Recensioni per
La forma dell’amicizia
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/01/21, ore 22:37

Devo ammetterlo: ho letto per la prima volta questa storia senza badare all'introduzione, poi senza ricollegarla al film.
Sarebbe stata comunque un'originale molto evocativa, che mi ha fatto pensare a una delle mie fiabe preferite: "Il fiumicello e il pioppo". Mi sembrava, dunque, la storia d'amore tra due creature femminili, una con radici di terra, destinata a rimanere albero, e l'altra con uno spirito acquatico, che poteva al massimo lambirne le sponde.
Vabbè, mi ero lasciata prendere dalla fantasia ^^'. Ho visto il film qualche anno fa, non al cinema: mi era piaciuto, ma l'avevo trovato anche piuttosto inquietante. E' vero che Elisa (tra l'altro mi chiedo anche se il nome, "cancellata", sia stato scelto apposta), fin dalla prima scena appare legata all'acqua, infatti si trova in una vasca da bagno in cui la vediamo ripetutamente, in una routine ormai consolidata, compiere autoerotismo, poi recarsi al lavoro ed essere comunque affascinata da una distesa acquatica.
Ancor prima d'incontrare il "mostro", dunque, l'acqua era il suo amore e il suo destino, la sua vera voce.
Per quanto riguarda Zelda, invece, è sicuramente una potente alleata, una donna più "terra terra" nel senso più buono e onesto del termine. Non avrei mai immaginato che si esprimesse con tanta poesia, ma tu sei riuscito a renderla credibile, perché l'amicizia è rallegrarsi per la felicità altrui, anche quando l'amico in questione ci viene portato via per sempre. Complimenti per l'idea!

Recensore Master
08/12/20, ore 14:25

Allora, premetto che non ho molto apprezzato il film... mi è sembrato molto semplicistico e scontato nei temi e la scena dell'accoppiamento... ho ancora i brividi.
IN questa tua storia ho notato una forma stilistica che nobilita il film, non è di tono aulico ma nemmeno colloquiale, in una via di mezzo che eleva il contenuto. Credo che tutto il film si possa racchiudere nella tua frase "Ignoravo che il silenzio è la voce degli abissi", come sempre riesci con poco a dire un mondo di sensazioni e emozioni.

Mi piace come hai dato la parola a un personaggio minore del film anche se molto importante, che ha forse avuto una maturazione importante da quell'incontro.
Ripeto, il film non mi ha lasciato molto, ma la tua storia sì.

milla4

Recensore Master
29/04/20, ore 01:25

Niente, giro e rigiro per EFP, ma alla fine mi ritrovo sempre a leggere le tue storie! 😉
Che dire, mi ha veramente colpito la poesia di questa tua fan fic... Che poi chiamarla fan fic è riduttivo...
Trovo che ogni frase di questa breve composizione sia una piccola poesia.
Hai descritto in modo delicato e poetico la comunanza di due anime che vivono e comunicano nel silenzio.
La frase, bellissima sul "silenzio voce degli abissi" mi ha riportato alla mente la scena finale di un altro film molto bello "Lezioni di piano".
Mi piace molto questa particolarità che hanno le tue storie di evocare in me immagini e momenti di film che ho amato.
Per inciso, il film di Del Toro, regista che amo, mi è piaciuto molto. In particolare per i colori che descrivono e accompagnano l'evoluzione dei sentimenti e dei rapporti tra i personaggi.
Ancora una volta complimenti!
AlbAM

Recensore Veterano
07/04/20, ore 17:36

Ciao, carissimo ^^
Perdona se rispunto così all'improvviso: per dare gli ultimi esami sono rimasta indietro con la tesi.
Forse non si nota, ma sono una grande appassionata di Del Toro.
"Il Labirinto del Fauno" è il suo film che preferisco, "La forma dell'acqua" forse non ha lo stesso mordente, è meno crudo, più delicato.

Eppure è un film che interroga e fa pensare, perché è ambiguo e mutevole, come appunto solo l'acqua può essere.
Dal principio infatti sorge il dubbio se le cicatrici di Elisa non siano effettivamente branchie ed è effettivamente probabile che sia così.
Le stesse branchie spiegano il mutismo più delle cicatrici: nel mondo subacqueo regna il silenzio.
Ed è molto bello come, in poche parole, tu riesca a rendere tutto questo insieme ai vari significati che solo un elemento instabile e dinamico come l'acqua può avere.

