Recensioni per
Smerigliatrice angolare
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/02/21, ore 21:11

Ah, quindi questa non è la prima, c'è ' La città maledetta '.
Ma qui lui finisce in galera o in manicomio, quindi com'è che dopo è di nuovo libero?
Sono in pratica storie alternative l'una all'altra?
Comunque, accidenti che macello, stavolta ha dato il peggio di sé proprio.
Ha ammazzato e triturato quasi tutti, tranne Sante.
Decisamente ha dei grossi problemi, già era scioccato dalla fine della madre e di avere un padre serial killer e quelli l'hanno messo con altra gente disturbata.
Certo che però, arrivare a ucciderli...
Forse se fosse stato più adulto avrebbe agito diversamente.
Si sarebbe allontanato da loro senza arrivare a questo, ma visto il curriculum di Alex... nope, invece è in perfetta linea con il suo personaggio, questo tipo di atteggiamento.
Ma come funziona?
Cioè, ne scrivi per sfogarti?
Oh, lo so, molti scrittori scrivono queste cose per sfogarsi e qui puoi letteralmente fare quello che vuoi, ma...
Un tempo anche io avevo un personaggio così.
Non riuscivo a liberarmene, mi bisbigliava in continuazione nelle orecchie e mi faceva scrivere queste cose.
Ero completamente succube di lui.
Però anche se sembrava che stessi sfogandomi, in realtà mi faceva solo male, quindi ho iniziato a scrivere di Cloud e tutto è passato.
Hai altri personaggi ricorrenti?
Diversi da questo o è l'unico?

Beh, non si può dire che non mi abbia fatto impressione tutto quanto.
Ovviamente la parte peggiore è quella dove cerca di ' salvare ' il feto...
Non era più decisamente in sé e ti posso confermare che il crescendo è venuto bene, forse io avrei inserito l'odore del bagnoschiuma anche all'inizio, per veicolare maggiormente l'attenzione del lettore verso questo particolare che poi si è rivelato fatale.
Interessante anche l'uso che hai fatto di Sante e in generale la confusione sul padre, tre padri, quello vero uguale a lui e lui assomiglia a quello, ma la sua figura continua a fondersi e a scindersi dagli altri due.
Anche a me piace scrivere di pazzi, quindi vediamo cos'altro combinerai.

Curiosa di leggere ' La città maledetta '.

Alla prossima!
(Recensione modificata il 16/02/2021 - 01:34 am)

Recensore Master
07/01/20, ore 15:26

Recensione premio per il contest "Sitting in my room, with a needle in my hand" - 2/2

