Recensioni per
Il pomeriggio di una mosca infelice
di crazy lion

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
14/09/19, ore 15:55

Ciao Giulia :-)
Eccomi qui anche io, ho scelto questa storia perché purtroppo non conosco per niente Demi Lovato (cioè so chi è di faccia, ma basta, non ho mai ascoltato nessuna sua canzone) quindi ho preferito virare su di una originale.
Non ho mai partecipato ad un corso di scrittura, ma mi incuriosiscono tantissimo!
Questa storia pensi si molto particolare. Ha dei tratti favoleschi: gli animali protagonisti, il loro interagire molto umanizzato, mi ha ricordato quasi le favole di Esopo! Lo stile con cui hai raccontato questa storia è fluido e lineare, è pulito, ti soffermi sui dettagli il giusto, dando così un quadro d'insieme semplice ed al contempo completo. Leggendo però mi è venuto da pensare che il vero fulcro di questo racconto non fosse tanto la forma originale con cui hai presentato i fatti, ma il loro contenuto: il messaggio che volevi trasmettere. Arabella è una mosca particolare, è una mosca che pensa e che si interroga sui perché del mondo. è anche una mosca molto sola, proprio perché questo suo riflettere sulla propria condizione la porta ad essere considerata strana dalle altre mosche e ad essere un po' allontanata. C'è un senso di insoddisfazione, quasi di tristezza nei pensieri di Arabella. Ho trovato molto originale il suo interagire sul mondo degli umani, le sue domande e il non riuscire a darsi pace per alcune situazioni, ad esempio quando parli delle api e della loro "condizione privilegiata" rispetto ad altri insetti. Anche l'incontro con il gatto l'ho trovato molto interessante, ci mostri due realtà differenti, due tristezze differenti, se così possiamo dire. Il gatto ci riporta un esperienza traumatica della sua vita, ma anche la testimonianza della bontà che c'è nelle persone (mi riferisco alla famiglia che poi lo ha adottato). Penso che il messaggio finale che se ne può trarre da questo incontro sia il non abbattersi e ricordarsi che c'è sempre qualcuno disposto ad ascoltare e capace di comprendere i nostri dubbi!

Recensore Master
31/07/19, ore 15:37

Ciao!!
Accidenti è una vita che non ci sentiamo, vero? Almeno a me sembra così eheheh
Non avevo idea che avessi pubblicato qualcosa, in questi giorni mi è venuta la curiosità e sono venuta a controllare. Avresti potuto avvisarmi, sai che non mi da fastidio. Immagino però che tu abbia molte cose da fare e posso capire che non ci abbia pensato.
Purtroppo anch'io sono stata praticamente fossilizzata dagli esami e adesso, che sembra stia cominciando a riemergere dai libri, dovrò cominciare la prossima sessione... Uff
Comunque, mi sono letteralmente innamorata di questa storia, innanzitutto adoro l'idea iniziale, questo esperimento di scrittura creativa è geniale, mi piacerebbe cercare qualche tipo di attività simile nella mia città, ma purtroppo per vari motivi non è possibile. Trovo però che sia un ottimo hobby, creativo e divertente.
Tralasciando tutti questi discorsi ho provato una forte simpatia per la mosca Arabella, nonostante appunto la simpatia non sia il primo sentimento che viene in mente pensando a questi insetti.
Mi è piaciuto che, nonostante tu l'abbia umanizzata, le abbia donato la parola, incluso alcuni pensieri, sentimenti e conoscenze tipiche degli esseri umani, non abbia risparmiato la parte 'animale' dell'insetto. I piccoli particolari sugli odori, il suo amore per le cose sporche e di contro l'odio per le superfici luccicanti, il modo in cui si posa sulle cose, ecc, ecc.
Ho apprezzato anche l'interazione con il gatto, solitamente nemico delle mosche, ma non sviluppata in modo semplice e banale, mi piace che tu abbia inserito la paura di Arabella, e i sentimenti dei due animali durante il discorso.
Indubbiamente sono pensieri profondi per una mosca, in realtà persino per un gatto, tuttavia perché mai una mosca, da qualche parte del mondo, non potrebbe pensare alla sua vita e non trovarne un senso? Esistono tantissime cose nella nostra esistenza che non conosciamo, non dovremmo dare nulla per scontato.
Tra le mie scene preferite c'è indubbiamente questa;
"Il gatto aveva abbassato la testa e nella sua voce rotta dall'emozione Arabella aveva letto una sincerità disarmante."
Il momento della comprensione della sincerità del micio.
È una storia insolita, proprio per questo originale, che spinge alla curiosità.
Spero che il tuo insegnante abbia notato il tuo sforzo, la bravura e addirittura il fatto che tu non abbia creato qualcosa dal nulla, anzi che ti sia anche informata sulle abitudini delle mosche, e magari che ti abbia anche premiata.
Ottimo lavoro.
Adesso vado via. Quando avrò tempo passerò a dare un'occhiata alla tua long (che sicuramente avrai continuato).
Buona giornata, ciao.

Recensore Master
28/05/19, ore 23:34

Ciao!
Una storia davvero molto profonda! *w*
Mi sono emozionata davvero molto! ;.;
Povera Arabella che vita davvero dura! In effetti è la prima volta che provo simpatia per una mosca, a me non piacciono molto... ma qui l'hai resa così bene e piena di sentimenti che non si ci può non innamorarsene u.u
E poi il gatto è stato davvero molto dolce con lei. Che cretino il suo primo padrone, come si può abbandonare gli animali? Io me lo sono sempre chiesto! ;.;
Comunque ancora complimenti storia meravigliosa! :*
Fuji.

Recensore Master
28/05/19, ore 18:18

Sera! Leggo adesso che ho tempo, e trovo nelle righe di questa storia la strana, fortuita epure bellissima amicizia fra un gatto e una mosca. In genere nemici per natura, ma non qui. Si legge di un rapporto diverso e positivo, e i due si fanno coraggio a vicenda fra una parola e l'altra. Lei è infelice della sua vita, lui di quella della padrona, senza dimenticare che ha anche sofferto il dolore dell'abbandono. Veramente molto bella, complimenti,

Emmastory :)

Recensore Master
28/05/19, ore 07:15

Buongiorno!
Non è stato per nulla fastidioso o difficile immedesimarmi nella mosca e nel gatto. Hai raccontato un incontro fortuito e speciale, di quelli che sconvolgono e donano speranza.
Bizet ha provato ciò che sente ora Arabella e riesce a far "scaldare il suo minuscolo cuore" per la prima volta attraverso parole altrettanto calde.
Questo racconto ha una grande forza comunicativa, è una fonte da cui attingere vari insegnamenti, che si distinguono in base all'esperienza di ognuno, trasmettendo in particolare la convinzione che spesso è necessario un conforto, una parola, una presenza per non lasciarsi andare.

Complimenti!

Arianna