Recensioni per
Storia di viaggiatori, di una santa reliquia, di tre lestofanti e un ciuco
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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E alla fine Teodoro si è rivelato il genere migliore di uomo di Chiesa, e la faccenda del libro si è conclusa, sorprendentemente, con una figura di melma un po' meno peggio di quel che poteva essere e la pelle dei malviventi ancora attaccata ai rispettivi proprietari.
E anche Teofano la scampa ... secondo me è perchè la reliquia, appena fatto contatto con l'aggressore, ha iniziato a portare sfiga a lui. Certo, il fatto che potrebbe far prendere fuoco alla gente è ben inquietante.
Uh, mistero risolto, alla fine. Certo che a Roma avevano un vero e proprio fetish per queste strane sostanze che brillano al buio e ammazzano la gente, ed è piuttosto ironico che un tessuto del genere sia finito venerato come una reliquia. Ma alla fine, Teo è arrivata a una sistemazione che la lascia tranquilla. Avrà mai ricevuto il suo evangelario?
I Tre dell'Ave Maria sono stati riacchiappati subito? Ma dai che sfiga! Questa è ufficialmente la storia di quelli la cui fortuna principale è quella di sopravvivere - o meglio, ingegnarsi a cavarsela in situazioni improbabili.
Davvero una storia molto divertente e carina, complimenti!

Povera Teofano. Sta andando a sposare uno sconosciuto, suo padre è morto e lei non può nemmeno tornare a casa per i funerali, sua madre si è risposata in zero secondi. E poi arriva un brigante armato. Proprio un momento radioso nella sua vita!
Comunque, alla fine si sono presi quella reliquia. Chissà come hanno fatto gli ambulanti ad aggirare tutti i sospetti del caso?
Bella sfiga anche per i tre ambulanti. Quindi è così che hanno messo le mani sulla reliquia che tira sfiga! Tra l'altro, devo dire che questo è un concetto interessante e divertente.
Almeno i tre delinquenti recuperano, a danno però di Decimo e Teodoro.
Sono davvero curiosa di vedere cosa succederà nei prossimi capitoli. Complimenti!

Okay, già il titolo di questa storia è qualcisa di molto promettente.
Mi piace come inizia: storia di un ragazzo che finora appare molto adatto alla vita in convento, che in mezzo a un paesucolo malconcio riesce a cogliere gli aspetti più belli della vita di monastero, ovvero quelli relativi all'arte e alla filosofia. Certo, anche il suo poco amorevole sodalizio col greco fa abbastanza ridere!
Così come è divertente la parte di Teofano, una ragazza volitova e spiritosa, che ha abbastanza voglia di trollare il prete da spedire tre truffatori nelle stanze della basilissa.
Un inizio davvero brillante e divertente, complimenti!

Recensione premio per il contest “Lavoratori allo Sbaraglio”

E alla fine è giunta anche la fine di questa storia.
Tre vicende che si compenetrano e si uniscono per cambiare la propria sorte, per scoprire qualcosa di nuovo, per essere quelli che si è sempre stati.
Teodoro che salva la vita dei tre girovaghi – tiro poco intelligente e leale quello di rubare l’evangeliario, ahi ahi qui mi abbassate il livello di stima per voi, ragazzi… ma solo perché vi siete fatti beccare, dannazione! – per compassione è la cosa più bella che potessi leggere, perché ha avuto quel senso di saggezza, superiorità (in modo positivo, nel senso che non si è legato la questione al dito) e di grandezza che, sinceramente, nel primo capitolo non gli avevo riconosciuto; e con Decimo fa un bel duo, essendo uno l’insegnante che tanti dovremmo avere e l’altro il ragazzo che saprà trarre da lui tutto ciò che serve per far sì che nessuno dei due lasci il mondo senza essere ricordato;
Teofane che alla fine raggiunge la sua metà e trova il suo sposo – mi aspettavo una storia più felice, dato che lui mi ha fatto una buona impressione… peccato che si sia rivelato solo una relazione dal carattere molto diplomatico, anche se credo che in un altro contesto e vita avrebbe avuto una realizzazione migliore –, ma alla fine ottiene quello che ha sempre pensato: la sua strada lontano dagli ambienti di corte, nel chiuso della sua anima, con il Volto di Cristo a darle pace e a raccontarle tutto ciò di cui ha bisogno.
Mi è piaciuto anche leggere di quel senso di vicinanza, prima non così palpabile, con chi rimane della sua corte: il viaggio l’ha fatta crescere, l’ha portata a comprendere molte cose, a maturare, e questo è semplicemente bellissimo da leggere…
E alla fine ecco la terna perfetta, quaterna con Liutprando: anche loro hanno avuto una vicenda singolare, come non si aspettavano, che ha cementato il loro legame e li ha mantenuti com’erano, ovvero tre cittadini del mondo e senza barriere, capaci di non cambiare mai, ma anche di essere aperti a ciò che li attende.
È una storia molto, molto particolare, che mi ha parlato sia di metamorfosi che dell’importanza di rimanere sé stessi, ma trovando la strada che è propria; di come un solo gesto possa cambiare la sorte di tante persone, della bellezza – e tristezza – di un mondo molto più ampio di quanto crediamo, dell’avventura massima che è vivere, e di come sia bello condividerla.
Decisamente stupenda.

