Carissima Cosa2,
Stasera me vado a magna' un paninozzo zozzo, e quindi non posso passare, così ho deciso di farlo ora, prima di andare a lavorare, che è cosa buona e giusta perché questo capitolo è meravigliosamente meraviglioso. I capitoloni grossi? Nessun problema, me lo sono praticamente divorato in un sol boccone e il merito, mia cara Lightning, non è solo della caratterizzazione dei personaggi (sulla quale mi soffermerò dopo), ma anche del modo che hai – il tuo timbro, di raccontarcela, questa storia.
Sai, sempre più spesso leggo solo storie romantiche, che hanno poco di avventuroso, che affrontano solo un certo lato dei sentimenti umani e non mi esulo da questa categoria, siccome scrivo in prevalenza storie romantiche ma tu... tu stai raccontando qualcosa che va al di là di una semplice fanfiction. Tu stai raccontando un fumetto. Tu lo stai scrivendo, questo fumetto, dove in questo primo capitoli il rapporto tra Tony e Peter non è solo quello di mentore e allievo, figurale padre e figurale figlio, ma è anche un rapporto che somiglia ad un'amicizia. Ci sono confidenze che si fanno, anche solo con gli sguardi. Sono arrivati ad un punto tale di confidenza, da capirsi senza parlare. Ecco, questa totalità del loro rapporto, mi fa impazzire, perché per come li vedo io Tony è un ragazzone troppo cresciuto e Peter è un ragazzino che pensa troppo e credimi... credimi, mai nessuno li ha resi così bene, mai nessuno me li ha fatti immaginare così come sono come ci riesci tu. Su Tony niente da dire, anzi... conosci le mie paure quando leggi di come lo scrivo; ho sempre paura di deluderti... ma Peter... beh, di Peter te lo dico dopo, va u.u
Tony e Peter alla Casa Bianca, la nuova serie di Disney XD, in onda ogni sera alle 18 (e non lo posso vedere perché lavoro, sigh). No, a parte gli scherzi, l'impatto iniziale che ha avuto questa storia è andato più o meno così: la apro dal cell per iniziare a leggerla, mi ritrovo a divorarmela. Fine XD
Ho letteralmente adorato la tensione che hai creato tra i due, i silenzi che lasciano spazio ad un'introspezione che ci racconta in che tempo siamo collocati e cosa è successo. Ecco, tu mi stai dando il mio Protocollo Speranza, continuando sul filone di Tony che si è salvato dallo schiocco, riportando però dei danni troppo visibili, che Peter rivede sovrapposti al ricordo del momento in cui è successo; un momento segnante per tutti, ma su di lui forse molto più di altri. Era appena tornato e lo ha visto "tentare di morire", in sostanza, per salvare il mondo.
Okay, insomma, di Peter ne parliamo subito va! Sto fremendo, devo dirti!
Sai, carissima Lightning? È davvero difficile per me "sentire" le voci dei personaggi reali, quando leggo una storia. È difficile vederli nella loro reale figura, nella mia mente, se la caratterizzazione ha qualche pecca che li allontana da ciò che sono. Bene, ti basti sapere che per me, c'erano loro, seduti su quegli eleganti sedili brutti... loro, loro. Il tuo Peter mi ha conquistata. Il tuo Peter è il motivo per cui questa storia si trova già tra le preferite, e non ho aspettato che pubblicassi il seguito. Il tuo Peter è razionale ma un adolescente confuso dal futuro che lo attende, che si sta affacciando all'età adulta, che non ha solo il problema della scuola, ma anche quello della sua identità segreta. Un quasi uomo che divide la sua giornata tra lo studio e salvare le persone. Un ragazzino che è andato nello spazio, ci è morto, è tornato e ora si ritrova davanti alla vita che gli chiede cosa vuole davvero – se vuole preservare quell'identità e sarebbe anche una scelta legittima e totalmente personale, se solo non vi fossero implicati motivi più seri, più politici, legati a qualcosa successo molto tempo prima di Thanos, prima dello schiocco, prima della pace. Ecco, tutto il loro discorso, come ci sono arrivati, come non hanno comunque trovato una soluzione, in quel dialogo, mi ha letteralmente conquistata. Peter è Peter nella sua forma più ragnesca. E la cosa che apprezzo di più è che, tra tutti i Peter che ho letto, questo si ricorda che è Spider-Man, divide quell'identità dalla propria, scinde l'eroe dal ragazzino. Come se Spider-Man fosse andato nello spazio, mentre Peter Parker era ancora a New York, magari a fare i compiti. Ecco, specificato questo, io non ho altro da dire su Peter. È il ragnetto che conosco io e mi commuovo – giuro, mi commuovo, perché MAI ne ho letti di così fedeli. MAI!
