Ciao :)
È una piacevole sorpresa vederti scrivere di nuovo sulla sezione (non so se ricordi il periodo in cui bazzicavamo entrambe quella di Iron Man), e credo che molti altri che se ne erano allontanati siano tornati "a casa" in seguito agli eventi drammatici di Endgame.
Questa storia mi ha spezzato il cuore con la sua delicata intensità. Mostri Peter con una trasparenza invidiabile, conscia del suo vissuto tragico e del suo essere comunque un adolescente che, ancora una volta, si trova a fare i conti con la morte di una persona cara, senza per questo essere facilitato. Peter è forte, è Spider-Man, ma si illude nel voler ritrovare quello che, da suo idolo irraggiungibile è diventato suo mentore, scivolando poi in un ruolo paterno a colmare un vuoto sensibile nella vita di entrambi, di chi ha perso le proprie figure di riferimento e di chi invece, forse, non si è mai sognato di diventarne una in questo senso.
Il passaggio di Morgan che richiama Tony solo perché fa meno male vederlo vivere in lei ha segnato la dipartita del mio contegno. Sono parole tragicamente vere, e dette da una persona giovane come Peter fanno ancora più male, rivelando una maturità che forse un diciassettenne non dovrebbe avere.
L'inconsapevolezza di Morgan è altrettanto toccante, e ho apprezzato moltissimo la sua resa: nella gestione dei bambini, soprattutto se così piccoli, farli risultare poco credibili o troppo adulti (o viceversa) è un rischio concreto, ma in lei ho riconosciuto in tutto e per tutto una bimba di quattro anni che non conosce ancora il concetto di morte, che ripone estrema importanza nei piccoli gesti infantili (l'invito nel fortino, il ghiacciolo, i propri disegni) e che ha un'ammirazione sconfinata per il suo eroe, colpendo involontariamente Peter nel profondo. Perché lui era davvero il preferito di Tony, anche se lui non gliel'ha mai detto esplicitamente, e trovarne conferma solo adesso colma un vuoto solo per aprirne un altro.
La presa di coscienza finale di Peter, con quella realizzazione di essere lui, in quel caso, il fratello maggiore (espressione che lui utilizza spontaneamente, sottolineando in modo definitivo l'affetto per Tony), colui che in parte ha preso sulle spalle le responsabilità di un padre scomparso è un passaggio di dolorosa bellezza. È vero, non sa il gusto preferito di Tony, così come tanti dei piccoli tasselli che componevano la sua persona, ma sa che adesso tocca a lui, ed è determinato a non deluderlo.
Grazie per aver scritto questo pezzo toccante e meraviglioso, hai affrontato un lato della vicenda che avevo bisogno di leggere dopo la devastazione emotiva di Endgame.
Un caro saluto, e spero alla prossima,
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