Manto

Recensione premio per il contest “Lavoratori allo Sbaraglio”

Ed eccoci ai problemi, quindi.
Partendo da Teofane, che in un viaggio già complesso perché non voluto da lei – bella storia quella dei matrimoni combinati, specie per una ragazzina che ancora non è fiorita e vede la sua infanzia, o quello che ne rimane, venduta per motivazioni politico/economiche… meglio sorvolare o stiamo qua mille anni a parlarne –, si trova circondata da persone che non possono aiutarla in nulla, neanche a sentirsi meglio, e si vede arrivare la notizia che suo padre – che lei amava tanto, da quanto appare – è passato al mondo dei più: un matrimonio e un funerale, insomma, con lei che farebbe di tutto (per ragioni diverse) a non dover essere partecipe dell’una e l’altra notizia.
Povera cucciola… credevo che l’avremmo vista sì in una situazione più grande di lei, ma non così triste: perché ora è una principessa completamente sola, senza un conforto, con solamente domande davanti a sé; e se questo non bastasse, ecco che accade qualcosa proprio nel momento in cui sta accarezzando l’unica cosa che può calmarla, il Volto del Dormiente che tanto le aveva dato il silenzio del Paradiso… che ora, però, non le sussurra altro che Inferno. Vediamo nel prossimo capitolo cosa accadrà, anche se già tremo.
Per quanto riguarda i tre simpatici buon temponi, anche loro non se la passano al meglio, con la notizia che la guerra si sta avvicinando e probabilmente li coinvolgerà; e anche la storia della scoperta della Sindone è stata così avvincente da avere il sapore dell’avventura. Sono un trio ben amalgamato e dal quale ci si aspetta un po’ di sollievo e ritmo meno pesante, anche se, come si è visto, non sono esenti dai problemi.
Ottimi trickster, di certo non passano inosservati.
E vogliamo parlare di quello che accade al povero Decimo e al suo maestro? Che scoramento vedere il frutto del tuo lavoro andare in fumo per colpa dei briganti, specie se il tuo tesoro è un evangeliario splendido e il dono per la principessa!
E via, non posso trattenermi, vediamo come finisce questa bellezza!

Manto
(Recensione modificata il 24/10/2019 - 11:38 pm)

Caro il mio yonoi, tu non mi deludi mai.
Sai sempre come cogliere il mio cuoricino, volta dopo volta non faccio che emozionarmi; finirò che ti chiederò in sposo. Ok, finito lo sproloquio, alle cose importanti.
Io davvero non so come fai a farmi innamorare così, ma ho trovato un'altra storia che mi garba.
Sarà che tutto ciò che si chiama Storia mi chiama, che Ravenna è una città della mia anima, che i tuoi personaggi sono sempre così umani da rendermi felice di aver trovato qualcuno dalle tue abilità; ma ecco che ora ti scrivo una recensione, in questo caso piuttosto breve, smaniando di andare avanti.
Ora, sulla trama non dico perché ormai sai che attendo almeno il secondo capitolo per parlare a riguardo; ma è innegabile che la storia trasudi del colore dei mosaici, delle imprese miniate dei monaci, del respiro bizantino dell'oro, dello spirito giullaresco di chi vive allegramente gabbando e ingannando, ma senza far chissà che male agli altri. Tra le altre cose, mi sono piegata in due davanti al nome di Liutprando usato per un dolce ciuco, pace all'originario portatore; mi sono innamorata dei riferimenti e dei termini precisi che usi, come il termine basilissa per Zoe. Non nego che poi mi intrigano parecchio Decimo e la cara Teofano, con le loro personali storie e vicende... Specie quest'ultima, che ha un'anima da portatrice di caos e con l'espressione "Le corna di Belzebù" mi ha fatto alzare le mani in segno di resa.
Volo subito al prossimo capitolo.