Ale! Come ti avevo promesso, eccomi qui a lasciare la seconda recensione premio in un testo in prosa ^^
So che molti tuoi testi ne li sono persi, soprattutto perché quando li hai pubblicati ero in periodi molto impegnati e non sono riuscita a stare appresso a tutti, ma per fortuna tu vinci tutti i contest e so a cosa fare le recensioni premio XD
Per esempio, la prossima volta passerò sicuramente a recensire La Città Maledetta, dato che è il prequel di questa shot in cui hai introdotto dei personaggi molto interessanti! Tra l'altro io sono molto appassionata di cose come la psicologia e i traumi, mi piace sempre scoprire perché la gente agisce nel modo che agisce - anche in ambito criminale - e quali sono i fatti del suo vissuto che l'hanno portato a determinate cose, quindi ti lascio solo immaginare quanto sono curiosa di approfondire il passato di Alex *-*
Allora, un attimo che riordino i pensieri…
Tu scrivi spesso di personaggi (specialmente ragazzi) che hanno delle famiglie disastrate, dei genitori dinosauri e che spesso non riescono a reagire. All'inizio pensavo che Alex fosse come tutti gli altri, ma no, non è così, non è come tutti gli altri, a mio avviso è uno dei tuoi personaggi con la personalità più complessa, con la storia meglio strutturata - dei personaggi di cui ho letto io, ovviamente, gli altri non li posso giudicare.
Dev'essere terribile per lui già essere il figlio di un serial killer e aver perso entrambi i suoi genitori quando era ancora un bambino, inoltre è finito in una "famiglia" adottiva davvero pessima, che gli fa rivivere i traumi una seconda volta; in fondo la situazione è più o meno la stessa, si ripete, come se il suo destino fosse segnato e non si potesse liberare.
Ed è sconvolgente vedere non una, ma ben due donne succubi di questi "uomini" che le maltrattano e non le rispettano.
La figura di Sante è davvero interessante, è una proiezione della mente di Alex, è il suo modo per colmare questo vuoto che ben due coppie di genitori hanno lasciato nella sua vita. Della serie che in mancanza di un punto di riferimento, il tuo personaggio se n'è creato uno. Sante ha poi finito per tramutarsi nella sua rovina, nella voce che gli suggeriva di commettere crimini, come a voler giustificare i suoi stessi gesti. Davvero una cosa particolare.
Ma Alina poi? Cioè, questa ragazza vedeva Alex parlare da solo nel tavolino del bar e nonostante ciò si è avvicinata a lui, non lo reputava pazzo o forse se ne infischiava semplicemente, non era inquietata perché a sua volta lei era inquietante, mi pare una ragazza che ne ha vissuto davvero di tutti i colori e mi sa che ormai niente la spaventava. A dimostrarlo è il fatto che abbia supplicato Alex di essere il padre di suo figlio, senza nemmeno conoscerlo!
Il dettaglio del bagnoschiuma poi l'ho trovato assolutamente fantastico! Un pazzo o comunque una persona traumatizzata ha bisogno del minimo per scattare, basta anche solo una cosa che gli riporti alla mente i suoi traumi per farlo agire: in questo caso il "movente", la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è l'odore di quel bagnoschiuma che lui associa ai suoi genitori adottivi, ma magari è una fragranza che ha già sentito da qualche altra parte, che gli riporta alla mente altro. Chissà. Questa cosa mi affascina un sacco!
Ma in assoluto la cosa che mi ha colpito maggiormente, mi ha sconvolto e mi ha trasmesso forti emozioni è la scena in cui Alex apre il ventre di Alina - poverina, mi dispiace per questa ragazza e per la sua sorte, anche lei aveva bisogno d'aiuto - e ne porta fuori il feto, sperando di poter fare qualcosa per salvarlo. Nella storia ci sono state tantissime scene splatter e impressionanti, tanti elementi sconvolgenti, ma questa scena nello specifico è stata in assoluto la più inquietante, patetica e spaventosa tra tutte. Emerge tutta la follia che questo ragazzo cova dentro di sé, quella follia insita nel suo DNA e incentivata dai pesanti traumi che si è ritrovato a vivere nella sua breve vita.
Una cosa che mi dà da riflettere della tua storia è che, una volta giunta alla fine, non so proprio dove sia il torto e la ragione, quale sia il bene o il male. Insomma, da un certo punto di vista è giusto che il padre adottivo di Alex sia stato punito e abbia pagato per tutto il male che ha fatto, ma allo stesso tempo non si può giustificare un gesto cpsì crudele, un omicidio del genere. È come se alla fine tutte le certezze crollassero: inizi a leggere la storia con dei saldi principi e arrivi alla fine confuso, sconvolto, inizi a pensare.
Complimenti, ho veramente adorato la storia dall'inizio alla fine, mi ha totalmente coivolto, ho adorato come hai incastrato le scene del presente con i ricordi del passato, il modo in cui hai fatto coincidere tutti i dettagli dando a ognuno il giusto peso, il modo in cui hai raccontato le scene più violente accostate a quelle più drammatiche e ricche di sentimento.. mi hai davvero catturato e, anche se è stata una lettura lunga che ho dovuto suddividere in più volte, ne è valsa da davvero la pena!
Complimenti ancora e alla prossima *-*

Recensore Junior
10/11/19, ore 14:55

Prima recensione premio per il contest “Ero lì quando…” di Ghostmaker


Questa storia ha partecipato al contest cui ho dovuto rinunciare per problemi famigliari e ancora oggi mi mangio le dita per non essere riuscito a partecipare. E questo “disagio” si amplifica perché sapevo di poter leggere delle storie appassionanti e “devastanti” come quella che hai scritto.

