Ciao carissima^^
quella che tu citi č una sindrome che in Giappone miete vittime, ovvero il Karoshi.
Hai reso molto bene i vissuti di inadeguatezza di Ogai Ikamoto, che non si sente mai in pari, deve fare di pių e sempre di pių, e al tempo stesso inconsciamente ha la certezza di non fare abbastanza, come testimonia il suo sogno, ha paura di non riuscire, di non essere all'altezza degli standard dell'azienda, di far fare brutta figura alla ditta per cui lavora.
Fino a che, trascurata ogni altra cosa, letteralmente si consuma sul lavoro, morendo riverso sul computer.
Emblematico che sia trovato dopo giorni, ormai in decomposizione, dopo essere stato licenziato: la sua vita ormai aveva tagliato fuori tutto quello che non era lavoro, non esisteva pių nient'altro per lui.
Una malattia terribile, ma assolutamente legata alla cultura. Te lo immagini un morto di Karoshi in Italia?
Battute a parte, complimenti, una storia che si legge molto bene, con un ritmo incalzante che tiene incollati alla pagina fino all'epilogo! |