Manto

"fessi summa cum laude" se mi dai il permesso la userò come motto da oggi in poi ahahahah
Ormai quando giungo alla fine delle tue storie ho sempre un po' la sensazione di malinconia... penso: ecco, un'latra splendida trama con dei personaggi speciali è giunta al termine. Questa più che mai mi ha lasciato rimasugli di ipocondria. Sarà perché la storia è finita, ma lascia aperta la strada davanti ai protagonisti: e adesso, cosa faranno?
La principessa sarà davvero soddisfatta della sua scelta? Una donna avventurosa e libera come lei...
Onestamente ho rivalutato Teodoro in questo ultimo capitolo: nonostante il suo fare burbero ha un cuore enorme (caratteristica che dovrebbero avere tutti gli uomini di chiesa secondo me...), salvando la vita a quei tre briganti. A tal proposito... grazie al loro modo di fare fregando il prossimo, sono riusciti a salvarsi la pellaccia anche coi famigerati mori!
Ancora un ottimo lavoro per cui esserne fiero caro amico mio, complimenti davvero!
Al prossimo allora (dimmi che stai già scrivendo un'altra storia, ti prego!),
Nina ^^

Ciao yonoi!
Le avventure di questi giovani si fanno sempre più avvincenti: mi piace :D
La basilissa si è riscoperta ad amare un viaggio che all'inizio non sentiva proprio, fin quando ovviamente il suo vecchio non è passato a miglior vita... Fatto che ha raggiunto ogni angolo del paese...
Come se non bastassero attacchi e scorribande improvvise, ci si mettono pure gli sciacalli a derubare due poveri confratelli...
Sai cosa mi piace di questa storia? Come l'hai resa... mi spiego meglio: la trama potrebbe risultare pesante e noiosa e lunga, inerente anche al periodo storico che aveva poco di allegro, tu però sei riuscito a renderlo piacevole con l'inserimento di venditori ambulanti e battutine e - perché no - anche la sfiga che a volte fa visita ai nostri cari monaci :D
Un'altra cosa che fa molto medioevo è la presenza costante di rimandi ai santi e alle reliquie: a quel tempo la superstizione era altissima!
Vado all'ultimo capitolo ;)
Nina

Ehi yonoi! Oggi ti sto impallando l'account di EFP :D
Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di storico... molto storico di tuo. Ovviamente te la cavi benissimo anche qui. Sei stato capace di creare perfettamente le ambientazioni nelle quali si sono mosse i tuoi personaggi. Il dolce Anselmo, che giustamente comincia a detestare il suo maestro e lo stesso San Benedetto... Ma il lavoro gratifica sempre e Teodoro, da buon luminare, ha notato le sue doti...
Poi passiamo a questa principessa fuori dai canoni. Una donna sicura che riesce a tener testa non solo a degli uomini, ma a un asino! E si sa come siano testardi questi ultimi. Tra i due ho preferito il carattere dirompente di lei (non me ne volere, ma la solidarietà femminile raramente mi abbandona, soprattutto se si parla di periodi storici in ci le donne erano trattate alla pari di muli! A tal proposito...).
Passerò nei prossimi giorni a leggere il seguito, sono proprio curiosa di sapere cosa ne sarebbe stato se i due Imperi si sarebbe riuniti... :)
Complimenti,
Nina ^^

