Ciao carissima!!! Buona sera!
Cercherò di contenermi, ma questa potrebbe diventare la recensione più lunga che abbia mai lasciato in questa sezione, quindi non spaventarti... e non volermi male XD. Ho talmente tanto da dire...
Innanzitutto, prima di addentrarci nel capitolo in questione, voglio farti i complimenti per l'esame: è pesantissimo quando ad interrogarti non è solo l'assistente ma anche il professore! Sono felicissima che, nonostante esami e stage, tu riesca a trovare il tempo per portare avanti questa storia e l'hobby della scrittura in generale. ^^
Tanti tanti complimenti!
Ora, il capitolo!
Innanzitutto, come immagino avrai notato, ho inserito la storia fra le preferite! E adesso andrò ad esaminare bene il perché! ^^
L'incipit di questo capitolo mi ha fatto nascere un gran sorriso: John che ricorda come festeggiava il Natale in compagnia della sua famiglia e che vuole ricreare quell'atmosfera casalinga e famigliare con Roger è una scena di semplice dolcezza che mi ha davvero deliziato.
Mi è piaciuto moltissimo che, nel far ricordare a John i Natali passati, tu abbia sempre usato la parola "mamma" rispetto a un "sua madre" che risulta sempre più distaccato. Invece John ricorda "la sua mamma"; ricorda un momento tenero, un momento di vita reale, di affetto reale, per quanto incorniciato da un contesto virtuale e di raccolta crediti, che prende forma in un semplice origami a forma di pinguino.
E Roger, sentendo che John non riceve un regalo da anni, pensa bene di rimediare... a modo suo, come un fidanzato affiatato può fare.
John, dal canto suo, invece, ha in mente qualcosa di molto diverso ma di decisamente importante.
Questo scambio:
"Non ti deluderò.
John sbuffò, come se quella potesse essere una possibilità.
Ne sono sicuro, Rog.
L'avatar biondo alzò gli occhi al cielo, e John rise.
Uff, lo spero proprio. Ti amo, John."
Oltre ad essere molto tenero e amorevole, è molto importante per quanto succede più avanti nel capitolo (e ci tornerò in seguito).
Ma prima di cominciare a piangere (perché, maledetta te, me le hai fatte versare le lacrime...), vorrei almeno nominare il fatto che John abbia abbracciato Roger stringendolo in un "abbraccio spacca-ossa". Perché si percepisce chiaramente il cambiamento di John rispetto al primo capitolo: la compagnia di Roger gli ha riportato il sorriso e l'entusiasmo.
E anche Brian se ne è accorto ed è felice per loro, pur mantenendo un certo scetticismo nei confronti di Top star e delle sue conseguenze... (e, a capitolo finito... T^T)
E si arriva alla metà cruciale del capitolo...
Avevi già avvertito che sarebbe successo qualcosa di brutto, che sarebbe arrivato il momento dell'angst... ma santo cielo... non pensavo che avrei sofferto tanto...
John che accompagna Roger per fargli da sostegno morale è di una tenerezza infinita!
Eppure si comincia a percepire che qualcosa non va e che forse Top Star non è esattamente come ce lo si immagina quando ci si ritrova in una stanza piena di partecipanti che vengono fatti aspettare anche giorni interi e che si vedono superare, letteralmente, dall'ultimo arrivato.
E la storia dei tranquillanti... le note che hai scritto in fondo al capitolo mi hanno lasciato davvero basita! O..O
John è sospettoso ma Roger è ansioso e preoccupato per l'esibizione e forse percepisce meno quanto possano sembrare sospetti i loro comportamenti e atteggiamenti, compresa la regola per cui tutti i partecipanti debbano assumere dei "tranquillanti".
E infatti, mentre Roger accetta e comincia a bere, il dubbio che sia stato drogato sorge subito nella mente di John, che si preoccupa per lui non riconoscendo nei suoi occhi offuscati e lontani quelli di cui si è innamorato. E, giustamente, il panico lo pervade.
"Come ultimo gesto, Roger passò il cartone di tranquillanti, ormai finito, in mano a John.”
Ecco, questa può sembrare una frase normalissima, ma, considerando quello che succede dopo, la scelta di parole di poco prima, nel capitolo - "chiuse il cubicolo e procedette a baciarlo come se non ci fosse un domani" - assume un valore di gran lunga più importante e triste.