Il richiamo del destino, qualcosa di impensabile fino a quando non accade. Il racconto mi ricorda molto “l’oscuro passeggero” del telefilm “Dexter”, quella piccola vocina che prende vita (nel tuo caso Sante) e che non ti dice cosa fare, ma ti lascia le alternative con il risultato di dare forza al destino.

Alex è chiaramente disturbato, Sante, rappresenta la sua valvola di sfogo e fin dalle prime battute al bar si intuisce che sia frutto della sua immaginazione; con un passato tragico, con un presente simile, i due personaggi che possono cambiare il finale sono Sante (ma in realtà spinge Alex a intraprendere le azioni del padre biologico) e Alina che purtroppo cerca nel ragazzo qualcuno che si prenda cura della sua piccola creatura che deve nascere. Nessuno dei due serve una mano di poker con la quale tentare di vincere, anzi, amplificano il disagio comportamentale di Alex frutto non tanto dalla vista dei cadaveri, seppur sotto un telo, dei genitori biologici, ma dalle parole degli “altri”. Il suo pensiero finale rappresenta ciò che provava intimamente e che riusciva a tenere a bada con assoluta fatica: il destino era già scritto, mancava soltanto di conoscere il come e il quando.

Il gesto finale di cercare di salvare una vita estranea può essere anche letto in altro modo: non necessariamente un gesto compiuto da un umanità ritrovata, ma un tentativo disperato di Alex di salvare se stesso dalla “maledizione” del padre.

Setsy, nostra “collega” in EFP ha proprio ragione: io amo tutti i personaggi oscuri, detesto che finiscano per essere soggiogati “dall’ insanità” mentale però entro facilmente nella loro parte psicologica, colpita e affondata dagli eventi che li portano a compiere gesti, spesso e volentieri, molto malvagi. Ecco, Alex è uno di questi, qualcuno che potrebbe cambiare ogni cosa, invece, finisce nella casa di una coppia che amplifica il disagio.

Ormai non mi sorprendi più, ogni cosa che leggo scritta da te mi colpisce sempre e ti sono grato per due motivi: uno per aver partecipato al mio contest e due per avermi “obbligato” a leggere, cosa che posso fare di rado.

Ps: sicuro che non hai in mano il “flessibile”? :D

Recensore Veterano
28/07/19, ore 22:32

Premetto che non ho letto La città maledetta, per cui Alex mi è del tutto sconosciuto. La storia è molto forte e certamente procede lungo una linea narrativa inaspettata... almeno per me! La prima cosa che ho notato è il linguaggio, Alex narratore e protagonista parla come un ragazzo di 19 anni,e questo ė stato fondamentale per cercare di imedesimarmi nel racconto. Devo ammettere di essere abbastanza sconvolta. Gli elementi emergono lentamente, sia il passato di Alex, che per quanto possa essere strambo, certamente non avevo mai sospettato potesse essereun serialkiller. E poi Sante... non ho dubitato della sua esistenza fino alla fine. Anzi, ti dirò, all'inizio mi ha ricordato Pif e Boris Giuliano, che tutte le mattine si incontravano al bar sotto casa. Comunque ho iniziato a sospettafe soltanto alla fine, quando si volatilizzava in presenza di Alina. Ho sempre voluto scrivere qualcosa del genere, cioè di un personaggio che esiste soltanto nella mente del protagonista, ma ho sempre desistito per la difficoltà dell'impresa. Per questo sono così affascinata da Sante. Ho capito, pensato, intuito, si tratti di una personificazione del ricordo del padre, almeno per come Alex lo ha costruito... A dire il vero non so cosa sto scrivendo, sono un po' turbata al momento.

Recensore Master
22/06/19, ore 16:35

Ciao Alessandro questo testo è davvero molto forte e credo che scrivere su tematiche del genere debba essere molto impegnativo a livello emotivo. All'inizio il ragazzo sembrava solamente soffrire psicologicamente e cercare di isolarsi dal mondo che lo circonda,invece aveva dentro un trauma e dei sentimenti spaventosi,che si sono risvegliati in un modo mostruoso. Molto ben costruita la figura di Alina nella storia,la sua fine non me la aspettavo proprio, all'inizio sembrava che lei volesse incastrarlo invece era meglio non gli avesse mai parlato,pensava a scegliere bene e invece ha condannato se stessa e suo figlio. Quel che è stato fatto al feto è stata la parte che mi ha impressionata di più. La figura più suggestiva è stata quella di Sante, dopo due apparizioni avevo compreso che non era una persona reale. Davvero una storia impegnativa da scrivere,soprattutto a livello psicologico. Un saluto.
(Recensione modificata il 22/06/2019 - 04:37 pm)

