Recensioni per
Non era amore, ma almeno era Amyl
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 100 recensioni.
Positive : 100
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 [Prossimo]
Recensore Master
27/07/22, ore 20:15

Cara Npc!
Ho finito di lavorare mezz’ora fa e mi sono subito buttata (finalmente, è il caso di dirlo) su una lettura piacevole e immersiva come questa. È davvero un bel capitolo, anche se mi dispiace un po’ averlo letto: davvero sono arrivata all’ultimo aggiornamento? Sigh! Ma bando alle ciance: Tazandil ha un ruolo molto circoscritto in questo capitolo ed è ancora alle prese con la sua battaglia, ma il resto è tutto per le donne. Hinistel, Krystel, Jaylha e, naturalmente, la bambina non ancora nata, ma decisa a essere protagonista, in qualche modo, del sogno in cui la veggente è rimasta intrappolata e si è fatta intrappolare in nome di una conoscenza necessaria. Naturale che Krystel sia in una posizione di difesa, ma anche di comprensione. Da un lato c’è la strega che, razionalmente, capisce i tentativi magici dell’altra ed esce allo scoperto, guarda in faccia l’avversaria, se vogliamo chiamarla così.

Dall’altro c’è una donna che vive in una terra ai margini con gli umani e che ha la sua indipendenza ed è consapevole della propria alterità, ma anche dei pregiudizi che gli altri Elfi nutrono verso di lei, così atipica rispetto a loro e rispetto ai drow. Non desidera essere giudicata, percepisce il sospetto dell’altra e giustamente anticipa delle domande. Mi piace molto e rifletterò anche in futuro su un comportamento di Krystel molto interessante e maturo. Pur ribadendo che Jaylha è sua figlia, non la percepisce come una sua diramazione, come fanno spesso molte madri. È consapevole della sua duplice natura e capisce anche le ragioni di Hinistel, sebbene le interpreti con acutezza, individuandone anche gli aspetti più spiacevoli (non è una curiosità fine a sé stessa, quella della veggente; effettivamente vuole controllarla).

È interessante anche come il sogno, influenzato dai sospetti reciproci delle due donne, sfoci in un incubo che consente a Hinistel di parlare più apertamente alla strega e di stabilire un piccolo punto di incontro, cosa non facile per due donne così diverse. Stilisticamente, ho adorato il modo in cui hai costruito il sogno, partendo dalla logica delle frasi e degli eventi al mutamento dello spazio in base al punto del sogno in cui si è, con oggetti che naturalmente mentre sogniamo piazziamo all’improvviso in un determinato punto, ma anche per quello che hai scritto riguardo agli spazi che per i bambini sono deformati anche nella realtà – l’ho trovata una cosa meravigliosamente vera. Scrivere dei sogni così non era facile ed è stata una lettura immersiva e bellissima, che spero di proseguire presto (al massimo, però, mi consolerò con le altre storie da te scritte, dato che mi manca ancora questo mondo e quell’altro!)
Un abbraccio e tanti, tanti complimenti,
Shilyss

Recensore Master
01/06/22, ore 15:44

Cara Npc!!
I tuoi capitoli sono un gelato con 31 gradi al sole, una coppa di fragole con panna in piena estate. I piani malvagi e le faide hanno, di scomodo, che in genere si rivoltano come un boomerang verso chi è così astuto da idearle, quindi sono decisamente d’accordo con gli amici di Saeron: insegnare a suonare alla forse non così portata Jaylah potrebbe rivelarsi un pietoso autogol, ma c’è da dire che Saeron si meriterebbe un simile finale. Jaylah, del resto, è una bambina attualmente tenera e inoffensiva, ma non sarà sempre così ed è bello vederla interagire nella patria di suo padre non sempre in maniera positiva, come nel riferimento alla scelta di cambiare mantello perché il proprio suscita prese in giro – e questo è uno dei modi, ahinoi, in cui tutti ci siamo sentiti almeno una volta nella vita, da bambini. E uno dei primi esempi di come essere differenti spesso dia problemi e non conceda di entrare in un gruppo.
La visita di Hinistel a Freya mi è piaciuta moltissimo: la veggente ha avuto modo di esprimere alcuni leciti dubbi e perplessità, ma anche di tranquillizzarsi con le riflessioni di Freya, ragionevoli e puntuali.