Carissimo, finalmente riesco a completare la lettura di questa tua storia che mi aveva proprio presa e di cui non vedevo l'ora di conoscere i risvolti.
Alla fine, le cose sono andare a finire bene un po' per tutti. Decimo e Teodoro hanno fortuitamente recuperato l'evangeliario e, non solo: Teodoro ha anche salvato la vita ai tre lestofanti. Sinceramente, all'inizio, anche io sono rimasta interdetta come Decimo, davanti a questo gesto: non si meritano tanta carità, poi da uno come Teodoro proprio non me l'aspettavo.
Teodoro, comunque, si riconferma il mio personaggio preferito: come si fa a non adorarlo? Burbero, scontroso, ma con un cuore d'oro solo per pochi eletti.
Anche Teofano, riconfermo, mi è piaciuta molto: ha dimostrato una notevole fermezza d'animo e capacità di giudizio. Probabilmente la fine prematura del matrimonio e il ritiro al convento sono stati una manna dal cielo per lei.
I tre lestofanti sono riusciti a cavarsi fuori dai guai anche durante la guerra: il loro parassitaggio come sempre li ha ripagati. Non posso fare a meno di trovarli divertenti, nonostante il disprezzo di fondo che sento nei loro confronti. E Liutprando continua ad avere tutta la mia comprensione e simpatia e ti faccio i complimenti per il modo in cui sei riuscito a caratterizzarlo, cosa non facile da fare con un animale.
Alla fine, la santa reliquia era avvelenata... C'era da aspettarselo: i tempi erano quelli che erano, e non si andava certo per il sottile.
Non posso che rinnovarti i miei complimenti per questa tua storia che mi ha presa fin dalla prima riga e non ha mai deluso le mie aspettative. Mi hai fatto ridere e divertire e mai annoiare. Ho adorato l'atmosfera, i personaggi e le vicende. Davvero un ottimo lavoro e una storia degna di nota.
Complimentissimi!
Alla prossima :)

Carissimo!
Eccomi a recensire il secondo capitolo di questa delizia: l'ho letto tutto d'un fiato, nonostante la corposità (non che sia un male, anzi: io non sono tra quelli che predilige i capitoli corti).
Non posso che farti ancora tanti complimenti per il tuo stile di scrittura, ricercato e ricco, ma mai noioso o pesante; inoltre, calza a pennello con ciò che stai raccontando e con il periodo storico: sembra una banalità da dire, e molti non ci fanno caso, ma per me è molto importante che lo stile di scrittura sia cucito sulla storia che si va a raccontare. Non si può scrivere del Medioevo e usare termini del lessico moderno, ci stonerebbe davvero troppo. E tu, appunto, sei riuscito a modellare il tuo stile, rendendolo coerente con l'epoca storica di cui si sta parlando. Tra l'altro, scrivendo in prima persona per quanto riguarda Teofano e Decimo, è ancora più importante l'uso adeguato della terminologia.
Insomma, tutto questo per dirti che adoro come scrivi e come hai adattato il tuo stile alla storia.
Sei capace di dare vita al mondo che presenti, con descrizioni dettagliate e minuziose che ci catapultano direttamente nei borghi, nelle strade, nel monastero, tra il popolino e ovunque si ambienta la tua storia. È una cosa che sto davvero amando, quella di sentirmi immersa in quello che leggo: si vede la cura che hai messo nel riprodurre i luoghi e lo stile di vita del tempo, nel restituircene un'immagine il più realistica possibile. Sto adorando davvero la spiegazione del funzionamento della trascrizione dei volumi nei monasteri: è una cosa che da sempre amo (forse perché la precisione non è una dote che mi appartiene, e quindi rimango sempre folgorata nell'ammirare i lavori che compivano al tempo i monaci, senza aiuto di strumentazione alcuna). Ho davvero appreso molte cose leggendo questo racconto, e le storie in cui si può imparare qualcosa di nuovo o approfondire ciò che già si sa sono indubbiamente buone storie.
Passando al capitolo, le vicende dei protagonisti si stanno intrecciando: i lestofanti hanno prima venduto la reliquia a Teofano, poi hanno imbrogliato i nostri monaci viaggiatori (Decimo ci aveva visto lungo, ma Teodoro è stato stordito dalla fatica del viaggio e non è stato altrettanto accorto), derubandoli del loro prezioso carico. Sono proprio curiosa di sapere come (e se) riusciranno i nostri due sventurati a recuperare il loro evangeliario e a recapitarlo a Teofano. O saranno i nostri tre lestofanti a venderglielo come ennesima reliquia ceduta da qualche caritatevole cristiano?
Amo il modo in cui hai caratterizzato Teofano, davvero splendido: riesci a dare un'immagine molto vivida di lei, e il suo bel caratterino mi piace molto (e di solito io non amo affatto le protagoniste femminili, prediligendo di gran lunga quelli maschili, quindi complimenti doppi). Apprezzo molto anche Decimo, l'unico altro con un minimo di senno in tutta questa faccenda. Simpatizzo per il ciuco, ovviamente: vivere con quei tre non deve essere affatto semplice. Loro mi fanno ridere, ma al contempo mi irritano parecchio.
Ancora tantissimi complimenti per il capitolo e la storia, di cui sto adorando il tono a tratti scanzonato e divertente con cui narri i fatti.
Alla prossima :)
(Recensione modificata il 22/08/2019 - 03:42 pm)
(Recensione modificata il 22/08/2019 - 03:43 pm)