Recensore Veterano
17/06/19, ore 11:25

Accidenti. È splendida in maniera disturbante. Non ho letto "La città maledetta", quindi ti confermo che si comprende con chiarezza anche senza aver letto il racconto precedente (a questo punto credo che dovrò farlo). Mi incuriosiva molto il personaggio di Sante, dopo l'episodio al bar ho cominciato a pensare che fosse solo un amico immaginario del protagonista, poi se ho detto una castroneria ti prego di perdonarmi, ma è stata questa la mia impressione. L'inizio è in un certo senso tranquillo e poi man mano che si va avanti si viene sommersi sempre più dai ricordi di Alex e dalla sua psiche malata e perversa, che fa comprendere anche la sua auto giustificazione e accettazione di ciò che ha fatto (non pensa neppure per un istante di essere in torto). Inutile dire che fila dritta dritta tra le mie preferite ^^.

Recensore Junior
15/06/19, ore 01:07

Capolavoro.
L'analisi psicologica è superba e l'intreccio è organizzato alla perfezione, sei riuscito nell'intento che spieghi nelle note, te lo garantisco. Tratteggi bene i personaggi secondari, senza soffermartici ma rendendoli reali a chi legge, belli anche i dialoghi; si vede proprio che ci hai lavorato tanto.
Vorrei dire di più, ma sono letteralmente senza parole, è davvero spettacolare. Continuerò a leggere i tuoi lavori, puoi giurarci!

Recensore Junior
01/06/19, ore 20:17

RIMA CLASSIFICATA 

SMERIGLIATRICE ANGOLARE - ALESSANDROAGO_94 

ATTINENZA AL TEMA
: La frase la si trova alla fine. Diciamo che l’odore del bagnoschiuma lo ha fatto scattare, quell’odore associato alla calma dopo la devastazione. 
La storia è il racconto in prima persona di come nasce un killer? Del perché e del come? Decisamente non si stanno leggendo i pensieri di una persona sana. Tu sei uno dei pochi che ha usato la violenza mentale che sfocia poi in violenza fisica. La violenza mentale subita da Alex quando era piccolo. Vedere il padre uccidere la madre, sapere di chi è figlio, di chi è il sangue che gli scorre nelle vene. Violenza che poi Alex continua a farsi da solo quando crea Sante dal nulla. 
Si crea il suo surrogato di padre, un confidente che c’è sempre. Sa dove trovarlo, sa che lui sarà lì ad aspettarlo. Che se ne renda conto o meno, alla fine della storia, non c’è dato saperlo. 
Molte considerazioni, all’interno della stessa, sono associabili allo stile cannibale, il quale richiede una profonda lettura per essere appreso in ogni sua sfumatura. Come: “Dio punisce sempre le cattiverie, ma solo alla fine dei conti” oppure “forse non a tutti stanno scomode le catene.” 
Due passaggi che ho apprezzato parecchio. 
A differenza di altre storie in concorso però, per il linguaggio usato e le cadenze del ritmo, è meno cannibale, per questo non hai il punteggio pieno. 
14/15 


Originalità: Non credo di aver mai letto niente sul figlio di un serial killer, quindi ti dico che mi hai messo di fronte ad una lettura nuova. 
Non mi sento però di darti il punteggio pieno perché l’espediente: Dalla violenza nasce violenza, è stra-usato. Se al posto di un padre violento e una madre zerbino, Alex avesse avuto due persone sane che gli dimostravano davvero affetto e avessi parlato invece dell’alienazione di lui nei confronti di questi sentimenti, sarebbe stato diverso. 
Sembra quasi giustificato così, il personaggio, ad ucciderli. Gli sta bene, non tutti meritano di respirare l’ossigeno. Non provi di certo compassione per le sue vittime. 
Il finale invece è stato azzeccatissimo e inaspettato. Non che lui uccidesse la ragazza, ma il fatto che comunque volesse salvare il bambino. Quel dettaglio è stato apprezzato tantissimo. 
14/15 


CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: Abbiamo solo lui come personaggio importante, Alex. Bambino traumatizzato che finisce con una coppia la quale non dovrebbe potersi occupare di nessuno se non di loro stessi. Fine tragica dopo una fine ancora più tragica. Abbiamo poi Sante, amicone, padre, confidente, versatile e pratico, pronto per ogni occasione. Avevo capito che non esisteva quando la cameriera si avvicina ad Alex per la prima volta, ma non era questo il segreto da tenere nascosto. 
Fin da subito ci rendiamo conto che Alex non è una persona sana. Non lo può essere e non lo sarà mai, forse nella sua innocenza lo era. Però poi il padre gli ha lasciato quella scomoda impronta nella memoria e quindi lui ci convive, trovando spiegazione nel fatto che forse è ritardato. Dubbio legittimo per chi, come lui, si sente allineato dalla società. La madre e il padre sono due stereotipi purtroppo troppo frequenti nella vita reale. 
Lui bruto, ignorante. Forse un tempo era bello e capace, ora è solo inutile. 
E la sua inutilità lo porta ad essere violento. 
Lei, invece, forse ha commesso qualche peccato in passato e pensa di meritarsi tutto quello, forse pensa che alla fine non è poi tanto male. 
Un rapporto malsano e tragicamente vero. 
La ragazza non ha una caratterizzazione specifica, ma non serve. Lei è solo l’espediente usato per mostrarci l’umanità di Alex. Umanità che viene fuori quando cerca di salvare invano il feto, quando cerca di scaldarlo per donargli vita. Quando vuole un futuro diverso per il bambino, un infanzia che è l’opposto della sua. 
Lo sa, nel profondo, che tutto quello è inutile, eppure cercare di salvare una vita, dopo averne tolta un'altra, è un modo per sentirsi buoni per l’ultima volta. Il finale mi ha ricordato i Malavoglia di Verga, dove nessuno alla fine può cambiare il suo destino. Era già tutto scritto per lui, niente avrebbe mai portato ad una conclusione differente. 
15/15 


GRADIMENTO PERSONALE: Questo sequel l’ho forse adorato più della sua storia precedente. Ci trovo più introspezione, ci trovo scene più vivide. 
Hai azzardato e questo mi è piaciuto, sei uscito dalla confort zone e hai descritto appieno la mente instabile di Alex. Delirante e razionale allo stesso tempo. 
Complimenti. 
5/5 

Totale: 48/50

Recensore Master
28/05/19, ore 08:35

Buongiorno!
Mi è caduto l'occhio su questa storia e fra il nome, fra il suggerimento di cannibalismo - tema che adoro alla follia, da brava sadica lol - non sono riuscita a evitare la lettura e mi ha rapito quest'ultima mezz'ora, trascinandomi nella stessa follia macabra di Alex. Adoro i personaggi così giovani e che si macchiano di sangue e adoro quando si può assistere al loro degrado e al modo in cui arriva la follia in modo così intenso e scorrevole. Mi è piaciuto un sacco l'utilizzo dei ricordi qua e là che danno anche motivazioni ad Alex di diventare quello che è; non sono dell'idea che se nasci da un serial killer diventerai tale, ma in questo caso è perfettamente plausibile per tutta la serie di situazioni che gli capitano. Tra l'altro, cercherò di recuperarmi il passato di Alex quanto prima, sono piuttosto curiosa di conoscere anche la follia di suo padre; sappi che in ogni caso mi è risultato tutto chiaro pur non conoscendo l'altra storia [ne ho scoperto l'esistenza solo a fine lettura, con le note].
Tuttavia la ciliegina sulla torta non è tanto l'omicidio dei genitori e successivamente quello di Alina, quanto più la scena in cui le scava nell'addome alla ricerca del feto con il pensiero e la convinzione di poterlo salvare. Ormai avevo dimenticato che ci sarebbe stato del cannibalismo, quando sono arrivata lì, e mi ha colpita davvero perché credevo che l'orrore fosse terminato ormai! Fantastico, davvero; mi serviva proprio qualcosa di così malsano per iniziare al meglio la giornata XD
Davvero una bellissima storia, mi è piaciuta un sacco! :)
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
13/05/19, ore 00:12

sono in ritardissimo caro, ma ci tenevo a lasciare un mio piccolo pensiero su questo scritto, anche perchè, avevo letto il precedente a cui è legato e quindi lo ho letto con curiosità...