Del resto, effettivamente una persona amata da Johel e da Daren, che sono degni di fede presso gli Elfi, non può essere troppo differente da loro, non può non condividerne i valori più importanti. Certo, resta sempre un’outsider (è strega, è drow, vive praticamente presso gli umani, se ben ricordo), ma non è una minaccia, questo no. L’altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è stata la confessione di Freya circa il suo importante legame con Ariel: non si tratta di un semplice innamoramento, ma di un’elezione più profonda, con un nome ben specifico. È chiaro che vivere e non essere riamati dalla propria anima gemella è uno struggimento inenarrabile, ma qui l’interessante è che Ariel e Freya sono una coppia innamorata e felicemente sposata. Nonostante ciò, il legame che le unisce, il thiramin, non le lascia vivere felici e contente.

Una non riesce a esprimere al meglio sé stessa in compagnia dell’altra e l’altra, viceversa, non riesce a esprimere le proprie potenzialità da sola e soffre di nostalgia anche alla minima separazione. Questa idiosincrasia rende dinamica e problematica la coppia, crea una crisi potenziale ed è anche uno spunto interessante per capire meglio noi stessi e certe problematiche sempre attuali – amore e carriera non sempre coincidono o vanno di pari passo. Prima di iniziare a sproloquiare e a fare qualche volo pindarico dei miei, ti faccio i miei complimenti per questa storia così bella e piacevole da leggere <3, i cui personaggi ormai sono vecchi amici che è sempre bello ritrovare. Un abbraccio e a presto!
Shilyss

Recensore Master
15/05/22, ore 19:56

Cara Npc!
La cosa più bella delle tue storie è quanto trasudano dei grandi concetti dell’esistenza umana (ed elfica, naturalmente). I mondi fantastici in cui si muovono Daren e Joehl ci consentono di gettare uno sguardo crudo e privo di costruzioni mentali su quelle che sono problematiche anche del nostro, di mondo. Joehl è il protagonista del capitolo anche quando è Tazandil a essere presente: il suo ritorno dopo anni passato lontano lo pone di fronte a ruoli di mediazione in cui spicca (come riconosce Tazandil che discute con Elbereth e rimpiange la presenza e la calma del figlio) e anche a situazioni in cui si trova invischiato suo malgrado, come le trame politiche su chi succederà alla morte del vecchio re. Tra suggestive e comprensibili paure, come quella di non riporre troppe speranze in un bambino non ancora nato perché si teme porti sfortuna, ci troviamo davanti a un’analisi estremamente vera e cinica e cruda. Gli elfi non sono disposti ad accettare Jaylah come loro futura regina per via del suo essere mezza drow. Elendyl nello spiegare a Joehl la mentalità discutibile, ma presente, con cui occorre fare i conti necessariamente, prova a essere più realista possibile. Non lo fa per amicizia, naturalmente, ma perché la discendenza di Johel lo tocca da vicino – rischia di trovarsi in una posizione altrettanto scomoda, ovvero di dover lasciare il proprio compagno per avere un figlio da piazzare sul trono. Sebbene Elendyl sostenga che gli elfi non farebbero mai del male a una bambina, è chiaro che il clima di ostilità potrebbe danneggiarla e questo spiega perché mai il ranger sia così infastidito dall’idea che sua madre, pure se in buona fede, stia cercando di insegnare alla figlia qualcosa in più della loro cultura. Il discorso di Elendyl oltre che realista mostra una società elfica complessa, articolata, in cui agiscono forze e vizi e pressioni che è impossibile ignorare e che rendono questo popolo realistico.

Accanto all’alta considerazione di sé e alla strenua difesa della propria cultura ci sono correnti isolazioniste che non vedono di buon occhio proprio quella particolare curiosità e disponibilità ad accettare l’altro che hanno reso Joehl così particolare e che gli hanno consentito di avere Jaylah, diventare amico di Daren. Daren che intuisce, naturalmente, che ci sono sofistiche questioni elfiche che preoccupano l’amico, ma che non ne capirebbe la sottigliezza perché, esattamene come dici tu, è un guerriero e anche un guerriero solitario. L’accettazione del diverso, la ragione politica che pregiudica anche un qualcosa di apparentemente innocente come l’imparare una nuova lingua, il pericolo che può rappresentare una semplice bambina sono tutti elementi che contribuiscono a rendere questa storia ricca in tutti i sensi. I miei complimenti, cara Npc!
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
20/04/22, ore 19:18

Cara Npc!!