Tantissimi complimenti, appena riesco torno a commentare anche l'altra storia! ^^

Recensore Master
21/09/19, ore 15:45

Ciao yonoi!
Avevo promesso che mi sarei rifatta viva, come recensorA free, e infatti... eccomi qui! ^^
Ho fatto un salto per vedere da dove cominciare a stalkerarti stavolta e sono rimasta invischiata nella rete di questa drabble bellissima e poetica. “E io che ho radici di terra.” Ma quanto è bella questa tua frase?
Amo Del Toro. Ho visto tutti i suoi film, adoro la sua poetica e vedere il modo in cui sei riuscito a sintetizzarla in poche parole cogliendone la profonda essenza mi ha resa immensamente felice. L’amore che lega la creatura marina e la donna è dei più particolari: sono entrambi dei diversi nel loro mondo di appartenenza. Elisa non è solo capace di guardare la bellezza racchiusa nella bestia, ma è essa stessa una creatura marina, volenterosa di abbracciare la sua natura altra, onirica, umorale, bestiale, mostruosa e oscura, rispetto a un mondo gretto, pragmatico, asettico che usa la scienza nel modo peggiore.

L’occhio di Zelda sulla vicenda chiude il cerchio di sensazioni che lo spettatore ha provato guardando il bellissimo film e sei stato bravissimo nel voler anche sottolineare la pesantezza della figura della narratrice: una donna di mezza età che fa un lavoro pesante a un orario spesso ingrato che si trova ad assistere a una vera e propria fiaba e riconosce la natura dell’amica Elisa accettandola come creatura che appartiene, col cuore prima che con il corpo, al mare. Un bellissimo esempio di drabble sensibile, attenta, canonicamente ineccepibile e scritta benissimo. Ma questo è quasi superfluo.
A presto sulle ultime minilong belle corpose,
Shilyss :)

Recensore Master
14/08/19, ore 22:38

"Ignoravo che il silenzio è la voce degli abissi."
Una frase bellissima! Posso chiederti se è tua oppure hai preso spunto da quella del contest? Perché è davvero splendida!
D'altronde tutta la drabble lo è. Più che un piccolo componimento di parole in prosa, sembra quasi di leggere una poesia, soprattutto nelle ultime righe. Breve, profonda e toccante. Qualcuno che sacrifica i propri sentimenti per l'altra persona, per il bene dell'altra persona. Eventi rari nella indole umana, no?
Un'altra frase che mi ha fatto riflettere è stata l'ultima, in particolare quando scrivi "radici di terra"... non so perché, ma queste parole mi hanno colpito. E' vero, noi umani siamo legati alla madre terra, indissolubilmente...
Ancora complimenti, e a presto ;)
Nina

Recensore Master
29/06/19, ore 16:54

QUARTO POSTO, CON UN TOTALE DI 42,65/45
La forma dell’amicizia, di yonoi.

Grammatica e Stile: 9,65/10
“e ti ho lasciato andare” – “e ti ho lasciata andare”, dato che ti riferisci a Elisa. -0,10

