III Classificata:
To Search, to Find, to Love in Every Life di Fiore di Cenere
Grammatica, stile e sintassi: 10/10
Non ho trovato nessun errore grammaticale, né di sintassi. Lo stile si presenta pulito e facile da leggere, garantendo un’ottima scorrevolezza dall’inizio alla fine. Brava.
Titolo: 3/5
Di per sé il titolo ha un bell’impatto, ma devo dire che, per quanto sia un’amante dell’inglese – io stessa lo utilizzo un sacco nei titoli – per questa storia mi appare un po’ “stonato”. Mi sarebbe piaciuto un titolo più attinente al contesto di riferimento, qualcosa che mi lasciasse intuire, allo stesso modo di come già fa il titolo che hai scelto, quel rapporto che interconnette i due protagonisti.
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Non è facile trattare dei personaggi di un fandom in un Au, per niente. Eppure Magnus e Alec li ho davvero adorati, in tutto e per tutto. Sagaci e reali, pare di averceli davanti ogni volta che si legge un capoverso. Soprattutto nel terzo capitolo, alla dichiarazione di Magnus, ho molto apprezzato la reazione di Alec alla dichiarazione di Magnus: il secondo è fermamente deciso ad accettare e fare suoi i sentimenti che prova per Alec, mentre il primo li ripudia quasi con disprezzo, in contrasto con quelli che erano gli ideali dell’epoca. In realtà, a livello storico le relazioni omosessuali a quei tempi erano abbastanza comuni, tuttavia quasi sempre sottaciute. Invece l’astio che Alec sputa addosso a Magnus, unito a quell’amore che anche lui prova ma che, a differenza dell’altro, non riesce ad accettare, lo hanno reso molto più umano: il non accettare un amore è qualcosa che non si legge spesso nelle storie. Si dà per scontato che i due amanti debbano necessariamente stare insieme, ma la tua storia ci insegna che, a volte, non è sempre vero.
A tutto questo, si aggiunge il ritorno costante della frase del padre di Magnus, che gli aveva raccomandato di donare lo scalpello solo alla persona realmente giusta. Dal mio punto di vista, la vicenda appare quasi tristemente ironica: la persona è giusta, ma il momento no. Non lo è, perché Alec non è disposto ad accettarlo.
È una scena straziante, che fa male a entrambi, eppure il Fato li separa, non donando compiutezza ad un amore ricambiato ma incapace d’esplodere.
Sei stata veramente eccezionale.
- Originalità: 10/10
Che dire, ci sono rimasta male (nel senso buono, ovviamente). Sono una grande fan dei lieti fine, ma questa storia merita davvero tanto nonostante il finale che, per quanto mi riguarda, è molto più azzeccato così. Un finale incisivo, che fino alla fine lascia sperare che i due, un giorno, possano ritrovarsi. Ho molto apprezzato lo spezzone finale sulle Parche, che da amante della letteratura greca ho sempre adorato con tutta me stessa: le detentrici del Fato che però non possono nulla contro la straripante potenza dell’amore. Veramente una bella storia.
- Utilizzo del pacchetto: 10/10
Il pacchetto da te scelto sei riuscita a svilupparlo in maniera superba. È tutto perfetto, sia il contesto storico di riferimento, sia lo strumento dello scalpello, che diventa improvvisamente strumento d’amore e disperazione insieme: è la dichiarazione e contemporaneamente il rifiuto di un amore che vorrebbe fiorire ma non può, perché non è né l’ora, né il momento giusti. “Alec lo estrasse, per poi portarselo al petto, cullando quell'oggetto tanto prezioso” è la mia frase preferita in assoluto in tutta la storia. Richiama quasi l’immagine di una donna col bambino, l’accuratezza sottile della descrizione pare rendere Alec quasi timoroso di poter rompere l’oggetto ch’è l’unica cosa rimasta di un amore fiorito e mai sbocciato. Sì insomma, il pacchetto ha soddisfatto tutte le mie aspettative.
- Gradimento personale: 4/5
È una storia diversa, che mi è piaciuta proprio per questo. Non ha un lieto fine banale né scontato, è l’apoteosi perfetto al mal d’amore e all’impossibilità della felicità accanto alla persona che si ama. Bravissima.
46/50
|