Parto al volo con Jaylah perché l’adoro, è una bimba davvero simpatica e speciale e mi piace molto come la descrivi, perché riesce a conquistare anche chi, come me, nei romanzi s’annoia sempre un po’ quando i protagonisti sono piccoli. Sarà che questa bambina è intuitiva e intelligente ma pronuncia male le parole (parole che non appartengono alla sua lingua madre, però), sarà che è spontanea e ha una logica ferrea, ma mi piace moltissimo e gongolo all’idea di cosa diranno i suoi nonni e suo padre quando scopriranno che sapeva già della ferita di Tazandil. Mi sfrego le mani, perché loro non hanno la minima idea di quanto lei abbia, effettivamente, del potenziale e l’idea che dei bambini abbiano capacità che sconvolgono gli adulti trovo sempre che sia un elemento della trama incredibilmente interessante.

Nonostante questo gongolamento, però, l’introspezione sull’elfo pusillanime Saeron e la discussione con Beleagor mi sono piaciute immensamente. Saeron è un interrogativo ambulante e si trova di fronte a un amico (da cui è attratto e che detesta per i motivi che hai spiegato perfettamente) che si è stufato di rimanere a guardare l’algido bardo che si scherma con la sua superficialità, che rifiuta di lanciarsi e di vivere e che sembra decisamente tanto asociale, tanto da scusarsi, alla fine, con Amyl in maniera davvero sui generis. Tuttavia questo discorso tra Saeron e Beleagor porta anche all’ammissione, da parte di quest’ultimo, che c’è un’attrazione verso il bardo. Ecco, io fossi in Saeron ora rifletterei: quello che mi piace dice che è attratto da me, ma che sono un infame e dovrei comportarmi meglio. E non sono un infame per qualche ombra o meschinità o invidia, ma perché sfoggio questo atteggiamento che è diventato un modo di essere, confondendosi.

L’esortazione a provare a comportarsi (e quindi, di riflesso, a diventare) una persona migliore verrà raccolta? Il finale del capitolo sembra suggerire di sì e ho apprezzato che Beleagor non si sentisse ristorato dall’idea di aver chiesto scusa ad Amyll. Come ha detto l’amico, non ha empatia, non capisce perché Amyll avrebbe dovuto soffrire delle sue parole e si scusa per forma, ma a forza di praticarla, questa forma, può darsi che…
Un abbraccio forte forte,
Shilyss

Recensore Master
07/04/22, ore 19:29

Cara Npc!
Finalmente ho una mezz’ora tutta per me per recensirti/leggerti (non in quest’ordine, chiaramente) e per lasciarmi trasportare da una storia che è sempre ricca di tantissimi spunti. Troviamo Amyl verso la fine del capitolo mostrandoci uno scorcio delle preoccupazioni di una madre di fronte alla voglia di vivere e di scoprire di un figlio ancora giovane. Lo scopo del loro scontro dialettico è quello di far capire al giovane aspirante druido a ritagliarsi qualche settimana di pace fino al ritorno dei ranger e risulta come un compromesso che la locandiera, intelligentemente, estorce al figlio. È chiaro che essendo sua madre voglia proteggerlo il più possibile, però una netta opposizione avrebbe probabilmente fatto scaturire una reazione avversa nel ragazzo, che si sarebbe arroccato sulle sue posizioni.

Così, invece, Amyll ha ottenuto ciò che voleva senza imporsi, ma convincendo il figlio, che in questo modo è pronto a godersi una breve vacanza. In questo atteggiamento si nota l’intelligenza di Amyll, che non a caso sta riuscendo a gestire una relazione con un drow particolare come Daren – anche lui di spiccata intelligenza per quella sua capacità di analizzare sé stesso e il proprio mondo in maniera anche chirurgia.
Mi è piaciuto immensamente vedere Daren con Jaylah, quasi abbracciarla e anche parlare col precettore/ex prete, sia perché ha la risposta sempre pronta, sia perché non si fa mettere i piedi in testa che per quella tagliente dose di realismo, se possiamo chiamarla così, che gli fa dire che da Jaylah non si aspetta niente di particolare. A sentirlo così sembrerebbe quasi crudele, ma in realtà la mancanza di pressioni e aspettative concede una vita sicuramente più felice rispetto a un’esistenza in cui ci si deve costantemente confrontare con degli esempi difficilmente emulabili. E Jaylah è comunque nipote di Tazandil e figlia di una grande strega, quindi che abbia dei genitori che le lascino semplicemente i suoi spazi è bello.