La parte difficile di questa scissione sta nel fatto che se prima era solo un fattore quasi PISSICOLOGICO, la faccenda si fa più seria del previsto. La registrazione è un tema che Peter non ha giustamente affrontato. Non era un vendicatore, in Civil War, ma c'è stato in quell'aeroporto.
«Se vorrai far parte dei Vendicatori, dovrai farlo sia come Spider-Man, che come Peter Parker,»
Ed è qui che ho tremato, e la reazione di Peter è più che legittima, oltre che paurosamente IC. Peter Parker è un personaggio che mette sempre gli altri prima di lui. Preservare l'identità significa dare la possibilità alle persone che ama di avere le spalle coperte. Spider-Man è più sicuro se rimane senza volto. È un adolescente del Queens che ne ha già vissute troppe, che è sparito dopo uno schiocco, ma che finché succede a lui va tutto bene. Qui si mette a rischio la vita dei suoi cari, e su questo Peter non gioca. Mai. (MIO DIO ç__ç Ti devo abbracciare per il lavoro meraviglioso che hai fatto su di lui... madonna, ti ammazzo di scafette ♥)
In un mondo poi dove Iron-Man non è più Iron-Man per ovvi motivi, che è tornato ad essere solo Tony Stark, le cose si complicano ma... quanto è da Tony usare mezze verità per salvaguardare le persone a cui tiene? Su questo, Peter e Tony, sono sempre stati paurosamente in sintonia. Ah, e questo mi fa venire in mente una cosa, che ho veramente, veramente apprezzato di questo primo capitolo: la fiducia tra loro e quella nel prossimo. Tony è un paranoico, Peter va in giro 24h su 24h con i bracciali spara-ragnatele ai polsi... questo denota che, pur essendo ancora loro, quelli che conosciamo, qualcosa ha cambiato il loro modo di vedere il contorno. Sono loro che sono andati nello spazio, sono loro che hanno salvato il mondo (come specifica Tony, non lui da solo, ma tutti), eppure la fiducia viene meno e quella chiamata alla Casa Bianca ne è la prova. Ecco, quel breve dialogo in cui si raccontano cos'è la fiducia, mostrando piani oscuri come rapire il presidente o appunto mostrare i bracciali, è stata davvero il top del top. Un ulteriore motivo che mi ha spinta a mettere questa storia subito tra le preferite.
Infine, ma non meno importante, la tensione che si slaccia alla fine, quando Tony torna dalla riunione col Presidente. Dopo momenti di silenzio assoluto, esce fuori ciò che entrambi pensano, e... è lo stesso:
«Non voglio rivelare la mia identità,» [...]
«Neanch’io: sono debole di cuore, e piazzarti sul palcoscenico sarebbe un attentato alle mie coronarie,»
Tony sa perfettamente che uscire dal giro comporterà una libertà troppo grande per il Governo e il simpaticissimo segretario Ross avrebbe troppa voce in capitolo, senza di lui ad aizzarglisi contro. Perciò Tony mente, racconta mezze verità, si finge ancora Iron-Man anche se non dovrebbe più esserlo, per una sola e semplice motivazione: difendere il ragazzino del Queens, su cui si sente responsabile – senza alcuna forzatura. Insomma, hai reso un rapporto filiale che non si limita solo a questo, ma come dicevo all'inizio sembra una grande amicizia fondata sulla fiducia. Tony non si sente forzato nel dover cambiare i suoi registri per aiutare Peter, Peter come sempre si sente in colpa e odia essere il centro di tutto, eppure alla fine un punto di incontro si trova: nelle stesse idee, nello stesso senso di giustizia, che però necessita di strappi alle regole e di prender tempo usando la loro arma più tagliente: il genio.
Cara Lightning, forse ho un tantinello esagerato, questa recensione è un delirio assoluto ma la colpa è tua che mi hai conquistata. Letteralmente. Come ti dicevo nella scorsa recensione, odio mettere prescia alle persone, e non lo faccio mai, men che meno con te ma sappi che non vedo l'ora di leggere il seguito, perché i tuoi Tony e Peter mi mancano già. Hai reso il rapporto canonico profondo e bellissimo, che non manca di rispetto ma nemmeno di quel briciolo di ribellione che fa un po' parte d entrambi e che li rende loro, al 100%. In più ora voglio un Taco .___.
Sperando di non aver scritto una marea sconfinata di fregnacce, ti auguro un buon proseguimento di giornata, aspetto trepidante il secondo capitolo e a presto.
Molto prima di quanto tu possa immaginare (è una minaccia, sì)
Un abbraccio,
Miry (cosa 3, attacco solareeee) |