Per il resto, nessun errore!
Per quanto riguarda invece lo stile, vorrei partire dal lessico, che ho trovato perfetto. Sei riuscito infatti ad avvalerti di un lessico semplice, giusto quindi per il personaggio protagonista che non ha assolutamente un alto livello sociale o d’istruzione, ma nella drabble non sono presenti termini banali o scontati, ogni parola è una sorpresa di significato e questa tua scelta mi ha fatto davvero apprezzare ognuna di esse a mano a mano che procedevo nella lettura. Prima di entrare nel dettaglio delle frasi vorrei solo esprimere una piccola nota sull’impostazione del testo, in quanto la tua scelta mi andare a capo alla fine di ogni periodo mi ha dato un po’ fastidio come lettore: probabilmente il tuo intento era di scandire chiaramente i diversi pensieri della protagonista, ma alcune volte a mio parere l’andare a capo è stato un po’ forzato, ad esempio le tre frasi “Nella fatica…”, “Pensavo…” e “Ignoravo…”, secondo me sarebbero dovute essere nello stesso capoverso, in quanto continuano comunque uno stesso pensiero.
Già dall’inizio, il punto in cui la tua storia è ambientata è subito chiaro e comprensibile, ovvero subito dopo la “fuga” di Elisa insieme alla Creatura, che Zelda osserva dal molo del porto: le tre caratteristiche che hai attribuito all’acqua, poi, sono molto centrate se relazionate con il contesto. L’acqua, per Zelda, è sempre stata verde, scura, sporca: i secchi, la vasca della Creatura, il porto inquinato… non il verde cristallino tipico di alcune spiagge mediterranee; tuttavia, all’acqua associ anche la profondità e la quiete, ciò che allontana Elisa dal mondo così difficile in cui era sempre vissuta. Anche le branchie invisibili nominate subito dopo riprendono lo stesso discorso, richiamando la cicatrice della protagonista ma anche il suo stretto legame con l’acqua da sempre esistente, che richiami lungo l’intera storia fino a quel “radici di terra”, che ha riassunto il tutto alla perfezione: la terra e l’acqua sono sempre stati elementi vicini, come Elisa e Zelda, ma allo stesso tempo diversi, tra loro e da tutti gli altri. Ognuna delle due quella notte ha preso una strada diversa, e per il bene dell’amica Zelda l’ha lasciata andare negli abissi a vivere la sua vera vita. La frase “il silenzio è la voce degli abissi” è da incorniciare. Assegno allo stile quasi il massimo, ovvero 9,75/10, a cui purtroppo devo sottrarre la piccola penalità grammaticale. In ogni caso, davvero tanti complimenti.

Trama, Originalità, Coerenza e Atmosfera: 10/10
Hai collocato la tua storia in un punto della trama del film che non mi sarei mai aspettato di trovare, ovvero durante l’inquadratura finale, ma nonostante il fatto che Elisa non fosse più presente sei riuscito a far risaltare ugualmente il rapporto tra le due donne, rendendolo protagonista della drabble. Sebbene l’amicizia sia per molte persone una dei temi più importanti nella vita quotidiana, è generalmente poco considerata nelle fanfiction, soprattutto in confronto ad altri… tu, invece, sei riuscito a farla risaltare senza banalizzarla. L’atmosfera quasi oscura del film è ripresa inoltre perfettamente durante la riflessione sulla profondità dell’acqua, riportandomi con la mente a quella tipica sfumatura di colore nero-verde che mi è rimasta impressa dopo averlo visto. La tua storia, inoltra, ha saputo collocarsi alla perfezione nel contesto sociale e culturale in cui è ambientata la vicenda. Punteggio pieno, assolutamente!

IC: 10/10
Nella tua storia l’unico personaggio presente è quello richiesto dal contest, ovvero Zelda, che per me è molto speciale come tutti quelli interpretati dalla bravissima Octavia Spencer: pertanto, tenevo molto alla sua caratterizzazione, e posso dire che non mi hai affatto deluso. In poche righe, infatti, sei riuscito a far emergere alla perfezione tutte le principali caratteristiche del personaggio, come la profonda empatia e l’amicizia per la protagonista. Oltre ai passaggi già lodati nella sezione riservata allo stile per la loro efficacia, mi sembra molto rilevante una frase, ovvero “Pensavo che tacere fosse proprio dei deboli: quando era necessario, ero io a parlare per te”: ho trovato questo passaggio estremamente d’impatto, in quanto è in grado di richiamare, seppur brevemente, uno dei leitmotiv dell’intero film, ovvero l’apparente incapacità di Elisa di comunicare con il mondo esterno che Zelda, nella sua semplicità, considera solamente come un difetto, imparando solo successivamente a capirne la ricchezza. Che dire, tutto perfetto!

Titolo: 3,5/4.
Questo titolo, “La forma dell’amicizia”, mi ha lasciato perplesso fin dall’inizio. Leggendo la storia presa singolarmente l’ho trovato molto bello, adatto alla tematica trattata ed elegantemente riassuntivo dello stretto rapporto che lungo l’intero film intercorre tra Zelda ed Elisa… ma è proprio questo il punto, il fatto che sia direttamente derivato da titolo del film, cosa che mi ha quasi dato l’idea di una totale mancanza di idee per le parole da anteporre alla drabble. Tuttavia il risultato è ben riuscito, senza alcun dubbio, e a parte una piccola penalità per l’originalità non posso che assegnare un buon punteggio al parametro; senza dubbio un lettore qualsiasi che abbia visto il film ne resterebbe molto attratto.