È bello anche che non vi sia una pressione, nella società elfica di cui ho apprezzato l’aspetto filologico e storia della lingua, riguardo l’apprendimento dei bambini. Di Jaylah sappiamo che l’elfico non è la sua prima lingua e ha difficoltà nell’apprenderla perché non è stata cresciuta fin dall’inizio come bilingue, però conosciamo anche i suoi poteri (che la sua famiglia ancora ignora) e col maestro sfoggia quella curiosità e quella reattività che, oltre a strappare qualche sorriso e a rendere la bimba un personaggio ben costruito, sono sintomi inequivocabili della sua intelligenza.

Potrei scrivere un trattato su quanto sia bello leggere una storia dove alcune eventuali problematiche come i ritardi cognitivi vengono accettati da una società che non stigmatizza in alcun modo il diverso, ma che, anzi, accoglie e parla con serenità di quelle che sono caratteristiche e non maledizioni, ma spenderò una parola in più su l’aria sempre scanzonata che circonda questa storia, come Daren che non riesce a capi’, poraccio, come si raggiunge l’albero del vecchio o che va dicendo in giro di essere alle dipendenze di Joehl e teme di scavare latrine. Sono quelle cose che mi fanno passare la stanchezza dopo una giornata assurda (e il dentista). Un abbraccio fortissimo e perdonami per il ritardo e per il papirone,
Shilyss ^^

Recensore Master
13/03/22, ore 17:15

Cara Npc!

Finalmente riesco a passare da te – ma possibile che domani è di nuovo lunedì?? Mah. Hinistel mi piace molto come personaggio, soprattutto mi piace il suo rapporto con Tazandil e queste realistiche incertezze su cosa scrivere nella lettera. La veggente è divisa tra la necessità di far tornare il marito in tempo per il parto al bisogno di farlo stare tranquillo e non mettergli pressione. Oscilla tra l’essere la moglie del capo e una semplice moglie, insomma, capace anche di mitigare quelle che sono le impressioni dei suoi familiari verso un padre/nonno esigente come Tazandil. Non è un compito facile, l’essere genitori, e qui ne abbiamo una dimostrazione, dato che Johel ha risentito per tutta la vita della necessità di assecondare ed essere all’altezza di un genitore severo. Anche Jaylah sembra essere sulla stessa strada, ma Hinistel è sicuramente già pronta all’evenienza e riesce a spiegare alla bambina che l’amore del nonno è a prescindere dai suoi risultati – e non è un concetto facile da spiegare, sono dinamiche familiari sempre molto complicate e contorte.

Di Jaylah ho adorato il sogno, perché era difficile da scrivere e ho trovato che tutto sia perfettamente realistico, nel senso: hai descritto una bambina di quattro anni che per un momento vive una sorta di esperienza extracorporale, per cui oltre a parlare con delle divinità riesce a vedere suo nonno e a essere lui, provando emozioni, accedendo ai ricordi, sentendo dolore. Essendo una bambina piccola che crede di sognare, ella non si spaventa per tutto ciò – anche perché Tazandil è una figura a cui vuole bene, ma di fronte a una serie di emozioni che non ha mai provato la vediamo assorbire senza capire appieno e tutto ciò è assolutamente credibile, perché il narratore esterno sa quali sono le emozioni e le sensazioni che Jaylah prova inconsapevolmente in questo delicato momento. Ciò rende la bambina erede di sua nonna e sottolinea la necessità che si avvicina alla cultura elfica di suo padre per meglio possedere un potere di chiaroveggenza forse destinato a manifestarsi.
Daren e Amyll sono sempre adorabili, col loro fare un passo avanti e due indietro. La scorsa volta li abbiamo visti parlare chiaramente, ma già ecco che Amyll non domanda – e Daren non dice – se anche lei sia tra i cari affetti del drow. Nella delicatezza che entrambi dimostrano nel voler non parlare io vedo il legame che li avvince e, come sempre, li adoro. Augurandoti di trascorrere una serena domenica, ti mando un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
06/03/22, ore 17:52

Ma cara Npc!
Da dove comincio?? Sai quanto ami Daren e le sue introspezioni e questo capitolo mi ha ricordato i funamboli. Camminano in sicurezza su un filo e sembra quasi facile, a vederli, eppure facile non è per niente. Daren è un drow intelligente che ha saputo e voluto fare un continuo lavoro su sé stesso, che parte dalla non facile indagine di sé e della cultura da cui proviene, nonché da quelle circostanti. L’affezione che prova per Amyll è qualcosa che lo turba perché è potenzialmente incontrollabile, ma anziché starsene zitto, consapevole di quanto sia diverso dagli elfi di superficie, con grande difficoltà e grande chiarezza cerca di spiegarsi, di far capire a questa locandiera che si è insinuata nella sua vita cosa gli passi per la testa e perché. Nel farlo, deve ricorrere anche a certe rievocazioni della sua adolescenza e dei suoi rapporti con le drow che mostrano, una volta di più, come conoscere il mondo significhi conoscere sé stessi.

