » «Quasi...», mormorò, compiaciuto del suo interesse. « [ripetizione]
Senza ancora voltarsi, domandò: «siete venuti a prendermi?». [Nei dialoghi va il maiuscolo]
- trovarsi soli non era raccomandabile, soprattutto perché Rafail era fuori per un affare in Argentina - / - magari due - / - forse complici i macabri pensieri - [il trattino che separa gli incisi deve essere lungo, come qui – andò in Argentina – e non corto].
Ah, tu non capisci?! Non capisci?! Ma certo che non capisci… stupido!». [L’uso di case editrici come Adelphi ammettono il punto fermo dopo quello esclamativo, ma in genere usano andare a capo. Trovo che graficamente sarebbe stato più bello, ma non scalerò punteggio da questo].
troppo vicina al nocciolo di tutto quanto fondava la tua costante disperazione [sua].
Non riuscivano a capire quanti uomini ci fossero, né come fossero disposti. [ripetizione fossero/fossero].
Si era nascosta meglio, - cambiando persino il proprio nome -, in un paese sperduto, un
territorio miseramente desolato, dove nessuno la conosceva
«Sì, avevi proprio questa espressione…. [i puntini sono sempre 3]
IC/Caratterizzazione personaggio: 9,9/10
Kaylee:
La caratterizzazione di Kaylee mi è piaciuta davvero moltissimo: non sono propriamente riuscita a vincere lo scudo della diffidenza (e per questo manca uno 0,10) perché non riesco totalmente a credere che una sedicenne riesca a tenere testa così facilmente a due squali come Rafail e Sergej. Non fraintendermi, la adoro e sei stata bravissima, ma credo che dandole un 18-20 anni sarebbe parsa un filo più credibile. È vero, vive praticamente per strada, ma anche la sua eloquenza mi è parsa un po’ troppo adulta rispetto l’età dichiarata. Ho apprezzato, invece, che la sua bellezza fosse discreta e legata a un atteggiamento razionale; è molto interessante vedere come hai decostruito la vulgata che vuole la donna emotiva per creare un personaggio sfaccettato: Kaylee è, fondamentalmente e giustamente, egoista. Pensa al proprio bene e basta eppure di fronte a Gabe si commuove. Le due cose non vanno assolutamente in contrasto l’una con l’altra (o meglio: TU non ce le fai andare), ma, anzi, arricchiscono il personaggio. Ho anche apprezzato che il sesso consumato con Sergej sia stato vissuto in maniera adulta e molto pratica (e mi è piaciuto come hai descritto la scena, ma TANTO).
Rafail:
È come dovrebbe essere. Kaylee per lui è un giocattolo che, però, per un certo qual tempo diventa il preferito dell’uomo (sarei curiosa di sapere più nel dettaglio come). La mossa vincente è fargli fare quello che fa a Gabe. Mi hai spezzato il cuore, ma oh, qui stiamo a scrivere trame, mica a pettinare le bambole! Rafail doveva farlo fuori perché era realistico lo facesse e non assecondare la supplica di Kaylee perché sarebbe stato un pericoloso precedente.
Sergej:
Eccolo, l’elemento passionale della trama. Suppongo che, nel finale, sia stato fatto a pezzi o roba simile (mi piacerebbe saperlo ^^). Il suo comportamento è di una linearità disarmante. Vuole Kaylee perché non ce l’ha, per maschia competizione, perché è sbagliato averla. La detesta perché la vuole, la ha e non vuole dividerla. È il primo e, idealmente, l’ultimo a essere vittima del suo fascino e la sua caratterizzazione è ineccepibile e non fa davvero una piega. Bravissima!
Livello di introspezione: 10/10
Ti ho dato il massimo del punteggio perché hai scandagliato approfonditamente l’animo di tutti i personaggi presenti, ad eccezione di Rafail. Questo, però, non era utile ai fini della trama, anzi: avrebbe tolto mistero a questa figura di villain astuto che non fa la figura del cretino come spesso accade, ma è infame fino all’ultimissima riga. Kaylee in particolare è ottimamente spiegata e descritta. In lei prevalgono prepotenti la sua natura egoista e il suo istinto di conservazione. A voler proprio trovare un aspetto su cui ancora mi interrogo è capire cosa l’abbia spinta a cedere a Sergej nonostante sia follia: amore? Desiderio? Senso del proibito? Rispetto alla parte del patto o alla scena dell’albergo, dove erano chiari tutti i pensieri di Kaylee, qui c’è un velo che avrei voluto tu sollevassi di più. Il punteggio è comunque massimo perché, a volte, more is less. Mi piace pensare che Kaylee abbia ceduto violando il patto semplicemente perché voleva farlo. E, spesso, tanto basta.
Gradimento personale: 5/5
Massimo punteggio perché, banalmente, mi hai incantata.
Nella storia c’è davvero tutto e l’ho seguita dall’inizio alla fine con grandissimo piacere. Ho apprezzato anche il coraggio di far finire così male la storia. In qualsiasi altro modo sarebbe stata meno adulta. Certo, è comunque un finale aperto. Non è impossibile che, prima o poi, il figlio di Kaylee e Sergey si rivolti contro la mano che l’ha nutrito e addestrato (e sarebbe uno splendido spunto per un’altra, bellissima, storia). È ottima anche la divisione in capitoli che divide in sequenze le varie parti narrative e hai usato un linguaggio adatto al contesto, inframezzando termini in russo e in spagnolo che hanno la funzione di estraniare il lettore e Kaylee stessa. L’evoluzione del personaggio è molto coerente e offre una visione femminile di donna che, pur subendo una schiavitù, cerca di trarne più vantaggi possibili. Ottimo lavoro, insomma ♥
Per un totale di su 44,1/45 punti.
VINCITRICE DEL PREMIO SPECIALE “MIGLIOR DIALOGO” per la scena iniziale tra Kaylee e Rafail |