Ciao yonoi!
Eoni fa dissi che avrei dato un'occhiata alle tue storie, e infatti così ho fatto. Finalmente, libera dal giogo degli esami, posso iniziare a leggere quelle che più m'intrigano.
Ho iniziato da questa perché è la più recente e perché ha partecipato a un contest che ho adorato, seppur ho dovuto ritirarmi (oltre, ovviamente, al fatto che mi ha attirata).
Ti faccio i complimenti per lo stile, che ben si adatta alla storia e al periodo storico in cui si svolgono le vicende. Avendo divorato libri classici su libri classici, non posso che apprezzare questo modo aulico di esprimersi. Mi hai ricordato un po' Umberto Eco ne Il nome della rosa, e non posso che farti tanti complimenti.
I miei più sentiti complimenti anche per i personaggi, descritti in maniera minuziosa e dettagliata: la prima persona aiuta senz'ombra di dubbio a immedesimarsi in loro, nei loro vissuti e nei loro pensieri. Decimo è quello che mi è piaciuto di più, senz'ombra di dubbio, anche se credo che il mio preferito in assoluto sia Teodoro, con la sua irascibilità ma incommensurabile saggezza.
Anche Teofano mi ha incuriosita, ha un carattere davvero molto particolare per essere una principessa e ho adorato la sua presa di posizione finale, in cui prende il ciuco e conduce il carro dalla basilissa.
La tua è senz'altro una storia avvincente, dai tratti scanzonati in alcuni punti, che s'incastrano bene col resto e donano alla storia un delizioso tocco di leggerezza. Le descrizioni sono minuziose, e catapultano in questo mondo vivace e vivido che hai costruito.
Sono davvero curiosa di vedere come procederanno gli eventi.
Alla prossima :)
(Recensione modificata il 21/08/2019 - 05:02 pm)

Mio carissimo Capitano, nonchè autore di romanzi famosi in incognito, eccomi finalmemte da queste parti. l'estate mi fa ammalare, più altre chicche varie, dalle quali questo ritardo veramente imbarazzante... ma ormai lo sai
Mentre leggevo ero a bocca a aperta e questo sarà pure normale di fronte ai tuoi scritti, ma il tempo di tre capitoli corposi è parecchio!
Devo dire che mi ero fermata al Magnificat, come impressione (e la divisione quasi in atti veri e propri della parti dei personaggi che poi si intrecciano c'è) adesso salterei un po' verso il Nome della Rosa. In fondo il libro importantissimo c'è, e (per me) dove ci sono preti c'è complotto. Ora spero che questo non offenda delle tue credenze, è solo la mia percezione, ovvio. Però ho seguito con passione da vicenda dei tre lestofanti, e soprattutto di Liutprando e Rosvita (la monaca tedesca che scriveva testi di filosofia, vero?)che hanno nomi fantastici e sono i miei preferiti: si dice che bambini e cani rubano la scena, ma per me tutti gli animali lo fanno rispetto agli umani, ahaaahh!
Insomma, la sfortuna ha perseguitato i tre venditori di false reliquie, che però non riuscivano ad essere antipatici malgrado questo, erano troppo iellati. Ecco, c'è anche un tocco del bellissmo Brancaleone alle crociate? io non amo molto i film italiani (specie contemporanei, in pratica zero) ma quello è uno dei pochi che mi fa davvero ridere ogni volta che lo replicano. Tutti i tuoi personaggi sono rotelline di un ingranaggio perfettamente funzionante, e non si potrebbe fare a meno di nessuno di loro. Mi è piaciuta tantissimo la parte della reliquia che in realtà era il mezzo per un omicidio. i tessuti avvelenati son così classici... Ercole è morto così, o sbaglio? in ogni caso, fantastico, non l'avevo sospettato, ecco cos'era il liquido trasperente che si vedeva solo in alcune circostanze!
Il percorso verso quello che doveva essere un bel bottino diventa un arruolamento forzato, anche che con finle positivo. Anche la storia del giovane Anselmo (da Baskerville?^^)è stata molto interessante. qui ti sei concentrato di più su un racconto storico, preciso come un documentario, su come venivano creati quei preziosi capolavori di manoscritti, quindi per noi tutti che di hobby leggiamo e scriviamo era una festa. Non ultima, l'augusta Teofano (non conoscevo il nome, nella mia ignoranza mi era parso maschile, pensa te, che figura) che ha dimostrato di avere un carattere suo, non di essere una principessa che è non è più che un mero ostaggio per la pace.
un grande quadro corale che meriterebbe 100 recensioni, e anche ti essere stampato, ma si sa
sei sinonimo di alta classe!
baci medioevali,
Setsy

QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40,5/50
Storia di viaggiatori, di una santa reliquia, di tre lestofanti e un ciuco, di yonoi.

Grammatica e Stile: 9,5/10
Capitolo 1:
“Civitas De” – “Civitas Dei”
“dedicarmi interamente nel mio lavoro” – “dedicarmi interamente al mio lavoro”
Capitolo 2: Nessun errore.
Capitolo 3:
“Carantania” – “Carinzia” – I due toponimi indicano lo stesso luogo, ma nel tempo in cui è ambientata la sua vicenda era già in uso la forma più recente del nome del ducato.
“fradice” – “fradicie” è la forma più corretta in quanto l’ultima sillaba è preceduta da una vocale, ma va bene anche così.
Il resto è tutto perfetto!

Parlando invece dello stile, che dire, se non ottimo! Sicuramente il suo punto di forza è da ritrovarsi nel lessico, utilizzato perfettamente durante l’intera durata della storia: fin dalla prima parte del racconto dei due monaci ci sono molti termini specifici relativi alla conciatura delle pelli e alla conseguente creazione delle pergamene, mentre proseguendo nella lettura della storia l’attenzione si sposta su tutti i particolari del lavoro amanuense di scrittura e decorazione dell’Evangelario, che oltre ad essere meticoloso è anche stato descritto perfettamente in ogni sua fase. Davvero complimenti, il tuo lavoro di ricerca non può che essere stato estremamente approfondito! Allo stesso modo, il lessico si adatta perfettamente anche ai personaggi, trasparendo perfettamente nei dialoghi e nei pensieri di ognuno di loro: ciò denota le differenti condizioni sociali dei diversi soggetti da te raffigurati, che senza dubbio rendono la storia molto interessante da questo punto di vista (anche se… approfondisco il discorso nel parametro della trama).
Passando invece alle sequenze più narrative, non le ho trovate pesanti, fortunatamente, anche se talvolta sono state un po’ troppo lunghe a mio parere; non ti sei perso in dettagli inutili, questo no, ma ho trovato questa storia meno fluida nella lettura rispetto alle altre tue che ho letto: ovviamente va benissimo così, dato che devo valutarla singolarmente e non fare confronti con le altre, ma il mio consiglio (trascorsi i 15 giorni previsti dal regolamento) è quello di rivedere l’impaginazione, andando a capo un po’ più spesso e lasciando ogni tanto anche una riga bianca per far riprendere il segno e il fiato al lettore! Le descrizioni (sia degli ambienti, sia delle azioni specifiche compiute dai personaggi) mi sono parse un pochino dispersive come numero di particolari aggiunti, ma anche condensate in uno spazio che sembrava quasi ridotto per poter dire tutto ciò che sembravi voler aggiungere: tuttavia il racconto è stato, come detto, piuttosto scorrevole nella lettura, anche se molto lungo. Molto coinvolgenti invece le scene d’azione con protagonista la giovane Teofano, a cui hai dato molto attenzione e che sono state capaci di tenere sulle spine il lettore grazie anche al misterioso “potere” della non tanto santa reliquia!
In conclusione, quindi, complimenti. Lo stile con cui le tue storie sono narrate è sempre adatto al contesto in cui decidi di ambientarle, e questo non può che essere un punto a tuo favore; limando alcuni piccoli dettagli sarebbe tutto perfetto!