E non è un passaggio facile, accettare di desiderare chi ci potrebbe fare del male e fare loro del male per espletare questa brama, ritengo non sia facile nemmeno spiegarlo a qualcuno che non ha vissuto tra i drow. Eppure Daren ci prova e ci riesce ed Amyll lo comprende e gli spiega il suo punto di vista, come sia difficile accettare ciò che le dice e come amare sia sempre qualcosa di rischioso e di impervio. Ed è con un certo piacere che ho letto un capitolo così ricco dal punto di vista umano e così adulto nella spiegazione di come sia incerto e inafferrabile l’amore – insomma, delle pagine ricche, adulte, belle, che quasi non meriterebbero di stare qui.

Eravamo rimaste con Jaylah e sua nonna intente a dover provare una certa tale tecnica per sognare insieme (dio, quanto ho banalizzato!). Devo dire che l’approccio degli elfi ai sogni mi intriga moltissimo. Proprio la forte presenza dell’es nel sogno, per dirla con termini freudiani, spaventa gli Elfi che si turberebbero per via di quell’indeterminatezza e inconoscibilità propria del sogno. Secondo me la moglie di Tazandil ha effettivamente visto sua figlia nella culla, mentre il fatto che non abbia incontrato la mamma di Jaylah è un ulteriore motivo di curiosità che ingigantisce la sua figura agli occhi dell’elfa. Io, dal canto mio, non vedo l’ora di rincontrarla. Un capitolo bellissimo, cara Npc, proprio bellissimo. <3
Con affetto e tanta tanta stima,
Shilyss

Recensore Master
03/03/22, ore 10:44

ciao cara, eccomi per lo scambio.
Mi piacciono i battibecchi fra Navar e Rearlan, e mi fa sempre effetto quanto, seppur elfi o comunque creature di fantasia, siano molto simili a noi su certi aspetti, come quello di non riuscire a rattanere la pipì se si beve troppo ahaha, mi piacciono questi dettagli.
ma rima di questo, faccio un passo indietro, perché il titolo merita la giusta attenzione ricordare il futuro, io adoro gli ossimori, di sicuro crei molta curiosità nel lettoe, chissà che cosa mi spetta e soprattutto cosa spetta loro.
arrghh di nuoo quelle bestie che fanno un'impressone assurda.. e Navar poi chissà sotto quale sorta di ipnosi si convince che siano simili e tenta un approccio che va a finir malissimo, meno male che c'è Daren, che giustamente rimprovera Raerlan.
meno male che il giovane alla fine se la cava solo con una lussazione.
Amyl giustaente furibonda e preoccupatissima per Navar, potrebbe andare molto meolto peggio... benedetta premonizione di Daren, che si ricollega al titolo.
e lo scoop finale? Raerlan ha confessao a daren che Navar è suo figlio.. ora che succederà?
alla prossima ^^

Recensore Master

Ma ciao NPC!
Quando ho visto a quanto tempo fa risale l’ultima recensione, mi è preso un colpo, perché mi sembrava che fosse passato molto, molto meno tempo. Mi era mancato molto questo mondo e sono stata felicissima di tornare. Anzitutto, una nota stilistica. La scena d’amore di Ariel e Freya è propedeutica alla venuta dell’uccellino, che coniuga alla perfezione le due scene, quella della coppia di elfe e quella della moglie di Tazandil e dei suoi dubbi circa Johel e l’adorabile Jaylah. Ma andiamo con ordine. Ariel e Freya sono la parte che a prima vista pare più leggera, ma che in realtà cela grandi tematiche. Sono una coppia stabile e innamorata, eppure si interrogano sul loro futuro, sulle loro aspirazioni. Ariel si chiede se Freya non voglia viaggiare, Freya abbozza l’idea che la moglie abbia dovuto rinunciare a troppo per lei, abbandonando un mondo pittoresco e variegato - più promiscuo e interessante. Sono dubbi legittimi, che pongono l’accento sulla profondità del loro legame e su come stiano evolvendo come persone – Freya soprattutto – e questo accade mentre le osserviamo stuzzicarsi e corteggiarsi in un pomeriggio tranquillo.