beh, direi che te la sei cavata egregiamente, sia per il tipo di linguaggio usato (avevo letto la consegna del contest a cui partecipa perchè mi interessava, e secondo me sei andato bene, il linguaggio è crudo al punto giusto e particolareggiato, e, purtroppo effettivamente non si pò dire che sia sganciato dalla realtà percè potrebbe davvero accadere un caso del genere....)
Alex aveva quindi il destino segnato nel s dna si potrebbe dire, ha pure avuto la gran Sfortuna di ereditare anche l'aspetto del genitore di cui era curioso e di cui, hailui si porta le ferite nell'animo e nei ricordi di bimbo la cui vita è stata troppo presto colpita da casini e lutti.
eppure.... eppure credo che se avesse incontrato una famiglia un poco migliore avrebbe avuto la possibilità di riscattarsi, magari avrebbe ricordato comunque i suoi veri genitori e la loro tragedia ma con una famiglia diversa e meno problematica magari si sarebbe "quietato".... e invece no, un altra famiglia con problemi, un padre che spadroneggia e tiranneggia anche con le maniere forti e una madre debole che preferisce quella vita al restare sola, la tragedia era solo questione di tempo, dietro l'angolo.
la figura misteriosa di Sante - creata immagino dalla sua mente confusa per avere uno sfogo, un qualcuno a cui appoggiarsi - è la sua ancora di salvezza ma anche il sinonimo di qualcosa che non va.
la ragazza è un pochino... approfittatrice...? ingenua forse un poco, ma lo aveva adocchiato credo perchè lo riteneva buono seppur disagiato e pensava di aiutare entrambi: fornendo a lui una scusa per andarsene dai suoi e ricominciare, e a lei un aiuto per il bimbo, peccato il giovane non si sia fermato a riflettere che quella poteva essere la strada migliore.....
invece ha fatto una strage coi fiocchi O.O
con la rabbia per i genitori che si teneva dentro avevo pensato che soprattutto per il padre fosse questione di tempo purtroppo (vorrei dire che se lo è meritato anche se purtroppo nessuno si merita certe fini) che eliminasse la madre con tutta quell'adrenalina che aveva in corpo dopo quel che lei gli ha detto anche ci stava tutta, ma a difefrenza del papaino naturale che ha saputo contenersi e pianificare almeno all'inizio e fino a un certo punto, le azionidi Alex paiono più istinto bruto i na mente roinata che altro. e poi infatti va subito a cercare la ragazza e siccome la vede spaventata invece di spiegarsi fa fuori (brutalmente assai) pure lei che poverina non c'entrava un tubo....

inquietante e cruda al punto giusto per un noir fatto veramente bene
complimentoni caro e alla prossima!
Nala