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 10/15
Seppur la trama sia stata sviluppata ampiamente, probabilmente questo è il parametro che meno mi ha convinto all’interno della valutazione, sia per quanto riguarda la trama in sé, in particolar modo i finali da te scelti, e soprattutto per l’utilizzo del pacchetto. Partirei proprio da questo: nel pacchetto da te scelto era richiesto di raccontare gli scontri con il mondo islamico, in particolar modo tu hai scelto come “occasione di scontro” una Reconquista anticipata contro i Mori d’Andalusia, ma la tua storia è ambientata, tranne che per pochissimi paragrafi tra Spagna e Ungheria, solo in Italia! Pertanto, la richiesta non è stata soddisfatta: sì, le vicende si svolgono durante questa campagna e nei paesini italiani si possono vedere le sue conseguenze, come il reclutamento dei contadini e dei tre ambulanti, ma il “raccontare gli scontri con il mondo islamico” che era previsto dalla traccia non si è proprio visto all’interno della tua storia, che parla d’altro! Anche l’ucronia non è stata ben sviluppata, a mio parere, perché cambiando un paio di nomi le vicende da te descritte potrebbero ambientarsi semplicemente nell’Italia “reale” di quel periodo senza che la riunificazione dell’Impero fosse rilevante.
Per la trama vera e propria hai scelto una struttura a episodi tipica della tradizione cinematografica italiana, con tre storie che si sfiorano ma senza mai intrecciarsi: il libro è per Teofano ma i monaci non arriveranno mi a portarglielo, i lestofanti con il ciuco le portano la falsa reliquia e poi provano a derubare Anselmo e Teodoro, finendo tuttavia a combattere in Andalusia nonostante l’immeritato aiuto da parte del monaco greco… insomma, se da un punto di vista televisivo questa tecnica permette di avere una visione più ampia del contesto in cui si ambienta la vicenda e al contempo di allungare la durata della proiezione senza allungare inutilmente le diverse sottotrame, in un testo scritto e soprattutto molto ricco di dettagli e introspezione come il tuo la cosa mi è risultata incredibilmente pesante, sebbene il periodo fosse di mio interesse. Hai dipinto in questo scritto i diversi strati della società dell’epoca, e questo sicuramente mi fa piacere perché denota ricerca e voglia di coinvolgere il lettore anche nella quotidianità e non solo nelle grandi imprese, dando quindi un quadro completo della situazione in cui la tua storia va ad essere ambientata, ma come ho già detto mi è sembrata una scelta poco adatta al contest, considerando che la traccia del pacchetto non è stata proprio sviluppata.
A questo punto vorrei parlare dei tre finali, dei quali, detto sinceramente, solo quello di Teofano mi sembra adeguato alla vicenda narrata: gli altri due, ricollegandomi ancora al discorso precedente, non sono affatto letterari, ma sembrano parti di una sceneggiatura cinematografica, con i diversi personaggi che si allontanano dalla telecamera col tramonto sullo sfondo… una scelta visivamente d’effetto, ma che lascia al lettore l’idea che “ma se non si incontrano mai allora tanto valeva eliminare completamente la vicenda dei due monaci e alleggerire il tutto!” Ovviamente non dovrebbe essere così, essendo essa la parte più interessante come ricostruzione storica, ma l’aspettativa data dal pacchetto e l’eccessiva lunghezza del tutto fanno sorgere spontaneamente pensieri del genere.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
La tua è una storia corale, in cui i protagonisti sono molti e ognuno di loro è presentato con lo stesso approfondimento e quantità di spazio. Come detto precedentemente, essi agiscono in tre differenti filoni della trama.
La principessa Teofano, figlia dell’imperatore, è un personaggio che mi è piaciuto molto: sebbene non spicchi per originalità come concept, mi è piaciuto molto il suo ispirarsi come modello di donna non a una guerriera dell’epica, ma a Santa Marina, autrice di un altro tipo di forza molto più profonda. Sicuramente in lei si rivede l’ambizione tipica della madre Zoe (che anche qui pare confermare la sua fama di avvelenatrice… avrà contribuito anche lei a rendere letale la tela della reliquia?), ma anche una maturazione che diviene evidente con il proseguire della vicenda, fino all’età adulta in cui, consapevole di aver già vissuto “l’avventura” che tanto aveva desiderato da giovane e di dover passare una solitaria vita da vedova, decide di ritirarsi in convento a custodire il segreto della reliquia. In lei è possibile vedere sia un accenno di mentalità occidentale, sia una part più greca – orientale, e questa cosa mi è molto piaciuta.
Anche il giovane monaco Anselmo e il suo “maestro” Teodoro mi sono parsi interessanti, molto sfaccettati, in particolare per quanto riguarda la vicenda personale del giovane che, un tempo, fu Decimo: le sue indecisioni sono quelle di una persona normale, ben inserite ma mai banali, e questo ha contribuito decisamente al realismo della sua vicenda; il suo compagno, invece, dietro all’aspetto severo nasconde un animo misericordioso: e lo sanno bene i tre lestofanti… anche loro sempre coerenti a sé stessi, pronti a truffare e ingannare il prossimo e ad inventare diversi espedienti per tirare avanti. Chiamare il loro mulo con un nome altisonante è stata una grande idea, un ossimoro molto d’impatto fin da subito!
I personaggi secondari, poi… ognuno di loro, nella sua breve apparizione, è stato unico e molto ben centrato: in particolare Berta… che brutta fine che ha fatto! Anche se, va detto, le qualità per vivere in un mondo così non le aveva, e l’hai evidenziato molto bene. Grandissimi complimenti!