D’altra parte, Jaylah è al centro delle preoccupazioni della nonna veggente e ho trovato la confessione di quest’ultima bellissima. Vuole il bene di suo figlio e l’ha coraggiosamente lasciato andare per la via più soddisfacente di tutte, sebbene non priva di dolori e di difficoltà, ma i suoi dubbi anche nei confronti dei drow sono legittimi e sarebbe ipocrita che non li avesse. Ho trovato anche molto tenero quel dubbio sulle capacità linguistiche della bambina – di una bambina circondata d’amore, che ritrova la propria madre ogni notte e che, per questo motivo, non vuole sottoporsi a degli incantesimi. Jaiylah, tra l’altro, è sempre una bambina convincente anche per quanto riguarda il suo modo di rapportarsi agli altri o di raccontare (le galline e il latte con i biscotti, la pervicacia nell’ingozzare il cippi). La adoro, lo so che te l’ho detto mille e mille volte! Ultimo ma non ultimo, viene Johel, qui assente fisicamente ma evocato da sua madre. Forse è meno elfo e riesce ad amare e a legare con persone che non sono elfi (umani, drow) ma in questo sta la sua ricchezza. Mi incuriosisce la questione dei tre figli – che Jaylah sia effettivamente quella nata dalla tenerezza, elfa e non elfa? In effetti, le si addice tantissimo. Lieta, anzi, lietissima di essere tornata in questa storia dove tematiche profonde (la necessità di trovare punti di contatto con le altre culture, il tentativo di superare pregiudizi e così via) si legano a momenti spassosi, come nelle migliori saghe.
Un abbraccio, ritrovarti è sempre bello,
Shilyss :)

Recensore Master
15/02/22, ore 09:31

Ciao cara,
eccomi per lo scambio, un po’ in ritardo, sorry, pronta a proseguire le avventure di Daen, Amyl e compagnia bella.
No vabbè, anche gli elfi e via dicendo hanno i conciatori, le liste dello shopping ecc? aha mi fa troppo strano questa cosa, ma mi piace, ora me li immagino pure a far la spesa al supermercato.
aaww papà e figlia sensibile al forte odore che c’è in quella bottega, ma che carini.
aaww zio Daren che controlla la piccola Jaylah mentre gioca con gli altri bimbi che la prendono in giro, aww.
amo il dettaglio su lei che non capisce la differenza fra ridere di lei o con lei , è così tipico dei bambini.
no vabbè ma ‘Elfi e Orco’ è un goco stupendo e la tenerezza di lei che dice ‘forti’ invece di ‘rinforzi’, l’avevo capito anche se non lo si spiegava, lol.
mwahahah adoro quando Daren diventa terrificante, quei mocciosi meritavano tutti una bella lezione.
Amyl fa la mamma chioccia della situazione e lo sgrida, lo trovo canon.
ahah l’esempio della fetta di torta rubata calza a pennello, solo a immaginarlo la piccola diventa cattivissima ahahh ‘non sono più miei amici!’, la adoro.
ahahah ha imparato le parolacce dallo zio

no vabbè , lo voglio anche io l’incantesimo per resistere al freddo, io sono capace di gelare stando in casa aahah, estate forever.
aww il momento tenero dove Amyl racconta a Daren della sua infanzia.
no vabbè, il capitolo si chiama ‘gita di piacere’, intriso di fluff per ¾ e poi tu me lo finisci così , con quella visione agghiacciante che ha avuto Daren, i ranger che stanno per finir ammazzati da quella creatura spaventosa e lui che non si sa se farà in tempo a raggiungerli.

sei la regina dei cliffhanger!!
complimenti e alla prossima

Recensore Master
16/01/22, ore 15:19

ciaoo cara, rieccomi per lo scambio.
Mi piace che il apitolo non subisca salti temporali ma ripreda proprio dove ci eravamo interrotti, dalle chiecchiere delle amiche, l'insicurezza di Amyl sul suo rapporto con Daren.
Frya e Lady A. sono davvero tanto innamorate e bellissime, ma apprezzo che Lady A. si sfrozi di dalre un parere etero ahah, anche se Freya continua a interromperla.
Philindiel che invece sfotte l'amica sul fatto di aver messo la testa a posto ce la vedo un sacco.
mi è piaciuto molto il discorso di Amyl sul voler avere quantomeno certezza di camminare su un terreno o le sabbie mobili.