Recensore Master
08/05/19, ore 12:28

Ale, finalmente sono riuscita a passare e a finire, quindi, di leggere!
Sai che sono una lumaca, non ho bisogno di ripetertelo oltre, ma ero veramente curiosa di scoprire che cosa sarebbe successo e che fine avrebbe fatto Alex!
Be', avendo letto La città maledetta, ero proprio curiosa di conoscere la storia di questo povero ragazzo, ed ecco che si è svolta sotto i miei occhi con irruenza.
Sai, sono contenta di partecipare anche io a questo contest, anche se poi alla fine non so neanche come andrà, però credo che entrambi siamo stati colti da un'idea ben precisa, anche se io poi ho iscritto una storia che avevo già creato e che comunque penso - anche se non ne sono certa - possa rispecchiare i canoni del contest.
Ma venendo ad Alex: all'inizio non riuscivo a capire come mai non avessi messo le virgolette nel momento in cui lui interagiva con Sante, ma poi ho compreso tutto. Lui era solo una visione, una voce nella testa, la personificazione del padre amorevole che Alex avrebbe sempre voluto e che non ha mai avuto, né nella sua prima famiglia, né tantomeno nella seconda.
Un'esistenza colma di dolore e di violenza non poteva certo non lasciare tracce.
Per un istante ho osato sperare che Alina potesse infondergli speranza, che potesse in qualche modo salvarlo, e invece... invece no, anche lei è stata vittima della follia di Alex, del suo improvviso cambiamento, o forse è meglio dire la sua consapevolezza... ha saputo e capito in un attimo chi era e a cosa era destinato, e si è reso conto che non poteva sottrarsi al suo destino, in primo luogo perché doveva eliminare il mostro che stava per fargli del male e che aveva fatto del male a sua madre per anni.
Lui sperava che la donna fosse dalla sua parte e che lo ringraziasse, invece lei ha sbagliato e ci è andata di mezzo... e infine Alina, lei che non c'entrava proprio niente, e che aveva la colpa soltanto di star crescendo dentro di sé un possibile dinosauro, e di aver detto ad Alex che avrebbe voluto estirparlo prima che cominciasse a respirare.
Perché anche lei ha vissuto nel dolore, nella sofferenza di un rapporto malato con un tizio che poi l'ha abbandonata... e neanche lei se l'è scampata.
Oddio, e Alex che poi voleva salvare il "bambino"... completamente fuori di testa!
Hai fatto un lavoro spettacolare con questa storia, l'hai tirata su e creata a puntino, ed è stato bello leggerla e lasciarsi coinvolgere, per quanto poi tutto sia stato permeato da sofferenza e dolore intensi.
Ho trovato diversi errorini durante la lettura, ma non me li sono segnati, però penso che a questo penserà la giudice, se lo riterrà necessario e se ne scorgerà durante la lettura.
Questo però non crea problemi al racconto, questo scorre abbastanza bene comunque. Bravo!
Non mi resta che farti un grosso in bocca al lupo per il contest, sono certa che il tuo lavoro verrà apprezzato!
Alla prossima ♥

Recensore Junior
02/05/19, ore 17:12

Aleessandroo!!
Rieccomi!! Beh devo dire che hai messo oggetti veritieri che quindi
conferiscano una realtà al pezzo, e leggo questo tuo capitolo come
una mostra di ciò che può accadere **effettivamente**, purtroppo,
nelle famiglie italiane.. :-(( :-()

Hai messo bene una presentazione sul bene e male all'inizio, per poi introdurre lentamente il lettore, con piccoli indizi, ad una vita
del personaggio molto curiosa ma triste che non vorrebbe nessuno: una vita che questo Alex continua a vivere subendo e dando fastidio apposta al ''padre'' .

Quello che mi ha colpito di più è che, come da rating rosso, hai mostrato anche scene raccapriccianti , poi le ultime mi hanno fatto venire, essendo un horror presumo, disgusto di ciò che fa Alex alla
donna... proprio lei NON ha capito un tubo che era appena
liberata da un uomo nullafacente e violento.

Alina l'ho forse detestata all'inizio per il suo modo un po' appiccicoso, ma considerando il trascorso familiare di Alex, e ciò
che Alex stesso le fa per on farsi prendere, beh è una ragazza
tenace... peccato che Alex non si sia pulito e lavato mezz'ora
prima.. :-()() Alina è innocente e dolce, almeno per come l'hai
tratteggiata, ma ingenua e forse dovrebbe chiedersi come mai
Alex parli così spesso con Sante.

La vera vittima in tutto questo è Alex, che purtroppo ha vissuto
un passato non certo rose e fiori... Purtroppo, tutto il passato gli
è presente ogni giorno, e hai fatto vedere i suoi ragionamenti e
pensieri.. davvero toccante quando cerca dissaldare quel che
resta della piccola vita nel corpo di Alina..
Ti sei concentrato dell'interiorità del personaggio Alex, su dove
si trovi, ed in quale situazione... ma soprattutto del lerciume cui
è stato affidato (l'uomo e la donna dell'inizio, soprattutto l'uomo nullafacente).
Toccante come trovi sfogarsi solo così.... e poi per rendere
ancora più verosimile la notizia, hai detto che la notizia si è diffusa..
quindi il contesto finale è davvero traumatico e sconvolgente..
I pensieri in corsivi sono ben ponderati alle diverse scene, inoltre.