Gradimento Personale: 9,5/10
Non ho alcun dubbio nel dire che questa drabble, nella sua brevità, è stata davvero meravigliosa. Sei riuscito, pur essendo questa la tua prima fanfiction, a rendere alla perfezione la protagonista in ogni sua sfaccettatura, oltre a svolgere un lavoro perfetto sia per quanto riguarda le tematiche, molto importanti, sia per l’approccio stilistico e le frasi d’effetto con cui le hai sviluppate. Mi è dispiaciuto solo per quei continui “punto a capo” che mi hanno disturbato durante una prima lettura che, altrimenti, sarebbe stata perfettamente immersiva. In ogni caso, grandissimi complimenti!

Bonus: 0/1
Purtroppo il fandom da te scelto non prevedeva il punto bonus.

Recensore Master
02/06/19, ore 13:13

Ciao :-)

Ho visto il film è devi dire che mi è piaciuto abbastanza anche perché mi ha proprio spiazziato: non mi aspettavo proprio un fiaba moderna di questo genere.
Non mi aspettavo però che ci fosse un fandom dedicato al film su EFP.

La storia è proprio carina, anche perché pone il lettore da un punto diverso da quello del film, cioè di Elisa, e permette un focus sull'amicizia fra queste due donne così diverse.
Ho trovato molto delicato il modo in cui hai rappresentato questa amicizia in pochissime parole. E ho apprezzato molto anche la contrapposizione tra l'elemento della terra e quello dell'acqua.

In bocca a lupo per il contest ;-)

A presto,
Carme93

Recensore Master
01/06/19, ore 12:58

Oh, piccolo... che dolcezza. L'amicizia è il sentimento meno trattato nelle ficiton, secondo quella che è la mia esperienza, eppure è il più nobile, anche se non il più coinvolgente. Hai ragione - quindi Zelda ce l'ha, essendo così di un IC spaventoso, pensando a quanto poco appaia "iconica" e quindi adatta ad essere protagonista di fiction - quando esamini quanto l'acqua fosse già presente dell'esistenza di Elisa.
Nel silenzio, nell'appartenere al Mondo Altro, quello che la circondava, ma negativamente. Pioggia su vetri, rubinetti gocciolanti, secchi delle pulizie. Invece era tutta una preparazione durata una vita, perché venisse richiamata dall'elemento che la glorifica.
il film è .. mezzo meraviglioso? tu puoi comprendermi, dalla scena del gatto ho smesso di provare gioia, di parteggiare al 100% per la creatura. Questa drabble mi ricongiunge con quello di etereo, amabile e profondo c'è in questo racconto, quindi devo e posso solo ringraziarti di averla scritta, col tuo solito stile magistrale e lieve.
E il richiamo degli elementi amici (Terra e Acqua si chiamano così in astrologia) è il tocco di classe, sento tantissimo questa parole, come molto "mie"
un bacio oceanico,
Setsy

Recensore Master
20/05/19, ore 15:28

Ciao!
Questa breve storia mi ha fatto tornare in mente uno dei miei sogni proibiti: Avere le branchie. Cosí potrei stare sott'acqua quanto voglio e godermi il silenzio, quel silenzio che solo giù, sott'acqua, si può godere. Una meraviglia della natura. Mi chiedo come Ariel (la sirenetta) abbia potuto rinunciare a branchie e coda per un paio di gambe. Sulla Terra ci sono giá 14000000000 di gambe... Nel film a cui ti riferisci, se non ricordo male, succede esattamente il contrario, o sbaglio? La protagonista credo vada a vivere con la creatura sottomarina. Tanto per lei non faceva molta differenza vivere fuori o dentro l'acqua, visto che il suo mutismo credo fosse dovuto alla sua sorditá. Ma né la capacitá di parlare, né quella di sentire servono nel mondo sommerso.
L'amica la lascia andare, perché capire un amico e supportarlo nelle sue scelte é la base dell'amicizia.
Le mancherá, certo.
Ma meglio saperla lontana e felice che vicina e irrimediabilmente inconsolabile.
In bocca al lupo per il contest!
Alla prox!
Ssjd

