Ciao!
Volevo prendermi un po’ di tempo per provare a lasciarti una recensione vagamente dignitosa almeno qui, visto che nell’altra ho infilato una frase sconclusionata dopo l’altra (per quanto un po’ sia anche colpa tua eh, tu sei decisamente troppo brava e il mio cuore troppo debole).
Dunque. Comincio dicendoti che questo filo conduttore del “Se questo fosse un altro modo” è bellissimo. Fa tremendamente male, ma è bellissimo, perché in fondo Levi ha sempre vissuto sognando un altro mondo, che fosse la superficie o l’esterno della mura, e per quanto la realtà possa essere stata crudele nei suoi confronti, questo anelito è qualcosa che in lui — almeno fino alla morte di Erwin — non ha mai smesso di bruciare.
Il paragrafo in cui parli di Marie mi è piaciuto particolarmente, per due motivi: primo, perché la maniera in cui descrivi lo sguardo di Erwin nel momento in cui si posa su Marie, in contrasto con quello che invece Levi è abituato a conoscere, è una piccola gemma in una storia che è già un capolavoro; secondo, perché qui comincia a emergere la verità a proposito di cosa Levi provi davvero nei confronti di Erwin. Mi spiego (o almeno ci provo): nella prima parte Levi afferma che “potrebbe amarlo”, assumendo quindi implicitamente che non lo ami. E in qualche modo la sua visione di Erwin nei primi due paragrafi appare più “distaccata”, come se Levi stesse ripetendo a se stesso che i sentimenti che prova non sono poi così forti, così importanti, che Erwin è un qualcosa che gli è “capitato” e che ha intenzione di tenere stretto finché ne avrà la possibilità, in una visione del loro rapporto che poi è fondamentalmente egoistica, del genere “ne godrò finché potrò” (dentro e fuori metafor-ehm)
Quello che invece vedo dopo, a partire proprio dal punto in cui entra in scena Marie, è un graduale scivolare verso l’ammissione che invece per lui Erwin è molto più importante di quanto non voglia confessare, e c’è questa contraddizione che mi ammazza — nel paragrafo che precede quello su Shiganshina — tra quello che c’è tra parentesi e quanto scritto fuori, perché c’è tutta la rabbia di Levi, la consapevolezza che non potrà mai avere ciò che desidera, per quanto ardentemente possa volerlo e — soprattutto — non è più solo per se stesso che Levi sta desiderando, ma anche per Erwin.
(L’altro mondo, e una versione di Erwin che riesca a sorridere e cantare, e non si sfinisca a inseguire sogni interrotti; il calore e il silenzio, parole da pronunciare contro una pelle che odora di sesso e di sonno, giorni da farsi scorrere tra le dita come rivoli di miele denso e dorato, che Erwin possa volare senza doversi schiantare)
Ecco, di certo qui mi sono schiantata io.
Infine, come accennavo sopra, il mio cuore è debole, per cui nella mia testa c’è un headcanon molto meno angst di questo per quanto riguarda la notte prima di Shingashina, ma essendo comunque la notte composta da innumerevoli ore posso felicemente — felicemente? — incastrarci dentro anche questo momento, perché la conversazione che hanno mi risulta talmente canonica — e disperatamente bella — che sarebbe un delitto non farlo.
La parentesi finale è, appunto per come l’ho interpretata io, la definitiva ammissione di quell’amore che Levi tenta di dissimulare — con sempre meno successo — lungo tutta questa storia, nonché uno spettacolare colpo di grazia per il mio povero cuore 💔
Ti ho già espresso nella passata recensione tutta la mia ammirazione, nonché la mia adorazione per queste due shot, e ti chiedo di perdonare - oltre al ritardo - questa mia "analisi" un po’ (un po’ tanto) cervellotica e molto probabilmente sbagliata, sentiti pure libera di contraddirmi o di dirmi “ragazza mia, devi farti vedere da uno bravo”, ma quando mi ritrovo davanti meraviglie come questa finisco sempre per delirare (nonché per produrre recensioni imbarazzanti 😅).
A presto! 🌸💎 |