Davvero toccante... c'è un seguito di questo pezzo "Smerigliatrice angolare" ? una sorta di sequel?
Beh, in merito alle Note d'Autore, stai scrivendo di Alex o cerchi
di riprendere "Il Principe" ? Così lo so prima.. premettendo che hai
una vita reale XDXD :**
Ci sentiamo, a prestissimo carissimo amico Ale
La tua amica carissima amica Aida87

Recensore Master
24/04/19, ore 11:17

Ciao carissimo^^
ma guarda un po' chi si rivede...
No, non sto parlando di me che vengo a commentarti, ma del figlio del protagonista dell'altra tua storia, la città maledetta (e giuro che l'avevo capito prima di leggere le tue note finali).
Come sempre tu ami legare il comportamento del presente a quello del passato e alterni sapientemente ricordi e situazioni contingenti. Il protagonista si barcamena tra un passato scomodo, che forse non capisce nemmeno fino in fondo, e un presente che per certi aspetti gli è ancora più oscuro. Chissà, forse è il retaggio del padre, ma sembra quasi non avere ben chiare tante dinamiche interpersonali. D'altra parte, ce lo descrivi comunque come un personaggio psichicamente non proprio a posto, per cui si capisce bene per quale motivo ci sia questo straniamento dalla realtà.
Per come la interpreto io, alla fine, quando lo straniamento si fa troppo profondo, il tuo protagonista sente il bisogno di rifugiarsi in canoni di comportamento noti, ovvero quelli paterni.
La scelta dell'arma è notevolissima, il flessibile è decisamente pericoloso, soprattutto se gli metti il disco giusto: taglia il marmo come se fosse burro, figurati cosa fa con la carne umana...
Il finale è giustamente spiazzante e ti dà la misura del livello di patologia raggiunto dal protagonista.
Come sempre sei molto preciso e molto bravo, complimenti!^^

Recensore Master
23/04/19, ore 11:34

Ma buongiorno!
Oddio, stavolta mi hai proprio sconvolto. Horror? Traumi infantili? Omicidi? Non me lo sarei mai aspettato da te!!!
Anche se ci sono punti che non mi sono chiari, soprattutto a livello di personaggi: la prima è Alina, che cerca di strappare un appuntamento a Alex e io pensavo che fosse cotta e ci sta, ma poi scopriamo che è incinta, gli sbatte in faccia la sua storia e sembra invitarlo a diventare quel compagno che tanto cerca. What?? Ma se manco lo conosci!! È uno sconosciuto, ok che gli chiedi un appuntamento, ma addirittura ti aspetti di fargli una simile (mezza) proposta??
La seconda è la madre adottiva, che mi sembra troppo estrema, anche nei casi in cui la moglie succube (e ne esistono) tende a difendere sempre il marito violento, mi sembra troppo repentino il cambio di registro dei suoi dialoghi, specie rivolta al figlio.
Il terzo, è Alex. Si mette a scavare nelle budelle sperando di trovare il feto? Boh???
La cosa che mi è più piaciuta è l'alternanza tra ricordi, confusi, che danno l'idea dei disturbi nascosti del ragazzo, e la cura alla psicologia di base, una famiglia disfunzionale, un padre biologico che era forse peggio di quello adottivo, molto, molto interessante.
Spero vivamente che tornerai a scrivere di drama psicologico e di horror perché hai tirato fuori un lavoro mostruoso. I dettagli che non mi sono chiari sono sicura che provvederai a risolvermeli presto con una risposta, ahah.
Benissimo!!
A presto, un bacio,
Karen.

Recensore Master
20/04/19, ore 07:53

Buongiorno!
Non ti smentisci mai, Alessandro!
Anche questo è un racconto coinvolgente e con uno spessore psicologico che gli attribuisce tanta umanità. Raccontare di sentimenti contrastanti, di passati spiacevoli e di gesti estremi è davvero complicato. Come sempre, sei riuscito a conciliare il tutto e a stilare un testo bellissimo. Complimenti e auguri per il Contest.

-Bigin