Lady A. che gli confida cosa Daren ha fatto per lui, senza nominare cosa le aveva portato per convincerla è davvero la perfezione.

ho adorato il cambio di scena, con daren che prima chiacchiera con rarlan, cercando di capirne inutilmente i suoi segreti e poi quando lui va via rimane solo con lo gnomo soltanto apparentemente scorbutico.
in tutto questo mi è davvero voglia di provare questo caffè prodigioso degli gnomi, mentre le uova le lascio tutte a raerlna, LOL
ma che figo l'anello del Sostantemento, lo voglio anche io, così non devo più cucinare ahahah

bellissima chiusura con Amyl e Daren che affrontno la tematica del loro raporto e decidono, passo passo, che direzione prendere.
quanto son bellini *O*

alla prossima :)

Recensore Master
09/01/22, ore 11:58

Ciaaooo cara,
eccomi per il nostro scambio
non palriamo di ritardi, lo detengo sempre il primato, scusami tanto, piuttosto.
LOL ma solo il titolo mi fa già sganasciare, mi aspetto di tutto da queste Gossip Girls ahah.
aww felicissima di vedere Daren far ritorno alla casa degli Scapoli e che lui e Amyl si siano rivisti.
Lady Freya e company sono tutte lì e se da una aprte Daren si rallegra che Amyl abbia delle amiche dall’altra impreca perché non possono restare soli facilmente ahahah, lo trovo canon su entrambi gli aspetti!
ahahah e ti pareva che Daren non facesse figure di ehmm melma… proprio con la migliore amica di Amyl ahahah.
Mini Pilindiel, sto male ahahahah
è canon anche che Daren voglia mantenere una certa riservatezza.
ooohh quello Tsundere di Daren che comincia a interrogarsi sul futuro suo e della sua bella oohh
aaww che dolcina Amyl che si confida con le amiche, da cui il titolo del capitolo ^^
ooohh lei che vorrebbe che Daren la compiacesse di meno perch si sente una Mistress malvagia hahah sto adorando.
no va beh, Nel che riceve il due di picche perché Pilindiel deve sentire i dettagli piccanti ahah, che chiusura perfetta XD
alla prossima!

Recensore Master
02/01/22, ore 00:51

ciaooo carissima,
in stra ritardo ma eccomi, curiosissima di scoprire quali saranno i punti di forza e di chi, considerato il titolo del capitolo, io noto sempre i titoli.
Johel indaga e Daren si mette subito sulla difensiva, posso dire che li amo entrambi? aahah, tranquilla, ormai non li shippo più XD
e poi tirano in ballo anche il padre di Johel ahah, Daren non si integrerebbe mai perché glieo ordina qualcuno, figurarsi il capo dei ranger ahah
amappaete se insiste a ficcanasare Johel
ahahah Daren che bugia pe bugia ne spara una bella grossa dicendo che in un certo senso lo sta facendo per Johel
ahah e Johel che non sa se sentirsi lusingato o offeso.. ti ho già detto che lo adoro?
‘va’ a baciare una pigna’ è un insulto bellissimo
meno male interviene Tazandil a fermare i loro battibecchi ahah.
che figata la capacità di mimetizzarsi che hanno gli elfi, tanto che un po’ gliela invidiano pure i drow, a quanto pare.

arrghh ero lì che gridavo ‘ma sììì sono dei gattoni’ poi quando sono arrivata ‘ i tentacoli’ .. okay, non sono proprio gattoni a norma, diciamo
Pilindiel che torva il punto debole di quei mostri è troppo una tosta
e se penso che quelli erano i cuccioli , brrr.
oh no, povera Pilindiel con la schiena sanguinante, per fortuna è intervenuto Nelaeryn e brillantemente aggiungerei.
Meno male che si mettono in salvo e al sicuro
E Daren che fa il melodrammatico ala notizia che lui e Johel si separeranno è la degna chiusura del capitolo, complimenti ^^

alla prossima e buon anno!!