Recensore Master
19/05/19, ore 21:02

Ave Yonoi, ennesimo capolavoro, condensato in poche parole, chapeau!! Ho letto il libro, confesso ignoranza sul film, ma apprezzo .. Mi ricorda la leggenda di Melusina, la divinità acquatica.. una saga del centro Europa, se puoi passa dalla fata/sirena.. Battute a parte, a prescindere dal legame tra Elisa e la Creatura, in questa storia sono basilari i rapporti amicali, vicino di casa compreso ..
The space between us.. Good job, really.
L’acqua e le sue varie declinazioni, per una elemento di fastidio, per l’altro fonte di vita. E ritorno a casa..
La nostra mente corre ad Achille e al suo tallone, ai miti e agli eroi, come sempre complimenti JQ
Ps in bocca al lupo per contest, the games are open

Recensore Master
19/05/19, ore 00:59

Ho voluto leggermi un attimo la trama del film per inserire nel contesto questa piccola e curata riflessione, grazie di avermelo fatto scoprire perché non lo conoscevo e mi sembra interessante assai.
Un amicizia tra due persone molto diverse direi, in cui però si intravede un rapporto profondo, in cui la protagonista in fondo era consapevole delle diversità e in un certo senso quel "quando lo reputavo necessario parlavo io per te" può essere interpretato come una forma del voler difendere qualcuno a cui si tiene, e la frase finale, malinconica ma comprensiva, denota un affetto profondo seppur fa male "lasciar andare" ma c'è anche un qualcosa di felice per lei nella scelta di queste poche parole usate per salutare un amica.
Bella drabble, profonda e che arriva al punto anche senza aver conosciuto a fondo il suo contesto.
Buona fortuna per il contest e alla prossima!
Nala

Recensore Master
18/05/19, ore 16:33

Oh, che bello! Hai aderito anche tu all’iniziativa “fai felice padme, scrivi una drabble”?
Non ho visto il film “La forma dell’acqua”, MA ho letto il libro scritto proprio da Guillermo Del Toro, per cui conosco piuttosto bene la storia. In verità, ricordo che mi era pure piaciuta abbastanza – una sorta di “La Bella e la Bestia” dai toni dark e leggermente horror –, tuttavia, pochissimo tempo dopo ho letto il romanzo da cui è stato tratto l’altro titolo che ha dominato la scena agli Oscar dell’anno scorso, quel “Chiamami col tuo nome” che ha folgorato entrambi e, beh, spiace dirlo, ma, almeno per quanto mi riguarda, non c’è assolutamente paragone.
Ho letto comunque più che volentieri questo piccolo componimento, nel quale dimostri di sapertela cavare egregiamente anche sulle brevi distanze. Al di là del legame che si viene a creare tra Elisa e la Creatura, in questa storia sono molto importanti anche i rapporti d’amicizia, con Zelda in primo luogo, ma anche con il vicino di casa (del quale al momento mi sfugge il nome, ma ricordo molto bene fosse amante dei gatti… argh, e adesso mi è ritornata alla mente pure l’unica scena che mi ha turbato di tutta quanta la vicenda. Credo che ci sia anche nel film, per cui puoi immaginare di cosa sto parlando; del resto, che ho a che fare con un gatto mi pare di avertelo già detto. Avrà anche un caratteraccio, ma io gli voglio bene lo stesso). Entrambi rischiano la vita per aiutare Elisa e il Deus Brânquia, e soprattutto nel finale, quando sembra che tutto sia perduto, con la loro tenacia e il loro non volersi arrendere mi hanno commossa profondamente. Alla fine, Zelda e Giles (ecco come si chiama!) si prendono per mano sul molo dal quale hanno visto scomparire nell'acqua la loro giovane amica: è un’immagine molto bella, che offre speranza. Nonostante Elisa non ci sia più, loro non rimarranno soli.
Carissimo, ti lascio con il solito fiume di complimenti. Questa drabble mi è piaciuta moltissimo e mi ha pure fatto venire il sospetto che, a distanza di più di un anno, e con la febbre da “Call me by your name” un po’ (ma solo un po’) affievolita, forse dovrei dare al film una seconda possibilità.
Un bacione e a presto! :*

padme