Perché l'ultimo gesto che si scambiano Roger e John non è un bacio, un abbraccio, o anche solo una stretta di mano per augurarsi fortuna, ma un gesto falso, distorto dalle droghe.
E se la sua prima e ultima performance si svolge bene, cantando senza stonare nemmeno una nota, non si può dire lo stesso di tutto quello che ne consegue...
"Sembrava che stesse cogliendo solo la metà delle terribili implicazioni di quelle affermazioni."
"Con crescente terrore vide come gli occhi di Roger erano lustri di lacrime trattenute e confusi, così confusi."
Queste frasi, in particolar modo, mi hanno fatto proprio male fisicamente da leggere perché si vede chiaramente come questi giudici si stiano approfittando di qualcuno che non ha modo nè forza di rispondere, di reagire, di qualcuno che non sta nemmeno capendo del tutto quello che gli sta succedendo e arriva addirittura al punto da dare l'impressione di stare per svenire.
E non solo.
Quando Roger sembra riuscire per un momento a combattere contro le droghe i giudici pensano di giocare la carta della colpa e della delusione. Perché lui avrebbe la possibilità di uscire da quel mondo virtuale (per entrare in uno che non si può comunque definire "reale" in quanto, come Prenter o chi per esso ha ricordato, sarebbe comunque sotto farmaci per eliminare "pudore e tutte quelle stronzate"), grazie al lavoro di chi come lui ha pedalato per mesi interi.
Per farlo sentire in colpa anche nei confronti di quelli che sono ancora lì ad aspettare di poter salire sul palco dove lui si trova in quel momento.
Per farlo sentire in colpa nei confronti di John, che gli ha dato tutto ciò che aveva per garantirgli la possibilità di esibirsi.
E John improvvisamente si rende conto di non avergli detto che non gli sarebbe importato se non fosse riuscito a "vincere" e uscire, di non avergli ricordato che quei 15 milioni di crediti non sono importanti.
Si ricorda che l'unica cosa che Roger voleva era non deluderlo (come nel dialogo riportato sopra).
Si rende conto che un semplice momento di rabbia ha condizionato tante cose, lasciando Roger da solo sul palco, in una situazione difficile che magari non si sarebbe comunque risolta... pensa che forse se fosse stato lì con lui, destinatario di quelle occhiate confuse e disperate, qualcosa sarebbe potuto cambiare.
Invece Roger, dopo un'ultima occhiata dietro le quinte, si ritrova da solo, in balia di chi non vuole regalargli una nuova vita ma al contrario vuole incarcerarlo e intrappolarlo in un'esistenza addirittura peggiore di quella nella quale si trova già.
Io a questo punto stavo già piangendo proprio senza ritegno...
E non oso nemmeno immaginare quanto tristi saranno i prossimi due capitoli...
Tutto questo gigantesco poema per dire che ho inserito questa storia nelle preferite perché nonostante la tristezza e la depressione che descrive questa storia – tematiche che solitamente lascio in secondo piano, preferendo un lieto fine – trovo che, prendendo spunto dalla trama di una serie televisiva tu sia riuscita perfettamente a ricrearne l'atmosfera. A descrivere i sentimenti dei personaggi, l'illusione di un premio che si trasforma in una condanna, per Roger, e in una tortura, per John.
Quindi non posso che farti tantissimi complimenti, perché hai fatto e stai facendo davvero un ottimo lavoro!
Ti chiedo scusa se ho copia-incollato tanti pezzi, ma ho trovato la costruzione di conversazioni e determinati passaggi davvero ben studiati e mi sembrava giusto sottolinearli ^^
E ti chiedo scusa anche per la lunghezza di questa recensione. Spero di non essere risultata troppo pesante... vedila come una vendetta: tu mi hai fatto soffrire come un cane in questo capitolo (e lo farai anche con i prossimi) quindi io ti ho fatto soffrire con un papiro di ventimiliardi di parole! XD
In tutto ciò, per concludere, tanti tanti tantissimi complimenti, davvero!
Ti mando un bacione enorme! <3
A presto :-*
E in bocca al lupo con lo stage! ^^
Di nuovo, baci!
Carmaux
P.S. Questo è il motivo per cui non guarderò mai Black Mirror... non ce la posso fare... |