Titolo: 2/5
Il titolo di questa storia non mi è piaciuto per niente: nonostante richiami la struttura “a episodi” della vicenda, e praticamente di conseguenza un contesto tipicamente italiano, l’ho trovato eccessivamente lungo e dispersivo, in quanto alla fine “viaggiatori” lo sono tutti quanti i protagonisti. Tra l’altro, poi, mi ha subito dato l’impressione di poter essere sostituibile con “Storia stereotipata sul medioevo” senza che l’impatto sul lettore ne fosse modificato… sapevo che, essendo tu l’autore, non avrei trovato nulla del genere, ma come lettore casuale non posso negare che l’unica impressione sia stata questa. Non apprezzo per nulla i titoli “a elenco”, mi sembra quasi che siano indicatori solamente di una mancanza di altre idee. Mi dispiace molto, ma in quanto giudice ci tengo ad essere obiettivo e sincero su ogni parametro.

Gradimento personale: 9/10
In conclusione, nonostante non fosse attinente alla traccia proposta, la storia mi è piaciuta. Ho già espresso negli appositi parametri i punti a favore e a sfavore del mio gradimento della storia: da una parte lo stile e la ricostruzione storica, dall’altra una trama a episodi che non è riuscita a coinvolgermi del tutto. L’unica cosa che devo ancora segnalarti riguarda le parti “divertenti” sui tre lestofanti… mi dispiace, ma non mi hanno proprio fatto ridere, anzi mi hanno quasi annoiato. Purtroppo non è colpa tua, ma del mio senso dell’umorismo ridotto e molto particolare… in ogni caso, complimenti come sempre per la ricerca e la realizzazione!

Ciao :-)

Eccomi, finalmente giunta alla fine della storia! E ti assicuro con il sorriso: quei tre e Liutprando sono fantastici e io che per un attimo ho creduto che i Mori li avrebbero affettati! Oh, che bella sorpresa ritrovarli alla fine di nuovo liberi e pronti a ricominciare!
Un po' mi dispiace per Teodoro e il suo novizio, dopotutto sono quelli rimasti fregati più di tutti. Però Teodoro alla fine mi ha sorpreso, non l'avrei mai detto tanto compassionevole!
Divertente l'immagine di Teodoro, del novizio e di Rosvita che se ne tornano più o meno metaforicamente a casa con la coda tra le gambe!
"Siamo tutti in parte colombe e in parte serpenti". Molto profonda questa frase, dopotutto è vero ognuno di noi ha delle.luci e delle ombre e il migliore degli uomini può agire nel modo peggiore qual ora sia messo nelle condizioni di farlo (la citazione di Totò si rifà a questo concetto, vero?).
Teofano ancora una volta non mi ha deluso. Ma il fantomatico miracolo mi ha spiazzata totalmente. Dalle considerazioni sulle morti di Ottone e Cipriano la reliquia e i regali romani sembrano tanto la camicia di Nesso. I tessuto erano intrisi di veleno?
Mi dispiace per Berta, con lei sei stato un po' cattivo! Perché non l'hai salvata?

Complimenti la tua storia è molto bella e ben scritta ;-)
Ancora in bocca a lupo per il contest.
Spero di leggere presto qualcos'altro di tuo.

Buon pomeriggio,
Carme93

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