Recensore Master
26/12/21, ore 10:11

Ciao cara,
col solito ritardo che ormai m caratterizza, ma eccomi per proseguire le avventure di Daren, Amyl & Co.
Teatime come titolo mi fa pensare a un capitolo di transizione molto, molto tranquillo, vedremo se ho ragione.
oooh Lady A. è già al tavolo della Casa degli Scapoli con tutto predisposto per un lusso di colazione e le relative dame/elfe di compagnia a far numero.
ah beh lo sapevo che si portava anche la sua spasimante Lady Freya al seguito.
oohh mi ricordo di Pilindiel , che bello ritrovarla lì.

eh sì, Amyl, Lady A. in quel pub ieri sera c’è entrata PROPRIO casualmente sì sì.
E Daren che fa il finto tonto dicendo che di queste cose non ci capisce un granché è l’amore, punto.
Lady A. che vorrebbe mettersi a ridere ma si contiene anche lei è adorabile allo stesso modo, come Amyl tutta concitata che parla come se lei non fosse nemmeno lì.
Daren sa trovare le parole giuste per far cambiere l’umore di Amyl che aveva frainteso tutto, awwww.
Mi unisco al malcontento di Amyl, Daren, nooo, non ripartire di già.
ooh mi piace Kalifien, da brava migliore amica di Amyl ha già capito quanto lei sia cotta del bel Daren ehehe.

oohh scaldare magicamente l’acqua è un potere che vorrei anche io, sai quante volte litigo col getto della doccia? ahah
brrr che brutto essere attraversato da uno spettro e tutta la sensazione di morte che aleggia attorno ci credo che deve riprendersi.
eheheh Amyl entra proprio al momento giusto
amo come lui faccia sempre lo Tsundere di turno ma lei è l’unica che può scioglierlo un po’.
e infatti fanno l’amore nella vasca aahhh che belli e il discorso delle pieghette delle dita è dolcissimo.

eheh Daren, stai cascando nella sua rete poco a poco e va là, lo so che ti piace ;)

complimenti e alla prossima e ancora auguri di Buone festeee!!

Ciaooo carissima,
approfitto del turno piuttosto tranquillo per leggere il tuo capitolo per il nostro scambio
awwww ma io sono già innamorata del titolo è così saggio, nonché estremamente vero.
Mettersi in gioco è forse la cosa più difficile di questo mondo, ma anche fra le più appaganti.
e chi è questa Lady Aphedriel (che d’ora in poi rimarrà solo Lady A)? chi vuole come suo pari?
aww ma che carina, una maga lesbica felice con la sua Lady Freya, mi piace anche la tematica delicata di non poter procreare per la felicità dei suoceri.. la magia non può tutto.
mi piace questo particolare dell’utilizzo del legno, legato alla magia, quando costruiscono le case, perché si ricollega alle bacchette.
Posso ben immaginare come scalpiti Freya per apprenderi gli slti segreti della Magia Elfica.
è dolce amara quella frase sul vivere col cuore spezzato che non sarebbe vita.
oohh questo incontro fra Daren e Lady A mi intriga, chissà perché le vuole parlare con tanta urgenza, anche perché non cerca Lord Fisdril ma proprio lei.
Ho una memoria pessima, non ricordavo l’incontro alla festa di Mezzaestate.
oohh ecco spiegato ttto, quale sarà il misterioso oggetto su cui vuole più notizie?
E LOL sulla simpatia non reciproca con lo gnomo XD
LOL anche su questa cosa che ospitare qualcuno in cucina significa ‘voglio che te ne vada il prima possibile ‘ ahahah
ahahh Lady A diffidente fino in fondo, crede che mostrarle l’oggetto sia solo una scusa.
waahhh un fiore della morte mi è piaciuto tutto il racconto di come lo ha trovato, ma soprattutto a cosa serve!
Lady A che crede lui voglia una specie di filtro d’amore e lui invece chiede qualcosa di totalmente disinteressato verso Amaryll ma aaaaaaaaawwwww
chiedo venia ma la mia memoria ripeto, è un disastro, e leggere senza toppa costanza mi fa dimenticare le cose, non ricordavo delle avance e dell’imbarazzo in cui Freya e Lady A avevano messo il povero Daren , ma forse ora che ne rileggo ho un vago ricordo… e cmq è molto bello come Lady A capisca che Daren sia mosso da sentimenti profondi per aver fatto quello che ha fatto e nei confronti di Amy , anche se lui fa il solito Tsundere e nega tutto ahah
non so se ci mostrerai anche il dialogo fra Lady A e Amy, ma ad ogni modo ti do appuntamento alla prossima volta, son curiosissima degli sviluppi ^^

[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 [Prossimo]